Terremoto di magnitudo Md 2.6 del 22-02-1986 ore 09:55:43 (Italia) in zona: 2 km NE Formicola (CE)

Un terremoto di magnitudo Md 2.6 è avvenuto nella zona: 2 km NE Formicola (CE), il

  • 22-02-1986 08:55:43 (UTC)
  • 22-02-1986 09:55:43 (UTC +01:00) ora italiana

con coordinate geografiche (lat, lon) 41.2260, 14.2440 ad una profondità di 18 km.

Il terremoto è stato localizzato da: Bollettino Sismico Italiano INGV.

Ricerca terremoti: Qualsiasi nel raggio di 30 km

I valori delle coordinate ipocentrali e della magnitudo rappresentano la migliore stima con i dati a disposizione. Eventuali nuovi dati o analisi potrebbero far variare tali stime.

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Comuni entro 20 km dall'epicentro

Le distanze sono calcolate in base alle coordinate geografiche del Municipio (Istat).
Comune Prov Dist Pop Cum Pop
Formicola CE 2 1488 1488
Liberi CE 3 1153 2641
Pontelatone CE 4 1703 4344
Castel di Sasso CE 5 1171 5515
Giano Vetusto CE 5 647 6162
Camigliano CE 5 1943 8105
Roccaromana CE 6 856 8961
Pastorano CE 6 3033 11994
Pietramelara CE 7 4722 16716
Vitulazio CE 7 7420 24136
Pignataro Maggiore CE 7 6084 30220
Bellona CE 7 6053 36273
Rocchetta e Croce CE 7 460 36733
Dragoni CE 8 2108 38841
Alvignano CE 8 4824 43665
Baia e Latina CE 8 2197 45862
Riardo CE 9 2321 48183
Calvi Risorta CE 9 5707 53890
Piana di Monte Verna CE 10 2390 56280
Caiazzo CE 12 5595 61875
Pietravairano CE 13 2984 64859
Sparanise CE 13 7429 72288
Capua CE 13 18820 91108
Alife CE 14 7616 98724
Ruviano CE 14 1655 100379
Teano CE 15 12577 112956
Castel Morrone CE 15 3858 116814
Vairano Patenora CE 15 6594 123408
Sant'Angelo d'Alife CE 15 2270 125678
Limatola BN 16 4073 129751
San Prisco CE 16 12345 142096
Raviscanina CE 16 1319 143415
Francolise CE 16 4922 148337
Caianello CE 16 1824 150161
San Tammaro CE 17 5549 155710
Santa Maria Capua Vetere CE 17 32802 188512
Casagiove CE 17 13651 202163
Curti CE 17 7132 209295
Casapulla CE 17 8628 217923
Puglianello BN 17 1349 219272
Santa Maria la Fossa CE 17 2729 222001
San Potito Sannitico CE 18 1925 223926
Castel Campagnano CE 18 1581 225507
Piedimonte Matese CE 18 11297 236804
Macerata Campania CE 18 10609 247413
Caserta CE 18 76326 323739
Amorosi BN 18 2797 326536
Ailano CE 19 1369 327905
Gioia Sannitica CE 19 3638 331543
Portico di Caserta CE 19 7802 339345
Grazzanise CE 19 7067 346412
Recale CE 19 7773 354185
Castello del Matese CE 19 1494 355679
Marzano Appio CE 20 2226 357905

Città più vicine con almeno 50000 abitanti

Il terremoto è stato localizzato
18 Km a NW di Caserta (76326 abitanti)
28 Km a N di Aversa (53047 abitanti)
33 Km a NW di Acerra (59573 abitanti)
33 Km a N di Giugliano in Campania (122974 abitanti)
34 Km a N di Afragola (65057 abitanti)
36 Km a N di Casoria (77642 abitanti)
37 Km a N di Marano di Napoli (59874 abitanti)
43 Km a N di Napoli (974074 abitanti)
44 Km a N di Pozzuoli (81661 abitanti)
46 Km a N di Portici (55274 abitanti)
46 Km a W di Benevento (60091 abitanti)
47 Km a N di Ercolano (53709 abitanti)
50 Km a N di Torre del Greco (86275 abitanti)
58 Km a NW di Avellino (54857 abitanti)
58 Km a NW di Scafati (50787 abitanti)
62 Km a NW di Castellammare di Stabia (66466 abitanti)
70 Km a NW di Cava de' Tirreni (53659 abitanti)
75 Km a NW di Salerno (135261 abitanti)
93 Km a NW di Battipaglia (50786 abitanti)
Sismicità recente e storica

Queste mappe mostrano l'attività sismica della zona in diversi intervalli temporali, precedenti all’evento sismico a cui si riferiscono. Per quel che riguarda le prime due mappe, i dati riportati provengono dalle analisi effettuate in tempo reale dal personale delle Sale Operative dell'INGV subito dopo ogni terremoto. La terza mappa mostra i dati dal 1985 alla data del terremoto: le localizzazioni sono riviste dagli analisti sismologi del Bollettino Sismico Italiano dell'INGV. I parametri della localizzazione (coordinate ipocentrali e magnitudo) sono la migliore stima possibile con i dati a disposizione dell’INGV, ma sono costantemente aggiornati in funzione di ulteriori dati che si rendano disponibili. I parametri della localizzazione e della magnitudo, successivamente rivisti dagli analisti sismologi, possono variare.

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 0.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, nelle 72 ore precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 2.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi, confinanti nei 90 giorni precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 3.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, dal 1985 alla data di questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dall'anno 1000 al 2019

I terremoti dall'anno 1000 al 2019

In questa mappa sono riportati i terremoti del catalogo storico CPTI15 (Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani, v4.0, https://doi.org/10.13127/cpti/cpti15.4). La grandezza del quadrato indica le diverse classi di magnitudo. Fornisce dati parametrici omogenei, sia macrosismici, sia strumentali, relativi ai terremoti con intensità massima ≥ 5 o magnitudo ≥ 4.0 d'interesse per l'Italia nella finestra temporale 1000-2020. Per gli eventi di magnitudo stimata ≥ 6.0 è indicato l'anno in cui è avvenuto il terremoto. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Pericolosità sismica

Con pericolosità sismica si intende lo scuotimento del suolo atteso in un sito a causa di un terremoto. Essendo prevalentemente un’analisi di tipo probabilistico, si può definire un certo scuotimento solo associato alla probabilità di accadimento nel prossimo futuro. Non si tratta pertanto di previsione deterministica dei terremoti, obiettivo lungi dal poter essere raggiunto ancora in tutto il mondo, né del massimo terremoto possibile in un’area, in quanto il terremoto massimo ha comunque probabilità di verificarsi molto basse.

Nel 2004 è stata rilasciata questa mappa della pericolosità sismica (http://zonesismiche.mi.ingv.it) che fornisce un quadro delle aree più pericolose in Italia. La mappa di pericolosità sismica del territorio nazionale (GdL MPS, 2004; rif. Ordinanza PCM del 28 aprile 2006, n. 3519, All. 1b) è espressa in termini di accelerazione orizzontale del suolo con probabilità di eccedenza del 10% in 50 anni, riferita a suoli rigidi (Vs30>800 m/s; cat. A, punto 3.2.1 del D.M. 14.09.2005).

I colori indicano i diversi valori di accelerazione del terreno che hanno una probabilità del 10% di essere superati in 50 anni. Indicativamente i colori associati ad accelerazioni più basse indicano zone meno pericolose, dove la frequenza di terremoti più forti è minore rispetto a quelle più pericolose, ma questo non significa che non possano verificarsi.

Mappa di pericolosità sismica

Mappa di pericolosità sismica

In questa mappa è riportato un particolare del modello di pericolosità sismica del territorio nazionale e la stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Mappe di scuotimento
Mappa del risentimento sismico
Cronologia delle localizzazioni calcolate
Tipo Magnitudo Tempo origine (UTC) Latitudine Longitudine Profondità (km) Ora pubblicazione (UTC) Autore ID Localizzazione
Bollettino
Rev1000
Md 2.6 1986-02-22
08:55:43
41.226 14.244 18 2013-07-15
08:40:51
Bollettino Sismico Italiano INGV 23039
Localizzazione e magnitudo preferite finora.
Parametri della localizzazione preferita

Localizzazione

Campo Valore
Tempo (UTC) 1986-02-22 08:55:43 ± 1.629
Latitudine 41.2260 ± 0.0889
Longitudine 14.2440 ± 0.0608
Profondità (km) 18 ± 8 (from location)
Metodo di valutazione manual
Stato della valutazione reviewed
Versione 1000 -> BULLETIN-VAX
Tipo di evento earthquake
ID localizzazione 23039

Incertezze

Campo Valore
Tipo di incertezza horizontal uncertainty
Semi-asse maggiore dell'ellisse di confidenza (metri)
Semi-asse minore dell'ellisse di confidenza (metri)
azimuth dell’asse maggiore dell’ellisse di confidenza (gradi)
Regione di confidenza sul piano orizzontale espressa mediante singolo valore di incertezza (metri) 11112.2
Livello di confidenza dell'incertezza (%) 68

Qualità

Campo Valore
Maggiore gap azimutale nella distribuzione delle stazioni all'epicentro 305
Numero di fasi associato indipendentemente se utilizzate nella localizzazione (determinazione dell'Origin) 6
Numero di fasi 6
Scarto quadratico medio dei residui di tempo risultanti dal calcolo del tempo origine (Origin) della localizzazione (sec) 0.8
Distanza epicentrale della stazione piu' vicina (gradi) 0.00413
Distanza epicentrale della stazione piu’ lontana (gradi) 0.01158
Numero di stazioni in cui l’evento e’ stato osservato 3
Numero di stazioni usate nel calcolo dell'Origin 3
Parametri della magnitudo

Md:2.6

Campo Valore
Valore 2.6
Incertezza
Num. stazioni usate 3
Tipo di magnitudo Md
Localizzazione di riferimento 23039
Agenzia INGV
Autore Bollettino Sismico Italiano INGV
Tempo di creazione (UTC) 2013-01-04 17:25:08
Tempi di arrivo
SCNL Time Uncertainty Polarity Evaluation_mode Phase Azimuth Distance(km) Takeoff_angle Residual Weight
--.AQU.Z. 1986-02-22T08:56:24.50 10.0 undecidable manual SN 331 1.2876 1.61 0.2
--.AQU.Z. 1986-02-22T08:56:05.00 10.0 undecidable manual PN 331 1.2876 -1.12 0.8
--.SD1.Z. 1986-02-22T08:56:03.50 10.0 undecidable manual SG 326 0.5772 -0.46 0.8
--.DUI.Z. 1986-02-22T08:55:59.00 10.0 undecidable manual SG 20 0.4551 -1.15 0.4
--.SD1.Z. 1986-02-22T08:55:55.50 10.0 undecidable manual PG 326 0.5772 0.31 2.2
--.DUI.Z. 1986-02-22T08:55:53.80 10.0 undecidable manual PG 20 0.4551 0.81 1.6
TDMT - Time Domain Moment Tensor
Meccanismi di sorgente sismica nell'area
Meccanismi di sorgente sismica

Meccanismi di sorgente sismica

In questa mappa sono riportate i meccanismi di sorgente sismica dei terremoti dal 1977 alla data di questo evento. I tensori momento in rosso sono ottenuti con la tecnica del Regional Centroid Moment Tensor (RCMT, http://www.bo.ingv.it/RCMT; https://doi.org/10.13127/rcmt/euromed) e vengono calcolati per eventi sismici di magnitudo maggiore di 4.5 nella regione euro-mediterranea. Talvolta, se la disponibilità dei dati lo permette vengono calcolati anche per eventi di magnitudo inferiore, fino a 4.0. I tensori momento in grigio sono calcolati con la tecnica del Time Domain Moment Tensor (TDMT, /tdmt) per terremoti di magnitudo maggiore di 3.2, quando i dati lo permettono. La dimensione dei simboli è proporzionale alla magnitudo momento Mw dell’evento.
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