Terremoto di magnitudo Md 2.6 del 01-02-1997 ore 23:00:49 (UTC) in zona: 3 km SE Balsorano (AQ)

Un terremoto di magnitudo Md 2.6 è avvenuto nella zona: 3 km SE Balsorano (AQ), il

  • 01-02-1997 23:00:49 (UTC)
  • 02-02-1997 00:00:49 (UTC +01:00) ora italiana

con coordinate geografiche (lat, lon) 41.7880, 13.5960 ad una profondità di 10 km.

Il terremoto è stato localizzato da: Bollettino Sismico Italiano INGV.

Ricerca terremoti: Qualsiasi nel raggio di 30 km

I valori delle coordinate ipocentrali e della magnitudo rappresentano la migliore stima con i dati a disposizione. Eventuali nuovi dati o analisi potrebbero far variare tali stime.

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Comuni entro 20 km dall'epicentro

Le distanze sono calcolate in base alle coordinate geografiche del Municipio (Istat).
Comune Prov Dist Pop Cum Pop
Balsorano AQ 3 3569 3569
Pescosolido FR 7 1555 5124
Sora FR 8 26144 31268
San Vincenzo Valle Roveto AQ 8 2347 33615
Campoli Appennino FR 9 1725 35340
Villavallelonga AQ 9 919 36259
Broccostella FR 10 2741 39000
Collelongo AQ 11 1233 40233
Isola del Liri FR 12 11715 51948
Castelliri FR 13 3454 55402
Posta Fibreno FR 13 1139 56541
Morino AQ 14 1448 57989
Fontechiari FR 15 1303 59292
Civita d'Antino AQ 15 979 60271
Vicalvi FR 15 783 61054
Arpino FR 16 7262 68316
Pescasseroli AQ 16 2203 70519
Alvito FR 17 2713 73232
Monte San Giovanni Campano FR 18 12929 86161
Lecce nei Marsi AQ 18 1702 87863
Veroli FR 18 20560 108423
Boville Ernica FR 19 8737 117160
Collepardo FR 19 968 118128
Ortucchio AQ 19 1860 119988
Opi AQ 20 420 120408
Trasacco AQ 20 6246 126654
Casalvieri FR 20 2698 129352
Fontana Liri FR 20 2953 132305

Città più vicine con almeno 50000 abitanti

Il terremoto è stato localizzato
65 Km a S di L'Aquila (69753 abitanti)
68 Km a NE di Latina (125985 abitanti)
69 Km a E di Velletri (53303 abitanti)
69 Km a E di Tivoli (56533 abitanti)
76 Km a E di Guidonia Montecelio (88673 abitanti)
79 Km a SW di Chieti (51815 abitanti)
82 Km a E di Aprilia (73446 abitanti)
89 Km a E di Anzio (54211 abitanti)
91 Km a SW di Pescara (121014 abitanti)
92 Km a E di Pomezia (62966 abitanti)
93 Km a E di Roma (2864731 abitanti)
93 Km a SW di Montesilvano (53738 abitanti)
97 Km a S di Teramo (54892 abitanti)
100 Km a NW di Caserta (76326 abitanti)
Sismicità recente e storica

Queste mappe mostrano l'attività sismica della zona in diversi intervalli temporali, precedenti all’evento sismico a cui si riferiscono. Per quel che riguarda le prime due mappe, i dati riportati provengono dalle analisi effettuate in tempo reale dal personale delle Sale Operative dell'INGV subito dopo ogni terremoto. La terza mappa mostra i dati dal 1985 alla data del terremoto: le localizzazioni sono riviste dagli analisti sismologi del Bollettino Sismico Italiano dell'INGV. I parametri della localizzazione (coordinate ipocentrali e magnitudo) sono la migliore stima possibile con i dati a disposizione dell’INGV, ma sono costantemente aggiornati in funzione di ulteriori dati che si rendano disponibili. I parametri della localizzazione e della magnitudo, successivamente rivisti dagli analisti sismologi, possono variare.

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 0.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, nelle 72 ore precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 2.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi, confinanti nei 90 giorni precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 3.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, dal 1985 alla data di questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dall'anno 1000 al 2019

I terremoti dall'anno 1000 al 2019

In questa mappa sono riportati i terremoti del catalogo storico CPTI15 (Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani, v4.0, https://doi.org/10.13127/cpti/cpti15.4). La grandezza del quadrato indica le diverse classi di magnitudo. Fornisce dati parametrici omogenei, sia macrosismici, sia strumentali, relativi ai terremoti con intensità massima ≥ 5 o magnitudo ≥ 4.0 d'interesse per l'Italia nella finestra temporale 1000-2020. Per gli eventi di magnitudo stimata ≥ 6.0 è indicato l'anno in cui è avvenuto il terremoto. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Pericolosità sismica

Con pericolosità sismica si intende lo scuotimento del suolo atteso in un sito a causa di un terremoto. Essendo prevalentemente un’analisi di tipo probabilistico, si può definire un certo scuotimento solo associato alla probabilità di accadimento nel prossimo futuro. Non si tratta pertanto di previsione deterministica dei terremoti, obiettivo lungi dal poter essere raggiunto ancora in tutto il mondo, né del massimo terremoto possibile in un’area, in quanto il terremoto massimo ha comunque probabilità di verificarsi molto basse.

Nel 2004 è stata rilasciata questa mappa della pericolosità sismica (http://zonesismiche.mi.ingv.it) che fornisce un quadro delle aree più pericolose in Italia. La mappa di pericolosità sismica del territorio nazionale (GdL MPS, 2004; rif. Ordinanza PCM del 28 aprile 2006, n. 3519, All. 1b) è espressa in termini di accelerazione orizzontale del suolo con probabilità di eccedenza del 10% in 50 anni, riferita a suoli rigidi (Vs30>800 m/s; cat. A, punto 3.2.1 del D.M. 14.09.2005).

I colori indicano i diversi valori di accelerazione del terreno che hanno una probabilità del 10% di essere superati in 50 anni. Indicativamente i colori associati ad accelerazioni più basse indicano zone meno pericolose, dove la frequenza di terremoti più forti è minore rispetto a quelle più pericolose, ma questo non significa che non possano verificarsi.

Mappa di pericolosità sismica

Mappa di pericolosità sismica

In questa mappa è riportato un particolare del modello di pericolosità sismica del territorio nazionale e la stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Mappe di scuotimento
Mappa del risentimento sismico
Cronologia delle localizzazioni calcolate
Tipo Magnitudo Tempo origine (UTC) Latitudine Longitudine Profondità (km) Ora pubblicazione (UTC) Autore ID Localizzazione
Bollettino
Rev1000
Md 2.6 1997-02-01
23:00:49
41.788 13.596 10 2013-07-15
08:41:04
Bollettino Sismico Italiano INGV 260289
Localizzazione e magnitudo preferite finora.
Parametri della localizzazione preferita

Localizzazione

Campo Valore
Tempo (UTC) 1997-02-01 23:00:49 ± 0.287
Latitudine 41.7880 ± 0.0295
Longitudine 13.5960 ± 0.0362
Profondità (km) 10 (operator assigned)
Metodo di valutazione manual
Stato della valutazione reviewed
Versione 1000 -> BULLETIN-VAX
Tipo di evento earthquake
ID localizzazione 260289

Incertezze

Campo Valore
Tipo di incertezza horizontal uncertainty
Semi-asse maggiore dell'ellisse di confidenza (metri)
Semi-asse minore dell'ellisse di confidenza (metri)
azimuth dell’asse maggiore dell’ellisse di confidenza (gradi)
Regione di confidenza sul piano orizzontale espressa mediante singolo valore di incertezza (metri) 4445.6
Livello di confidenza dell'incertezza (%) 68

Qualità

Campo Valore
Maggiore gap azimutale nella distribuzione delle stazioni all'epicentro 118
Numero di fasi associato indipendentemente se utilizzate nella localizzazione (determinazione dell'Origin) 12
Numero di fasi 12
Scarto quadratico medio dei residui di tempo risultanti dal calcolo del tempo origine (Origin) della localizzazione (sec) 0.8
Distanza epicentrale della stazione piu' vicina (gradi) 0.00154
Distanza epicentrale della stazione piu’ lontana (gradi) 0.00656
Numero di stazioni in cui l’evento e’ stato osservato 9
Numero di stazioni usate nel calcolo dell'Origin 9
Parametri della magnitudo

Md:2.6

Campo Valore
Valore 2.6
Incertezza
Num. stazioni usate 2
Tipo di magnitudo Md
Localizzazione di riferimento 260289
Agenzia INGV
Autore Bollettino Sismico Italiano INGV
Tempo di creazione (UTC) 2013-01-04 21:06:13
Tempi di arrivo
SCNL Time Uncertainty Polarity Evaluation_mode Phase Azimuth Distance(km) Takeoff_angle Residual Weight
--.PLI2.Z. 1997-02-01T23:01:05.82 10.0 undecidable manual SG 126 0.4218 0.95 0.4
--.RMI2.Z. 1997-02-01T23:01:04.58 10.0 undecidable manual PG 136 0.7326 0.76 1
--.DUI.Z. 1997-02-01T23:01:02.11 10.0 undecidable manual PG 101 0.6438 -0.3 1.4
--.AQU.Z. 1997-02-01T23:01:02.00 10.0 undecidable manual PG 345 0.5772 0.91 1
--.CPI2.Z. 1997-02-01T23:01:02.31 10.0 undecidable manual PG 110 0.5772 1.38 0.5
--.RFI.Z. 1997-02-01T23:01:01.83 10.0 undecidable manual PG 149 0.5661 1.05 0.8
--.RDP.Z. 1997-02-01T23:01:01.74 10.0 undecidable manual PG 267 0.6438 -0.68 1.1
--.PQ9.Z. 1997-02-01T23:01:00.12 10.0 undecidable manual SG 328 0.2664 0.2 0.7
--.PLI2.Z. 1997-02-01T23:00:57.20 10.0 undecidable manual PG 126 0.4218 -1.02 0.9
--.SDI.Z. 1997-02-01T23:00:55.70 10.0 undecidable manual SG 116 0.1665 -1.08 0.4
--.PQ9.Z. 1997-02-01T23:00:54.95 10.0 undecidable manual PG 328 0.2664 -0.42 1.6
--.SDI.Z. 1997-02-01T23:00:52.63 10.0 positive manual PG 116 0.1665 -0.93 2.1
TDMT - Time Domain Moment Tensor
Meccanismi di sorgente sismica nell'area
Meccanismi di sorgente sismica

Meccanismi di sorgente sismica

In questa mappa sono riportate i meccanismi di sorgente sismica dei terremoti dal 1977 alla data di questo evento. I tensori momento in rosso sono ottenuti con la tecnica del Regional Centroid Moment Tensor (RCMT, http://www.bo.ingv.it/RCMT; https://doi.org/10.13127/rcmt/euromed) e vengono calcolati per eventi sismici di magnitudo maggiore di 4.5 nella regione euro-mediterranea. Talvolta, se la disponibilità dei dati lo permette vengono calcolati anche per eventi di magnitudo inferiore, fino a 4.0. I tensori momento in grigio sono calcolati con la tecnica del Time Domain Moment Tensor (TDMT, /tdmt) per terremoti di magnitudo maggiore di 3.2, quando i dati lo permettono. La dimensione dei simboli è proporzionale alla magnitudo momento Mw dell’evento.
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