Terremoto di magnitudo Md 2.9 del 09-10-2002 ore 14:54:45 (Italia) in zona: 4 km SW Urbino (PU)

Un terremoto di magnitudo Md 2.9 è avvenuto nella zona: 4 km SW Urbino (PU), il

  • 09-10-2002 12:54:45 (UTC)
  • 09-10-2002 14:54:45 (UTC +02:00) ora italiana

con coordinate geografiche (lat, lon) 43.6990, 12.6010 ad una profondità di 28 km.

Il terremoto è stato localizzato da: Bollettino Sismico Italiano INGV.

Ricerca terremoti: Qualsiasi nel raggio di 30 km

I valori delle coordinate ipocentrali e della magnitudo rappresentano la migliore stima con i dati a disposizione. Eventuali nuovi dati o analisi potrebbero far variare tali stime.

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Comuni entro 20 km dall'epicentro

Le distanze sono calcolate in base alle coordinate geografiche del Municipio (Istat).
Comune Prov Dist Pop Cum Pop
Urbino PU 4 15019 15019
Fermignano PU 4 8596 23615
Urbania PU 7 7099 30714
Peglio PU 8 696 31410
Acqualagna PU 11 4393 35803
Sassocorvaro PU 13 3504 39307
Montecalvo in Foglia PU 13 2718 42025
Lunano PU 13 1527 43552
Auditore PU 14 1566 45118
Petriano PU 14 2829 47947
Piobbico PU 14 2029 49976
Piandimeleto PU 15 2167 52143
Isola del Piano PU 15 594 52737
Sant'Angelo in Vado PU 16 4133 56870
Tavoleto PU 17 867 57737
Fossombrone PU 17 9575 67312
Macerata Feltria PU 17 1990 69302
Cagli PU 17 8731 78033
Belforte all'Isauro PU 18 769 78802
Mondaino RN 19 1394 80196
Montefelcino PU 19 2671 82867
Montegridolfo RN 19 1012 83879
Frontino PU 19 293 84172

Città più vicine con almeno 50000 abitanti

Il terremoto è stato localizzato
35 Km a SW di Pesaro (94582 abitanti)
37 Km a W di Fano (60888 abitanti)
40 Km a S di Rimini (147750 abitanti)
57 Km a SE di Cesena (96758 abitanti)
63 Km a E di Arezzo (99543 abitanti)
68 Km a N di Perugia (166134 abitanti)
74 Km a SE di Forlì (117913 abitanti)
75 Km a W di Ancona (100861 abitanti)
83 Km a N di Foligno (57155 abitanti)
86 Km a SE di Ravenna (159116 abitanti)
87 Km a SE di Faenza (58541 abitanti)
Sismicità recente e storica

Queste mappe mostrano l'attività sismica della zona in diversi intervalli temporali, precedenti all’evento sismico a cui si riferiscono. Per quel che riguarda le prime due mappe, i dati riportati provengono dalle analisi effettuate in tempo reale dal personale delle Sale Operative dell'INGV subito dopo ogni terremoto. La terza mappa mostra i dati dal 1985 alla data del terremoto: le localizzazioni sono riviste dagli analisti sismologi del Bollettino Sismico Italiano dell'INGV. I parametri della localizzazione (coordinate ipocentrali e magnitudo) sono la migliore stima possibile con i dati a disposizione dell’INGV, ma sono costantemente aggiornati in funzione di ulteriori dati che si rendano disponibili. I parametri della localizzazione e della magnitudo, successivamente rivisti dagli analisti sismologi, possono variare.

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 0.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, nelle 72 ore precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 2.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi, confinanti nei 90 giorni precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 3.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, dal 1985 alla data di questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dall'anno 1000 al 2019

I terremoti dall'anno 1000 al 2019

In questa mappa sono riportati i terremoti del catalogo storico CPTI15 (Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani, v4.0, https://doi.org/10.13127/cpti/cpti15.4). La grandezza del quadrato indica le diverse classi di magnitudo. Fornisce dati parametrici omogenei, sia macrosismici, sia strumentali, relativi ai terremoti con intensità massima ≥ 5 o magnitudo ≥ 4.0 d'interesse per l'Italia nella finestra temporale 1000-2020. Per gli eventi di magnitudo stimata ≥ 6.0 è indicato l'anno in cui è avvenuto il terremoto. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Pericolosità sismica

Con pericolosità sismica si intende lo scuotimento del suolo atteso in un sito a causa di un terremoto. Essendo prevalentemente un’analisi di tipo probabilistico, si può definire un certo scuotimento solo associato alla probabilità di accadimento nel prossimo futuro. Non si tratta pertanto di previsione deterministica dei terremoti, obiettivo lungi dal poter essere raggiunto ancora in tutto il mondo, né del massimo terremoto possibile in un’area, in quanto il terremoto massimo ha comunque probabilità di verificarsi molto basse.

Nel 2004 è stata rilasciata questa mappa della pericolosità sismica (http://zonesismiche.mi.ingv.it) che fornisce un quadro delle aree più pericolose in Italia. La mappa di pericolosità sismica del territorio nazionale (GdL MPS, 2004; rif. Ordinanza PCM del 28 aprile 2006, n. 3519, All. 1b) è espressa in termini di accelerazione orizzontale del suolo con probabilità di eccedenza del 10% in 50 anni, riferita a suoli rigidi (Vs30>800 m/s; cat. A, punto 3.2.1 del D.M. 14.09.2005).

I colori indicano i diversi valori di accelerazione del terreno che hanno una probabilità del 10% di essere superati in 50 anni. Indicativamente i colori associati ad accelerazioni più basse indicano zone meno pericolose, dove la frequenza di terremoti più forti è minore rispetto a quelle più pericolose, ma questo non significa che non possano verificarsi.

Mappa di pericolosità sismica

Mappa di pericolosità sismica

In questa mappa è riportato un particolare del modello di pericolosità sismica del territorio nazionale e la stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Mappe di scuotimento
Mappa del risentimento sismico
Cronologia delle localizzazioni calcolate
Tipo Magnitudo Tempo origine (UTC) Latitudine Longitudine Profondità (km) Ora pubblicazione (UTC) Autore ID Localizzazione
Bollettino
Rev1000
Md 2.9
ML-VAX 2.6
2002-10-09
12:54:45
43.699 12.601 28 2013-07-15
08:40:51
Bollettino Sismico Italiano INGV 454559
Localizzazione e magnitudo preferite finora.
Parametri della localizzazione preferita

Localizzazione

Campo Valore
Tempo (UTC) 2002-10-09 12:54:45 ± 0.204
Latitudine 43.6990 ± 0.0282
Longitudine 12.6010 ± 0.0309
Profondità (km) 28 ± 2 (from location)
Metodo di valutazione manual
Stato della valutazione reviewed
Versione 1000 -> BULLETIN-VAX
Tipo di evento earthquake
ID localizzazione 454559

Incertezze

Campo Valore
Tipo di incertezza horizontal uncertainty
Semi-asse maggiore dell'ellisse di confidenza (metri)
Semi-asse minore dell'ellisse di confidenza (metri)
azimuth dell’asse maggiore dell’ellisse di confidenza (gradi)
Regione di confidenza sul piano orizzontale espressa mediante singolo valore di incertezza (metri) 4000.9
Livello di confidenza dell'incertezza (%) 68

Qualità

Campo Valore
Maggiore gap azimutale nella distribuzione delle stazioni all'epicentro 161
Numero di fasi associato indipendentemente se utilizzate nella localizzazione (determinazione dell'Origin) 20
Numero di fasi 20
Scarto quadratico medio dei residui di tempo risultanti dal calcolo del tempo origine (Origin) della localizzazione (sec) 0.4
Distanza epicentrale della stazione piu' vicina (gradi) 0.00113
Distanza epicentrale della stazione piu’ lontana (gradi) 0.01344
Numero di stazioni in cui l’evento e’ stato osservato 13
Numero di stazioni usate nel calcolo dell'Origin 13
Parametri delle magnitudo

Md:2.9

Campo Valore
Valore 2.9
Incertezza
Num. stazioni usate 6
Tipo di magnitudo Md
Localizzazione di riferimento 454559
Agenzia INGV
Autore Bollettino Sismico Italiano INGV
Tempo di creazione (UTC) 2013-01-05 00:10:16

ML:2.6

Campo Valore
Valore 2.6
Incertezza
Num. stazioni usate 8
Tipo di magnitudo ML
Localizzazione di riferimento 454559
Agenzia INGV
Autore Bollettino Sismico Italiano INGV
Tempo di creazione (UTC) 2015-04-28 13:07:13
Tempi di arrivo
SCNL Time Uncertainty Polarity Evaluation_mode Phase Azimuth Distance(km) Takeoff_angle Residual Weight
--.BDI.Z. 2002-10-09T12:55:29.28 10.0 undecidable manual SN 284 1.4874 1.08 0
--.VMG.Z. 2002-10-09T12:55:13.10 10.0 undecidable manual SN 289 0.7992 1.13 0.1
--.BDI.Z. 2002-10-09T12:55:10.20 10.0 undecidable manual PN 284 1.4874 -0.06 1
--.PGD.Z. 2002-10-09T12:55:09.46 10.0 undecidable manual SN 285 0.6549 0.99 0.1
--.PII.Z. 2002-10-09T12:55:09.94 10.0 undecidable manual PN 271 1.4874 -0.49 0.7
--.SFI.Z. 2002-10-09T12:55:07.59 10.0 undecidable manual SN 291 0.5772 0.97 0.1
--.GRFL.Z. 2002-10-09T12:55:07.27 10.0 undecidable manual PN 245 1.2987 -0.44 0.8
--.MNS.Z. 2002-10-09T12:55:07.91 10.0 undecidable manual PN 177 1.3098 0.03 1.1
--.CRE.Z. 2002-10-09T12:55:05.10 10.0 undecidable manual SG 260 0.4773 0.96 0.1
--.SNTG.Z. 2002-10-09T12:55:05.82 10.0 undecidable manual SN 151 0.4995 0.95 0.1
--.SEI.Z. 2002-10-09T12:55:03.28 10.0 undecidable manual PN 292 0.9657 0.23 1.2
--.CSNT.Z. 2002-10-09T12:55:02.36 10.0 undecidable manual PN 257 0.9657 -0.85 0.4
--.VMG.Z. 2002-10-09T12:55:01.00 10.0 negative manual PN 289 0.7992 0.11 2.9
--.ASS.Z. 2002-10-09T12:54:59.00 10.0 positive manual PN 176 0.6327 0.42 2.1
--.PGD.Z. 2002-10-09T12:54:58.48 10.0 negative manual PN 285 0.6549 -0.39 2.2
--.SNTG.Z. 2002-10-09T12:54:56.40 10.0 positive manual PN 151 0.4995 -0.39 2.2
--.SFI.Z. 2002-10-09T12:54:56.91 10.0 undecidable manual PN 291 0.5772 -0.89 0.3
--.CRE.Z. 2002-10-09T12:54:56.32 10.0 undecidable manual PG 260 0.4773 0 1.5
--.FSSB.Z. 2002-10-09T12:54:55.47 10.0 undecidable manual SG 93 0.1221 0.1 0.6
--.FSSB.Z. 2002-10-09T12:54:51.63 10.0 positive manual PG 93 0.1221 0.32 2.4
TDMT - Time Domain Moment Tensor
Meccanismi di sorgente sismica nell'area
Meccanismi di sorgente sismica

Meccanismi di sorgente sismica

In questa mappa sono riportate i meccanismi di sorgente sismica dei terremoti dal 1977 alla data di questo evento. I tensori momento in rosso sono ottenuti con la tecnica del Regional Centroid Moment Tensor (RCMT, http://www.bo.ingv.it/RCMT; https://doi.org/10.13127/rcmt/euromed) e vengono calcolati per eventi sismici di magnitudo maggiore di 4.5 nella regione euro-mediterranea. Talvolta, se la disponibilità dei dati lo permette vengono calcolati anche per eventi di magnitudo inferiore, fino a 4.0. I tensori momento in grigio sono calcolati con la tecnica del Time Domain Moment Tensor (TDMT, /tdmt) per terremoti di magnitudo maggiore di 3.2, quando i dati lo permettono. La dimensione dei simboli è proporzionale alla magnitudo momento Mw dell’evento.
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