Terremoto di magnitudo Md 2.9 del 28-06-1986 ore 06:22:56 (UTC) in zona: W Villamaina (AV)

Un terremoto di magnitudo Md 2.9 è avvenuto nella zona: W Villamaina (AV), il

  • 28-06-1986 06:22:56 (UTC)
  • 28-06-1986 08:22:56 (UTC +02:00) ora italiana

con coordinate geografiche (lat, lon) 40.9720, 15.0870 ad una profondità di 5 km.

Il terremoto è stato localizzato da: Bollettino Sismico Italiano INGV.

Ricerca terremoti: Qualsiasi nel raggio di 30 km

I valori delle coordinate ipocentrali e della magnitudo rappresentano la migliore stima con i dati a disposizione. Eventuali nuovi dati o analisi potrebbero far variare tali stime.

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Comuni entro 20 km dall'epicentro

Le distanze sono calcolate in base alle coordinate geografiche del Municipio (Istat).
Comune Prov Dist Pop Cum Pop
Villamaina AV 0 995 995
Torella dei Lombardi AV 4 2144 3139
Gesualdo AV 4 3516 6655
Paternopoli AV 4 2384 9039
Frigento AV 5 3780 12819
Castelfranci AV 6 2041 14860
Sturno AV 6 3080 17940
Rocca San Felice AV 7 851 18791
Fontanarosa AV 8 3170 21961
Luogosano AV 8 1187 23148
Sant'Angelo all'Esca AV 9 801 23949
Sant'Angelo dei Lombardi AV 9 4250 28199
Montemarano AV 9 2851 31050
Nusco AV 9 4203 35253
Castelvetere sul Calore AV 10 1615 36868
San Mango sul Calore AV 10 1185 38053
Guardia Lombardi AV 10 1718 39771
Mirabella Eclano AV 11 7684 47455
Grottaminarda AV 11 8137 55592
Taurasi AV 12 2377 57969
Lapio AV 12 1572 59541
Carife AV 12 1408 60949
Castel Baronia AV 12 1129 62078
Cassano Irpino AV 12 982 63060
Flumeri AV 13 2963 66023
Lioni AV 14 6201 72224
San Nicola Baronia AV 14 771 72995
Morra De Sanctis AV 14 1297 74292
San Sossio Baronia AV 15 1643 75935
Melito Irpino AV 15 1920 77855
Chiusano di San Domenico AV 15 2277 80132
Trevico AV 15 993 81125
Bagnoli Irpino AV 15 3217 84342
Montella AV 16 7780 92122
Torre Le Nocelle AV 16 1324 93446
Montemiletto AV 16 5313 98759
Vallata AV 16 2714 101473
Bonito AV 16 2448 103921
Venticano AV 16 2537 106458
Montefalcione AV 17 3359 109817
Vallesaccarda AV 17 1386 111203
Salza Irpina AV 17 772 111975
Volturara Irpina AV 18 3289 115264
Parolise AV 18 663 115927
Sorbo Serpico AV 18 583 116510
Villanova del Battista AV 18 1690 118200
Pietradefusi AV 18 2348 120548
Candida AV 18 1147 121695
San Potito Ultra AV 19 1558 123253
Teora AV 19 1537 124790
Pratola Serra AV 20 3764 128554
Zungoli AV 20 1099 129653

Città più vicine con almeno 50000 abitanti

Il terremoto è stato localizzato
25 Km a E di Avellino (54857 abitanti)
31 Km a SE di Benevento (60091 abitanti)
41 Km a N di Battipaglia (50786 abitanti)
43 Km a NE di Salerno (135261 abitanti)
44 Km a NE di Cava de' Tirreni (53659 abitanti)
53 Km a E di Scafati (50787 abitanti)
60 Km a NE di Castellammare di Stabia (66466 abitanti)
60 Km a E di Acerra (59573 abitanti)
64 Km a E di Portici (55274 abitanti)
64 Km a E di Torre del Greco (86275 abitanti)
64 Km a E di Caserta (76326 abitanti)
65 Km a E di Ercolano (53709 abitanti)
65 Km a E di Afragola (65057 abitanti)
67 Km a SW di Foggia (151991 abitanti)
67 Km a E di Casoria (77642 abitanti)
71 Km a NW di Potenza (67122 abitanti)
72 Km a E di Napoli (974074 abitanti)
74 Km a E di Aversa (53047 abitanti)
75 Km a E di Giugliano in Campania (122974 abitanti)
76 Km a E di Marano di Napoli (59874 abitanti)
76 Km a W di Cerignola (58396 abitanti)
83 Km a S di San Severo (53905 abitanti)
85 Km a E di Pozzuoli (81661 abitanti)
Sismicità recente e storica

Queste mappe mostrano l'attività sismica della zona in diversi intervalli temporali, precedenti all’evento sismico a cui si riferiscono. Per quel che riguarda le prime due mappe, i dati riportati provengono dalle analisi effettuate in tempo reale dal personale delle Sale Operative dell'INGV subito dopo ogni terremoto. La terza mappa mostra i dati dal 1985 alla data del terremoto: le localizzazioni sono riviste dagli analisti sismologi del Bollettino Sismico Italiano dell'INGV. I parametri della localizzazione (coordinate ipocentrali e magnitudo) sono la migliore stima possibile con i dati a disposizione dell’INGV, ma sono costantemente aggiornati in funzione di ulteriori dati che si rendano disponibili. I parametri della localizzazione e della magnitudo, successivamente rivisti dagli analisti sismologi, possono variare.

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 0.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, nelle 72 ore precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 2.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi, confinanti nei 90 giorni precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 3.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, dal 1985 alla data di questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dall'anno 1000 al 2019

I terremoti dall'anno 1000 al 2019

In questa mappa sono riportati i terremoti del catalogo storico CPTI15 (Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani, v4.0, https://doi.org/10.13127/cpti/cpti15.4). La grandezza del quadrato indica le diverse classi di magnitudo. Fornisce dati parametrici omogenei, sia macrosismici, sia strumentali, relativi ai terremoti con intensità massima ≥ 5 o magnitudo ≥ 4.0 d'interesse per l'Italia nella finestra temporale 1000-2020. Per gli eventi di magnitudo stimata ≥ 6.0 è indicato l'anno in cui è avvenuto il terremoto. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Pericolosità sismica

Con pericolosità sismica si intende lo scuotimento del suolo atteso in un sito a causa di un terremoto. Essendo prevalentemente un’analisi di tipo probabilistico, si può definire un certo scuotimento solo associato alla probabilità di accadimento nel prossimo futuro. Non si tratta pertanto di previsione deterministica dei terremoti, obiettivo lungi dal poter essere raggiunto ancora in tutto il mondo, né del massimo terremoto possibile in un’area, in quanto il terremoto massimo ha comunque probabilità di verificarsi molto basse.

Nel 2004 è stata rilasciata questa mappa della pericolosità sismica (http://zonesismiche.mi.ingv.it) che fornisce un quadro delle aree più pericolose in Italia. La mappa di pericolosità sismica del territorio nazionale (GdL MPS, 2004; rif. Ordinanza PCM del 28 aprile 2006, n. 3519, All. 1b) è espressa in termini di accelerazione orizzontale del suolo con probabilità di eccedenza del 10% in 50 anni, riferita a suoli rigidi (Vs30>800 m/s; cat. A, punto 3.2.1 del D.M. 14.09.2005).

I colori indicano i diversi valori di accelerazione del terreno che hanno una probabilità del 10% di essere superati in 50 anni. Indicativamente i colori associati ad accelerazioni più basse indicano zone meno pericolose, dove la frequenza di terremoti più forti è minore rispetto a quelle più pericolose, ma questo non significa che non possano verificarsi.

Mappa di pericolosità sismica

Mappa di pericolosità sismica

In questa mappa è riportato un particolare del modello di pericolosità sismica del territorio nazionale e la stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Mappe di scuotimento
Mappa del risentimento sismico
Cronologia delle localizzazioni calcolate
Tipo Magnitudo Tempo origine (UTC) Latitudine Longitudine Profondità (km) Ora pubblicazione (UTC) Autore ID Localizzazione
Bollettino
Rev1000
Md 2.9 1986-06-28
06:22:56
40.972 15.087 5 2013-07-15
08:41:04
Bollettino Sismico Italiano INGV 30379
Localizzazione e magnitudo preferite finora.
Parametri della localizzazione preferita

Localizzazione

Campo Valore
Tempo (UTC) 1986-06-28 06:22:56 ± 0.333
Latitudine 40.9720 ± 0.0138
Longitudine 15.0870 ± 0.0319
Profondità (km) 5 (operator assigned)
Metodo di valutazione manual
Stato della valutazione reviewed
Versione 1000 -> BULLETIN-VAX
Tipo di evento earthquake
ID localizzazione 30379

Incertezze

Campo Valore
Tipo di incertezza horizontal uncertainty
Semi-asse maggiore dell'ellisse di confidenza (metri)
Semi-asse minore dell'ellisse di confidenza (metri)
azimuth dell’asse maggiore dell’ellisse di confidenza (gradi)
Regione di confidenza sul piano orizzontale espressa mediante singolo valore di incertezza (metri) 3084.6
Livello di confidenza dell'incertezza (%) 68

Qualità

Campo Valore
Maggiore gap azimutale nella distribuzione delle stazioni all'epicentro 150
Numero di fasi associato indipendentemente se utilizzate nella localizzazione (determinazione dell'Origin) 15
Numero di fasi 15
Scarto quadratico medio dei residui di tempo risultanti dal calcolo del tempo origine (Origin) della localizzazione (sec) 0.6
Distanza epicentrale della stazione piu' vicina (gradi) 0.00300
Distanza epicentrale della stazione piu’ lontana (gradi) 0.01400
Numero di stazioni in cui l’evento e’ stato osservato 10
Numero di stazioni usate nel calcolo dell'Origin 10
Parametri della magnitudo

Md:2.9

Campo Valore
Valore 2.9
Incertezza
Num. stazioni usate 2
Tipo di magnitudo Md
Localizzazione di riferimento 30379
Agenzia INGV
Autore Bollettino Sismico Italiano INGV
Tempo di creazione (UTC) 2013-01-04 17:31:35
Tempi di arrivo
SCNL Time Uncertainty Polarity Evaluation_mode Phase Azimuth Distance(km) Takeoff_angle Residual Weight
--.FG3.Z. 1986-06-28T06:23:31.00 10.0 undecidable manual SG 41 0.9657 -0.17 1
--.MG9.Z. 1986-06-28T06:23:29.50 10.0 undecidable manual SG 157 0.8991 0.65 0.5
--.BRT.Z. 1986-06-28T06:23:26.50 10.0 undecidable manual PN 93 1.554 1.38 0.3
--.ORI.Z. 1986-06-28T06:23:24.00 10.0 undecidable manual PN 131 1.3764 1.31 0.4
--.BAI.Z. 1986-06-28T06:23:22.80 10.0 undecidable manual PN 84 1.3431 0.45 1.3
--.SD1.Z. 1986-06-28T06:23:20.00 10.0 undecidable manual PN 308 1.1988 -0.29 1.5
--.FOG.Z. 1986-06-28T06:23:19.00 10.0 undecidable manual SG 36 0.5883 0.27 0.7
--.FG3.Z. 1986-06-28T06:23:16.00 10.0 undecidable manual PG 41 0.9657 -0.68 1.2
--.MG9.Z. 1986-06-28T06:23:14.50 10.0 undecidable manual PG 157 0.8991 -0.84 1.1
--.FG5.Z. 1986-06-28T06:23:10.50 10.0 undecidable manual SG 23 0.333 0.47 0.7
--.FOG.Z. 1986-06-28T06:23:09.60 10.0 undecidable manual PG 36 0.5883 0.11 1.9
--.FG4.Z. 1986-06-28T06:23:09.50 10.0 undecidable manual SG 63 0.3552 -1.41 0.2
--.SGO.Z. 1986-06-28T06:23:05.70 10.0 undecidable manual PG 158 0.444 -1.09 0.8
--.FG4.Z. 1986-06-28T06:23:04.50 10.0 undecidable manual PG 63 0.3552 -0.48 1.6
--.FG5.Z. 1986-06-28T06:23:04.70 10.0 undecidable manual PG 23 0.333 0.23 1.9
TDMT - Time Domain Moment Tensor
Meccanismi di sorgente sismica nell'area
Meccanismi di sorgente sismica

Meccanismi di sorgente sismica

In questa mappa sono riportate i meccanismi di sorgente sismica dei terremoti dal 1977 alla data di questo evento. I tensori momento in rosso sono ottenuti con la tecnica del Regional Centroid Moment Tensor (RCMT, http://www.bo.ingv.it/RCMT; https://doi.org/10.13127/rcmt/euromed) e vengono calcolati per eventi sismici di magnitudo maggiore di 4.5 nella regione euro-mediterranea. Talvolta, se la disponibilità dei dati lo permette vengono calcolati anche per eventi di magnitudo inferiore, fino a 4.0. I tensori momento in grigio sono calcolati con la tecnica del Time Domain Moment Tensor (TDMT, /tdmt) per terremoti di magnitudo maggiore di 3.2, quando i dati lo permettono. La dimensione dei simboli è proporzionale alla magnitudo momento Mw dell’evento.
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