Terremoto di magnitudo Md 2.6 del 17-05-1992 ore 22:42:38 (UTC) in zona: SW Oratino (CB)

Un terremoto di magnitudo Md 2.6 è avvenuto nella zona: SW Oratino (CB), il

  • 17-05-1992 22:42:38 (UTC)
  • 18-05-1992 00:42:38 (UTC +02:00) ora italiana

con coordinate geografiche (lat, lon) 41.5830, 14.5830 ad una profondità di 10 km.

Il terremoto è stato localizzato da: Bollettino Sismico Italiano INGV.

Ricerca terremoti: Qualsiasi nel raggio di 30 km

I valori delle coordinate ipocentrali e della magnitudo rappresentano la migliore stima con i dati a disposizione. Eventuali nuovi dati o analisi potrebbero far variare tali stime.

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Comuni entro 20 km dall'epicentro

Le distanze sono calcolate in base alle coordinate geografiche del Municipio (Istat).
Comune Prov Dist Pop Cum Pop
Oratino CB 1 1641 1641
Busso CB 4 1273 2914
Casalciprano CB 4 564 3478
Castropignano CB 5 947 4425
Baranello CB 6 2673 7098
Campobasso CB 7 49431 56529
Ripalimosani CB 8 3114 59643
Torella del Sannio CB 8 795 60438
Spinete CB 9 1320 61758
Molise CB 9 167 61925
Sant'Elena Sannita IS 9 275 62200
Ferrazzano CB 9 3344 65544
Colle d'Anchise CB 10 807 66351
Vinchiaturo CB 10 3324 69675
Mirabello Sannitico CB 11 2180 71855
Montagano CB 11 1086 72941
Fossalto CB 11 1345 74286
Limosano CB 11 768 75054
Matrice CB 11 1115 76169
Frosolone IS 11 3170 79339
Pietracupa CB 12 215 79554
Sant'Angelo Limosano CB 12 352 79906
Duronia CB 13 405 80311
San Giovanni in Galdo CB 14 580 80891
Campodipietra CB 14 2570 83461
Bojano CB 14 8058 91519
San Biase CB 15 189 91708
San Giuliano del Sannio CB 15 1029 92737
Macchiagodena IS 15 1854 94591
Toro CB 15 1391 95982
Petrella Tifernina CB 15 1170 97152
Cercepiccola CB 15 681 97833
Gildone CB 15 809 98642
San Polo Matese CB 16 470 99112
Campochiaro CB 16 646 99758
Campolieto CB 17 839 100597
Guardiaregia CB 17 801 101398
Cantalupo nel Sannio IS 17 739 102137
Bagnoli del Trigno IS 17 735 102872
San Massimo CB 17 855 103727
Civitanova del Sannio IS 18 945 104672
Santa Maria del Molise IS 18 665 105337
Cercemaggiore CB 18 3777 109114
Castellino del Biferno CB 18 545 109659
Lucito CB 19 696 110355
Jelsi CB 19 1781 112136
Monacilioni CB 19 523 112659
Salcito CB 19 683 113342
Chiauci IS 20 233 113575
Sepino CB 20 1964 115539
Castelpetroso IS 20 1680 117219

Città più vicine con almeno 50000 abitanti

Il terremoto è stato localizzato
53 Km a NW di Benevento (60091 abitanti)
60 Km a NE di Caserta (76326 abitanti)
67 Km a W di San Severo (53905 abitanti)
73 Km a N di Acerra (59573 abitanti)
75 Km a NE di Aversa (53047 abitanti)
76 Km a N di Avellino (54857 abitanti)
77 Km a N di Afragola (65057 abitanti)
79 Km a NE di Casoria (77642 abitanti)
79 Km a NE di Giugliano in Campania (122974 abitanti)
81 Km a W di Foggia (151991 abitanti)
83 Km a NE di Marano di Napoli (59874 abitanti)
86 Km a N di Portici (55274 abitanti)
87 Km a NE di Napoli (974074 abitanti)
88 Km a N di Ercolano (53709 abitanti)
90 Km a N di Torre del Greco (86275 abitanti)
92 Km a NE di Pozzuoli (81661 abitanti)
92 Km a SE di Chieti (51815 abitanti)
93 Km a N di Scafati (50787 abitanti)
99 Km a N di Cava de' Tirreni (53659 abitanti)
99 Km a N di Castellammare di Stabia (66466 abitanti)
Sismicità recente e storica

Queste mappe mostrano l'attività sismica della zona in diversi intervalli temporali, precedenti all’evento sismico a cui si riferiscono. Per quel che riguarda le prime due mappe, i dati riportati provengono dalle analisi effettuate in tempo reale dal personale delle Sale Operative dell'INGV subito dopo ogni terremoto. La terza mappa mostra i dati dal 1985 alla data del terremoto: le localizzazioni sono riviste dagli analisti sismologi del Bollettino Sismico Italiano dell'INGV. I parametri della localizzazione (coordinate ipocentrali e magnitudo) sono la migliore stima possibile con i dati a disposizione dell’INGV, ma sono costantemente aggiornati in funzione di ulteriori dati che si rendano disponibili. I parametri della localizzazione e della magnitudo, successivamente rivisti dagli analisti sismologi, possono variare.

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 0.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, nelle 72 ore precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 2.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi, confinanti nei 90 giorni precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 3.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, dal 1985 alla data di questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dall'anno 1000 al 2019

I terremoti dall'anno 1000 al 2019

In questa mappa sono riportati i terremoti del catalogo storico CPTI15 (Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani, v4.0, https://doi.org/10.13127/cpti/cpti15.4). La grandezza del quadrato indica le diverse classi di magnitudo. Fornisce dati parametrici omogenei, sia macrosismici, sia strumentali, relativi ai terremoti con intensità massima ≥ 5 o magnitudo ≥ 4.0 d'interesse per l'Italia nella finestra temporale 1000-2020. Per gli eventi di magnitudo stimata ≥ 6.0 è indicato l'anno in cui è avvenuto il terremoto. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Pericolosità sismica

Con pericolosità sismica si intende lo scuotimento del suolo atteso in un sito a causa di un terremoto. Essendo prevalentemente un’analisi di tipo probabilistico, si può definire un certo scuotimento solo associato alla probabilità di accadimento nel prossimo futuro. Non si tratta pertanto di previsione deterministica dei terremoti, obiettivo lungi dal poter essere raggiunto ancora in tutto il mondo, né del massimo terremoto possibile in un’area, in quanto il terremoto massimo ha comunque probabilità di verificarsi molto basse.

Nel 2004 è stata rilasciata questa mappa della pericolosità sismica (http://zonesismiche.mi.ingv.it) che fornisce un quadro delle aree più pericolose in Italia. La mappa di pericolosità sismica del territorio nazionale (GdL MPS, 2004; rif. Ordinanza PCM del 28 aprile 2006, n. 3519, All. 1b) è espressa in termini di accelerazione orizzontale del suolo con probabilità di eccedenza del 10% in 50 anni, riferita a suoli rigidi (Vs30>800 m/s; cat. A, punto 3.2.1 del D.M. 14.09.2005).

I colori indicano i diversi valori di accelerazione del terreno che hanno una probabilità del 10% di essere superati in 50 anni. Indicativamente i colori associati ad accelerazioni più basse indicano zone meno pericolose, dove la frequenza di terremoti più forti è minore rispetto a quelle più pericolose, ma questo non significa che non possano verificarsi.

Mappa di pericolosità sismica

Mappa di pericolosità sismica

In questa mappa è riportato un particolare del modello di pericolosità sismica del territorio nazionale e la stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Mappe di scuotimento
Mappa del risentimento sismico
Cronologia delle localizzazioni calcolate
Tipo Magnitudo Tempo origine (UTC) Latitudine Longitudine Profondità (km) Ora pubblicazione (UTC) Autore ID Localizzazione
Bollettino
Rev1000
Md 2.6
ML-VAX 1.6
1992-05-17
22:42:38
41.583 14.583 10 2013-07-15
08:41:04
Bollettino Sismico Italiano INGV 164749
Localizzazione e magnitudo preferite finora.
Parametri della localizzazione preferita

Localizzazione

Campo Valore
Tempo (UTC) 1992-05-17 22:42:38 ± 0.244
Latitudine 41.5830 ± 0.0218
Longitudine 14.5830 ± 0.0103
Profondità (km) 10 (operator assigned)
Metodo di valutazione manual
Stato della valutazione reviewed
Versione 1000 -> BULLETIN-VAX
Tipo di evento earthquake
ID localizzazione 164749

Incertezze

Campo Valore
Tipo di incertezza horizontal uncertainty
Semi-asse maggiore dell'ellisse di confidenza (metri)
Semi-asse minore dell'ellisse di confidenza (metri)
azimuth dell’asse maggiore dell’ellisse di confidenza (gradi)
Regione di confidenza sul piano orizzontale espressa mediante singolo valore di incertezza (metri) 2566.3
Livello di confidenza dell'incertezza (%) 68

Qualità

Campo Valore
Maggiore gap azimutale nella distribuzione delle stazioni all'epicentro 175
Numero di fasi associato indipendentemente se utilizzate nella localizzazione (determinazione dell'Origin) 8
Numero di fasi 8
Scarto quadratico medio dei residui di tempo risultanti dal calcolo del tempo origine (Origin) della localizzazione (sec) 0.2
Distanza epicentrale della stazione piu' vicina (gradi) 0.00105
Distanza epicentrale della stazione piu’ lontana (gradi) 0.00526
Numero di stazioni in cui l’evento e’ stato osservato 4
Numero di stazioni usate nel calcolo dell'Origin 4
Parametri delle magnitudo

Md:2.6

Campo Valore
Valore 2.6
Incertezza
Num. stazioni usate 2
Tipo di magnitudo Md
Localizzazione di riferimento 164749
Agenzia INGV
Autore Bollettino Sismico Italiano INGV
Tempo di creazione (UTC) 2013-01-04 19:34:03

ML:1.6

Campo Valore
Valore 1.6
Incertezza
Num. stazioni usate 2
Tipo di magnitudo ML
Localizzazione di riferimento 164749
Agenzia INGV
Autore Bollettino Sismico Italiano INGV
Tempo di creazione (UTC) 2015-04-28 13:07:13
Tempi di arrivo
SCNL Time Uncertainty Polarity Evaluation_mode Phase Azimuth Distance(km) Takeoff_angle Residual Weight
--.SDI.Z. 1992-05-17T22:42:59.22 10.0 undecidable manual SG 282 0.5883 0.18 0.6
--.RFI.Z. 1992-05-17T22:42:56.18 10.0 undecidable manual SG 237 0.5217 -0.89 0
--.FG2.Z. 1992-05-17T22:42:55.65 10.0 undecidable manual SG 62 0.4773 -0.01 0.8
--.RFI.Z. 1992-05-17T22:42:49.67 10.0 undecidable manual PG 237 0.5217 0.59 0.5
--.SDI.Z. 1992-05-17T22:42:49.99 10.0 undecidable manual PG 282 0.5883 -0.23 1.5
--.FG2.Z. 1992-05-17T22:42:48.19 10.0 undecidable manual PG 62 0.4773 -0.07 1.9
--.DUI.Z. 1992-05-17T22:42:44.20 10.0 undecidable manual SG 309 0.1221 0.25 0.7
--.DUI.Z. 1992-05-17T22:42:41.39 10.0 undecidable manual PG 309 0.1221 -0.12 2
TDMT - Time Domain Moment Tensor
Meccanismi di sorgente sismica nell'area
Meccanismi di sorgente sismica

Meccanismi di sorgente sismica

In questa mappa sono riportate i meccanismi di sorgente sismica dei terremoti dal 1977 alla data di questo evento. I tensori momento in rosso sono ottenuti con la tecnica del Regional Centroid Moment Tensor (RCMT, http://www.bo.ingv.it/RCMT; https://doi.org/10.13127/rcmt/euromed) e vengono calcolati per eventi sismici di magnitudo maggiore di 4.5 nella regione euro-mediterranea. Talvolta, se la disponibilità dei dati lo permette vengono calcolati anche per eventi di magnitudo inferiore, fino a 4.0. I tensori momento in grigio sono calcolati con la tecnica del Time Domain Moment Tensor (TDMT, /tdmt) per terremoti di magnitudo maggiore di 3.2, quando i dati lo permettono. La dimensione dei simboli è proporzionale alla magnitudo momento Mw dell’evento.
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