Terremoto di magnitudo Md 2.9 del 17-01-1986 ore 07:16:21 (Italia) in zona: 2 km NW Miranda (IS)

Un terremoto di magnitudo Md 2.9 è avvenuto nella zona: 2 km NW Miranda (IS), il

  • 17-01-1986 06:16:21 (UTC)
  • 17-01-1986 07:16:21 (UTC +01:00) ora italiana

con coordinate geografiche (lat, lon) 41.6550, 14.2290 ad una profondità di 5 km.

Il terremoto è stato localizzato da: Bollettino Sismico Italiano INGV.

Ricerca terremoti: Qualsiasi nel raggio di 30 km

I valori delle coordinate ipocentrali e della magnitudo rappresentano la migliore stima con i dati a disposizione. Eventuali nuovi dati o analisi potrebbero far variare tali stime.

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Comuni entro 20 km dall'epicentro

Le distanze sono calcolate in base alle coordinate geografiche del Municipio (Istat).
Comune Prov Dist Pop Cum Pop
Miranda IS 2 1047 1047
Roccasicura IS 5 550 1597
Forlì del Sannio IS 6 675 2272
Pesche IS 7 1661 3933
Acquaviva d'Isernia IS 7 425 4358
Isernia IS 7 21842 26200
Carovilli IS 9 1359 27559
Sessano del Molise IS 9 727 28286
Fornelli IS 9 1909 30195
Pescolanciano IS 9 855 31050
Pettoranello del Molise IS 10 460 31510
Rionero Sannitico IS 10 1118 32628
Cerro al Volturno IS 10 1281 33909
Carpinone IS 11 1157 35066
Macchia d'Isernia IS 11 1035 36101
Colli a Volturno IS 12 1349 37450
Rocchetta a Volturno IS 12 1113 38563
Sant'Agapito IS 12 1496 40059
Chiauci IS 13 233 40292
Montaquila IS 13 2456 42748
Vastogirardi IS 14 704 43452
Castel San Vincenzo IS 14 516 43968
Castelpetroso IS 14 1680 45648
Civitanova del Sannio IS 15 945 46593
Scapoli IS 15 680 47273
Longano IS 15 690 47963
Montenero Val Cocchiara IS 15 538 48501
Monteroduni IS 15 2264 50765
San Pietro Avellana IS 15 503 51268
Castelpizzuto IS 16 155 51423
Pizzone IS 16 329 51752
Santa Maria del Molise IS 16 665 52417
Pietrabbondante IS 17 759 53176
Castel di Sangro AQ 18 6538 59714
Macchiagodena IS 18 1854 61568
Alfedena AQ 18 864 62432
Filignano IS 19 648 63080
Scontrone AQ 19 574 63654
Castelverrino IS 19 115 63769
Duronia CB 19 405 64174
Frosolone IS 19 3170 67344
Bagnoli del Trigno IS 20 735 68079

Città più vicine con almeno 50000 abitanti

Il terremoto è stato localizzato
65 Km a N di Caserta (76326 abitanti)
74 Km a NW di Benevento (60091 abitanti)
76 Km a N di Aversa (53047 abitanti)
78 Km a S di Chieti (51815 abitanti)
80 Km a N di Acerra (59573 abitanti)
81 Km a N di Giugliano in Campania (122974 abitanti)
82 Km a N di Afragola (65057 abitanti)
83 Km a N di Casoria (77642 abitanti)
84 Km a N di Marano di Napoli (59874 abitanti)
90 Km a S di Pescara (121014 abitanti)
91 Km a N di Pozzuoli (81661 abitanti)
91 Km a N di Napoli (974074 abitanti)
93 Km a N di Portici (55274 abitanti)
94 Km a N di Ercolano (53709 abitanti)
95 Km a NW di Avellino (54857 abitanti)
96 Km a W di San Severo (53905 abitanti)
96 Km a S di Montesilvano (53738 abitanti)
97 Km a N di Torre del Greco (86275 abitanti)
Sismicità recente e storica

Queste mappe mostrano l'attività sismica della zona in diversi intervalli temporali, precedenti all’evento sismico a cui si riferiscono. Per quel che riguarda le prime due mappe, i dati riportati provengono dalle analisi effettuate in tempo reale dal personale delle Sale Operative dell'INGV subito dopo ogni terremoto. La terza mappa mostra i dati dal 1985 alla data del terremoto: le localizzazioni sono riviste dagli analisti sismologi del Bollettino Sismico Italiano dell'INGV. I parametri della localizzazione (coordinate ipocentrali e magnitudo) sono la migliore stima possibile con i dati a disposizione dell’INGV, ma sono costantemente aggiornati in funzione di ulteriori dati che si rendano disponibili. I parametri della localizzazione e della magnitudo, successivamente rivisti dagli analisti sismologi, possono variare.

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 0.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, nelle 72 ore precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 2.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi, confinanti nei 90 giorni precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 3.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, dal 1985 alla data di questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dall'anno 1000 al 2019

I terremoti dall'anno 1000 al 2019

In questa mappa sono riportati i terremoti del catalogo storico CPTI15 (Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani, v4.0, https://doi.org/10.13127/cpti/cpti15.4). La grandezza del quadrato indica le diverse classi di magnitudo. Fornisce dati parametrici omogenei, sia macrosismici, sia strumentali, relativi ai terremoti con intensità massima ≥ 5 o magnitudo ≥ 4.0 d'interesse per l'Italia nella finestra temporale 1000-2020. Per gli eventi di magnitudo stimata ≥ 6.0 è indicato l'anno in cui è avvenuto il terremoto. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Pericolosità sismica

Con pericolosità sismica si intende lo scuotimento del suolo atteso in un sito a causa di un terremoto. Essendo prevalentemente un’analisi di tipo probabilistico, si può definire un certo scuotimento solo associato alla probabilità di accadimento nel prossimo futuro. Non si tratta pertanto di previsione deterministica dei terremoti, obiettivo lungi dal poter essere raggiunto ancora in tutto il mondo, né del massimo terremoto possibile in un’area, in quanto il terremoto massimo ha comunque probabilità di verificarsi molto basse.

Nel 2004 è stata rilasciata questa mappa della pericolosità sismica (http://zonesismiche.mi.ingv.it) che fornisce un quadro delle aree più pericolose in Italia. La mappa di pericolosità sismica del territorio nazionale (GdL MPS, 2004; rif. Ordinanza PCM del 28 aprile 2006, n. 3519, All. 1b) è espressa in termini di accelerazione orizzontale del suolo con probabilità di eccedenza del 10% in 50 anni, riferita a suoli rigidi (Vs30>800 m/s; cat. A, punto 3.2.1 del D.M. 14.09.2005).

I colori indicano i diversi valori di accelerazione del terreno che hanno una probabilità del 10% di essere superati in 50 anni. Indicativamente i colori associati ad accelerazioni più basse indicano zone meno pericolose, dove la frequenza di terremoti più forti è minore rispetto a quelle più pericolose, ma questo non significa che non possano verificarsi.

Mappa di pericolosità sismica

Mappa di pericolosità sismica

In questa mappa è riportato un particolare del modello di pericolosità sismica del territorio nazionale e la stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Mappe di scuotimento
Mappa del risentimento sismico
Cronologia delle localizzazioni calcolate
Tipo Magnitudo Tempo origine (UTC) Latitudine Longitudine Profondità (km) Ora pubblicazione (UTC) Autore ID Localizzazione
Bollettino
Rev1000
Md 2.9 1986-01-17
06:16:21
41.655 14.229 5 2013-07-15
08:41:04
Bollettino Sismico Italiano INGV 20919
Localizzazione e magnitudo preferite finora.
Parametri della localizzazione preferita

Localizzazione

Campo Valore
Tempo (UTC) 1986-01-17 06:16:21 ± 0.297
Latitudine 41.6550 ± 0.0275
Longitudine 14.2290 ± 0.0193
Profondità (km) 5 (operator assigned)
Metodo di valutazione manual
Stato della valutazione reviewed
Versione 1000 -> BULLETIN-VAX
Tipo di evento earthquake
ID localizzazione 20919

Incertezze

Campo Valore
Tipo di incertezza horizontal uncertainty
Semi-asse maggiore dell'ellisse di confidenza (metri)
Semi-asse minore dell'ellisse di confidenza (metri)
azimuth dell’asse maggiore dell’ellisse di confidenza (gradi)
Regione di confidenza sul piano orizzontale espressa mediante singolo valore di incertezza (metri) 3454.4
Livello di confidenza dell'incertezza (%) 68

Qualità

Campo Valore
Maggiore gap azimutale nella distribuzione delle stazioni all'epicentro 168
Numero di fasi associato indipendentemente se utilizzate nella localizzazione (determinazione dell'Origin) 14
Numero di fasi 14
Scarto quadratico medio dei residui di tempo risultanti dal calcolo del tempo origine (Origin) della localizzazione (sec) 0.5
Distanza epicentrale della stazione piu' vicina (gradi) 0.00154
Distanza epicentrale della stazione piu’ lontana (gradi) 0.01643
Numero di stazioni in cui l’evento e’ stato osservato 11
Numero di stazioni usate nel calcolo dell'Origin 11
Parametri della magnitudo

Md:2.9

Campo Valore
Valore 2.9
Incertezza
Num. stazioni usate 3
Tipo di magnitudo Md
Localizzazione di riferimento 20919
Agenzia INGV
Autore Bollettino Sismico Italiano INGV
Tempo di creazione (UTC) 2013-01-04 17:23:23
Tempi di arrivo
SCNL Time Uncertainty Polarity Evaluation_mode Phase Azimuth Distance(km) Takeoff_angle Residual Weight
--.MNS.Z. 1986-01-17T06:17:10.50 10.0 undecidable manual SN! 303 1.3542 5 0
--.MNS.Z. 1986-01-17T06:16:48.50 10.0 undecidable manual PN! 303 1.3542 1.69 0
--.SGO.Z. 1986-01-17T06:16:46.00 10.0 undecidable manual PN 143 1.3542 -0.85 0.6
--.RDP.Z. 1986-01-17T06:16:44.50 10.0 undecidable manual PN 275 1.1211 0.81 0.7
--.SOR.Z. 1986-01-17T06:16:42.90 10.0 undecidable manual PG 175 1.0656 0.02 1.5
--.MSC.Z. 1986-01-17T06:16:42.40 10.0 undecidable manual SG 202 0.4995 2.12 0
--.TR9.Z. 1986-01-17T06:16:41.20 10.0 undecidable manual PG 128 0.9657 0.34 1.4
--.ASS.Z. 1986-01-17T06:16:40.50 10.0 undecidable manual PN! 321 1.8204 -12.69 0
--.MSC.Z. 1986-01-17T06:16:31.80 10.0 undecidable manual PG 202 0.4995 -0.46 1.4
--.AQU.Z. 1986-01-17T06:16:30.00 10.0 undecidable manual PG! 319 0.9213 -10.18 0
--.DUI.Z. 1986-01-17T06:16:29.00 10.0 undecidable manual SG 88 0.1665 0.9 0.4
--.SD1.Z. 1986-01-17T06:16:28.00 10.0 positive manual PG 280 0.3108 -0.42 2.9
--.SGG.Z. 1986-01-17T06:16:26.90 10.0 undecidable manual PG 157 0.2886 -0.94 0.7
--.DUI.Z. 1986-01-17T06:16:25.00 10.0 positive manual PG 88 0.1665 -0.22 3.3
TDMT - Time Domain Moment Tensor
Meccanismi di sorgente sismica nell'area
Meccanismi di sorgente sismica

Meccanismi di sorgente sismica

In questa mappa sono riportate i meccanismi di sorgente sismica dei terremoti dal 1977 alla data di questo evento. I tensori momento in rosso sono ottenuti con la tecnica del Regional Centroid Moment Tensor (RCMT, http://www.bo.ingv.it/RCMT; https://doi.org/10.13127/rcmt/euromed) e vengono calcolati per eventi sismici di magnitudo maggiore di 4.5 nella regione euro-mediterranea. Talvolta, se la disponibilità dei dati lo permette vengono calcolati anche per eventi di magnitudo inferiore, fino a 4.0. I tensori momento in grigio sono calcolati con la tecnica del Time Domain Moment Tensor (TDMT, /tdmt) per terremoti di magnitudo maggiore di 3.2, quando i dati lo permettono. La dimensione dei simboli è proporzionale alla magnitudo momento Mw dell’evento.
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