Terremoto di magnitudo Md 2.6 del 29-04-1990 ore 18:49:06 (UTC) in zona: 4 km N Benevento (BN)

Un terremoto di magnitudo Md 2.6 è avvenuto nella zona: 4 km N Benevento (BN), il

  • 29-04-1990 18:49:06 (UTC)
  • 29-04-1990 20:49:06 (UTC +02:00) ora italiana

con coordinate geografiche (lat, lon) 41.1620, 14.7770 ad una profondità di 10 km.

Il terremoto è stato localizzato da: Bollettino Sismico Italiano INGV.

Ricerca terremoti: Qualsiasi nel raggio di 30 km

I valori delle coordinate ipocentrali e della magnitudo rappresentano la migliore stima con i dati a disposizione. Eventuali nuovi dati o analisi potrebbero far variare tali stime.

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Comuni entro 20 km dall'epicentro

Le distanze sono calcolate in base alle coordinate geografiche del Municipio (Istat).
Comune Prov Dist Pop Cum Pop
Benevento BN 4 60091 60091
Castelpoto BN 7 1254 61345
Pietrelcina BN 7 3114 64459
Torrecuso BN 8 3407 67866
Pesco Sannita BN 9 1972 69838
Foglianise BN 9 3385 73223
Ponte BN 9 2580 75803
Paduli BN 9 3978 79781
Fragneto Monforte BN 10 1840 81621
Apollosa BN 10 2658 84279
San Leucio del Sannio BN 10 3106 87385
Paupisi BN 10 1633 89018
Fragneto l'Abate BN 11 1049 90067
Vitulano BN 11 2944 93011
Sant'Angelo a Cupolo BN 11 4325 97336
San Nicola Manfredi BN 11 3722 101058
Campoli del Monte Taburno BN 11 1546 102604
Cautano BN 12 2044 104648
San Martino Sannita BN 12 1230 105878
Calvi BN 12 2682 108560
Pago Veiano BN 13 2406 110966
San Giorgio del Sannio BN 13 10022 120988
Tocco Caudio BN 13 1508 122496
Casalduni BN 13 1378 123874
Ceppaloni BN 13 3415 127289
Chianche AV 13 475 127764
Sant'Arcangelo Trimonte BN 14 573 128337
Apice BN 14 5686 134023
San Nazzaro BN 14 884 134907
Torrioni AV 15 549 135456
Petruro Irpino AV 15 349 135805
Campolattaro BN 15 1072 136877
Arpaise BN 15 761 137638
Reino BN 15 1210 138848
Montefusco AV 15 1338 140186
Montesarchio BN 16 13500 153686
Pontelandolfo BN 16 2167 155853
San Lorenzo Maggiore BN 16 2154 158007
San Lupo BN 16 801 158808
Bonea BN 16 1448 160256
Santa Paolina AV 17 1256 161512
Pietradefusi AV 17 2348 163860
Roccabascerana AV 17 2354 166214
San Giorgio La Molara BN 17 2994 169208
Altavilla Irpina AV 17 4196 173404
Tufo AV 17 889 174293
Venticano AV 17 2537 176830
San Martino Valle Caudina AV 18 4884 181714
Pannarano BN 18 2130 183844
Buonalbergo BN 18 1730 185574
Guardia Sanframondi BN 18 5078 190652
San Marco dei Cavoti BN 18 3371 194023
Molinara BN 19 1618 195641
Solopaca BN 19 3820 199461
Pietrastornina AV 19 1553 201014
Torre Le Nocelle AV 19 1324 202338
Bucciano BN 20 2100 204438
Montemiletto AV 20 5313 209751

Città più vicine con almeno 50000 abitanti

Il terremoto è stato localizzato
4 Km a N di Benevento (60091 abitanti)
28 Km a N di Avellino (54857 abitanti)
38 Km a E di Caserta (76326 abitanti)
42 Km a NE di Acerra (59573 abitanti)
47 Km a NE di Afragola (65057 abitanti)
50 Km a NE di Casoria (77642 abitanti)
51 Km a NE di Scafati (50787 abitanti)
52 Km a N di Cava de' Tirreni (53659 abitanti)
52 Km a NE di Portici (55274 abitanti)
52 Km a E di Aversa (53047 abitanti)
53 Km a NE di Ercolano (53709 abitanti)
54 Km a N di Salerno (135261 abitanti)
54 Km a NE di Torre del Greco (86275 abitanti)
55 Km a E di Giugliano in Campania (122974 abitanti)
57 Km a NE di Napoli (974074 abitanti)
57 Km a NE di Marano di Napoli (59874 abitanti)
58 Km a NE di Castellammare di Stabia (66466 abitanti)
64 Km a N di Battipaglia (50786 abitanti)
67 Km a NE di Pozzuoli (81661 abitanti)
72 Km a W di Foggia (151991 abitanti)
77 Km a SW di San Severo (53905 abitanti)
95 Km a W di Cerignola (58396 abitanti)
Sismicità recente e storica

Queste mappe mostrano l'attività sismica della zona in diversi intervalli temporali, precedenti all’evento sismico a cui si riferiscono. Per quel che riguarda le prime due mappe, i dati riportati provengono dalle analisi effettuate in tempo reale dal personale delle Sale Operative dell'INGV subito dopo ogni terremoto. La terza mappa mostra i dati dal 1985 alla data del terremoto: le localizzazioni sono riviste dagli analisti sismologi del Bollettino Sismico Italiano dell'INGV. I parametri della localizzazione (coordinate ipocentrali e magnitudo) sono la migliore stima possibile con i dati a disposizione dell’INGV, ma sono costantemente aggiornati in funzione di ulteriori dati che si rendano disponibili. I parametri della localizzazione e della magnitudo, successivamente rivisti dagli analisti sismologi, possono variare.

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 0.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, nelle 72 ore precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 2.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi, confinanti nei 90 giorni precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 3.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, dal 1985 alla data di questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dall'anno 1000 al 2019

I terremoti dall'anno 1000 al 2019

In questa mappa sono riportati i terremoti del catalogo storico CPTI15 (Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani, v4.0, https://doi.org/10.13127/cpti/cpti15.4). La grandezza del quadrato indica le diverse classi di magnitudo. Fornisce dati parametrici omogenei, sia macrosismici, sia strumentali, relativi ai terremoti con intensità massima ≥ 5 o magnitudo ≥ 4.0 d'interesse per l'Italia nella finestra temporale 1000-2020. Per gli eventi di magnitudo stimata ≥ 6.0 è indicato l'anno in cui è avvenuto il terremoto. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Pericolosità sismica

Con pericolosità sismica si intende lo scuotimento del suolo atteso in un sito a causa di un terremoto. Essendo prevalentemente un’analisi di tipo probabilistico, si può definire un certo scuotimento solo associato alla probabilità di accadimento nel prossimo futuro. Non si tratta pertanto di previsione deterministica dei terremoti, obiettivo lungi dal poter essere raggiunto ancora in tutto il mondo, né del massimo terremoto possibile in un’area, in quanto il terremoto massimo ha comunque probabilità di verificarsi molto basse.

Nel 2004 è stata rilasciata questa mappa della pericolosità sismica (http://zonesismiche.mi.ingv.it) che fornisce un quadro delle aree più pericolose in Italia. La mappa di pericolosità sismica del territorio nazionale (GdL MPS, 2004; rif. Ordinanza PCM del 28 aprile 2006, n. 3519, All. 1b) è espressa in termini di accelerazione orizzontale del suolo con probabilità di eccedenza del 10% in 50 anni, riferita a suoli rigidi (Vs30>800 m/s; cat. A, punto 3.2.1 del D.M. 14.09.2005).

I colori indicano i diversi valori di accelerazione del terreno che hanno una probabilità del 10% di essere superati in 50 anni. Indicativamente i colori associati ad accelerazioni più basse indicano zone meno pericolose, dove la frequenza di terremoti più forti è minore rispetto a quelle più pericolose, ma questo non significa che non possano verificarsi.

Mappa di pericolosità sismica

Mappa di pericolosità sismica

In questa mappa è riportato un particolare del modello di pericolosità sismica del territorio nazionale e la stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Mappe di scuotimento
Mappa del risentimento sismico
Cronologia delle localizzazioni calcolate
Tipo Magnitudo Tempo origine (UTC) Latitudine Longitudine Profondità (km) Ora pubblicazione (UTC) Autore ID Localizzazione
Bollettino
Rev1000
Md 2.6
ML-VAX 2.0
1990-04-29
18:49:06
41.162 14.777 10 2013-07-15
08:41:04
Bollettino Sismico Italiano INGV 115489
Localizzazione e magnitudo preferite finora.
Parametri della localizzazione preferita

Localizzazione

Campo Valore
Tempo (UTC) 1990-04-29 18:49:06 ± 0.26
Latitudine 41.1620 ± 0.0174
Longitudine 14.7770 ± 0.0263
Profondità (km) 10 (operator assigned)
Metodo di valutazione manual
Stato della valutazione reviewed
Versione 1000 -> BULLETIN-VAX
Tipo di evento earthquake
ID localizzazione 115489

Incertezze

Campo Valore
Tipo di incertezza horizontal uncertainty
Semi-asse maggiore dell'ellisse di confidenza (metri)
Semi-asse minore dell'ellisse di confidenza (metri)
azimuth dell’asse maggiore dell’ellisse di confidenza (gradi)
Regione di confidenza sul piano orizzontale espressa mediante singolo valore di incertezza (metri) 2932.4
Livello di confidenza dell'incertezza (%) 68

Qualità

Campo Valore
Maggiore gap azimutale nella distribuzione delle stazioni all'epicentro 84
Numero di fasi associato indipendentemente se utilizzate nella localizzazione (determinazione dell'Origin) 17
Numero di fasi 17
Scarto quadratico medio dei residui di tempo risultanti dal calcolo del tempo origine (Origin) della localizzazione (sec) 0.7
Distanza epicentrale della stazione piu' vicina (gradi) 0.00324
Distanza epicentrale della stazione piu’ lontana (gradi) 0.01060
Numero di stazioni in cui l’evento e’ stato osservato 12
Numero di stazioni usate nel calcolo dell'Origin 12
Parametri delle magnitudo

Md:2.6

Campo Valore
Valore 2.6
Incertezza
Num. stazioni usate 5
Tipo di magnitudo Md
Localizzazione di riferimento 115489
Agenzia INGV
Autore Bollettino Sismico Italiano INGV
Tempo di creazione (UTC) 2013-01-04 18:47:23

ML:2.0

Campo Valore
Valore 2.0
Incertezza
Num. stazioni usate 5
Tipo di magnitudo ML
Localizzazione di riferimento 115489
Agenzia INGV
Autore Bollettino Sismico Italiano INGV
Tempo di creazione (UTC) 2015-04-28 13:07:13
Tempi di arrivo
SCNL Time Uncertainty Polarity Evaluation_mode Phase Azimuth Distance(km) Takeoff_angle Residual Weight
--.MGR.Z. 1990-04-29T18:49:48.27 10.0 undecidable manual SN! 149 1.1766 2.89 0
--.SGO.Z. 1990-04-29T18:49:34.71 10.0 undecidable manual SG! 146 0.7215 2.76 0
--.FG2.Z. 1990-04-29T18:49:29.97 10.0 undecidable manual SG 23 0.6993 -1.37 0.2
--.MGR.Z. 1990-04-29T18:49:29.24 10.0 undecidable manual PN 149 1.1766 0.16 1.2
--.SDI.Z. 1990-04-29T18:49:25.26 10.0 undecidable manual PG 307 0.8991 0.52 1.2
--.SGO.Z. 1990-04-29T18:49:21.50 10.0 undecidable manual PG 146 0.7215 0.17 1.6
--.BSS.Z. 1990-04-29T18:49:21.78 10.0 undecidable manual SG 174 0.3885 0.57 0.5
--.RFI.Z. 1990-04-29T18:49:20.25 10.0 undecidable manual PG 283 0.5994 1 0.9
--.MSC.Z. 1990-04-29T18:49:19.20 10.0 undecidable manual PG 273 0.5994 0.04 1.8
--.SGG.E. 1990-04-29T18:49:19.50 10.0 undecidable manual SG 307 0.3663 -1.24 0.2
--.DUI.Z. 1990-04-29T18:49:19.45 10.0 undecidable manual PG 334 0.5439 1.31 0.5
--.SOR.Z. 1990-04-29T18:49:19.20 10.0 undecidable manual PG 210 0.666 -1.1 0.8
--.FG2.Z. 1990-04-29T18:49:19.89 10.0 undecidable manual PG 23 0.6993 -1.08 0.8
--.OVO.Z. 1990-04-29T18:49:16.00 10.0 undecidable manual PG 220 0.4329 -0.08 1.8
--.TR9.Z. 1990-04-29T18:49:15.50 10.0 undecidable manual PG 108 0.3552 0.91 0.9
--.BSS.Z. 1990-04-29T18:49:14.80 10.0 undecidable manual PG 174 0.3885 -1.05 0.9
--.SGG.Z. 1990-04-29T18:49:14.50 10.0 undecidable manual PG 307 0.3663 -0.35 1.6
TDMT - Time Domain Moment Tensor
Meccanismi di sorgente sismica nell'area
Meccanismi di sorgente sismica

Meccanismi di sorgente sismica

In questa mappa sono riportate i meccanismi di sorgente sismica dei terremoti dal 1977 alla data di questo evento. I tensori momento in rosso sono ottenuti con la tecnica del Regional Centroid Moment Tensor (RCMT, http://www.bo.ingv.it/RCMT; https://doi.org/10.13127/rcmt/euromed) e vengono calcolati per eventi sismici di magnitudo maggiore di 4.5 nella regione euro-mediterranea. Talvolta, se la disponibilità dei dati lo permette vengono calcolati anche per eventi di magnitudo inferiore, fino a 4.0. I tensori momento in grigio sono calcolati con la tecnica del Time Domain Moment Tensor (TDMT, /tdmt) per terremoti di magnitudo maggiore di 3.2, quando i dati lo permettono. La dimensione dei simboli è proporzionale alla magnitudo momento Mw dell’evento.
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