Terremoto di magnitudo Md 2.9 del 06-11-1996 ore 08:13:58 (UTC) in zona: 7 km S Lizzano in Belvedere (BO)

Un terremoto di magnitudo Md 2.9 è avvenuto nella zona: 7 km S Lizzano in Belvedere (BO), il

  • 06-11-1996 08:13:58 (UTC)
  • 06-11-1996 09:13:58 (UTC +01:00) ora italiana

con coordinate geografiche (lat, lon) 44.0960, 10.8960 ad una profondità di 5 km.

Il terremoto è stato localizzato da: Bollettino Sismico Italiano INGV.

Ricerca terremoti: Qualsiasi nel raggio di 30 km

I valori delle coordinate ipocentrali e della magnitudo rappresentano la migliore stima con i dati a disposizione. Eventuali nuovi dati o analisi potrebbero far variare tali stime.

Visualizza la localizzazione con

Comuni entro 20 km dall'epicentro

Le distanze sono calcolate in base alle coordinate geografiche del Municipio (Istat).
Comune Prov Dist Pop Cum Pop
Lizzano in Belvedere BO 7 2212 2212
Sambuca Pistoiese PT 8 1626 3838
San Marcello Pistoiese PT 9 6416 10254
Alto Reno Terme BO 9 6960 17214
Cutigliano PT 11 1488 18702
Gaggio Montano BO 12 4878 23580
Piteglio PT 13 1683 25263
Castel di Casio BO 14 3448 28711
Fanano MO 15 2989 31700
Camugnano BO 17 1885 33585
Sestola MO 18 2508 36093
Pistoia PT 18 90315 126408
Cantagallo PO 19 3105 129513
Abetone PT 19 621 130134
Montese MO 20 3353 133487

Città più vicine con almeno 50000 abitanti

Il terremoto è stato localizzato
18 Km a N di Pistoia (90315 abitanti)
29 Km a NW di Prato (191150 abitanti)
42 Km a NE di Lucca (89046 abitanti)
44 Km a NW di Scandicci (50609 abitanti)
46 Km a NW di Firenze (382808 abitanti)
57 Km a SW di Bologna (386663 abitanti)
58 Km a E di Viareggio (62467 abitanti)
58 Km a NE di Pisa (89158 abitanti)
61 Km a E di Massa (69479 abitanti)
61 Km a S di Modena (184973 abitanti)
64 Km a E di Carrara (63133 abitanti)
70 Km a SE di Reggio nell'Emilia (171345 abitanti)
71 Km a W di Imola (69797 abitanti)
76 Km a S di Carpi (70699 abitanti)
77 Km a NE di Livorno (159219 abitanti)
82 Km a W di Faenza (58541 abitanti)
85 Km a E di La Spezia (93959 abitanti)
91 Km a SE di Parma (192836 abitanti)
93 Km a W di Forlì (117913 abitanti)
93 Km a NW di Siena (53903 abitanti)
Sismicità recente e storica

Queste mappe mostrano l'attività sismica della zona in diversi intervalli temporali, precedenti all’evento sismico a cui si riferiscono. Per quel che riguarda le prime due mappe, i dati riportati provengono dalle analisi effettuate in tempo reale dal personale delle Sale Operative dell'INGV subito dopo ogni terremoto. La terza mappa mostra i dati dal 1985 alla data del terremoto: le localizzazioni sono riviste dagli analisti sismologi del Bollettino Sismico Italiano dell'INGV. I parametri della localizzazione (coordinate ipocentrali e magnitudo) sono la migliore stima possibile con i dati a disposizione dell’INGV, ma sono costantemente aggiornati in funzione di ulteriori dati che si rendano disponibili. I parametri della localizzazione e della magnitudo, successivamente rivisti dagli analisti sismologi, possono variare.

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 0.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, nelle 72 ore precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 2.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi, confinanti nei 90 giorni precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 3.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, dal 1985 alla data di questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dall'anno 1000 al 2019

I terremoti dall'anno 1000 al 2019

In questa mappa sono riportati i terremoti del catalogo storico CPTI15 (Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani, v4.0, https://doi.org/10.13127/cpti/cpti15.4). La grandezza del quadrato indica le diverse classi di magnitudo. Fornisce dati parametrici omogenei, sia macrosismici, sia strumentali, relativi ai terremoti con intensità massima ≥ 5 o magnitudo ≥ 4.0 d'interesse per l'Italia nella finestra temporale 1000-2020. Per gli eventi di magnitudo stimata ≥ 6.0 è indicato l'anno in cui è avvenuto il terremoto. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Pericolosità sismica

Con pericolosità sismica si intende lo scuotimento del suolo atteso in un sito a causa di un terremoto. Essendo prevalentemente un’analisi di tipo probabilistico, si può definire un certo scuotimento solo associato alla probabilità di accadimento nel prossimo futuro. Non si tratta pertanto di previsione deterministica dei terremoti, obiettivo lungi dal poter essere raggiunto ancora in tutto il mondo, né del massimo terremoto possibile in un’area, in quanto il terremoto massimo ha comunque probabilità di verificarsi molto basse.

Nel 2004 è stata rilasciata questa mappa della pericolosità sismica (http://zonesismiche.mi.ingv.it) che fornisce un quadro delle aree più pericolose in Italia. La mappa di pericolosità sismica del territorio nazionale (GdL MPS, 2004; rif. Ordinanza PCM del 28 aprile 2006, n. 3519, All. 1b) è espressa in termini di accelerazione orizzontale del suolo con probabilità di eccedenza del 10% in 50 anni, riferita a suoli rigidi (Vs30>800 m/s; cat. A, punto 3.2.1 del D.M. 14.09.2005).

I colori indicano i diversi valori di accelerazione del terreno che hanno una probabilità del 10% di essere superati in 50 anni. Indicativamente i colori associati ad accelerazioni più basse indicano zone meno pericolose, dove la frequenza di terremoti più forti è minore rispetto a quelle più pericolose, ma questo non significa che non possano verificarsi.

Mappa di pericolosità sismica

Mappa di pericolosità sismica

In questa mappa è riportato un particolare del modello di pericolosità sismica del territorio nazionale e la stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Mappe di scuotimento
Mappa del risentimento sismico
Cronologia delle localizzazioni calcolate
Tipo Magnitudo Tempo origine (UTC) Latitudine Longitudine Profondità (km) Ora pubblicazione (UTC) Autore ID Localizzazione
Bollettino
Rev1000
Md 2.9 1996-11-06
08:13:58
44.096 10.896 5 2013-07-15
08:41:04
Bollettino Sismico Italiano INGV 256319
Localizzazione e magnitudo preferite finora.
Parametri della localizzazione preferita

Localizzazione

Campo Valore
Tempo (UTC) 1996-11-06 08:13:58 ± 0.169
Latitudine 44.0960 ± 0.0107
Longitudine 10.8960 ± 0.0150
Profondità (km) 5 (operator assigned)
Metodo di valutazione manual
Stato della valutazione reviewed
Versione 1000 -> BULLETIN-VAX
Tipo di evento earthquake
ID localizzazione 256319

Incertezze

Campo Valore
Tipo di incertezza horizontal uncertainty
Semi-asse maggiore dell'ellisse di confidenza (metri)
Semi-asse minore dell'ellisse di confidenza (metri)
azimuth dell’asse maggiore dell’ellisse di confidenza (gradi)
Regione di confidenza sul piano orizzontale espressa mediante singolo valore di incertezza (metri) 1685.8
Livello di confidenza dell'incertezza (%) 68

Qualità

Campo Valore
Maggiore gap azimutale nella distribuzione delle stazioni all'epicentro 93
Numero di fasi associato indipendentemente se utilizzate nella localizzazione (determinazione dell'Origin) 15
Numero di fasi 15
Scarto quadratico medio dei residui di tempo risultanti dal calcolo del tempo origine (Origin) della localizzazione (sec) 0.4
Distanza epicentrale della stazione piu' vicina (gradi) 0.00235
Distanza epicentrale della stazione piu’ lontana (gradi) 0.01433
Numero di stazioni in cui l’evento e’ stato osservato 9
Numero di stazioni usate nel calcolo dell'Origin 9
Parametri della magnitudo

Md:2.9

Campo Valore
Valore 2.9
Incertezza
Num. stazioni usate 5
Tipo di magnitudo Md
Localizzazione di riferimento 256319
Agenzia INGV
Autore Bollettino Sismico Italiano INGV
Tempo di creazione (UTC) 2013-01-04 21:02:29
Tempi di arrivo
SCNL Time Uncertainty Polarity Evaluation_mode Phase Azimuth Distance(km) Takeoff_angle Residual Weight
--.ARV.Z. 1996-11-06T08:14:29.10 10.0 undecidable manual PN 111 1.5873 1.56 0.1
--.SFI.Z. 1996-11-06T08:14:23.67 10.0 undecidable manual SG 105 0.7104 -0.75 0.3
--.PGD.Z. 1996-11-06T08:14:22.17 10.0 undecidable manual SG 110 0.6327 0.23 0.7
--.BOB.Z. 1996-11-06T08:14:21.50 10.0 undecidable manual PN 303 1.221 -0.99 0.3
--.EB9.Z. 1996-11-06T08:14:17.64 10.0 undecidable manual SG 313 0.4662 0.84 0.3
--.PII.Z. 1996-11-06T08:14:16.48 10.0 undecidable manual SG 215 0.4551 0.07 0.7
--.CRE.Z. 1996-11-06T08:14:16.64 10.0 undecidable manual PG 121 0.888 -0.38 1.2
--.SFI.Z. 1996-11-06T08:14:13.14 10.0 undecidable manual PG 105 0.7104 -0.43 1.3
--.GU9.Z. 1996-11-06T08:14:11.87 10.0 undecidable manual SG 319 0.333 0.05 0.7
--.PGD.Z. 1996-11-06T08:14:11.68 10.0 undecidable manual PG 110 0.6327 -0.45 1.3
--.ZC9.Z. 1996-11-06T08:14:09.90 10.0 undecidable manual SG 12 0.2553 0.93 0.3
--.PII.Z. 1996-11-06T08:14:09.10 10.0 positive manual PG 215 0.4551 0.16 3.3
--.EB9.Z. 1996-11-06T08:14:08.89 10.0 undecidable manual PG 313 0.4662 -0.28 1.6
--.GU9.Z. 1996-11-06T08:14:06.15 10.0 undecidable manual PG 319 0.333 -0.14 1.7
--.ZC9.Z. 1996-11-06T08:14:04.32 10.0 undecidable manual PG 12 0.2553 -0.33 1.5
TDMT - Time Domain Moment Tensor
Meccanismi di sorgente sismica nell'area
Meccanismi di sorgente sismica

Meccanismi di sorgente sismica

In questa mappa sono riportate i meccanismi di sorgente sismica dei terremoti dal 1977 alla data di questo evento. I tensori momento in rosso sono ottenuti con la tecnica del Regional Centroid Moment Tensor (RCMT, http://www.bo.ingv.it/RCMT; https://doi.org/10.13127/rcmt/euromed) e vengono calcolati per eventi sismici di magnitudo maggiore di 4.5 nella regione euro-mediterranea. Talvolta, se la disponibilità dei dati lo permette vengono calcolati anche per eventi di magnitudo inferiore, fino a 4.0. I tensori momento in grigio sono calcolati con la tecnica del Time Domain Moment Tensor (TDMT, /tdmt) per terremoti di magnitudo maggiore di 3.2, quando i dati lo permettono. La dimensione dei simboli è proporzionale alla magnitudo momento Mw dell’evento.
Download
Tipo Descrizione Link
QuakeML - small Event, Origin, FocalMechanism Download
QuakeML - full Event, Origin, FocalMechanism, Amplitude, Arrival, Pick, Station Magnitude Download