Terremoto di magnitudo Md 2.6 del 05-04-1996 ore 00:45:38 (Italia) in zona: 6 km N Quart (AO)

Un terremoto di magnitudo Md 2.6 è avvenuto nella zona: 6 km N Quart (AO), il

  • 04-04-1996 22:45:38 (UTC)
  • 05-04-1996 00:45:38 (UTC +02:00) ora italiana

con coordinate geografiche (lat, lon) 45.7960, 7.4260 ad una profondità di 5 km.

Il terremoto è stato localizzato da: Bollettino Sismico Italiano INGV.

Ricerca terremoti: Qualsiasi nel raggio di 30 km

I valori delle coordinate ipocentrali e della magnitudo rappresentano la migliore stima con i dati a disposizione. Eventuali nuovi dati o analisi potrebbero far variare tali stime.

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Comuni entro 20 km dall'epicentro

Le distanze sono calcolate in base alle coordinate geografiche del Municipio (Istat).
Comune Prov Dist Pop Cum Pop
Quart AO 6 4039 4039
Nus AO 7 2984 7023
Oyace AO 7 219 7242
Saint-Marcel AO 7 1362 8604
Saint-Christophe AO 7 3432 12036
Brissogne AO 8 1008 13044
Valpelline AO 8 657 13701
Fénis AO 9 1813 15514
Bionaz AO 9 236 15750
Roisan AO 9 1036 16786
Pollein AO 9 1569 18355
Verrayes AO 9 1302 19657
Doues AO 10 510 20167
Gignod AO 10 1710 21877
Aosta AO 10 34390 56267
Ollomont AO 11 157 56424
Chambave AO 11 931 57355
Charvensod AO 11 2468 59823
Saint-Denis AO 11 378 60201
Torgnon AO 11 558 60759
Allein AO 12 229 60988
Antey-Saint-André AO 13 602 61590
Gressan AO 13 3387 64977
Pontey AO 14 817 65794
Jovençan AO 15 736 66530
Etroubles AO 15 501 67031
La Magdeleine AO 15 109 67140
Châtillon AO 16 4772 71912
Sarre AO 16 4927 76839
Chamois AO 16 97 76936
Saint-Oyen AO 17 203 77139
Aymavilles AO 18 2086 79225
Valtournenche AO 18 2277 81502
Saint-Vincent AO 18 4660 86162
Saint-Pierre AO 18 3165 89327
Saint-Rhémy-en-Bosses AO 19 338 89665
Villeneuve AO 20 1289 90954

Città più vicine con almeno 50000 abitanti

Il terremoto è stato localizzato
83 Km a N di Torino (890529 abitanti)
91 Km a N di Moncalieri (57294 abitanti)
Sismicità recente e storica

Queste mappe mostrano l'attività sismica della zona in diversi intervalli temporali, precedenti all’evento sismico a cui si riferiscono. Per quel che riguarda le prime due mappe, i dati riportati provengono dalle analisi effettuate in tempo reale dal personale delle Sale Operative dell'INGV subito dopo ogni terremoto. La terza mappa mostra i dati dal 1985 alla data del terremoto: le localizzazioni sono riviste dagli analisti sismologi del Bollettino Sismico Italiano dell'INGV. I parametri della localizzazione (coordinate ipocentrali e magnitudo) sono la migliore stima possibile con i dati a disposizione dell’INGV, ma sono costantemente aggiornati in funzione di ulteriori dati che si rendano disponibili. I parametri della localizzazione e della magnitudo, successivamente rivisti dagli analisti sismologi, possono variare.

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 0.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, nelle 72 ore precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 2.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi, confinanti nei 90 giorni precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 3.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, dal 1985 alla data di questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dall'anno 1000 al 2019

I terremoti dall'anno 1000 al 2019

In questa mappa sono riportati i terremoti del catalogo storico CPTI15 (Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani, v4.0, https://doi.org/10.13127/cpti/cpti15.4). La grandezza del quadrato indica le diverse classi di magnitudo. Fornisce dati parametrici omogenei, sia macrosismici, sia strumentali, relativi ai terremoti con intensità massima ≥ 5 o magnitudo ≥ 4.0 d'interesse per l'Italia nella finestra temporale 1000-2020. Per gli eventi di magnitudo stimata ≥ 6.0 è indicato l'anno in cui è avvenuto il terremoto. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Pericolosità sismica

Con pericolosità sismica si intende lo scuotimento del suolo atteso in un sito a causa di un terremoto. Essendo prevalentemente un’analisi di tipo probabilistico, si può definire un certo scuotimento solo associato alla probabilità di accadimento nel prossimo futuro. Non si tratta pertanto di previsione deterministica dei terremoti, obiettivo lungi dal poter essere raggiunto ancora in tutto il mondo, né del massimo terremoto possibile in un’area, in quanto il terremoto massimo ha comunque probabilità di verificarsi molto basse.

Nel 2004 è stata rilasciata questa mappa della pericolosità sismica (http://zonesismiche.mi.ingv.it) che fornisce un quadro delle aree più pericolose in Italia. La mappa di pericolosità sismica del territorio nazionale (GdL MPS, 2004; rif. Ordinanza PCM del 28 aprile 2006, n. 3519, All. 1b) è espressa in termini di accelerazione orizzontale del suolo con probabilità di eccedenza del 10% in 50 anni, riferita a suoli rigidi (Vs30>800 m/s; cat. A, punto 3.2.1 del D.M. 14.09.2005).

I colori indicano i diversi valori di accelerazione del terreno che hanno una probabilità del 10% di essere superati in 50 anni. Indicativamente i colori associati ad accelerazioni più basse indicano zone meno pericolose, dove la frequenza di terremoti più forti è minore rispetto a quelle più pericolose, ma questo non significa che non possano verificarsi.

Mappa di pericolosità sismica

Mappa di pericolosità sismica

In questa mappa è riportato un particolare del modello di pericolosità sismica del territorio nazionale e la stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Mappe di scuotimento
Mappa del risentimento sismico
Cronologia delle localizzazioni calcolate
Tipo Magnitudo Tempo origine (UTC) Latitudine Longitudine Profondità (km) Ora pubblicazione (UTC) Autore ID Localizzazione
Bollettino
Rev1000
Md 2.6 1996-04-04
22:45:38
45.796 7.426 5 2013-07-15
08:41:04
Bollettino Sismico Italiano INGV 243589
Localizzazione e magnitudo preferite finora.
Parametri della localizzazione preferita

Localizzazione

Campo Valore
Tempo (UTC) 1996-04-04 22:45:38 ± 0.339
Latitudine 45.7960 ± 0.0320
Longitudine 7.4260 ± 0.0155
Profondità (km) 5 (operator assigned)
Metodo di valutazione manual
Stato della valutazione reviewed
Versione 1000 -> BULLETIN-VAX
Tipo di evento earthquake
ID localizzazione 243589

Incertezze

Campo Valore
Tipo di incertezza horizontal uncertainty
Semi-asse maggiore dell'ellisse di confidenza (metri)
Semi-asse minore dell'ellisse di confidenza (metri)
azimuth dell’asse maggiore dell’ellisse di confidenza (gradi)
Regione di confidenza sul piano orizzontale espressa mediante singolo valore di incertezza (metri) 3752.7
Livello di confidenza dell'incertezza (%) 68

Qualità

Campo Valore
Maggiore gap azimutale nella distribuzione delle stazioni all'epicentro 204
Numero di fasi associato indipendentemente se utilizzate nella localizzazione (determinazione dell'Origin) 12
Numero di fasi 12
Scarto quadratico medio dei residui di tempo risultanti dal calcolo del tempo origine (Origin) della localizzazione (sec) 0.4
Distanza epicentrale della stazione piu' vicina (gradi) 0.00372
Distanza epicentrale della stazione piu’ lontana (gradi) 0.01433
Numero di stazioni in cui l’evento e’ stato osservato 7
Numero di stazioni usate nel calcolo dell'Origin 7
Parametri della magnitudo

Md:2.6

Campo Valore
Valore 2.6
Incertezza
Num. stazioni usate 3
Tipo di magnitudo Md
Localizzazione di riferimento 243589
Agenzia INGV
Autore Bollettino Sismico Italiano INGV
Tempo di creazione (UTC) 2013-01-04 20:50:31
Tempi di arrivo
SCNL Time Uncertainty Polarity Evaluation_mode Phase Azimuth Distance(km) Takeoff_angle Residual Weight
--.VAI.Z. 1996-04-04T22:46:11.00 10.0 undecidable manual SG 85 0.9324 -0.2 0.7
--.BNI.Z. 1996-04-04T22:46:11.27 10.0 undecidable manual SG 215 0.9102 1.01 0.2
--.MDI.Z. 1996-04-04T22:46:08.00 10.0 undecidable manual PN 90 1.5873 1.1 0.2
--.DOI.Z. 1996-04-04T22:46:03.50 10.0 undecidable manual PN 186 1.2987 0.2 1.5
--.LPL.Z. 1996-04-04T22:45:58.30 10.0 undecidable manual SG 240 0.555 -0.73 0.4
--.LPG.Z. 1996-04-04T22:45:58.60 10.0 undecidable manual SG 238 0.555 -0.37 0.7
--.BNI.Z. 1996-04-04T22:45:57.27 10.0 undecidable manual PG 215 0.9102 0.56 1.2
--.VAI.Z. 1996-04-04T22:45:57.00 10.0 undecidable manual PG 85 0.9324 -0.25 1.8
--.ORO.Z. 1996-04-04T22:45:54.70 10.0 undecidable manual SG 113 0.4107 -0.48 0.6
--.LPL.Z. 1996-04-04T22:45:49.80 10.0 undecidable manual PG 240 0.555 -0.42 1.6
--.LPG.Z. 1996-04-04T22:45:49.90 10.0 undecidable manual PG 238 0.555 -0.29 1.9
--.ORO.Z. 1996-04-04T22:45:47.40 10.0 undecidable manual PG 113 0.4107 -0.6 1.2
TDMT - Time Domain Moment Tensor
Meccanismi di sorgente sismica nell'area
Meccanismi di sorgente sismica

Meccanismi di sorgente sismica

In questa mappa sono riportate i meccanismi di sorgente sismica dei terremoti dal 1977 alla data di questo evento. I tensori momento in rosso sono ottenuti con la tecnica del Regional Centroid Moment Tensor (RCMT, http://www.bo.ingv.it/RCMT; https://doi.org/10.13127/rcmt/euromed) e vengono calcolati per eventi sismici di magnitudo maggiore di 4.5 nella regione euro-mediterranea. Talvolta, se la disponibilità dei dati lo permette vengono calcolati anche per eventi di magnitudo inferiore, fino a 4.0. I tensori momento in grigio sono calcolati con la tecnica del Time Domain Moment Tensor (TDMT, /tdmt) per terremoti di magnitudo maggiore di 3.2, quando i dati lo permettono. La dimensione dei simboli è proporzionale alla magnitudo momento Mw dell’evento.
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