Terremoto di magnitudo Md 3.0 del 25-02-1998 ore 10:26:18 (Italia) in zona: 3 km SE Paterno Calabro (CS)

Un terremoto di magnitudo Md 3.0 è avvenuto nella zona: 3 km SE Paterno Calabro (CS), il

  • 25-02-1998 09:26:18 (UTC)
  • 25-02-1998 10:26:18 (UTC +01:00) ora italiana

con coordinate geografiche (lat, lon) 39.2100, 16.2860 ad una profondità di 5 km.

Il terremoto è stato localizzato da: Bollettino Sismico Italiano INGV.

Ricerca terremoti: Qualsiasi nel raggio di 30 km

I valori delle coordinate ipocentrali e della magnitudo rappresentano la migliore stima con i dati a disposizione. Eventuali nuovi dati o analisi potrebbero far variare tali stime.

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Comuni entro 20 km dall'epicentro

Le distanze sono calcolate in base alle coordinate geografiche del Municipio (Istat).
Comune Prov Dist Pop Cum Pop
Paterno Calabro CS 3 1398 1398
Santo Stefano di Rogliano CS 4 1725 3123
Belsito CS 4 923 4046
Mangone CS 4 1891 5937
Cellara CS 4 504 6441
Dipignano CS 4 4376 10817
Figline Vegliaturo CS 4 1137 11954
Piane Crati CS 4 1423 13377
Marzi CS 5 989 14366
Rogliano CS 5 5637 20003
Aprigliano CS 6 2890 22893
Malito CS 7 783 23676
Domanico CS 7 943 24619
Carpanzano CS 7 255 24874
Carolei CS 8 3330 28204
Pietrafitta CS 8 1310 29514
Pedace CS 9 1907 31421
Grimaldi CS 9 1680 33101
Trenta CS 9 2633 35734
Scigliano CS 9 1226 36960
Altilia CS 9 711 37671
Casole Bruzio CS 9 2578 40249
Serra Pedace CS 9 986 41235
Cosenza CS 10 67546 108781
Mendicino CS 10 9450 118231
Spezzano Piccolo CS 10 2079 120310
Spezzano della Sila CS 11 4541 124851
Pedivigliano CS 11 831 125682
Zumpano CS 11 2570 128252
Cerisano CS 12 3196 131448
Rovito CS 12 3158 134606
Parenti CS 12 2188 136794
Celico CS 12 2802 139596
Lappano CS 13 941 140537
Lago CS 13 2624 143161
Motta Santa Lucia CZ 13 845 144006
Castrolibero CS 14 9894 153900
Marano Principato CS 14 3180 157080
Colosimi CS 14 1247 158327
Martirano CZ 14 884 159211
Aiello Calabro CS 14 1729 160940
Cleto CS 15 1301 162241
Conflenti CZ 15 1392 163633
Marano Marchesato CS 15 3553 167186
San Pietro in Guarano CS 15 3663 170849
Martirano Lombardo CZ 16 1112 171961
Soveria Mannelli CZ 16 3076 175037
Castiglione Cosentino CS 16 2896 177933
Bianchi CS 16 1305 179238
Rende CS 16 35338 214576
San Pietro in Amantea CS 17 505 215081
Longobardi CS 18 2312 217393
Falconara Albanese CS 19 1427 218820
San Mango d'Aquino CZ 19 1564 220384
Belmonte Calabro CS 19 2003 222387
San Fili CS 19 2719 225106
Serra d'Aiello CS 19 458 225564
Fiumefreddo Bruzio CS 19 2994 228558
Decollatura CZ 19 3159 231717
Amantea CS 20 13975 245692

Città più vicine con almeno 50000 abitanti

Il terremoto è stato localizzato
10 Km a S di Cosenza (67546 abitanti)
26 Km a N di Lamezia Terme (70714 abitanti)
43 Km a NW di Catanzaro (90612 abitanti)
74 Km a W di Crotone (62178 abitanti)
Sismicità recente e storica

Queste mappe mostrano l'attività sismica della zona in diversi intervalli temporali, precedenti all’evento sismico a cui si riferiscono. Per quel che riguarda le prime due mappe, i dati riportati provengono dalle analisi effettuate in tempo reale dal personale delle Sale Operative dell'INGV subito dopo ogni terremoto. La terza mappa mostra i dati dal 1985 alla data del terremoto: le localizzazioni sono riviste dagli analisti sismologi del Bollettino Sismico Italiano dell'INGV. I parametri della localizzazione (coordinate ipocentrali e magnitudo) sono la migliore stima possibile con i dati a disposizione dell’INGV, ma sono costantemente aggiornati in funzione di ulteriori dati che si rendano disponibili. I parametri della localizzazione e della magnitudo, successivamente rivisti dagli analisti sismologi, possono variare.

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 0.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, nelle 72 ore precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 2.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi, confinanti nei 90 giorni precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 3.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, dal 1985 alla data di questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dall'anno 1000 al 2019

I terremoti dall'anno 1000 al 2019

In questa mappa sono riportati i terremoti del catalogo storico CPTI15 (Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani, v4.0, https://doi.org/10.13127/cpti/cpti15.4). La grandezza del quadrato indica le diverse classi di magnitudo. Fornisce dati parametrici omogenei, sia macrosismici, sia strumentali, relativi ai terremoti con intensità massima ≥ 5 o magnitudo ≥ 4.0 d'interesse per l'Italia nella finestra temporale 1000-2020. Per gli eventi di magnitudo stimata ≥ 6.0 è indicato l'anno in cui è avvenuto il terremoto. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Pericolosità sismica

Con pericolosità sismica si intende lo scuotimento del suolo atteso in un sito a causa di un terremoto. Essendo prevalentemente un’analisi di tipo probabilistico, si può definire un certo scuotimento solo associato alla probabilità di accadimento nel prossimo futuro. Non si tratta pertanto di previsione deterministica dei terremoti, obiettivo lungi dal poter essere raggiunto ancora in tutto il mondo, né del massimo terremoto possibile in un’area, in quanto il terremoto massimo ha comunque probabilità di verificarsi molto basse.

Nel 2004 è stata rilasciata questa mappa della pericolosità sismica (http://zonesismiche.mi.ingv.it) che fornisce un quadro delle aree più pericolose in Italia. La mappa di pericolosità sismica del territorio nazionale (GdL MPS, 2004; rif. Ordinanza PCM del 28 aprile 2006, n. 3519, All. 1b) è espressa in termini di accelerazione orizzontale del suolo con probabilità di eccedenza del 10% in 50 anni, riferita a suoli rigidi (Vs30>800 m/s; cat. A, punto 3.2.1 del D.M. 14.09.2005).

I colori indicano i diversi valori di accelerazione del terreno che hanno una probabilità del 10% di essere superati in 50 anni. Indicativamente i colori associati ad accelerazioni più basse indicano zone meno pericolose, dove la frequenza di terremoti più forti è minore rispetto a quelle più pericolose, ma questo non significa che non possano verificarsi.

Mappa di pericolosità sismica

Mappa di pericolosità sismica

In questa mappa è riportato un particolare del modello di pericolosità sismica del territorio nazionale e la stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Mappe di scuotimento
Mappa del risentimento sismico
Cronologia delle localizzazioni calcolate
Tipo Magnitudo Tempo origine (UTC) Latitudine Longitudine Profondità (km) Ora pubblicazione (UTC) Autore ID Localizzazione
Bollettino
Rev1000
Md 3.0
ML-VAX 2.0
1998-02-25
09:26:18
39.21 16.286 5 2013-07-15
08:41:04
Bollettino Sismico Italiano INGV 323819
Localizzazione e magnitudo preferite finora.
Parametri della localizzazione preferita

Localizzazione

Campo Valore
Tempo (UTC) 1998-02-25 09:26:18 ± 0.186
Latitudine 39.2100 ± 0.0093
Longitudine 16.2860 ± 0.0392
Profondità (km) 5 (operator assigned)
Metodo di valutazione manual
Stato della valutazione reviewed
Versione 1000 -> BULLETIN-VAX
Tipo di evento earthquake
ID localizzazione 323819

Incertezze

Campo Valore
Tipo di incertezza horizontal uncertainty
Semi-asse maggiore dell'ellisse di confidenza (metri)
Semi-asse minore dell'ellisse di confidenza (metri)
azimuth dell’asse maggiore dell’ellisse di confidenza (gradi)
Regione di confidenza sul piano orizzontale espressa mediante singolo valore di incertezza (metri) 3531.4
Livello di confidenza dell'incertezza (%) 68

Qualità

Campo Valore
Maggiore gap azimutale nella distribuzione delle stazioni all'epicentro 148
Numero di fasi associato indipendentemente se utilizzate nella localizzazione (determinazione dell'Origin) 15
Numero di fasi 15
Scarto quadratico medio dei residui di tempo risultanti dal calcolo del tempo origine (Origin) della localizzazione (sec) 0.5
Distanza epicentrale della stazione piu' vicina (gradi) 0.00356
Distanza epicentrale della stazione piu’ lontana (gradi) 0.01498
Numero di stazioni in cui l’evento e’ stato osservato 9
Numero di stazioni usate nel calcolo dell'Origin 9
Parametri delle magnitudo

Md:3.0

Campo Valore
Valore 3.0
Incertezza
Num. stazioni usate 2
Tipo di magnitudo Md
Localizzazione di riferimento 323819
Agenzia INGV
Autore Bollettino Sismico Italiano INGV
Tempo di creazione (UTC) 2013-01-04 22:03:35

ML:2.0

Campo Valore
Valore 2.0
Incertezza
Num. stazioni usate 4
Tipo di magnitudo ML
Localizzazione di riferimento 323819
Agenzia INGV
Autore Bollettino Sismico Italiano INGV
Tempo di creazione (UTC) 2015-04-28 13:07:13
Tempi di arrivo
SCNL Time Uncertainty Polarity Evaluation_mode Phase Azimuth Distance(km) Takeoff_angle Residual Weight
--.SGO.Z. 1998-02-25T09:27:06.15 10.0 undecidable manual SN 331 1.5318 -0.94 0.2
--.LT9.Z. 1998-02-25T09:27:05.66 10.0 undecidable manual SN 16 1.443 0.77 0.4
--.SOI.Z. 1998-02-25T09:26:58.58 10.0 undecidable manual SN 189 1.1433 0.82 0.4
--.SC9.Z. 1998-02-25T09:26:54.91 10.0 undecidable manual SG 205 1.0434 -0.27 0.6
--.MU9.Z. 1998-02-25T09:26:50.00 10.0 undecidable manual PN 338 1.665 1.73 0.1
--.SGO.Z. 1998-02-25T09:26:47.11 10.0 undecidable manual PN 331 1.5318 0.53 1.4
--.LT9.Z. 1998-02-25T09:26:44.57 10.0 undecidable manual PN 16 1.443 -0.74 0.9
--.SL9.Z. 1998-02-25T09:26:42.60 10.0 undecidable manual PN 337 1.2765 -0.38 1.3
--.SOI.Z. 1998-02-25T09:26:41.13 10.0 undecidable manual PN 189 1.1433 -0.06 1.8
--.SC9.Z. 1998-02-25T09:26:39.65 10.0 undecidable manual PG 205 1.0434 -0.05 1.9
--.ORI.Z. 1998-02-25T09:26:36.62 10.0 undecidable manual PG 8 0.8436 0.68 1.4
--.TDS.Z. 1998-02-25T09:26:35.22 10.0 undecidable manual SG 5 0.444 -0.7 0.4
--.GRI.Z. 1998-02-25T09:26:33.79 10.0 undecidable manual SG 165 0.3996 -0.33 0.7
--.TDS.Z. 1998-02-25T09:26:28.17 10.0 undecidable manual PG 5 0.444 -0.41 1.5
--.GRI.Z. 1998-02-25T09:26:27.67 10.0 undecidable manual PG 165 0.3996 0.13 1.9
TDMT - Time Domain Moment Tensor
Meccanismi di sorgente sismica nell'area
Meccanismi di sorgente sismica

Meccanismi di sorgente sismica

In questa mappa sono riportate i meccanismi di sorgente sismica dei terremoti dal 1977 alla data di questo evento. I tensori momento in rosso sono ottenuti con la tecnica del Regional Centroid Moment Tensor (RCMT, http://www.bo.ingv.it/RCMT; https://doi.org/10.13127/rcmt/euromed) e vengono calcolati per eventi sismici di magnitudo maggiore di 4.5 nella regione euro-mediterranea. Talvolta, se la disponibilità dei dati lo permette vengono calcolati anche per eventi di magnitudo inferiore, fino a 4.0. I tensori momento in grigio sono calcolati con la tecnica del Time Domain Moment Tensor (TDMT, /tdmt) per terremoti di magnitudo maggiore di 3.2, quando i dati lo permettono. La dimensione dei simboli è proporzionale alla magnitudo momento Mw dell’evento.
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