Terremoto di magnitudo Md 2.6 del 23-01-1989 ore 03:29:05 (Italia) in zona: S Monteleone di Fermo (FM)

Un terremoto di magnitudo Md 2.6 è avvenuto nella zona: S Monteleone di Fermo (FM), il

  • 23-01-1989 02:29:05 (UTC)
  • 23-01-1989 03:29:05 (UTC +01:00) ora italiana

con coordinate geografiche (lat, lon) 43.0450, 13.5290 ad una profondità di 9 km.

Il terremoto è stato localizzato da: Bollettino Sismico Italiano INGV.

Ricerca terremoti: Qualsiasi nel raggio di 30 km

I valori delle coordinate ipocentrali e della magnitudo rappresentano la migliore stima con i dati a disposizione. Eventuali nuovi dati o analisi potrebbero far variare tali stime.

Visualizza la localizzazione con

Comuni entro 20 km dall'epicentro

Le distanze sono calcolate in base alle coordinate geografiche del Municipio (Istat).
Comune Prov Dist Pop Cum Pop
Monteleone di Fermo FM 0 395 395
Montelparo FM 3 778 1173
Monsampietro Morico FM 4 659 1832
Santa Vittoria in Matenano FM 4 1330 3162
Monte Rinaldo FM 5 379 3541
Servigliano FM 5 2336 5877
Montottone FM 5 979 6856
Belmonte Piceno FM 5 646 7502
Ortezzano FM 7 774 8276
Monte San Martino MC 7 765 9041
Smerillo FM 8 365 9406
Falerone FM 8 3337 12743
Montefalcone Appennino FM 8 424 13167
Monte Vidon Combatte FM 8 433 13600
Penna San Giovanni MC 9 1108 14708
Montalto delle Marche AP 9 2122 16830
Monte Vidon Corrado FM 9 731 17561
Montedinove AP 10 488 18049
Grottazzolina FM 10 3398 21447
Force AP 10 1354 22801
Montegiorgio FM 10 6851 29652
Monte Giberto FM 10 801 30453
Rotella AP 10 906 31359
Petritoli FM 11 2335 33694
Montappone FM 11 1682 35376
Magliano di Tenna FM 12 1452 36828
Sant'Angelo in Pontano MC 12 1436 38264
Ponzano di Fermo FM 12 1674 39938
Massa Fermana FM 13 963 40901
Carassai AP 13 1100 42001
Comunanza AP 13 3166 45167
Rapagnano FM 14 2145 47312
Castignano AP 14 2796 50108
Cossignano AP 15 978 51086
Amandola FM 16 3629 54715
Gualdo MC 16 815 55530
Monterubbiano FM 16 2230 57760
Mogliano MC 16 4696 62456
Loro Piceno MC 16 2401 64857
Francavilla d'Ete FM 16 964 65821
Torre San Patrizio FM 17 2048 67869
Monte San Pietrangeli FM 17 2458 70327
Palmiano AP 17 196 70523
Ripe San Ginesio MC 17 852 71375
Moresco FM 17 598 71973
Offida AP 18 5058 77031
Montefiore dell'Aso AP 18 2123 79154
Venarotta AP 18 2066 81220
Sarnano MC 19 3264 84484
San Ginesio MC 19 3498 87982
Montefortino FM 19 1178 89160
Colmurano MC 19 1263 90423
Appignano del Tronto AP 20 1785 92208
Ripatransone AP 20 4309 96517

Città più vicine con almeno 50000 abitanti

Il terremoto è stato localizzato
45 Km a NW di Teramo (54892 abitanti)
64 Km a S di Ancona (100861 abitanti)
68 Km a E di Foligno (57155 abitanti)
78 Km a NW di Montesilvano (53738 abitanti)
78 Km a N di L'Aquila (69753 abitanti)
85 Km a NW di Pescara (121014 abitanti)
90 Km a NE di Terni (111501 abitanti)
93 Km a E di Perugia (166134 abitanti)
93 Km a NW di Chieti (51815 abitanti)
98 Km a SE di Fano (60888 abitanti)
Sismicità recente e storica

Queste mappe mostrano l'attività sismica della zona in diversi intervalli temporali, precedenti all’evento sismico a cui si riferiscono. Per quel che riguarda le prime due mappe, i dati riportati provengono dalle analisi effettuate in tempo reale dal personale delle Sale Operative dell'INGV subito dopo ogni terremoto. La terza mappa mostra i dati dal 1985 alla data del terremoto: le localizzazioni sono riviste dagli analisti sismologi del Bollettino Sismico Italiano dell'INGV. I parametri della localizzazione (coordinate ipocentrali e magnitudo) sono la migliore stima possibile con i dati a disposizione dell’INGV, ma sono costantemente aggiornati in funzione di ulteriori dati che si rendano disponibili. I parametri della localizzazione e della magnitudo, successivamente rivisti dagli analisti sismologi, possono variare.

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 0.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, nelle 72 ore precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 2.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi, confinanti nei 90 giorni precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 3.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, dal 1985 alla data di questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dall'anno 1000 al 2019

I terremoti dall'anno 1000 al 2019

In questa mappa sono riportati i terremoti del catalogo storico CPTI15 (Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani, v4.0, https://doi.org/10.13127/cpti/cpti15.4). La grandezza del quadrato indica le diverse classi di magnitudo. Fornisce dati parametrici omogenei, sia macrosismici, sia strumentali, relativi ai terremoti con intensità massima ≥ 5 o magnitudo ≥ 4.0 d'interesse per l'Italia nella finestra temporale 1000-2020. Per gli eventi di magnitudo stimata ≥ 6.0 è indicato l'anno in cui è avvenuto il terremoto. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Pericolosità sismica

Con pericolosità sismica si intende lo scuotimento del suolo atteso in un sito a causa di un terremoto. Essendo prevalentemente un’analisi di tipo probabilistico, si può definire un certo scuotimento solo associato alla probabilità di accadimento nel prossimo futuro. Non si tratta pertanto di previsione deterministica dei terremoti, obiettivo lungi dal poter essere raggiunto ancora in tutto il mondo, né del massimo terremoto possibile in un’area, in quanto il terremoto massimo ha comunque probabilità di verificarsi molto basse.

Nel 2004 è stata rilasciata questa mappa della pericolosità sismica (http://zonesismiche.mi.ingv.it) che fornisce un quadro delle aree più pericolose in Italia. La mappa di pericolosità sismica del territorio nazionale (GdL MPS, 2004; rif. Ordinanza PCM del 28 aprile 2006, n. 3519, All. 1b) è espressa in termini di accelerazione orizzontale del suolo con probabilità di eccedenza del 10% in 50 anni, riferita a suoli rigidi (Vs30>800 m/s; cat. A, punto 3.2.1 del D.M. 14.09.2005).

I colori indicano i diversi valori di accelerazione del terreno che hanno una probabilità del 10% di essere superati in 50 anni. Indicativamente i colori associati ad accelerazioni più basse indicano zone meno pericolose, dove la frequenza di terremoti più forti è minore rispetto a quelle più pericolose, ma questo non significa che non possano verificarsi.

Mappa di pericolosità sismica

Mappa di pericolosità sismica

In questa mappa è riportato un particolare del modello di pericolosità sismica del territorio nazionale e la stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Mappe di scuotimento
Mappa del risentimento sismico
Cronologia delle localizzazioni calcolate
Tipo Magnitudo Tempo origine (UTC) Latitudine Longitudine Profondità (km) Ora pubblicazione (UTC) Autore ID Localizzazione
Bollettino
Rev1000
Md 2.6 1989-01-23
02:29:05
43.045 13.529 9 2013-07-15
08:40:51
Bollettino Sismico Italiano INGV 85799
Localizzazione e magnitudo preferite finora.
Parametri della localizzazione preferita

Localizzazione

Campo Valore
Tempo (UTC) 1989-01-23 02:29:05 ± 0.265
Latitudine 43.0450 ± 0.0073
Longitudine 13.5290 ± 0.0153
Profondità (km) 9 ± 2 (from location)
Metodo di valutazione manual
Stato della valutazione reviewed
Versione 1000 -> BULLETIN-VAX
Tipo di evento earthquake
ID localizzazione 85799

Incertezze

Campo Valore
Tipo di incertezza horizontal uncertainty
Semi-asse maggiore dell'ellisse di confidenza (metri)
Semi-asse minore dell'ellisse di confidenza (metri)
azimuth dell’asse maggiore dell’ellisse di confidenza (gradi)
Regione di confidenza sul piano orizzontale espressa mediante singolo valore di incertezza (metri) 1485.2
Livello di confidenza dell'incertezza (%) 68

Qualità

Campo Valore
Maggiore gap azimutale nella distribuzione delle stazioni all'epicentro 165
Numero di fasi associato indipendentemente se utilizzate nella localizzazione (determinazione dell'Origin) 23
Numero di fasi 23
Scarto quadratico medio dei residui di tempo risultanti dal calcolo del tempo origine (Origin) della localizzazione (sec) 0.4
Distanza epicentrale della stazione piu' vicina (gradi) 0.00194
Distanza epicentrale della stazione piu’ lontana (gradi) 0.03222
Numero di stazioni in cui l’evento e’ stato osservato 14
Numero di stazioni usate nel calcolo dell'Origin 14
Parametri della magnitudo

Md:2.6

Campo Valore
Valore 2.6
Incertezza
Num. stazioni usate 3
Tipo di magnitudo Md
Localizzazione di riferimento 85799
Agenzia INGV
Autore Bollettino Sismico Italiano INGV
Tempo di creazione (UTC) 2013-01-04 18:20:32
Tempi di arrivo
SCNL Time Uncertainty Polarity Evaluation_mode Phase Azimuth Distance(km) Takeoff_angle Residual Weight
--.FVI.Z. 1989-01-23T02:30:00.79 10.0 undecidable manual PN 351 3.5742 -0.32 0.5
--.SDI.Z. 1989-01-23T02:29:48.56 10.0 undecidable manual SN 170 1.3431 0.04 0.5
--.MNS.Z. 1989-01-23T02:29:36.81 10.0 undecidable manual SG 223 0.8991 -0.1 0.6
--.SFI.Z. 1989-01-23T02:29:32.00 10.0 undecidable manual PN 305 1.4874 -0.36 0.8
--.RDP.Z. 1989-01-23T02:29:32.00 10.0 undecidable manual PN 205 1.4097 0.63 0.5
--.CP9.Z. 1989-01-23T02:29:30.00 10.0 undecidable manual PN 199 1.2543 0.86 0.3
--.AQU.Z. 1989-01-23T02:29:30.41 10.0 undecidable manual SG 187 0.6882 0.26 0.5
--.SDI.Z. 1989-01-23T02:29:30.79 10.0 undecidable manual PN 170 1.3431 0.35 0.9
--.CRE.Z. 1989-01-23T02:29:29.93 10.0 undecidable manual PN 296 1.2765 0.43 0.8
--.ASS.Z. 1989-01-23T02:29:28.41 10.0 undecidable manual SG 271 0.6327 0.08 0.6
--.ARV.Z. 1989-01-23T02:29:27.44 10.0 undecidable manual SG 316 0.6216 -0.29 0.5
--.AM8.Z. 1989-01-23T02:29:25.40 10.0 undecidable manual SG 5 0.4995 1.39 0
--.MNS.Z. 1989-01-23T02:29:23.00 10.0 undecidable manual PG 223 0.8991 -0.73 0.5
--.AQU.Z. 1989-01-23T02:29:19.83 10.0 undecidable manual PG 187 0.6882 0 1.5
--.ARV.Z. 1989-01-23T02:29:18.20 10.0 negative manual PG 316 0.6216 -0.42 2.1
--.CM8.Z. 1989-01-23T02:29:18.30 10.0 undecidable manual SG 297 0.3108 0.31 0.7
--.ASS.Z. 1989-01-23T02:29:18.10 10.0 negative manual PG 271 0.6327 -0.77 0.9
--.AM8.Z. 1989-01-23T02:29:16.20 10.0 undecidable manual PG 5 0.4995 -0.09 2.9
--.SS8.Z. 1989-01-23T02:29:15.50 10.0 undecidable manual SG 259 0.2109 0.62 0.4
--.ALP.Z. 1989-01-23T02:29:15.70 10.0 undecidable manual SG 173 0.2553 -0.62 0.4
--.CM8.Z. 1989-01-23T02:29:12.90 10.0 undecidable manual PG 297 0.3108 0.09 2.9
--.SS8.Z. 1989-01-23T02:29:11.60 10.0 undecidable manual PG 259 0.2109 0.58 1.5
--.ALP.Z. 1989-01-23T02:29:11.70 10.0 undecidable manual PG 173 0.2553 -0.15 2.8
TDMT - Time Domain Moment Tensor
Meccanismi di sorgente sismica nell'area
Meccanismi di sorgente sismica

Meccanismi di sorgente sismica

In questa mappa sono riportate i meccanismi di sorgente sismica dei terremoti dal 1977 alla data di questo evento. I tensori momento in rosso sono ottenuti con la tecnica del Regional Centroid Moment Tensor (RCMT, http://www.bo.ingv.it/RCMT; https://doi.org/10.13127/rcmt/euromed) e vengono calcolati per eventi sismici di magnitudo maggiore di 4.5 nella regione euro-mediterranea. Talvolta, se la disponibilità dei dati lo permette vengono calcolati anche per eventi di magnitudo inferiore, fino a 4.0. I tensori momento in grigio sono calcolati con la tecnica del Time Domain Moment Tensor (TDMT, /tdmt) per terremoti di magnitudo maggiore di 3.2, quando i dati lo permettono. La dimensione dei simboli è proporzionale alla magnitudo momento Mw dell’evento.
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