Terremoto di magnitudo ML 2.6 del 06-04-2009 ore 20:22:33 (Italia) in zona: 6 km NW L'Aquila (AQ)

Un terremoto di magnitudo ML 2.6 è avvenuto nella zona: 6 km NW L'Aquila (AQ), il

  • 06-04-2009 18:22:33 (UTC)
  • 06-04-2009 20:22:33 (UTC +02:00) ora italiana

con coordinate geografiche (lat, lon) 42.3980, 13.3570 ad una profondità di 10 km.

Il terremoto è stato localizzato da: Bollettino Sismico Italiano INGV.

Ricerca terremoti: Qualsiasi nel raggio di 30 km

I valori delle coordinate ipocentrali e della magnitudo rappresentano la migliore stima con i dati a disposizione. Eventuali nuovi dati o analisi potrebbero far variare tali stime.

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Comuni entro 20 km dall'epicentro

Le distanze sono calcolate in base alle coordinate geografiche del Municipio (Istat).
Comune Prov Dist Pop Cum Pop
L'Aquila AQ 6 69753 69753
Pizzoli AQ 7 4326 74079
Barete AQ 9 737 74816
Scoppito AQ 9 3727 78543
Lucoli AQ 12 1011 79554
Tornimparte AQ 13 3187 82741
Cagnano Amiterno AQ 13 1369 84110
Capitignano AQ 14 665 84775
Ocre AQ 16 1167 85942
Fossa AQ 16 721 86663
Montereale AQ 17 2581 89244
Poggio Picenze AQ 18 1136 90380
Campotosto AQ 18 542 90922
Sant'Eusanio Forconese AQ 18 394 91316
Crognaleto TE 20 1297 92613

Città più vicine con almeno 50000 abitanti

Il terremoto è stato localizzato
6 Km a NW di L'Aquila (69753 abitanti)
41 Km a SW di Teramo (54892 abitanti)
61 Km a E di Terni (111501 abitanti)
66 Km a W di Montesilvano (53738 abitanti)
67 Km a NE di Tivoli (56533 abitanti)
67 Km a W di Chieti (51815 abitanti)
68 Km a NE di Guidonia Montecelio (88673 abitanti)
71 Km a W di Pescara (121014 abitanti)
82 Km a SE di Foligno (57155 abitanti)
91 Km a NE di Roma (2864731 abitanti)
92 Km a NE di Velletri (53303 abitanti)
Sismicità recente e storica

Queste mappe mostrano l'attività sismica della zona in diversi intervalli temporali, precedenti all’evento sismico a cui si riferiscono. Per quel che riguarda le prime due mappe, i dati riportati provengono dalle analisi effettuate in tempo reale dal personale delle Sale Operative dell'INGV subito dopo ogni terremoto. La terza mappa mostra i dati dal 1985 alla data del terremoto: le localizzazioni sono riviste dagli analisti sismologi del Bollettino Sismico Italiano dell'INGV. I parametri della localizzazione (coordinate ipocentrali e magnitudo) sono la migliore stima possibile con i dati a disposizione dell’INGV, ma sono costantemente aggiornati in funzione di ulteriori dati che si rendano disponibili. I parametri della localizzazione e della magnitudo, successivamente rivisti dagli analisti sismologi, possono variare.

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 0.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, nelle 72 ore precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 2.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi, confinanti nei 90 giorni precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 3.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, dal 1985 alla data di questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dall'anno 1000 al 2019

I terremoti dall'anno 1000 al 2019

In questa mappa sono riportati i terremoti del catalogo storico CPTI15 (Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani, v4.0, https://doi.org/10.13127/cpti/cpti15.4). La grandezza del quadrato indica le diverse classi di magnitudo. Fornisce dati parametrici omogenei, sia macrosismici, sia strumentali, relativi ai terremoti con intensità massima ≥ 5 o magnitudo ≥ 4.0 d'interesse per l'Italia nella finestra temporale 1000-2020. Per gli eventi di magnitudo stimata ≥ 6.0 è indicato l'anno in cui è avvenuto il terremoto. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Pericolosità sismica

Con pericolosità sismica si intende lo scuotimento del suolo atteso in un sito a causa di un terremoto. Essendo prevalentemente un’analisi di tipo probabilistico, si può definire un certo scuotimento solo associato alla probabilità di accadimento nel prossimo futuro. Non si tratta pertanto di previsione deterministica dei terremoti, obiettivo lungi dal poter essere raggiunto ancora in tutto il mondo, né del massimo terremoto possibile in un’area, in quanto il terremoto massimo ha comunque probabilità di verificarsi molto basse.

Nel 2004 è stata rilasciata questa mappa della pericolosità sismica (http://zonesismiche.mi.ingv.it) che fornisce un quadro delle aree più pericolose in Italia. La mappa di pericolosità sismica del territorio nazionale (GdL MPS, 2004; rif. Ordinanza PCM del 28 aprile 2006, n. 3519, All. 1b) è espressa in termini di accelerazione orizzontale del suolo con probabilità di eccedenza del 10% in 50 anni, riferita a suoli rigidi (Vs30>800 m/s; cat. A, punto 3.2.1 del D.M. 14.09.2005).

I colori indicano i diversi valori di accelerazione del terreno che hanno una probabilità del 10% di essere superati in 50 anni. Indicativamente i colori associati ad accelerazioni più basse indicano zone meno pericolose, dove la frequenza di terremoti più forti è minore rispetto a quelle più pericolose, ma questo non significa che non possano verificarsi.

Mappa di pericolosità sismica

Mappa di pericolosità sismica

In questa mappa è riportato un particolare del modello di pericolosità sismica del territorio nazionale e la stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Mappe di scuotimento
Mappa del risentimento sismico
Cronologia delle localizzazioni calcolate
Tipo Magnitudo Tempo origine (UTC) Latitudine Longitudine Profondità (km) Ora pubblicazione (UTC) Autore ID Localizzazione
Bollettino
Rev1000
Md 2.1
ML 2.6
2009-04-06
18:22:33
42.398 13.357 10 2014-10-21
12:27:13
Bollettino Sismico Italiano INGV 761889
Localizzazione e magnitudo preferite finora.
Parametri della localizzazione preferita

Localizzazione

Campo Valore
Tempo (UTC) 2009-04-06 18:22:33 ± 0.1
Latitudine 42.3980 ± 0.0054
Longitudine 13.3570 ± 0.0085
Profondità (km) 10 ± 1 (from location)
Metodo di valutazione manual
Stato della valutazione reviewed
Versione 1000 -> BULLETIN-SISPICK
Tipo di evento earthquake
ID localizzazione 761889

Incertezze

Campo Valore
Tipo di incertezza uncertainty ellipse
Semi-asse maggiore dell'ellisse di confidenza (metri) 679
Semi-asse minore dell'ellisse di confidenza (metri) 532
azimuth dell’asse maggiore dell’ellisse di confidenza (gradi) 117
Regione di confidenza sul piano orizzontale espressa mediante singolo valore di incertezza (metri) 922.0
Livello di confidenza dell'incertezza (%) 68

Qualità

Campo Valore
Maggiore gap azimutale nella distribuzione delle stazioni all'epicentro 104
Numero di fasi associato indipendentemente se utilizzate nella localizzazione (determinazione dell'Origin) 25
Numero di fasi 21
Scarto quadratico medio dei residui di tempo risultanti dal calcolo del tempo origine (Origin) della localizzazione (sec) 0.48
Distanza epicentrale della stazione piu' vicina (gradi) 0.00000
Distanza epicentrale della stazione piu’ lontana (gradi) 0.66730
Numero di stazioni in cui l’evento e’ stato osservato 15
Numero di stazioni usate nel calcolo dell'Origin 12
Parametri delle magnitudo

ML:2.6

Campo Valore
Valore 2.6
Incertezza 0.3
Num. stazioni usate
Tipo di magnitudo ML
Localizzazione di riferimento 761889
Agenzia INGV
Autore Bollettino Sismico Italiano INGV
Tempo di creazione (UTC) 2013-01-05 14:24:34

Md:2.1

Campo Valore
Valore 2.1
Incertezza 0.2
Num. stazioni usate
Tipo di magnitudo Md
Localizzazione di riferimento 761889
Agenzia INGV
Autore Bollettino Sismico Italiano INGV
Tempo di creazione (UTC) 2013-01-05 14:24:34
Tempi di arrivo
SCNL Time Uncertainty Polarity Evaluation_mode Phase Azimuth Distance(km) Takeoff_angle Residual Weight
IV.FDMO.HHZ. 2009-04-06T18:22:56.80 0.1 undecidable manual Sg 343 74.0703 0.777 73
IV.CERT.HHN. 2009-04-06T18:22:52.24 0.1 undecidable manual Sg 212 58.5969 0.366 86
IV.MNS.HHN. 2009-04-06T18:22:50.99 10.0 undecidable manual Sg 0 0 0
IV.NRCA.SHZ. 2009-04-06T18:22:49.56 0.1 undecidable manual Sg 338 52.2033 -0.601 82
IV.IFIL.BHZ. 2009-04-06T18:22:48.54 10.0 undecidable manual Pg 0 0 0
IV.PRMA.HHN. 2009-04-06T18:22:48.43 10.0 undecidable manual Pg 0 0 0
IV.FDMO.HHZ. 2009-04-06T18:22:47.35 0.1 undecidable manual Pg 343 74.0703 0.872 70
IV.VCEL.EHN. 2009-04-06T18:22:46.96 0.1 undecidable manual Sg 90 39.627 0.139 94
IV.OFFI.HHZ. 2009-04-06T18:22:45.76 0.1 undecidable manual Pg 24 65.2902 0.636 79
IV.VVLD.HHE. 2009-04-06T18:22:44.52 0.1 undecidable manual Pg 159 62.5929 -0.183 89
IV.MNS.HHN. 2009-04-06T18:22:44.65 10.0 undecidable manual Pg 0 0 0
IV.TERO.HHZ. 2009-04-06T18:22:43.94 0.1 undecidable manual Sg 39 32.0457 -0.863 76
IV.NRCA.SHZ. 2009-04-06T18:22:43.09 0.1 undecidable manual Pg 338 52.2033 -0.004 94
IV.CERT.HHN. 2009-04-06T18:22:43.72 0.1 undecidable manual Pg 212 58.5969 -0.368 86
IV.FIAM.HHN. 2009-04-06T18:22:42.38 0.1 undecidable manual Sg 234 24.3534 -0.15 96
IV.FAGN.HHN. 2009-04-06T18:22:42.37 0.1 undecidable manual Sg 128 23.754 0.039 98
IV.VCEL.EHN. 2009-04-06T18:22:41.59 0.1 undecidable manual Pg 90 39.627 0.425 88
IV.PTQR.SHZ. 2009-04-06T18:22:41.16 0.1 undecidable manual Pg 175 41.9247 -0.359 89
IV.CAMP.HHE. 2009-04-06T18:22:39.76 0.1 undecidable manual Sg 16 15.873 -0.112 98
IV.TERO.HHZ. 2009-04-06T18:22:39.45 0.1 undecidable manual Pg 39 32.0457 -0.548 86
IV.FIAM.HHN. 2009-04-06T18:22:38.62 0.1 undecidable manual Pg 234 24.3534 -0.075 98
IV.FAGN.HHN. 2009-04-06T18:22:38.80 0.1 undecidable manual Pg 128 23.754 0.223 95
MN.AQU.HHZ. 2009-04-06T18:22:37.52 0.1 undecidable manual Sg 143 6.1938 0.124 100
IV.CAMP.HHE. 2009-04-06T18:22:37.18 0.1 undecidable manual Pg 16 15.873 0.025 100
MN.AQU.HHZ. 2009-04-06T18:22:35.61 0.1 undecidable manual Pg 143 6.1938 -0.119 100
TDMT - Time Domain Moment Tensor
Meccanismi di sorgente sismica nell'area
Meccanismi di sorgente sismica

Meccanismi di sorgente sismica

In questa mappa sono riportate i meccanismi di sorgente sismica dei terremoti dal 1977 alla data di questo evento. I tensori momento in rosso sono ottenuti con la tecnica del Regional Centroid Moment Tensor (RCMT, http://www.bo.ingv.it/RCMT; https://doi.org/10.13127/rcmt/euromed) e vengono calcolati per eventi sismici di magnitudo maggiore di 4.5 nella regione euro-mediterranea. Talvolta, se la disponibilità dei dati lo permette vengono calcolati anche per eventi di magnitudo inferiore, fino a 4.0. I tensori momento in grigio sono calcolati con la tecnica del Time Domain Moment Tensor (TDMT, /tdmt) per terremoti di magnitudo maggiore di 3.2, quando i dati lo permettono. La dimensione dei simboli è proporzionale alla magnitudo momento Mw dell’evento.
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