Terremoto di magnitudo Md 3.0 del 15-09-1996 ore 16:49:01 (Italia) in zona: 3 km E Sepino (CB)

Un terremoto di magnitudo Md 3.0 è avvenuto nella zona: 3 km E Sepino (CB), il

  • 15-09-1996 14:49:01 (UTC)
  • 15-09-1996 16:49:01 (UTC +02:00) ora italiana

con coordinate geografiche (lat, lon) 41.4020, 14.6540 ad una profondità di 5 km.

Il terremoto è stato localizzato da: Bollettino Sismico Italiano INGV.

Ricerca terremoti: Qualsiasi nel raggio di 30 km

I valori delle coordinate ipocentrali e della magnitudo rappresentano la migliore stima con i dati a disposizione. Eventuali nuovi dati o analisi potrebbero far variare tali stime.

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Comuni entro 20 km dall'epicentro

Le distanze sono calcolate in base alle coordinate geografiche del Municipio (Istat).
Comune Prov Dist Pop Cum Pop
Sepino CB 3 1964 1964
Sassinoro BN 3 618 2582
San Giuliano del Sannio CB 6 1029 3611
Cercepiccola CB 7 681 4292
Morcone BN 7 4932 9224
Santa Croce del Sannio BN 7 927 10151
Cercemaggiore CB 9 3777 13928
Guardiaregia CB 10 801 14729
Pietraroja BN 11 545 15274
Vinchiaturo CB 12 3324 18598
Mirabello Sannitico CB 13 2180 20778
Castelpagano BN 13 1483 22261
Pontelandolfo BN 13 2167 24428
Campochiaro CB 13 646 25074
Circello BN 14 2388 27462
Cusano Mutri BN 14 4091 31553
Gildone CB 14 809 32362
Campolattaro BN 14 1072 33434
Ferrazzano CB 15 3344 36778
San Polo Matese CB 15 470 37248
Cerreto Sannita BN 15 3940 41188
Colle Sannita BN 16 2431 43619
San Lupo BN 16 801 44420
Casalduni BN 16 1378 45798
Baranello CB 16 2673 48471
Colle d'Anchise CB 17 807 49278
Guardia Sanframondi BN 17 5078 54356
San Lorenzello BN 17 2227 56583
San Lorenzo Maggiore BN 17 2154 58737
Campobasso CB 17 49431 108168
Jelsi CB 18 1781 109949
Bojano CB 18 8058 118007
Riccia CB 18 5262 123269
Reino BN 19 1210 124479
Busso CB 19 1273 125752
Campodipietra CB 19 2570 128322
Fragneto l'Abate BN 19 1049 129371
Fragneto Monforte BN 20 1840 131211
Faicchio BN 20 3634 134845

Città più vicine con almeno 50000 abitanti

Il terremoto è stato localizzato
32 Km a NW di Benevento (60091 abitanti)
45 Km a NE di Caserta (76326 abitanti)
55 Km a N di Avellino (54857 abitanti)
56 Km a NE di Acerra (59573 abitanti)
61 Km a NE di Afragola (65057 abitanti)
61 Km a NE di Aversa (53047 abitanti)
63 Km a NE di Casoria (77642 abitanti)
65 Km a NE di Giugliano in Campania (122974 abitanti)
68 Km a NE di Marano di Napoli (59874 abitanti)
68 Km a W di San Severo (53905 abitanti)
69 Km a NE di Portici (55274 abitanti)
71 Km a NE di Ercolano (53709 abitanti)
71 Km a NE di Napoli (974074 abitanti)
72 Km a NE di Torre del Greco (86275 abitanti)
73 Km a N di Scafati (50787 abitanti)
75 Km a W di Foggia (151991 abitanti)
78 Km a NE di Pozzuoli (81661 abitanti)
78 Km a N di Cava de' Tirreni (53659 abitanti)
80 Km a N di Castellammare di Stabia (66466 abitanti)
81 Km a N di Salerno (135261 abitanti)
93 Km a NW di Battipaglia (50786 abitanti)
Sismicità recente e storica

Queste mappe mostrano l'attività sismica della zona in diversi intervalli temporali, precedenti all’evento sismico a cui si riferiscono. Per quel che riguarda le prime due mappe, i dati riportati provengono dalle analisi effettuate in tempo reale dal personale delle Sale Operative dell'INGV subito dopo ogni terremoto. La terza mappa mostra i dati dal 1985 alla data del terremoto: le localizzazioni sono riviste dagli analisti sismologi del Bollettino Sismico Italiano dell'INGV. I parametri della localizzazione (coordinate ipocentrali e magnitudo) sono la migliore stima possibile con i dati a disposizione dell’INGV, ma sono costantemente aggiornati in funzione di ulteriori dati che si rendano disponibili. I parametri della localizzazione e della magnitudo, successivamente rivisti dagli analisti sismologi, possono variare.

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 0.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, nelle 72 ore precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 2.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi, confinanti nei 90 giorni precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 3.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, dal 1985 alla data di questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dall'anno 1000 al 2019

I terremoti dall'anno 1000 al 2019

In questa mappa sono riportati i terremoti del catalogo storico CPTI15 (Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani, v4.0, https://doi.org/10.13127/cpti/cpti15.4). La grandezza del quadrato indica le diverse classi di magnitudo. Fornisce dati parametrici omogenei, sia macrosismici, sia strumentali, relativi ai terremoti con intensità massima ≥ 5 o magnitudo ≥ 4.0 d'interesse per l'Italia nella finestra temporale 1000-2020. Per gli eventi di magnitudo stimata ≥ 6.0 è indicato l'anno in cui è avvenuto il terremoto. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Pericolosità sismica

Con pericolosità sismica si intende lo scuotimento del suolo atteso in un sito a causa di un terremoto. Essendo prevalentemente un’analisi di tipo probabilistico, si può definire un certo scuotimento solo associato alla probabilità di accadimento nel prossimo futuro. Non si tratta pertanto di previsione deterministica dei terremoti, obiettivo lungi dal poter essere raggiunto ancora in tutto il mondo, né del massimo terremoto possibile in un’area, in quanto il terremoto massimo ha comunque probabilità di verificarsi molto basse.

Nel 2004 è stata rilasciata questa mappa della pericolosità sismica (http://zonesismiche.mi.ingv.it) che fornisce un quadro delle aree più pericolose in Italia. La mappa di pericolosità sismica del territorio nazionale (GdL MPS, 2004; rif. Ordinanza PCM del 28 aprile 2006, n. 3519, All. 1b) è espressa in termini di accelerazione orizzontale del suolo con probabilità di eccedenza del 10% in 50 anni, riferita a suoli rigidi (Vs30>800 m/s; cat. A, punto 3.2.1 del D.M. 14.09.2005).

I colori indicano i diversi valori di accelerazione del terreno che hanno una probabilità del 10% di essere superati in 50 anni. Indicativamente i colori associati ad accelerazioni più basse indicano zone meno pericolose, dove la frequenza di terremoti più forti è minore rispetto a quelle più pericolose, ma questo non significa che non possano verificarsi.

Mappa di pericolosità sismica

Mappa di pericolosità sismica

In questa mappa è riportato un particolare del modello di pericolosità sismica del territorio nazionale e la stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Mappe di scuotimento
Mappa del risentimento sismico
Cronologia delle localizzazioni calcolate
Tipo Magnitudo Tempo origine (UTC) Latitudine Longitudine Profondità (km) Ora pubblicazione (UTC) Autore ID Localizzazione
Bollettino
Rev1000
Md 3.0
ML-VAX 2.0
1996-09-15
14:49:01
41.402 14.654 5 2013-07-15
08:41:04
Bollettino Sismico Italiano INGV 252399
Localizzazione e magnitudo preferite finora.
Parametri della localizzazione preferita

Localizzazione

Campo Valore
Tempo (UTC) 1996-09-15 14:49:01 ± 0.261
Latitudine 41.4020 ± 0.0170
Longitudine 14.6540 ± 0.0255
Profondità (km) 5 (operator assigned)
Metodo di valutazione manual
Stato della valutazione reviewed
Versione 1000 -> BULLETIN-VAX
Tipo di evento earthquake
ID localizzazione 252399

Incertezze

Campo Valore
Tipo di incertezza horizontal uncertainty
Semi-asse maggiore dell'ellisse di confidenza (metri)
Semi-asse minore dell'ellisse di confidenza (metri)
azimuth dell’asse maggiore dell’ellisse di confidenza (gradi)
Regione di confidenza sul piano orizzontale espressa mediante singolo valore di incertezza (metri) 2843.8
Livello di confidenza dell'incertezza (%) 68

Qualità

Campo Valore
Maggiore gap azimutale nella distribuzione delle stazioni all'epicentro 143
Numero di fasi associato indipendentemente se utilizzate nella localizzazione (determinazione dell'Origin) 19
Numero di fasi 19
Scarto quadratico medio dei residui di tempo risultanti dal calcolo del tempo origine (Origin) della localizzazione (sec) 0.6
Distanza epicentrale della stazione piu' vicina (gradi) 0.00186
Distanza epicentrale della stazione piu’ lontana (gradi) 0.01587
Numero di stazioni in cui l’evento e’ stato osservato 14
Numero di stazioni usate nel calcolo dell'Origin 14
Parametri delle magnitudo

Md:3.0

Campo Valore
Valore 3.0
Incertezza
Num. stazioni usate 7
Tipo di magnitudo Md
Localizzazione di riferimento 252399
Agenzia INGV
Autore Bollettino Sismico Italiano INGV
Tempo di creazione (UTC) 2013-01-04 20:58:50

ML:2.0

Campo Valore
Valore 2.0
Incertezza
Num. stazioni usate 7
Tipo di magnitudo ML
Localizzazione di riferimento 252399
Agenzia INGV
Autore Bollettino Sismico Italiano INGV
Tempo di creazione (UTC) 2015-04-28 13:07:13
Tempi di arrivo
SCNL Time Uncertainty Polarity Evaluation_mode Phase Azimuth Distance(km) Takeoff_angle Residual Weight
--.SGO.Z. 1996-09-15T14:49:35.71 10.0 undecidable manual SG 149 0.9657 0.41 0.6
--.MNS.Z. 1996-09-15T14:49:33.44 10.0 undecidable manual PN 304 1.7649 1.23 0.4
--.MU9.Z. 1996-09-15T14:49:33.00 10.0 undecidable manual SG 135 0.888 0.21 0.7
--.MGR.Z. 1996-09-15T14:49:26.65 10.0 undecidable manual PN 151 1.4319 -1.02 0.7
--.SDI.Z. 1996-09-15T14:49:25.94 10.0 undecidable manual SG 296 0.6993 -0.58 0.6
--.SL9.Z. 1996-09-15T14:49:25.35 10.0 undecidable manual PN 143 1.2543 0.2 1.4
--.PQ9.Z. 1996-09-15T14:49:24.36 10.0 undecidable manual PN 304 1.11 1 0.8
--.CI9.Z. 1996-09-15T14:49:24.30 10.0 undecidable manual SG 152 0.5994 0.53 0.6
--.FG3.Z. 1996-09-15T14:49:21.96 10.0 undecidable manual PG 72 1.0101 0.36 1.5
--.SGO.Z. 1996-09-15T14:49:20.80 10.0 undecidable manual PG 149 0.9657 -0.06 1.7
--.FG2.Z. 1996-09-15T14:49:20.18 10.0 undecidable manual SG 43 0.5439 -1.56 0.1
--.MU9.Z. 1996-09-15T14:49:19.80 10.0 undecidable manual PG 135 0.888 -0.32 1.7
--.CA9.Z. 1996-09-15T14:49:18.67 10.0 undecidable manual PG 130 0.777 1.52 0.4
--.FG4.Z. 1996-09-15T14:49:15.28 10.0 undecidable manual PG 112 0.6993 -0.51 1.5
--.SDI.Z. 1996-09-15T14:49:14.55 10.0 undecidable manual PG 296 0.6993 -1.24 0.6
--.FG2.Z. 1996-09-15T14:49:13.30 10.0 undecidable manual PG 43 0.5439 0.27 1.7
--.CI9.Z. 1996-09-15T14:49:12.54 10.0 undecidable manual PG 152 0.5994 -1.5 0.4
--.FG5.Z. 1996-09-15T14:49:11.45 10.0 undecidable manual PG 104 0.4662 -0.14 1.8
--.PSB1.Z. 1996-09-15T14:49:06.24 10.0 undecidable manual PG 146 0.2109 0.26 1.7
TDMT - Time Domain Moment Tensor
Meccanismi di sorgente sismica nell'area
Meccanismi di sorgente sismica

Meccanismi di sorgente sismica

In questa mappa sono riportate i meccanismi di sorgente sismica dei terremoti dal 1977 alla data di questo evento. I tensori momento in rosso sono ottenuti con la tecnica del Regional Centroid Moment Tensor (RCMT, http://www.bo.ingv.it/RCMT; https://doi.org/10.13127/rcmt/euromed) e vengono calcolati per eventi sismici di magnitudo maggiore di 4.5 nella regione euro-mediterranea. Talvolta, se la disponibilità dei dati lo permette vengono calcolati anche per eventi di magnitudo inferiore, fino a 4.0. I tensori momento in grigio sono calcolati con la tecnica del Time Domain Moment Tensor (TDMT, /tdmt) per terremoti di magnitudo maggiore di 3.2, quando i dati lo permettono. La dimensione dei simboli è proporzionale alla magnitudo momento Mw dell’evento.
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