Terremoto di magnitudo Md 2.6 del 07-02-1992 ore 03:02:14 (Italia) in zona: 7 km SW Lamezia Terme (CZ)

Un terremoto di magnitudo Md 2.6 è avvenuto nella zona: 7 km SW Lamezia Terme (CZ), il

  • 07-02-1992 02:02:14 (UTC)
  • 07-02-1992 03:02:14 (UTC +01:00) ora italiana

con coordinate geografiche (lat, lon) 38.9280, 16.2700 ad una profondità di 5 km.

Il terremoto è stato localizzato da: Bollettino Sismico Italiano INGV.

Ricerca terremoti: Qualsiasi nel raggio di 30 km

I valori delle coordinate ipocentrali e della magnitudo rappresentano la migliore stima con i dati a disposizione. Eventuali nuovi dati o analisi potrebbero far variare tali stime.

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Comuni entro 20 km dall'epicentro

Le distanze sono calcolate in base alle coordinate geografiche del Municipio (Istat).
Comune Prov Dist Pop Cum Pop
Lamezia Terme CZ 7 70714 70714
Gizzeria CZ 8 4982 75696
Platania CZ 10 2172 77868
Pianopoli CZ 11 2589 80457
Feroleto Antico CZ 11 2171 82628
San Pietro a Maida CZ 11 4200 86828
Maida CZ 11 4566 91394
Curinga CZ 12 6779 98173
Falerna CZ 12 4028 102201
Jacurso CZ 13 624 102825
Decollatura CZ 15 3159 105984
Nocera Terinese CZ 15 4731 110715
Cortale CZ 16 2117 112832
Serrastretta CZ 16 3176 116008
Filadelfia VV 16 5384 121392
Conflenti CZ 16 1392 122784
San Mango d'Aquino CZ 16 1564 124348
Francavilla Angitola VV 17 1939 126287
Amato CZ 17 835 127122
Martirano Lombardo CZ 17 1112 128234
Martirano CZ 18 884 129118
Miglierina CZ 18 767 129885
Girifalco CZ 18 5945 135830
Motta Santa Lucia CZ 19 845 136675
San Pietro Apostolo CZ 19 1691 138366
Marcellinara CZ 20 2285 140651
Caraffa di Catanzaro CZ 20 1866 142517
Soveria Mannelli CZ 20 3076 145593
Polia VV 20 1023 146616

Città più vicine con almeno 50000 abitanti

Il terremoto è stato localizzato
7 Km a SW di Lamezia Terme (70714 abitanti)
28 Km a W di Catanzaro (90612 abitanti)
41 Km a S di Cosenza (67546 abitanti)
76 Km a W di Crotone (62178 abitanti)
Sismicità recente e storica

Queste mappe mostrano l'attività sismica della zona in diversi intervalli temporali, precedenti all’evento sismico a cui si riferiscono. Per quel che riguarda le prime due mappe, i dati riportati provengono dalle analisi effettuate in tempo reale dal personale delle Sale Operative dell'INGV subito dopo ogni terremoto. La terza mappa mostra i dati dal 1985 alla data del terremoto: le localizzazioni sono riviste dagli analisti sismologi del Bollettino Sismico Italiano dell'INGV. I parametri della localizzazione (coordinate ipocentrali e magnitudo) sono la migliore stima possibile con i dati a disposizione dell’INGV, ma sono costantemente aggiornati in funzione di ulteriori dati che si rendano disponibili. I parametri della localizzazione e della magnitudo, successivamente rivisti dagli analisti sismologi, possono variare.

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 0.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, nelle 72 ore precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 2.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi, confinanti nei 90 giorni precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 3.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, dal 1985 alla data di questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dall'anno 1000 al 2019

I terremoti dall'anno 1000 al 2019

In questa mappa sono riportati i terremoti del catalogo storico CPTI15 (Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani, v4.0, https://doi.org/10.13127/cpti/cpti15.4). La grandezza del quadrato indica le diverse classi di magnitudo. Fornisce dati parametrici omogenei, sia macrosismici, sia strumentali, relativi ai terremoti con intensità massima ≥ 5 o magnitudo ≥ 4.0 d'interesse per l'Italia nella finestra temporale 1000-2020. Per gli eventi di magnitudo stimata ≥ 6.0 è indicato l'anno in cui è avvenuto il terremoto. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Pericolosità sismica

Con pericolosità sismica si intende lo scuotimento del suolo atteso in un sito a causa di un terremoto. Essendo prevalentemente un’analisi di tipo probabilistico, si può definire un certo scuotimento solo associato alla probabilità di accadimento nel prossimo futuro. Non si tratta pertanto di previsione deterministica dei terremoti, obiettivo lungi dal poter essere raggiunto ancora in tutto il mondo, né del massimo terremoto possibile in un’area, in quanto il terremoto massimo ha comunque probabilità di verificarsi molto basse.

Nel 2004 è stata rilasciata questa mappa della pericolosità sismica (http://zonesismiche.mi.ingv.it) che fornisce un quadro delle aree più pericolose in Italia. La mappa di pericolosità sismica del territorio nazionale (GdL MPS, 2004; rif. Ordinanza PCM del 28 aprile 2006, n. 3519, All. 1b) è espressa in termini di accelerazione orizzontale del suolo con probabilità di eccedenza del 10% in 50 anni, riferita a suoli rigidi (Vs30>800 m/s; cat. A, punto 3.2.1 del D.M. 14.09.2005).

I colori indicano i diversi valori di accelerazione del terreno che hanno una probabilità del 10% di essere superati in 50 anni. Indicativamente i colori associati ad accelerazioni più basse indicano zone meno pericolose, dove la frequenza di terremoti più forti è minore rispetto a quelle più pericolose, ma questo non significa che non possano verificarsi.

Mappa di pericolosità sismica

Mappa di pericolosità sismica

In questa mappa è riportato un particolare del modello di pericolosità sismica del territorio nazionale e la stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Mappe di scuotimento
Mappa del risentimento sismico
Cronologia delle localizzazioni calcolate
Tipo Magnitudo Tempo origine (UTC) Latitudine Longitudine Profondità (km) Ora pubblicazione (UTC) Autore ID Localizzazione
Bollettino
Rev1000
Md 2.6 1992-02-07
02:02:14
38.928 16.27 5 2013-07-15
08:41:04
Bollettino Sismico Italiano INGV 158049
Localizzazione e magnitudo preferite finora.
Parametri della localizzazione preferita

Localizzazione

Campo Valore
Tempo (UTC) 1992-02-07 02:02:14 ± 0.181
Latitudine 38.9280 ± 0.0099
Longitudine 16.2700 ± 0.0215
Profondità (km) 5 (operator assigned)
Metodo di valutazione manual
Stato della valutazione reviewed
Versione 1000 -> BULLETIN-VAX
Tipo di evento earthquake
ID localizzazione 158049

Incertezze

Campo Valore
Tipo di incertezza horizontal uncertainty
Semi-asse maggiore dell'ellisse di confidenza (metri)
Semi-asse minore dell'ellisse di confidenza (metri)
azimuth dell’asse maggiore dell’ellisse di confidenza (gradi)
Regione di confidenza sul piano orizzontale espressa mediante singolo valore di incertezza (metri) 2163.0
Livello di confidenza dell'incertezza (%) 68

Qualità

Campo Valore
Maggiore gap azimutale nella distribuzione delle stazioni all'epicentro 116
Numero di fasi associato indipendentemente se utilizzate nella localizzazione (determinazione dell'Origin) 15
Numero di fasi 15
Scarto quadratico medio dei residui di tempo risultanti dal calcolo del tempo origine (Origin) della localizzazione (sec) 0.5
Distanza epicentrale della stazione piu' vicina (gradi) 0.00138
Distanza epicentrale della stazione piu’ lontana (gradi) 0.01190
Numero di stazioni in cui l’evento e’ stato osservato 9
Numero di stazioni usate nel calcolo dell'Origin 9
Parametri della magnitudo

Md:2.6

Campo Valore
Valore 2.6
Incertezza
Num. stazioni usate 2
Tipo di magnitudo Md
Localizzazione di riferimento 158049
Agenzia INGV
Autore Bollettino Sismico Italiano INGV
Tempo di creazione (UTC) 2013-01-04 19:27:42
Tempi di arrivo
SCNL Time Uncertainty Polarity Evaluation_mode Phase Azimuth Distance(km) Takeoff_angle Residual Weight
--.MGR.Z. 1992-02-07T02:02:57.52 10.0 undecidable manual SN 335 1.3209 -0.87 0.2
--.ATN.Z. 1992-02-07T02:02:50.68 10.0 undecidable manual SG 219 0.9879 0.92 0.2
--.MO9.Z. 1992-02-07T02:02:50.50 10.0 undecidable manual SG 206 1.0212 -0.37 0.6
--.SOI.Z. 1992-02-07T02:02:46.41 10.0 undecidable manual SG 191 0.8658 0.65 0.4
--.TDS.Z. 1992-02-07T02:02:40.34 10.0 undecidable manual SG 4 0.7326 -1.04 0.2
--.MGR.Z. 1992-02-07T02:02:40.60 10.0 undecidable manual PN 335 1.3209 0.02 1.4
--.MO9.Z. 1992-02-07T02:02:35.87 10.0 undecidable manual PG 206 1.0212 0.18 1.6
--.ATN.Z. 1992-02-07T02:02:34.58 10.0 undecidable manual PG 219 0.9879 -0.47 1.3
--.CSI.Z. 1992-02-07T02:02:33.64 10.0 undecidable manual PG 1 0.8547 1.16 0.3
--.SOI.Z. 1992-02-07T02:02:32.20 10.0 undecidable manual PG 191 0.8658 -0.54 1.2
--.TDS.Z. 1992-02-07T02:02:30.80 10.0 undecidable manual PG 4 0.7326 -0.13 1.8
--.ROI.Z. 1992-02-07T02:02:28.64 10.0 undecidable manual PG 19 0.6771 -0.64 1.1
--.ACI.Z. 1992-02-07T02:02:25.20 10.0 undecidable manual PG 353 0.4218 0.72 0.9
--.GRI.Z. 1992-02-07T02:02:22.22 10.0 undecidable manual SG 132 0.1554 0.98 0.2
--.GRI.Z. 1992-02-07T02:02:18.38 10.0 positive manual PG 132 0.1554 -0.21 3.6
TDMT - Time Domain Moment Tensor
Meccanismi di sorgente sismica nell'area
Meccanismi di sorgente sismica

Meccanismi di sorgente sismica

In questa mappa sono riportate i meccanismi di sorgente sismica dei terremoti dal 1977 alla data di questo evento. I tensori momento in rosso sono ottenuti con la tecnica del Regional Centroid Moment Tensor (RCMT, http://www.bo.ingv.it/RCMT; https://doi.org/10.13127/rcmt/euromed) e vengono calcolati per eventi sismici di magnitudo maggiore di 4.5 nella regione euro-mediterranea. Talvolta, se la disponibilità dei dati lo permette vengono calcolati anche per eventi di magnitudo inferiore, fino a 4.0. I tensori momento in grigio sono calcolati con la tecnica del Time Domain Moment Tensor (TDMT, /tdmt) per terremoti di magnitudo maggiore di 3.2, quando i dati lo permettono. La dimensione dei simboli è proporzionale alla magnitudo momento Mw dell’evento.
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