Terremoto di magnitudo Md 3.0 del 23-01-1997 ore 20:50:02 (UTC) in zona: 2 km W Staffolo (AN)

Un terremoto di magnitudo Md 3.0 è avvenuto nella zona: 2 km W Staffolo (AN), il

  • 23-01-1997 20:50:02 (UTC)
  • 23-01-1997 21:50:02 (UTC +01:00) ora italiana

con coordinate geografiche (lat, lon) 43.4250, 13.1610 ad una profondità di 13 km.

Il terremoto è stato localizzato da: Bollettino Sismico Italiano INGV.

Ricerca terremoti: Qualsiasi nel raggio di 30 km

I valori delle coordinate ipocentrali e della magnitudo rappresentano la migliore stima con i dati a disposizione. Eventuali nuovi dati o analisi potrebbero far variare tali stime.

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Comuni entro 20 km dall'epicentro

Le distanze sono calcolate in base alle coordinate geografiche del Municipio (Istat).
Comune Prov Dist Pop Cum Pop
Staffolo AN 2 2253 2253
San Paolo di Jesi AN 4 933 3186
Apiro MC 4 2280 5466
Cupramontana AN 4 4756 10222
Monte Roberto AN 7 3061 13283
Maiolati Spontini AN 7 6248 19531
Castelbellino AN 7 4947 24478
Cingoli MC 7 10352 34830
Poggio San Vicino MC 9 246 35076
Rosora AN 10 1985 37061
Castelplanio AN 10 3540 40601
Mergo AN 11 1037 41638
Poggio San Marcello AN 12 693 42331
Serra San Quirico AN 12 2850 45181
Jesi AN 13 40399 85580
Montecarotto AN 14 1987 87567
Santa Maria Nuova AN 15 4179 91746
Filottrano AN 16 9499 101245
Serra de' Conti AN 17 3746 104991
Appignano MC 17 4213 109204
Monsano AN 17 3405 112609
San Marcello AN 17 2057 114666
Belvedere Ostrense AN 17 2234 116900
Treia MC 18 9403 126303
Cerreto d'Esi AN 18 3817 130120
Genga AN 18 1797 131917
Arcevia AN 20 4612 136529

Città più vicine con almeno 50000 abitanti

Il terremoto è stato localizzato
36 Km a SW di Ancona (100861 abitanti)
48 Km a S di Fano (60888 abitanti)
58 Km a SE di Pesaro (94582 abitanti)
64 Km a NE di Foligno (57155 abitanti)
72 Km a E di Perugia (166134 abitanti)
85 Km a SE di Rimini (147750 abitanti)
96 Km a NW di Teramo (54892 abitanti)
Sismicità recente e storica

Queste mappe mostrano l'attività sismica della zona in diversi intervalli temporali, precedenti all’evento sismico a cui si riferiscono. Per quel che riguarda le prime due mappe, i dati riportati provengono dalle analisi effettuate in tempo reale dal personale delle Sale Operative dell'INGV subito dopo ogni terremoto. La terza mappa mostra i dati dal 1985 alla data del terremoto: le localizzazioni sono riviste dagli analisti sismologi del Bollettino Sismico Italiano dell'INGV. I parametri della localizzazione (coordinate ipocentrali e magnitudo) sono la migliore stima possibile con i dati a disposizione dell’INGV, ma sono costantemente aggiornati in funzione di ulteriori dati che si rendano disponibili. I parametri della localizzazione e della magnitudo, successivamente rivisti dagli analisti sismologi, possono variare.

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 0.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, nelle 72 ore precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 2.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi, confinanti nei 90 giorni precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 3.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, dal 1985 alla data di questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dall'anno 1000 al 2019

I terremoti dall'anno 1000 al 2019

In questa mappa sono riportati i terremoti del catalogo storico CPTI15 (Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani, v4.0, https://doi.org/10.13127/cpti/cpti15.4). La grandezza del quadrato indica le diverse classi di magnitudo. Fornisce dati parametrici omogenei, sia macrosismici, sia strumentali, relativi ai terremoti con intensità massima ≥ 5 o magnitudo ≥ 4.0 d'interesse per l'Italia nella finestra temporale 1000-2020. Per gli eventi di magnitudo stimata ≥ 6.0 è indicato l'anno in cui è avvenuto il terremoto. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Pericolosità sismica

Con pericolosità sismica si intende lo scuotimento del suolo atteso in un sito a causa di un terremoto. Essendo prevalentemente un’analisi di tipo probabilistico, si può definire un certo scuotimento solo associato alla probabilità di accadimento nel prossimo futuro. Non si tratta pertanto di previsione deterministica dei terremoti, obiettivo lungi dal poter essere raggiunto ancora in tutto il mondo, né del massimo terremoto possibile in un’area, in quanto il terremoto massimo ha comunque probabilità di verificarsi molto basse.

Nel 2004 è stata rilasciata questa mappa della pericolosità sismica (http://zonesismiche.mi.ingv.it) che fornisce un quadro delle aree più pericolose in Italia. La mappa di pericolosità sismica del territorio nazionale (GdL MPS, 2004; rif. Ordinanza PCM del 28 aprile 2006, n. 3519, All. 1b) è espressa in termini di accelerazione orizzontale del suolo con probabilità di eccedenza del 10% in 50 anni, riferita a suoli rigidi (Vs30>800 m/s; cat. A, punto 3.2.1 del D.M. 14.09.2005).

I colori indicano i diversi valori di accelerazione del terreno che hanno una probabilità del 10% di essere superati in 50 anni. Indicativamente i colori associati ad accelerazioni più basse indicano zone meno pericolose, dove la frequenza di terremoti più forti è minore rispetto a quelle più pericolose, ma questo non significa che non possano verificarsi.

Mappa di pericolosità sismica

Mappa di pericolosità sismica

In questa mappa è riportato un particolare del modello di pericolosità sismica del territorio nazionale e la stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Mappe di scuotimento
Mappa del risentimento sismico
Cronologia delle localizzazioni calcolate
Tipo Magnitudo Tempo origine (UTC) Latitudine Longitudine Profondità (km) Ora pubblicazione (UTC) Autore ID Localizzazione
Bollettino
Rev1000
Md 3.0
ML-VAX 2.0
1997-01-23
20:50:02
43.425 13.161 13 2013-07-15
08:40:51
Bollettino Sismico Italiano INGV 259999
Localizzazione e magnitudo preferite finora.
Parametri della localizzazione preferita

Localizzazione

Campo Valore
Tempo (UTC) 1997-01-23 20:50:02 ± 0.431
Latitudine 43.4250 ± 0.0190
Longitudine 13.1610 ± 0.0397
Profondità (km) 13 ± 3 (from location)
Metodo di valutazione manual
Stato della valutazione reviewed
Versione 1000 -> BULLETIN-VAX
Tipo di evento earthquake
ID localizzazione 259999

Incertezze

Campo Valore
Tipo di incertezza horizontal uncertainty
Semi-asse maggiore dell'ellisse di confidenza (metri)
Semi-asse minore dell'ellisse di confidenza (metri)
azimuth dell’asse maggiore dell’ellisse di confidenza (gradi)
Regione di confidenza sul piano orizzontale espressa mediante singolo valore di incertezza (metri) 3841.6
Livello di confidenza dell'incertezza (%) 68

Qualità

Campo Valore
Maggiore gap azimutale nella distribuzione delle stazioni all'epicentro 133
Numero di fasi associato indipendentemente se utilizzate nella localizzazione (determinazione dell'Origin) 24
Numero di fasi 24
Scarto quadratico medio dei residui di tempo risultanti dal calcolo del tempo origine (Origin) della localizzazione (sec) 0.8
Distanza epicentrale della stazione piu' vicina (gradi) 0.00154
Distanza epicentrale della stazione piu’ lontana (gradi) 0.02857
Numero di stazioni in cui l’evento e’ stato osservato 15
Numero di stazioni usate nel calcolo dell'Origin 15
Parametri delle magnitudo

Md:3.0

Campo Valore
Valore 3.0
Incertezza
Num. stazioni usate 3
Tipo di magnitudo Md
Localizzazione di riferimento 259999
Agenzia INGV
Autore Bollettino Sismico Italiano INGV
Tempo di creazione (UTC) 2013-01-04 21:05:57

ML:2.0

Campo Valore
Valore 2.0
Incertezza
Num. stazioni usate 7
Tipo di magnitudo ML
Localizzazione di riferimento 259999
Agenzia INGV
Autore Bollettino Sismico Italiano INGV
Tempo di creazione (UTC) 2015-04-28 13:07:13
Tempi di arrivo
SCNL Time Uncertainty Polarity Evaluation_mode Phase Azimuth Distance(km) Takeoff_angle Residual Weight
--.BDI.Z. 1997-01-23T20:50:59.61 10.0 undecidable manual SN 289 1.9536 0.74 0.4
--.FVI.Z. 1997-01-23T20:50:50.31 10.0 undecidable manual PN 355 3.1746 -1.48 0.2
--.FG3.Z. 1997-01-23T20:50:45.80 10.0 undecidable manual PN 128 2.664 0.18 1
--.AQU.Z. 1997-01-23T20:50:38.68 10.0 undecidable manual SN 170 1.0767 0.56 0.5
--.SFI.Z. 1997-01-23T20:50:38.10 10.0 undecidable manual SN 297 1.0656 0.49 0.6
--.MNS.Z. 1997-01-23T20:50:38.10 10.0 undecidable manual SN 198 1.0878 -0.31 0.6
--.BDI.Z. 1997-01-23T20:50:35.29 10.0 undecidable manual PN 289 1.9536 0.25 1.2
--.SDI.Z. 1997-01-23T20:50:34.33 10.0 undecidable manual PN 164 1.7649 1.73 0.2
--.CRE.Z. 1997-01-23T20:50:34.49 10.0 undecidable manual SG 282 0.888 1.26 0.3
--.PII.Z. 1997-01-23T20:50:34.79 10.0 undecidable manual PN 279 1.9203 0.1 1.2
--.RSM.Z. 1997-01-23T20:50:28.77 10.0 undecidable manual SG 314 0.7104 1.27 0.3
--.PQ9.Z. 1997-01-23T20:50:28.48 10.0 undecidable manual PN 172 1.4097 0.91 0.9
--.CSNT.Z. 1997-01-23T20:50:25.66 10.0 undecidable manual PN 272 1.3431 -1.14 0.7
--.SFI.Z. 1997-01-23T20:50:21.70 10.0 positive manual PN 297 1.0656 -1.05 1.7
--.MNS.Z. 1997-01-23T20:50:21.85 10.0 undecidable manual PN 198 1.0878 -1.38 0.5
--.AQU.Z. 1997-01-23T20:50:21.95 10.0 undecidable manual PN 170 1.0767 -1.1 0.8
--.ASS.Z. 1997-01-23T20:50:20.15 10.0 undecidable manual SG 225 0.5106 -0.88 0.4
--.CRE.Z. 1997-01-23T20:50:19.69 10.0 undecidable manual PG 282 0.888 -0.55 1.4
--.FB9.Z. 1997-01-23T20:50:17.82 10.0 undecidable manual SG 313 0.3774 1.01 0.4
--.RSM.Z. 1997-01-23T20:50:16.00 10.0 negative manual PG 314 0.7104 -0.93 2
--.ASS.Z. 1997-01-23T20:50:12.59 10.0 positive manual PG 225 0.5106 -0.59 2.7
--.FB9.Z. 1997-01-23T20:50:10.38 10.0 negative manual PG 313 0.3774 -0.38 3.1
--.ARV.Z. 1997-01-23T20:50:10.12 10.0 undecidable manual SG 295 0.1665 -0.09 0.7
--.ARV.Z. 1997-01-23T20:50:07.70 10.0 positive manual PG 295 0.1665 0.77 2.3
TDMT - Time Domain Moment Tensor
Meccanismi di sorgente sismica nell'area
Meccanismi di sorgente sismica

Meccanismi di sorgente sismica

In questa mappa sono riportate i meccanismi di sorgente sismica dei terremoti dal 1977 alla data di questo evento. I tensori momento in rosso sono ottenuti con la tecnica del Regional Centroid Moment Tensor (RCMT, http://www.bo.ingv.it/RCMT; https://doi.org/10.13127/rcmt/euromed) e vengono calcolati per eventi sismici di magnitudo maggiore di 4.5 nella regione euro-mediterranea. Talvolta, se la disponibilità dei dati lo permette vengono calcolati anche per eventi di magnitudo inferiore, fino a 4.0. I tensori momento in grigio sono calcolati con la tecnica del Time Domain Moment Tensor (TDMT, /tdmt) per terremoti di magnitudo maggiore di 3.2, quando i dati lo permettono. La dimensione dei simboli è proporzionale alla magnitudo momento Mw dell’evento.
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