Terremoto di magnitudo Md 3.2 del 27-01-2003 ore 04:05:50 (Italia) in zona: 3 km N Morrone del Sannio (CB)

Un terremoto di magnitudo Md 3.2 è avvenuto nella zona: 3 km N Morrone del Sannio (CB), il

  • 27-01-2003 03:05:50 (UTC)
  • 27-01-2003 04:05:50 (UTC +01:00) ora italiana

con coordinate geografiche (lat, lon) 41.7420, 14.7730 ad una profondità di 10 km.

Il terremoto è stato localizzato da: Bollettino Sismico Italiano INGV.

Ricerca terremoti: Qualsiasi nel raggio di 30 km

I valori delle coordinate ipocentrali e della magnitudo rappresentano la migliore stima con i dati a disposizione. Eventuali nuovi dati o analisi potrebbero far variare tali stime.

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Comuni entro 20 km dall'epicentro

Le distanze sono calcolate in base alle coordinate geografiche del Municipio (Istat).
Comune Prov Dist Pop Cum Pop
Morrone del Sannio CB 3 587 587
Lupara CB 4 505 1092
Provvidenti CB 5 119 1211
Castellino del Biferno CB 6 545 1756
Castelbottaccio CB 6 312 2068
Casacalenda CB 6 2135 4203
Ripabottoni CB 7 514 4717
Lucito CB 7 696 5413
Guardialfiera CB 7 1065 6478
Civitacampomarano CB 8 417 6895
Petrella Tifernina CB 9 1170 8065
Castelmauro CB 11 1505 9570
Campolieto CB 12 839 10409
Larino CB 13 6793 17202
Montagano CB 13 1086 18288
Montorio nei Frentani CB 13 437 18725
Bonefro CB 14 1384 20109
Acquaviva Collecroce CB 14 672 20781
Limosano CB 14 768 21549
Montelongo CB 15 365 21914
Monacilioni CB 15 523 22437
Sant'Angelo Limosano CB 15 352 22789
Matrice CB 15 1115 23904
San Biase CB 15 189 24093
Sant'Elia a Pianisi CB 16 1818 25911
Palata CB 16 1726 27637
Ripalimosani CB 17 3114 30751
San Giovanni in Galdo CB 17 580 31331
San Giuliano di Puglia CB 17 1042 32373
Roccavivara CB 18 815 33188
San Felice del Molise CB 18 634 33822
Montefalcone nel Sannio CB 18 1556 35378
Santa Croce di Magliano CB 18 4435 39813
Toro CB 19 1391 41204
Montecilfone CB 19 1348 42552
Tavenna CB 19 718 43270
Colletorto CB 19 1938 45208
Trivento CB 19 4730 49938
Montemitro CB 19 395 50333
Rotello CB 19 1212 51545
Pietracatella CB 20 1375 52920

Città più vicine con almeno 50000 abitanti

Il terremoto è stato localizzato
51 Km a W di San Severo (53905 abitanti)
68 Km a N di Benevento (60091 abitanti)
71 Km a W di Foggia (151991 abitanti)
83 Km a NE di Caserta (76326 abitanti)
84 Km a SE di Chieti (51815 abitanti)
92 Km a N di Avellino (54857 abitanti)
93 Km a SE di Pescara (121014 abitanti)
95 Km a NE di Acerra (59573 abitanti)
96 Km a W di Manfredonia (57279 abitanti)
98 Km a NE di Aversa (53047 abitanti)
99 Km a NE di Afragola (65057 abitanti)
Sismicità recente e storica

Queste mappe mostrano l'attività sismica della zona in diversi intervalli temporali, precedenti all’evento sismico a cui si riferiscono. Per quel che riguarda le prime due mappe, i dati riportati provengono dalle analisi effettuate in tempo reale dal personale delle Sale Operative dell'INGV subito dopo ogni terremoto. La terza mappa mostra i dati dal 1985 alla data del terremoto: le localizzazioni sono riviste dagli analisti sismologi del Bollettino Sismico Italiano dell'INGV. I parametri della localizzazione (coordinate ipocentrali e magnitudo) sono la migliore stima possibile con i dati a disposizione dell’INGV, ma sono costantemente aggiornati in funzione di ulteriori dati che si rendano disponibili. I parametri della localizzazione e della magnitudo, successivamente rivisti dagli analisti sismologi, possono variare.

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 0.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, nelle 72 ore precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 2.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi, confinanti nei 90 giorni precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 3.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, dal 1985 alla data di questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dall'anno 1000 al 2019

I terremoti dall'anno 1000 al 2019

In questa mappa sono riportati i terremoti del catalogo storico CPTI15 (Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani, v4.0, https://doi.org/10.13127/cpti/cpti15.4). La grandezza del quadrato indica le diverse classi di magnitudo. Fornisce dati parametrici omogenei, sia macrosismici, sia strumentali, relativi ai terremoti con intensità massima ≥ 5 o magnitudo ≥ 4.0 d'interesse per l'Italia nella finestra temporale 1000-2020. Per gli eventi di magnitudo stimata ≥ 6.0 è indicato l'anno in cui è avvenuto il terremoto. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Pericolosità sismica

Con pericolosità sismica si intende lo scuotimento del suolo atteso in un sito a causa di un terremoto. Essendo prevalentemente un’analisi di tipo probabilistico, si può definire un certo scuotimento solo associato alla probabilità di accadimento nel prossimo futuro. Non si tratta pertanto di previsione deterministica dei terremoti, obiettivo lungi dal poter essere raggiunto ancora in tutto il mondo, né del massimo terremoto possibile in un’area, in quanto il terremoto massimo ha comunque probabilità di verificarsi molto basse.

Nel 2004 è stata rilasciata questa mappa della pericolosità sismica (http://zonesismiche.mi.ingv.it) che fornisce un quadro delle aree più pericolose in Italia. La mappa di pericolosità sismica del territorio nazionale (GdL MPS, 2004; rif. Ordinanza PCM del 28 aprile 2006, n. 3519, All. 1b) è espressa in termini di accelerazione orizzontale del suolo con probabilità di eccedenza del 10% in 50 anni, riferita a suoli rigidi (Vs30>800 m/s; cat. A, punto 3.2.1 del D.M. 14.09.2005).

I colori indicano i diversi valori di accelerazione del terreno che hanno una probabilità del 10% di essere superati in 50 anni. Indicativamente i colori associati ad accelerazioni più basse indicano zone meno pericolose, dove la frequenza di terremoti più forti è minore rispetto a quelle più pericolose, ma questo non significa che non possano verificarsi.

Mappa di pericolosità sismica

Mappa di pericolosità sismica

In questa mappa è riportato un particolare del modello di pericolosità sismica del territorio nazionale e la stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Mappe di scuotimento

Le tre mappe mostrano i risultati dell'elaborazione denominata ShakeMap per la stima dei parametri di scuotimento del suolo sulla base dei dati registrati dai sismometri e dagli accelerometri e delle successive interpolazioni basate sulle conoscenze sismologiche. Le mappe di scuotimento - ShakeMap - sono calcolate solo a fini di ricerca e danno esclusivamente stime indicative dello scuotimento prodotto dal terremoto. Sono calcolate automaticamente dai dati strumentali registrati dalle stazioni sismiche ed aggiornate man mano che nuovi dati diventano disponibili. Per ulteriori informazioni è possibile consultare il sito http://shakemap.ingv.it. La stella nera è l’epicentro del terremoto avvenuto. I triangoli sono le stazioni accelerometriche e velocimetriche usate nel calcolo, colorate in base allo scuotimento registrato.

Mappa di scuotimento: intensità

Mappa di scuotimento: intensità

In questa mappa è riportata la distribuzione delle intensità strumentali. L’intensità è ricavata attraverso una legge empirica che correla i valori registrati di effettivo scuotimento del suolo, per esempio in termini di accelerazione e velocità del suolo, con l’intensità macrosismica relativa ai terremoti italiani, come riportata nel DataBase Macrosismico Italiano (DBMI15, https://doi.org/10.13127/cpti/cpti15.3).
Mappa di scuotimento: accelerazione

Mappa di scuotimento: accelerazione

In questa mappa è riportata la distribuzione delle accelerazioni di picco registrate, espresse in percentuale di g, l'accelerazione di gravità = 9.81 m/s².
Mappa di scuotimento: velocità

Mappa di scuotimento: velocità

In questa mappa è riportata la distribuzione delle velocità di picco espresse in cm/s.
Mappa del risentimento sismico
Cronologia delle localizzazioni calcolate
Tipo Magnitudo Tempo origine (UTC) Latitudine Longitudine Profondità (km) Ora pubblicazione (UTC) Autore ID Localizzazione
Bollettino
Rev1000
Md 3.2
ML-VAX 2.7
2003-01-27
03:05:50
41.742 14.773 11 2013-07-15
08:40:51
Bollettino Sismico Italiano INGV 467149
Localizzazione e magnitudo preferite finora.
Parametri della localizzazione preferita

Localizzazione

Campo Valore
Tempo (UTC) 2003-01-27 03:05:50 ± 0.177
Latitudine 41.7420 ± 0.0137
Longitudine 14.7730 ± 0.0110
Profondità (km) 11 ± 2 (from location)
Metodo di valutazione manual
Stato della valutazione reviewed
Versione 1000 -> BULLETIN-VAX
Tipo di evento earthquake
ID localizzazione 467149

Incertezze

Campo Valore
Tipo di incertezza horizontal uncertainty
Semi-asse maggiore dell'ellisse di confidenza (metri)
Semi-asse minore dell'ellisse di confidenza (metri)
azimuth dell’asse maggiore dell’ellisse di confidenza (gradi)
Regione di confidenza sul piano orizzontale espressa mediante singolo valore di incertezza (metri) 1779.1
Livello di confidenza dell'incertezza (%) 68

Qualità

Campo Valore
Maggiore gap azimutale nella distribuzione delle stazioni all'epicentro 151
Numero di fasi associato indipendentemente se utilizzate nella localizzazione (determinazione dell'Origin) 22
Numero di fasi 22
Scarto quadratico medio dei residui di tempo risultanti dal calcolo del tempo origine (Origin) della localizzazione (sec) 0.5
Distanza epicentrale della stazione piu' vicina (gradi) 0.00259
Distanza epicentrale della stazione piu’ lontana (gradi) 0.01344
Numero di stazioni in cui l’evento e’ stato osservato 13
Numero di stazioni usate nel calcolo dell'Origin 13
Parametri delle magnitudo

Md:3.2

Campo Valore
Valore 3.2
Incertezza
Num. stazioni usate 9
Tipo di magnitudo Md
Localizzazione di riferimento 467149
Agenzia INGV
Autore Bollettino Sismico Italiano INGV
Tempo di creazione (UTC) 2013-01-05 00:22:52

ML:2.7

Campo Valore
Valore 2.7
Incertezza
Num. stazioni usate 3
Tipo di magnitudo ML
Localizzazione di riferimento 467149
Agenzia INGV
Autore Bollettino Sismico Italiano INGV
Tempo di creazione (UTC) 2015-04-28 13:07:13
Tempi di arrivo
SCNL Time Uncertainty Polarity Evaluation_mode Phase Azimuth Distance(km) Takeoff_angle Residual Weight
--.SGO.Z. 2003-01-27T03:06:30.35 10.0 undecidable manual SN 161 1.2432 -0.39 0.5
--.MRLC.Z. 2003-01-27T03:06:28.20 10.0 undecidable manual SN 151 1.11 0.46 0.5
--.CSSN.Z. 2003-01-27T03:06:22.39 10.0 undecidable manual SG 168 0.8991 0.88 0.2
--.FGMS.Z. 2003-01-27T03:06:20.53 10.0 undecidable manual SG 92 0.8769 -0.34 0.7
--.FG4.Z. 2003-01-27T03:06:19.66 10.0 undecidable manual SG 137 0.8214 0.53 0.5
--.SLCN.Z. 2003-01-27T03:06:17.29 10.0 undecidable manual PN 154 1.4874 0.05 1.4
--.SDI.Z. 2003-01-27T03:06:15.40 10.0 undecidable manual SG 267 0.7104 -0.25 0.7
--.SGO.Z. 2003-01-27T03:06:14.39 10.0 undecidable manual PN 161 1.2432 0.58 1
--.FG5.Z. 2003-01-27T03:06:12.23 10.0 undecidable manual SG 141 0.5883 0.71 0.4
--.RGNG.Z. 2003-01-27T03:06:11.13 10.0 undecidable manual SG 96 0.5994 -1.03 0.2
--.MRLC.Z. 2003-01-27T03:06:11.93 10.0 undecidable manual PN 151 1.11 -0.14 1.7
--.PTQR.Z. 2003-01-27T03:06:10.66 10.0 undecidable manual PN 286 1.0545 -0.54 1.1
--.CSSN.Z. 2003-01-27T03:06:08.33 10.0 undecidable manual PG 168 0.8991 -0.15 1.9
--.FGMS.Z. 2003-01-27T03:06:08.20 10.0 undecidable manual PG 92 0.8769 0.09 1.9
--.FG4.Z. 2003-01-27T03:06:07.25 10.0 undecidable manual PG 137 0.8214 0.15 1.9
--.SDI.Z. 2003-01-27T03:06:04.82 10.0 undecidable manual PG 267 0.7104 -0.27 1.8
--.FG5.Z. 2003-01-27T03:06:02.30 10.0 undecidable manual PG 141 0.5883 -0.68 1
--.RGNG.Z. 2003-01-27T03:06:02.13 10.0 undecidable manual PG 96 0.5994 -0.95 0.5
--.MRB1.Z. 2003-01-27T03:06:02.87 10.0 undecidable manual PG 166 0.6327 -0.71 1
--.RNI2.Z. 2003-01-27T03:06:01.21 10.0 undecidable manual PG 265 0.4551 0.81 0.8
--.FG2.Z. 2003-01-27T03:06:01.88 10.0 undecidable manual SG 77 0.2886 -0.19 0.8
--.FG2.Z. 2003-01-27T03:05:58.90 10.0 positive manual PG 77 0.2886 0.83 1.4
TDMT - Time Domain Moment Tensor
Meccanismi di sorgente sismica nell'area
Meccanismi di sorgente sismica

Meccanismi di sorgente sismica

In questa mappa sono riportate i meccanismi di sorgente sismica dei terremoti dal 1977 alla data di questo evento. I tensori momento in rosso sono ottenuti con la tecnica del Regional Centroid Moment Tensor (RCMT, http://www.bo.ingv.it/RCMT; https://doi.org/10.13127/rcmt/euromed) e vengono calcolati per eventi sismici di magnitudo maggiore di 4.5 nella regione euro-mediterranea. Talvolta, se la disponibilità dei dati lo permette vengono calcolati anche per eventi di magnitudo inferiore, fino a 4.0. I tensori momento in grigio sono calcolati con la tecnica del Time Domain Moment Tensor (TDMT, /tdmt) per terremoti di magnitudo maggiore di 3.2, quando i dati lo permettono. La dimensione dei simboli è proporzionale alla magnitudo momento Mw dell’evento.
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