Terremoto di magnitudo Md 3.1 del 04-01-1992 ore 10:37:53 (UTC) in zona: 5 km E Torano Castello (CS)

Un terremoto di magnitudo Md 3.1 è avvenuto nella zona: 5 km E Torano Castello (CS), il

  • 04-01-1992 10:37:53 (UTC)
  • 04-01-1992 11:37:53 (UTC +01:00) ora italiana

con coordinate geografiche (lat, lon) 39.4980, 16.2010 ad una profondità di 4 km.

Il terremoto è stato localizzato da: Bollettino Sismico Italiano INGV.

Ricerca terremoti: Qualsiasi nel raggio di 30 km

I valori delle coordinate ipocentrali e della magnitudo rappresentano la migliore stima con i dati a disposizione. Eventuali nuovi dati o analisi potrebbero far variare tali stime.

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Comuni entro 20 km dall'epicentro

Le distanze sono calcolate in base alle coordinate geografiche del Municipio (Istat).
Comune Prov Dist Pop Cum Pop
Torano Castello CS 5 4614 4614
Lattarico CS 7 4013 8627
Cerzeto CS 8 1373 10000
Bisignano CS 8 10203 20203
San Martino di Finita CS 8 1100 21303
Cervicati CS 8 829 22132
Rota Greca CS 8 1156 23288
Mongrassano CS 8 1607 24895
Luzzi CS 9 9396 34291
San Marco Argentano CS 10 7424 41715
San Benedetto Ullano CS 10 1555 43270
Montalto Uffugo CS 11 19669 62939
Santa Sofia d'Epiro CS 12 2628 65567
Rose CS 14 4373 69940
Roggiano Gravina CS 14 7208 77148
Fagnano Castello CS 14 3885 81033
Tarsia CS 15 2054 83087
Santa Caterina Albanese CS 15 1222 84309
San Vincenzo La Costa CS 15 2195 86504
Acri CS 16 20858 107362
San Demetrio Corone CS 16 3559 110921
Fuscaldo CS 17 8140 119061
Malvito CS 17 1795 120856
Guardia Piemontese CS 18 1911 122767
Castiglione Cosentino CS 18 2896 125663
San Fili CS 18 2719 128382
Rende CS 19 35338 163720
San Pietro in Guarano CS 20 3663 167383

Città più vicine con almeno 50000 abitanti

Il terremoto è stato localizzato
23 Km a N di Cosenza (67546 abitanti)
59 Km a N di Lamezia Terme (70714 abitanti)
74 Km a NW di Catanzaro (90612 abitanti)
92 Km a NW di Crotone (62178 abitanti)
Sismicità recente e storica

Queste mappe mostrano l'attività sismica della zona in diversi intervalli temporali, precedenti all’evento sismico a cui si riferiscono. Per quel che riguarda le prime due mappe, i dati riportati provengono dalle analisi effettuate in tempo reale dal personale delle Sale Operative dell'INGV subito dopo ogni terremoto. La terza mappa mostra i dati dal 1985 alla data del terremoto: le localizzazioni sono riviste dagli analisti sismologi del Bollettino Sismico Italiano dell'INGV. I parametri della localizzazione (coordinate ipocentrali e magnitudo) sono la migliore stima possibile con i dati a disposizione dell’INGV, ma sono costantemente aggiornati in funzione di ulteriori dati che si rendano disponibili. I parametri della localizzazione e della magnitudo, successivamente rivisti dagli analisti sismologi, possono variare.

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 0.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, nelle 72 ore precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 2.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi, confinanti nei 90 giorni precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 3.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, dal 1985 alla data di questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dall'anno 1000 al 2019

I terremoti dall'anno 1000 al 2019

In questa mappa sono riportati i terremoti del catalogo storico CPTI15 (Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani, v4.0, https://doi.org/10.13127/cpti/cpti15.4). La grandezza del quadrato indica le diverse classi di magnitudo. Fornisce dati parametrici omogenei, sia macrosismici, sia strumentali, relativi ai terremoti con intensità massima ≥ 5 o magnitudo ≥ 4.0 d'interesse per l'Italia nella finestra temporale 1000-2020. Per gli eventi di magnitudo stimata ≥ 6.0 è indicato l'anno in cui è avvenuto il terremoto. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Pericolosità sismica

Con pericolosità sismica si intende lo scuotimento del suolo atteso in un sito a causa di un terremoto. Essendo prevalentemente un’analisi di tipo probabilistico, si può definire un certo scuotimento solo associato alla probabilità di accadimento nel prossimo futuro. Non si tratta pertanto di previsione deterministica dei terremoti, obiettivo lungi dal poter essere raggiunto ancora in tutto il mondo, né del massimo terremoto possibile in un’area, in quanto il terremoto massimo ha comunque probabilità di verificarsi molto basse.

Nel 2004 è stata rilasciata questa mappa della pericolosità sismica (http://zonesismiche.mi.ingv.it) che fornisce un quadro delle aree più pericolose in Italia. La mappa di pericolosità sismica del territorio nazionale (GdL MPS, 2004; rif. Ordinanza PCM del 28 aprile 2006, n. 3519, All. 1b) è espressa in termini di accelerazione orizzontale del suolo con probabilità di eccedenza del 10% in 50 anni, riferita a suoli rigidi (Vs30>800 m/s; cat. A, punto 3.2.1 del D.M. 14.09.2005).

I colori indicano i diversi valori di accelerazione del terreno che hanno una probabilità del 10% di essere superati in 50 anni. Indicativamente i colori associati ad accelerazioni più basse indicano zone meno pericolose, dove la frequenza di terremoti più forti è minore rispetto a quelle più pericolose, ma questo non significa che non possano verificarsi.

Mappa di pericolosità sismica

Mappa di pericolosità sismica

In questa mappa è riportato un particolare del modello di pericolosità sismica del territorio nazionale e la stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Mappe di scuotimento
Mappa del risentimento sismico
Cronologia delle localizzazioni calcolate
Tipo Magnitudo Tempo origine (UTC) Latitudine Longitudine Profondità (km) Ora pubblicazione (UTC) Autore ID Localizzazione
Bollettino
Rev1000
Md 3.1
ML-VAX 2.3
1992-01-04
10:37:53
39.498 16.201 5 2013-07-15
08:40:51
Bollettino Sismico Italiano INGV 156289
Localizzazione e magnitudo preferite finora.
Parametri della localizzazione preferita

Localizzazione

Campo Valore
Tempo (UTC) 1992-01-04 10:37:53 ± 0.255
Latitudine 39.4980 ± 0.0106
Longitudine 16.2010 ± 0.0260
Profondità (km) 5 ± 2 (from location)
Metodo di valutazione manual
Stato della valutazione reviewed
Versione 1000 -> BULLETIN-VAX
Tipo di evento earthquake
ID localizzazione 156289

Incertezze

Campo Valore
Tipo di incertezza horizontal uncertainty
Semi-asse maggiore dell'ellisse di confidenza (metri)
Semi-asse minore dell'ellisse di confidenza (metri)
azimuth dell’asse maggiore dell’ellisse di confidenza (gradi)
Regione di confidenza sul piano orizzontale espressa mediante singolo valore di incertezza (metri) 2523.8
Livello di confidenza dell'incertezza (%) 68

Qualità

Campo Valore
Maggiore gap azimutale nella distribuzione delle stazioni all'epicentro 118
Numero di fasi associato indipendentemente se utilizzate nella localizzazione (determinazione dell'Origin) 23
Numero di fasi 23
Scarto quadratico medio dei residui di tempo risultanti dal calcolo del tempo origine (Origin) della localizzazione (sec) 0.5
Distanza epicentrale della stazione piu' vicina (gradi) 0.00130
Distanza epicentrale della stazione piu’ lontana (gradi) 0.01514
Numero di stazioni in cui l’evento e’ stato osservato 16
Numero di stazioni usate nel calcolo dell'Origin 16
Parametri delle magnitudo

Md:3.1

Campo Valore
Valore 3.1
Incertezza
Num. stazioni usate 2
Tipo di magnitudo Md
Localizzazione di riferimento 156289
Agenzia INGV
Autore Bollettino Sismico Italiano INGV
Tempo di creazione (UTC) 2013-01-04 19:25:58

ML:2.3

Campo Valore
Valore 2.3
Incertezza
Num. stazioni usate 4
Tipo di magnitudo ML
Localizzazione di riferimento 156289
Agenzia INGV
Autore Bollettino Sismico Italiano INGV
Tempo di creazione (UTC) 2015-04-28 13:07:13
Tempi di arrivo
SCNL Time Uncertainty Polarity Evaluation_mode Phase Azimuth Distance(km) Takeoff_angle Residual Weight
--.BRT.Z. 1992-01-04T10:38:42.50 10.0 undecidable manual SN 27 1.5429 0.43 0.6
--.MO9.Z. 1992-01-04T10:38:42.00 10.0 undecidable manual SN 194 1.5318 0.08 0.7
--.ATN.Z. 1992-01-04T10:38:40.00 10.0 undecidable manual SN 203 1.4541 0.21 0.7
--.SOI.Z. 1992-01-04T10:38:38.00 10.0 undecidable manual SN 184 1.4208 -1.11 0.2
--.SC9.Z. 1992-01-04T10:38:34.85 10.0 undecidable manual SN 197 1.2987 -1.12 0.2
--.LCI.Z. 1992-01-04T10:38:24.00 10.0 undecidable manual PN 59 1.6761 0.78 0.9
--.VPL.Z. 1992-01-04T10:38:22.80 10.0 undecidable manual PN! 220 1.4541 2.61 0
--.MGR.Z. 1992-01-04T10:38:22.50 10.0 undecidable manual SG 322 0.7992 0.41 0.7
--.BRT.Z. 1992-01-04T10:38:22.70 10.0 undecidable manual PN 27 1.5429 0.67 1.1
--.MO9.Z. 1992-01-04T10:38:22.22 10.0 undecidable manual PN 194 1.5318 0.91 0.7
--.ME3.Z. 1992-01-04T10:38:19.50 10.0 undecidable manual PN 194 1.5207 -1.56 0.1
--.ATN.Z. 1992-01-04T10:38:19.45 10.0 undecidable manual PN 203 1.4541 -0.63 1.2
--.SOI.Z. 1992-01-04T10:38:19.46 10.0 undecidable manual PN 184 1.4208 -0.23 1.7
--.GZ2.Z. 1992-01-04T10:38:19.00 10.0 undecidable manual PN 200 1.2987 0.91 0.8
--.ME2.Z. 1992-01-04T10:38:18.00 10.0 undecidable manual PN 197 1.3098 -0.18 1.8
--.SC9.Z. 1992-01-04T10:38:18.45 10.0 undecidable manual PN 197 1.2987 0.57 1.3
--.MGR.Z. 1992-01-04T10:38:09.33 10.0 undecidable manual PG 322 0.7992 -0.53 1.5
--.SE2.Z. 1992-01-04T10:38:04.00 10.0 undecidable manual PG! 140 0.6327 -2.63 0
--.TDS.Z. 1992-01-04T10:38:00.36 10.0 undecidable manual SG 32 0.1887 -0.39 0.7
--.CSI.Z. 1992-01-04T10:37:59.50 10.0 undecidable manual PG 13 0.2886 -0.27 1.9
--.ROI.Z. 1992-01-04T10:37:59.00 10.0 undecidable manual PG 75 0.2886 -0.7 1.2
--.TDS.Z. 1992-01-04T10:37:57.48 10.0 negative manual PG 32 0.1887 -0.06 4.1
--.ACI.Z. 1992-01-04T10:37:57.40 10.0 undecidable manual PG 179 0.1443 0.84 1
TDMT - Time Domain Moment Tensor
Meccanismi di sorgente sismica nell'area
Meccanismi di sorgente sismica

Meccanismi di sorgente sismica

In questa mappa sono riportate i meccanismi di sorgente sismica dei terremoti dal 1977 alla data di questo evento. I tensori momento in rosso sono ottenuti con la tecnica del Regional Centroid Moment Tensor (RCMT, http://www.bo.ingv.it/RCMT; https://doi.org/10.13127/rcmt/euromed) e vengono calcolati per eventi sismici di magnitudo maggiore di 4.5 nella regione euro-mediterranea. Talvolta, se la disponibilità dei dati lo permette vengono calcolati anche per eventi di magnitudo inferiore, fino a 4.0. I tensori momento in grigio sono calcolati con la tecnica del Time Domain Moment Tensor (TDMT, /tdmt) per terremoti di magnitudo maggiore di 3.2, quando i dati lo permettono. La dimensione dei simboli è proporzionale alla magnitudo momento Mw dell’evento.
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