Terremoto di magnitudo Md 2.7 del 19-01-1986 ore 22:14:06 (Italia) in zona: 2 km SE Pesche (IS)

Un terremoto di magnitudo Md 2.7 è avvenuto nella zona: 2 km SE Pesche (IS), il

  • 19-01-1986 21:14:06 (UTC)
  • 19-01-1986 22:14:06 (UTC +01:00) ora italiana

con coordinate geografiche (lat, lon) 41.5930, 14.2910 ad una profondità di 10 km.

Il terremoto è stato localizzato da: Bollettino Sismico Italiano INGV.

Ricerca terremoti: Qualsiasi nel raggio di 30 km

I valori delle coordinate ipocentrali e della magnitudo rappresentano la migliore stima con i dati a disposizione. Eventuali nuovi dati o analisi potrebbero far variare tali stime.

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Comuni entro 20 km dall'epicentro

Le distanze sono calcolate in base alle coordinate geografiche del Municipio (Istat).
Comune Prov Dist Pop Cum Pop
Pettoranello del Molise IS 2 460 460
Pesche IS 2 1661 2121
Carpinone IS 3 1157 3278
Isernia IS 5 21842 25120
Castelpetroso IS 6 1680 26800
Sessano del Molise IS 6 727 27527
Miranda IS 7 1047 28574
Sant'Agapito IS 8 1496 30070
Castelpizzuto IS 8 155 30225
Santa Maria del Molise IS 8 665 30890
Longano IS 9 690 31580
Macchiagodena IS 10 1854 33434
Pescolanciano IS 10 855 34289
Macchia d'Isernia IS 11 1035 35324
Cantalupo nel Sannio IS 12 739 36063
Roccamandolfi IS 12 938 37001
Monteroduni IS 12 2264 39265
Chiauci IS 12 233 39498
Fornelli IS 13 1909 41407
Civitanova del Sannio IS 13 945 42352
Roccasicura IS 13 550 42902
Frosolone IS 13 3170 46072
Carovilli IS 14 1359 47431
Forlì del Sannio IS 15 675 48106
Acquaviva d'Isernia IS 15 425 48531
Montaquila IS 15 2456 50987
San Massimo CB 15 855 51842
Gallo Matese CE 15 579 52421
Sant'Elena Sannita IS 15 275 52696
Colli a Volturno IS 16 1349 54045
Duronia CB 16 405 54450
Letino CE 16 712 55162
Cerro al Volturno IS 17 1281 56443
Spinete CB 17 1320 57763
Rocchetta a Volturno IS 17 1113 58876
Molise CB 18 167 59043
Fontegreca CE 18 811 59854
Capriati a Volturno CE 18 1541 61395
Rionero Sannitico IS 18 1118 62513
Bagnoli del Trigno IS 19 735 63248
Valle Agricola CE 19 890 64138
Prata Sannita CE 19 1502 65640
Pietrabbondante IS 19 759 66399
Ciorlano CE 19 426 66825
Bojano CB 19 8058 74883
Scapoli IS 19 680 75563
Casalciprano CB 20 564 76127

Città più vicine con almeno 50000 abitanti

Il terremoto è stato localizzato
58 Km a N di Caserta (76326 abitanti)
66 Km a NW di Benevento (60091 abitanti)
69 Km a N di Aversa (53047 abitanti)
72 Km a N di Acerra (59573 abitanti)
74 Km a N di Giugliano in Campania (122974 abitanti)
75 Km a N di Afragola (65057 abitanti)
76 Km a N di Casoria (77642 abitanti)
78 Km a N di Marano di Napoli (59874 abitanti)
84 Km a N di Napoli (974074 abitanti)
85 Km a N di Pozzuoli (81661 abitanti)
85 Km a S di Chieti (51815 abitanti)
86 Km a N di Portici (55274 abitanti)
86 Km a NW di Avellino (54857 abitanti)
87 Km a N di Ercolano (53709 abitanti)
90 Km a N di Torre del Greco (86275 abitanti)
91 Km a W di San Severo (53905 abitanti)
96 Km a N di Scafati (50787 abitanti)
97 Km a S di Pescara (121014 abitanti)
Sismicità recente e storica

Queste mappe mostrano l'attività sismica della zona in diversi intervalli temporali, precedenti all’evento sismico a cui si riferiscono. Per quel che riguarda le prime due mappe, i dati riportati provengono dalle analisi effettuate in tempo reale dal personale delle Sale Operative dell'INGV subito dopo ogni terremoto. La terza mappa mostra i dati dal 1985 alla data del terremoto: le localizzazioni sono riviste dagli analisti sismologi del Bollettino Sismico Italiano dell'INGV. I parametri della localizzazione (coordinate ipocentrali e magnitudo) sono la migliore stima possibile con i dati a disposizione dell’INGV, ma sono costantemente aggiornati in funzione di ulteriori dati che si rendano disponibili. I parametri della localizzazione e della magnitudo, successivamente rivisti dagli analisti sismologi, possono variare.

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 0.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, nelle 72 ore precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 2.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi, confinanti nei 90 giorni precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 3.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, dal 1985 alla data di questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dall'anno 1000 al 2019

I terremoti dall'anno 1000 al 2019

In questa mappa sono riportati i terremoti del catalogo storico CPTI15 (Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani, v4.0, https://doi.org/10.13127/cpti/cpti15.4). La grandezza del quadrato indica le diverse classi di magnitudo. Fornisce dati parametrici omogenei, sia macrosismici, sia strumentali, relativi ai terremoti con intensità massima ≥ 5 o magnitudo ≥ 4.0 d'interesse per l'Italia nella finestra temporale 1000-2020. Per gli eventi di magnitudo stimata ≥ 6.0 è indicato l'anno in cui è avvenuto il terremoto. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Pericolosità sismica

Con pericolosità sismica si intende lo scuotimento del suolo atteso in un sito a causa di un terremoto. Essendo prevalentemente un’analisi di tipo probabilistico, si può definire un certo scuotimento solo associato alla probabilità di accadimento nel prossimo futuro. Non si tratta pertanto di previsione deterministica dei terremoti, obiettivo lungi dal poter essere raggiunto ancora in tutto il mondo, né del massimo terremoto possibile in un’area, in quanto il terremoto massimo ha comunque probabilità di verificarsi molto basse.

Nel 2004 è stata rilasciata questa mappa della pericolosità sismica (http://zonesismiche.mi.ingv.it) che fornisce un quadro delle aree più pericolose in Italia. La mappa di pericolosità sismica del territorio nazionale (GdL MPS, 2004; rif. Ordinanza PCM del 28 aprile 2006, n. 3519, All. 1b) è espressa in termini di accelerazione orizzontale del suolo con probabilità di eccedenza del 10% in 50 anni, riferita a suoli rigidi (Vs30>800 m/s; cat. A, punto 3.2.1 del D.M. 14.09.2005).

I colori indicano i diversi valori di accelerazione del terreno che hanno una probabilità del 10% di essere superati in 50 anni. Indicativamente i colori associati ad accelerazioni più basse indicano zone meno pericolose, dove la frequenza di terremoti più forti è minore rispetto a quelle più pericolose, ma questo non significa che non possano verificarsi.

Mappa di pericolosità sismica

Mappa di pericolosità sismica

In questa mappa è riportato un particolare del modello di pericolosità sismica del territorio nazionale e la stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Mappe di scuotimento
Mappa del risentimento sismico
Cronologia delle localizzazioni calcolate
Tipo Magnitudo Tempo origine (UTC) Latitudine Longitudine Profondità (km) Ora pubblicazione (UTC) Autore ID Localizzazione
Bollettino
Rev1000
Md 2.7 1986-01-19
21:14:06
41.593 14.291 10 2013-07-15
08:41:04
Bollettino Sismico Italiano INGV 21369
Localizzazione e magnitudo preferite finora.
Parametri della localizzazione preferita

Localizzazione

Campo Valore
Tempo (UTC) 1986-01-19 21:14:06 ± 0.652
Latitudine 41.5930 ± 0.0398
Longitudine 14.2910 ± 0.0642
Profondità (km) 10 (operator assigned)
Metodo di valutazione manual
Stato della valutazione reviewed
Versione 1000 -> BULLETIN-VAX
Tipo di evento earthquake
ID localizzazione 21369

Incertezze

Campo Valore
Tipo di incertezza horizontal uncertainty
Semi-asse maggiore dell'ellisse di confidenza (metri)
Semi-asse minore dell'ellisse di confidenza (metri)
azimuth dell’asse maggiore dell’ellisse di confidenza (gradi)
Regione di confidenza sul piano orizzontale espressa mediante singolo valore di incertezza (metri) 6934.5
Livello di confidenza dell'incertezza (%) 68

Qualità

Campo Valore
Maggiore gap azimutale nella distribuzione delle stazioni all'epicentro 102
Numero di fasi associato indipendentemente se utilizzate nella localizzazione (determinazione dell'Origin) 8
Numero di fasi 8
Scarto quadratico medio dei residui di tempo risultanti dal calcolo del tempo origine (Origin) della localizzazione (sec) 0.5
Distanza epicentrale della stazione piu' vicina (gradi) 0.00121
Distanza epicentrale della stazione piu’ lontana (gradi) 0.00907
Numero di stazioni in cui l’evento e’ stato osservato 6
Numero di stazioni usate nel calcolo dell'Origin 6
Parametri della magnitudo

Md:2.7

Campo Valore
Valore 2.7
Incertezza
Num. stazioni usate 2
Tipo di magnitudo Md
Localizzazione di riferimento 21369
Agenzia INGV
Autore Bollettino Sismico Italiano INGV
Tempo di creazione (UTC) 2013-01-04 17:23:45
Tempi di arrivo
SCNL Time Uncertainty Polarity Evaluation_mode Phase Azimuth Distance(km) Takeoff_angle Residual Weight
--.SOR.Z. 1986-01-19T21:14:40.70 10.0 undecidable manual SG 178 1.0101 -0.47 0.4
--.AQU.Z. 1986-01-19T21:14:30.00 10.0 undecidable manual PG 319 1.0101 3.41 0.1
--.SOR.Z. 1986-01-19T21:14:27.10 10.0 undecidable manual PG 178 1.0101 0.45 0.8
--.SD1.Z. 1986-01-19T21:14:19.00 10.0 undecidable manual SG 288 0.3663 -1.84 0.1
--.MSC.Z. 1986-01-19T21:14:17.10 10.0 undecidable manual PG 211 0.4551 0.52 1.2
--.SD1.Z. 1986-01-19T21:14:14.00 10.0 undecidable manual PG 288 0.3663 -0.91 0.6
--.SGG.Z. 1986-01-19T21:14:11.70 10.0 positive manual PG 162 0.2109 -0.23 2.5
--.DUI.Z. 1986-01-19T21:14:10.50 10.0 positive manual PG 62 0.1332 -0.05 2.3
TDMT - Time Domain Moment Tensor
Meccanismi di sorgente sismica nell'area
Meccanismi di sorgente sismica

Meccanismi di sorgente sismica

In questa mappa sono riportate i meccanismi di sorgente sismica dei terremoti dal 1977 alla data di questo evento. I tensori momento in rosso sono ottenuti con la tecnica del Regional Centroid Moment Tensor (RCMT, http://www.bo.ingv.it/RCMT; https://doi.org/10.13127/rcmt/euromed) e vengono calcolati per eventi sismici di magnitudo maggiore di 4.5 nella regione euro-mediterranea. Talvolta, se la disponibilità dei dati lo permette vengono calcolati anche per eventi di magnitudo inferiore, fino a 4.0. I tensori momento in grigio sono calcolati con la tecnica del Time Domain Moment Tensor (TDMT, /tdmt) per terremoti di magnitudo maggiore di 3.2, quando i dati lo permettono. La dimensione dei simboli è proporzionale alla magnitudo momento Mw dell’evento.
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