Terremoto di magnitudo Md 2.6 del 24-07-1996 ore 22:24:00 (Italia) in zona: 2 km NE Montegallo (AP)

Un terremoto di magnitudo Md 2.6 è avvenuto nella zona: 2 km NE Montegallo (AP), il

  • 24-07-1996 20:24:00 (UTC)
  • 24-07-1996 22:24:00 (UTC +02:00) ora italiana

con coordinate geografiche (lat, lon) 42.8510, 13.3490 ad una profondità di 5 km.

Il terremoto è stato localizzato da: Bollettino Sismico Italiano INGV.

Ricerca terremoti: Qualsiasi nel raggio di 30 km

I valori delle coordinate ipocentrali e della magnitudo rappresentano la migliore stima con i dati a disposizione. Eventuali nuovi dati o analisi potrebbero far variare tali stime.

Visualizza la localizzazione con

Comuni entro 20 km dall'epicentro

Le distanze sono calcolate in base alle coordinate geografiche del Municipio (Istat).
Comune Prov Dist Pop Cum Pop
Montegallo AP 2 523 523
Montemonaco AP 6 604 1127
Arquata del Tronto AP 10 1178 2305
Montefortino FM 10 1178 3483
Acquasanta Terme AP 10 2916 6399
Roccafluvione AP 10 2010 8409
Palmiano AP 11 196 8605
Venarotta AP 12 2066 10671
Comunanza AP 13 3166 13837
Amandola FM 15 3629 17466
Castelsantangelo sul Nera MC 17 281 17747
Force AP 17 1354 19101
Valle Castellana TE 18 977 20078
Montefalcone Appennino FM 18 424 20502
Ascoli Piceno AP 19 49407 69909
Bolognola MC 19 142 70051
Smerillo FM 19 365 70416
Accumoli RI 19 667 71083

Città più vicine con almeno 50000 abitanti

Il terremoto è stato localizzato
36 Km a NW di Teramo (54892 abitanti)
54 Km a E di Foligno (57155 abitanti)
56 Km a N di L'Aquila (69753 abitanti)
66 Km a E di Terni (111501 abitanti)
75 Km a NW di Montesilvano (53738 abitanti)
83 Km a NW di Pescara (121014 abitanti)
83 Km a E di Perugia (166134 abitanti)
86 Km a S di Ancona (100861 abitanti)
87 Km a NW di Chieti (51815 abitanti)
Sismicità recente e storica

Queste mappe mostrano l'attività sismica della zona in diversi intervalli temporali, precedenti all’evento sismico a cui si riferiscono. Per quel che riguarda le prime due mappe, i dati riportati provengono dalle analisi effettuate in tempo reale dal personale delle Sale Operative dell'INGV subito dopo ogni terremoto. La terza mappa mostra i dati dal 1985 alla data del terremoto: le localizzazioni sono riviste dagli analisti sismologi del Bollettino Sismico Italiano dell'INGV. I parametri della localizzazione (coordinate ipocentrali e magnitudo) sono la migliore stima possibile con i dati a disposizione dell’INGV, ma sono costantemente aggiornati in funzione di ulteriori dati che si rendano disponibili. I parametri della localizzazione e della magnitudo, successivamente rivisti dagli analisti sismologi, possono variare.

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 0.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, nelle 72 ore precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 2.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi, confinanti nei 90 giorni precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 3.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, dal 1985 alla data di questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dall'anno 1000 al 2019

I terremoti dall'anno 1000 al 2019

In questa mappa sono riportati i terremoti del catalogo storico CPTI15 (Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani, v4.0, https://doi.org/10.13127/cpti/cpti15.4). La grandezza del quadrato indica le diverse classi di magnitudo. Fornisce dati parametrici omogenei, sia macrosismici, sia strumentali, relativi ai terremoti con intensità massima ≥ 5 o magnitudo ≥ 4.0 d'interesse per l'Italia nella finestra temporale 1000-2020. Per gli eventi di magnitudo stimata ≥ 6.0 è indicato l'anno in cui è avvenuto il terremoto. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Pericolosità sismica

Con pericolosità sismica si intende lo scuotimento del suolo atteso in un sito a causa di un terremoto. Essendo prevalentemente un’analisi di tipo probabilistico, si può definire un certo scuotimento solo associato alla probabilità di accadimento nel prossimo futuro. Non si tratta pertanto di previsione deterministica dei terremoti, obiettivo lungi dal poter essere raggiunto ancora in tutto il mondo, né del massimo terremoto possibile in un’area, in quanto il terremoto massimo ha comunque probabilità di verificarsi molto basse.

Nel 2004 è stata rilasciata questa mappa della pericolosità sismica (http://zonesismiche.mi.ingv.it) che fornisce un quadro delle aree più pericolose in Italia. La mappa di pericolosità sismica del territorio nazionale (GdL MPS, 2004; rif. Ordinanza PCM del 28 aprile 2006, n. 3519, All. 1b) è espressa in termini di accelerazione orizzontale del suolo con probabilità di eccedenza del 10% in 50 anni, riferita a suoli rigidi (Vs30>800 m/s; cat. A, punto 3.2.1 del D.M. 14.09.2005).

I colori indicano i diversi valori di accelerazione del terreno che hanno una probabilità del 10% di essere superati in 50 anni. Indicativamente i colori associati ad accelerazioni più basse indicano zone meno pericolose, dove la frequenza di terremoti più forti è minore rispetto a quelle più pericolose, ma questo non significa che non possano verificarsi.

Mappa di pericolosità sismica

Mappa di pericolosità sismica

In questa mappa è riportato un particolare del modello di pericolosità sismica del territorio nazionale e la stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Mappe di scuotimento
Mappa del risentimento sismico
Cronologia delle localizzazioni calcolate
Tipo Magnitudo Tempo origine (UTC) Latitudine Longitudine Profondità (km) Ora pubblicazione (UTC) Autore ID Localizzazione
Bollettino
Rev1000
Md 2.6
ML-VAX 1.6
1996-07-24
20:24:00
42.851 13.349 5 2013-07-15
08:41:04
Bollettino Sismico Italiano INGV 249859
Localizzazione e magnitudo preferite finora.
Parametri della localizzazione preferita

Localizzazione

Campo Valore
Tempo (UTC) 1996-07-24 20:24:00 ± 0.312
Latitudine 42.8510 ± 0.0146
Longitudine 13.3490 ± 0.0372
Profondità (km) 5 (operator assigned)
Metodo di valutazione manual
Stato della valutazione reviewed
Versione 1000 -> BULLETIN-VAX
Tipo di evento earthquake
ID localizzazione 249859

Incertezze

Campo Valore
Tipo di incertezza horizontal uncertainty
Semi-asse maggiore dell'ellisse di confidenza (metri)
Semi-asse minore dell'ellisse di confidenza (metri)
azimuth dell’asse maggiore dell’ellisse di confidenza (gradi)
Regione di confidenza sul piano orizzontale espressa mediante singolo valore di incertezza (metri) 3440.9
Livello di confidenza dell'incertezza (%) 68

Qualità

Campo Valore
Maggiore gap azimutale nella distribuzione delle stazioni all'epicentro 187
Numero di fasi associato indipendentemente se utilizzate nella localizzazione (determinazione dell'Origin) 15
Numero di fasi 15
Scarto quadratico medio dei residui di tempo risultanti dal calcolo del tempo origine (Origin) della localizzazione (sec) 0.6
Distanza epicentrale della stazione piu' vicina (gradi) 0.00445
Distanza epicentrale della stazione piu’ lontana (gradi) 0.01141
Numero di stazioni in cui l’evento e’ stato osservato 8
Numero di stazioni usate nel calcolo dell'Origin 8
Parametri delle magnitudo

Md:2.6

Campo Valore
Valore 2.6
Incertezza
Num. stazioni usate 6
Tipo di magnitudo Md
Localizzazione di riferimento 249859
Agenzia INGV
Autore Bollettino Sismico Italiano INGV
Tempo di creazione (UTC) 2013-01-04 20:56:22

ML:1.6

Campo Valore
Valore 1.6
Incertezza
Num. stazioni usate 5
Tipo di magnitudo ML
Localizzazione di riferimento 249859
Agenzia INGV
Autore Bollettino Sismico Italiano INGV
Tempo di creazione (UTC) 2015-04-28 13:07:13
Tempi di arrivo
SCNL Time Uncertainty Polarity Evaluation_mode Phase Azimuth Distance(km) Takeoff_angle Residual Weight
--.SDI.Z. 1996-07-24T20:24:41.20 10.0 undecidable manual SN 163 1.1877 0.66 0.4
--.FB9.Z. 1996-07-24T20:24:34.37 10.0 undecidable manual SG 333 0.9324 1.2 0.2
--.PQ9.Z. 1996-07-24T20:24:30.77 10.0 undecidable manual SG 177 0.8214 1.07 0.3
--.CRE.Z. 1996-07-24T20:24:25.82 10.0 undecidable manual PN 307 1.2654 1.28 0.4
--.MNS.Z. 1996-07-24T20:24:25.95 10.0 undecidable manual SG 226 0.6771 1.14 0.3
--.ARV.Z. 1996-07-24T20:24:25.00 10.0 undecidable manual SG 335 0.7104 -0.9 0.4
--.SDI.Z. 1996-07-24T20:24:22.53 10.0 undecidable manual PN 163 1.1877 -0.86 0.9
--.ASS.Z. 1996-07-24T20:24:20.63 10.0 undecidable manual SG 292 0.5439 -0.13 0.8
--.FB9.Z. 1996-07-24T20:24:18.82 10.0 undecidable manual PG 333 0.9324 -0.41 1.6
--.AQU.Z. 1996-07-24T20:24:18.80 10.0 undecidable manual SG 175 0.4995 -0.27 0.8
--.PQ9.Z. 1996-07-24T20:24:17.55 10.0 undecidable manual PG 177 0.8214 0.31 1.8
--.ARV.Z. 1996-07-24T20:24:15.50 10.0 undecidable manual PG 335 0.7104 0.47 1.7
--.MNS.Z. 1996-07-24T20:24:13.76 10.0 undecidable manual PG 226 0.6771 -0.65 1.4
--.ASS.Z. 1996-07-24T20:24:11.33 10.0 negative manual PG 292 0.5439 -0.74 2.5
--.AQU.Z. 1996-07-24T20:24:10.56 10.0 undecidable manual PG 175 0.4995 -0.53 1.6
TDMT - Time Domain Moment Tensor
Meccanismi di sorgente sismica nell'area
Meccanismi di sorgente sismica

Meccanismi di sorgente sismica

In questa mappa sono riportate i meccanismi di sorgente sismica dei terremoti dal 1977 alla data di questo evento. I tensori momento in rosso sono ottenuti con la tecnica del Regional Centroid Moment Tensor (RCMT, http://www.bo.ingv.it/RCMT; https://doi.org/10.13127/rcmt/euromed) e vengono calcolati per eventi sismici di magnitudo maggiore di 4.5 nella regione euro-mediterranea. Talvolta, se la disponibilità dei dati lo permette vengono calcolati anche per eventi di magnitudo inferiore, fino a 4.0. I tensori momento in grigio sono calcolati con la tecnica del Time Domain Moment Tensor (TDMT, /tdmt) per terremoti di magnitudo maggiore di 3.2, quando i dati lo permettono. La dimensione dei simboli è proporzionale alla magnitudo momento Mw dell’evento.
Download
Tipo Descrizione Link
QuakeML - small Event, Origin, FocalMechanism Download
QuakeML - full Event, Origin, FocalMechanism, Amplitude, Arrival, Pick, Station Magnitude Download