Terremoto di magnitudo Md 2.7 del 27-02-1996 ore 21:55:21 (UTC) in zona: 1 km SE Gualdo (MC)

Un terremoto di magnitudo Md 2.7 è avvenuto nella zona: 1 km SE Gualdo (MC), il

  • 27-02-1996 21:55:21 (UTC)
  • 27-02-1996 22:55:21 (UTC +01:00) ora italiana

con coordinate geografiche (lat, lon) 43.0590, 13.3430 ad una profondità di 5 km.

Il terremoto è stato localizzato da: Bollettino Sismico Italiano INGV.

Ricerca terremoti: Qualsiasi nel raggio di 30 km

I valori delle coordinate ipocentrali e della magnitudo rappresentano la migliore stima con i dati a disposizione. Eventuali nuovi dati o analisi potrebbero far variare tali stime.

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Comuni entro 20 km dall'epicentro

Le distanze sono calcolate in base alle coordinate geografiche del Municipio (Istat).
Comune Prov Dist Pop Cum Pop
Gualdo MC 1 815 815
Sarnano MC 4 3264 4079
San Ginesio MC 6 3498 7577
Sant'Angelo in Pontano MC 6 1436 9013
Penna San Giovanni MC 7 1108 10121
Monte San Martino MC 9 765 10886
Amandola FM 9 3629 14515
Cessapalombo MC 9 512 15027
Ripe San Ginesio MC 10 852 15879
Camporotondo di Fiastrone MC 10 563 16442
Smerillo FM 10 365 16807
Bolognola MC 12 142 16949
Colmurano MC 12 1263 18212
Falerone FM 12 3337 21549
Montefalcone Appennino FM 12 424 21973
Servigliano FM 13 2336 24309
Comunanza AP 13 3166 27475
Montefortino FM 13 1178 28653
Caldarola MC 13 1823 30476
Santa Vittoria in Matenano FM 13 1330 31806
Loro Piceno MC 13 2401 34207
Monte Vidon Corrado FM 14 731 34938
Montappone FM 14 1682 36620
Acquacanina MC 14 121 36741
Belforte del Chienti MC 15 1886 38627
Massa Fermana FM 15 963 39590
Monteleone di Fermo FM 15 395 39985
Fiastra MC 15 559 40544
Urbisaglia MC 16 2628 43172
Force AP 16 1354 44526
Montelparo FM 16 778 45304
Belmonte Piceno FM 16 646 45950
Monsampietro Morico FM 17 659 46609
Tolentino MC 17 20069 66678
Montemonaco AP 18 604 67282
Montegiorgio FM 18 6851 74133
Serrapetrona MC 18 966 75099
Mogliano MC 18 4696 79795
Monte Rinaldo FM 20 379 80174
Montottone FM 20 979 81153
Palmiano AP 20 196 81349

Città più vicine con almeno 50000 abitanti

Il terremoto è stato localizzato
53 Km a E di Foligno (57155 abitanti)
53 Km a NW di Teramo (54892 abitanti)
64 Km a S di Ancona (100861 abitanti)
78 Km a E di Perugia (166134 abitanti)
79 Km a N di L'Aquila (69753 abitanti)
79 Km a NE di Terni (111501 abitanti)
89 Km a NW di Montesilvano (53738 abitanti)
91 Km a S di Fano (60888 abitanti)
97 Km a NW di Pescara (121014 abitanti)
Sismicità recente e storica

Queste mappe mostrano l'attività sismica della zona in diversi intervalli temporali, precedenti all’evento sismico a cui si riferiscono. Per quel che riguarda le prime due mappe, i dati riportati provengono dalle analisi effettuate in tempo reale dal personale delle Sale Operative dell'INGV subito dopo ogni terremoto. La terza mappa mostra i dati dal 1985 alla data del terremoto: le localizzazioni sono riviste dagli analisti sismologi del Bollettino Sismico Italiano dell'INGV. I parametri della localizzazione (coordinate ipocentrali e magnitudo) sono la migliore stima possibile con i dati a disposizione dell’INGV, ma sono costantemente aggiornati in funzione di ulteriori dati che si rendano disponibili. I parametri della localizzazione e della magnitudo, successivamente rivisti dagli analisti sismologi, possono variare.

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 0.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, nelle 72 ore precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 2.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi, confinanti nei 90 giorni precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 3.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, dal 1985 alla data di questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dall'anno 1000 al 2019

I terremoti dall'anno 1000 al 2019

In questa mappa sono riportati i terremoti del catalogo storico CPTI15 (Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani, v4.0, https://doi.org/10.13127/cpti/cpti15.4). La grandezza del quadrato indica le diverse classi di magnitudo. Fornisce dati parametrici omogenei, sia macrosismici, sia strumentali, relativi ai terremoti con intensità massima ≥ 5 o magnitudo ≥ 4.0 d'interesse per l'Italia nella finestra temporale 1000-2020. Per gli eventi di magnitudo stimata ≥ 6.0 è indicato l'anno in cui è avvenuto il terremoto. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Pericolosità sismica

Con pericolosità sismica si intende lo scuotimento del suolo atteso in un sito a causa di un terremoto. Essendo prevalentemente un’analisi di tipo probabilistico, si può definire un certo scuotimento solo associato alla probabilità di accadimento nel prossimo futuro. Non si tratta pertanto di previsione deterministica dei terremoti, obiettivo lungi dal poter essere raggiunto ancora in tutto il mondo, né del massimo terremoto possibile in un’area, in quanto il terremoto massimo ha comunque probabilità di verificarsi molto basse.

Nel 2004 è stata rilasciata questa mappa della pericolosità sismica (http://zonesismiche.mi.ingv.it) che fornisce un quadro delle aree più pericolose in Italia. La mappa di pericolosità sismica del territorio nazionale (GdL MPS, 2004; rif. Ordinanza PCM del 28 aprile 2006, n. 3519, All. 1b) è espressa in termini di accelerazione orizzontale del suolo con probabilità di eccedenza del 10% in 50 anni, riferita a suoli rigidi (Vs30>800 m/s; cat. A, punto 3.2.1 del D.M. 14.09.2005).

I colori indicano i diversi valori di accelerazione del terreno che hanno una probabilità del 10% di essere superati in 50 anni. Indicativamente i colori associati ad accelerazioni più basse indicano zone meno pericolose, dove la frequenza di terremoti più forti è minore rispetto a quelle più pericolose, ma questo non significa che non possano verificarsi.

Mappa di pericolosità sismica

Mappa di pericolosità sismica

In questa mappa è riportato un particolare del modello di pericolosità sismica del territorio nazionale e la stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Mappe di scuotimento
Mappa del risentimento sismico
Cronologia delle localizzazioni calcolate
Tipo Magnitudo Tempo origine (UTC) Latitudine Longitudine Profondità (km) Ora pubblicazione (UTC) Autore ID Localizzazione
Bollettino
Rev1000
Md 2.7
ML-VAX 1.8
1996-02-27
21:55:21
43.059 13.343 5 2013-07-15
08:41:04
Bollettino Sismico Italiano INGV 241989
Localizzazione e magnitudo preferite finora.
Parametri della localizzazione preferita

Localizzazione

Campo Valore
Tempo (UTC) 1996-02-27 21:55:21 ± 0.371
Latitudine 43.0590 ± 0.0155
Longitudine 13.3430 ± 0.0380
Profondità (km) 5 (operator assigned)
Metodo di valutazione manual
Stato della valutazione reviewed
Versione 1000 -> BULLETIN-VAX
Tipo di evento earthquake
ID localizzazione 241989

Incertezze

Campo Valore
Tipo di incertezza horizontal uncertainty
Semi-asse maggiore dell'ellisse di confidenza (metri)
Semi-asse minore dell'ellisse di confidenza (metri)
azimuth dell’asse maggiore dell’ellisse di confidenza (gradi)
Regione di confidenza sul piano orizzontale espressa mediante singolo valore di incertezza (metri) 3533.9
Livello di confidenza dell'incertezza (%) 68

Qualità

Campo Valore
Maggiore gap azimutale nella distribuzione delle stazioni all'epicentro 198
Numero di fasi associato indipendentemente se utilizzate nella localizzazione (determinazione dell'Origin) 15
Numero di fasi 15
Scarto quadratico medio dei residui di tempo risultanti dal calcolo del tempo origine (Origin) della localizzazione (sec) 0.6
Distanza epicentrale della stazione piu' vicina (gradi) 0.00453
Distanza epicentrale della stazione piu’ lontana (gradi) 0.01287
Numero di stazioni in cui l’evento e’ stato osservato 10
Numero di stazioni usate nel calcolo dell'Origin 10
Parametri delle magnitudo

Md:2.7

Campo Valore
Valore 2.7
Incertezza
Num. stazioni usate 7
Tipo di magnitudo Md
Localizzazione di riferimento 241989
Agenzia INGV
Autore Bollettino Sismico Italiano INGV
Tempo di creazione (UTC) 2013-01-04 20:49:02

ML:1.8

Campo Valore
Valore 1.8
Incertezza
Num. stazioni usate 5
Tipo di magnitudo ML
Localizzazione di riferimento 241989
Agenzia INGV
Autore Bollettino Sismico Italiano INGV
Tempo di creazione (UTC) 2015-04-28 13:07:13
Tempi di arrivo
SCNL Time Uncertainty Polarity Evaluation_mode Phase Azimuth Distance(km) Takeoff_angle Residual Weight
--.MNS.Z. 1996-02-27T21:55:51.00 10.0 undecidable manual SG 215 0.8214 0.02 0.7
--.PGD.Z. 1996-02-27T21:55:49.86 10.0 undecidable manual PN 305 1.4319 1.94 0.1
--.SFI.Z. 1996-02-27T21:55:48.53 10.0 undecidable manual PN 308 1.3653 1.39 0.4
--.FB9.Z. 1996-02-27T21:55:48.89 10.0 undecidable manual SG 326 0.7437 0.37 0.6
--.SDI.Z. 1996-02-27T21:55:46.90 10.0 undecidable manual PN 165 1.3875 -0.49 1.2
--.AQU.Z. 1996-02-27T21:55:46.32 10.0 undecidable manual SG 176 0.6993 -0.65 0.5
--.RSM.Z. 1996-02-27T21:55:43.50 10.0 undecidable manual PN 323 1.0767 0.35 1.4
--.PQ9.Z. 1996-02-27T21:55:43.40 10.0 undecidable manual PG 177 1.0323 0.72 1.2
--.ASS.Z. 1996-02-27T21:55:41.00 10.0 undecidable manual SG 270 0.4995 0.51 0.6
--.ARV.Z. 1996-02-27T21:55:40.92 10.0 undecidable manual SG 326 0.5217 -0.3 0.7
--.MNS.Z. 1996-02-27T21:55:38.50 10.0 undecidable manual PG 215 0.8214 0.01 1.7
--.AQU.Z. 1996-02-27T21:55:36.00 10.0 undecidable manual PG 176 0.6993 -0.18 1.7
--.FB9.Z. 1996-02-27T21:55:36.32 10.0 undecidable manual PG 326 0.7437 -0.76 1.2
--.ARV.Z. 1996-02-27T21:55:31.30 10.0 undecidable manual PG 326 0.5217 -1.56 0.4
--.ASS.Z. 1996-02-27T21:55:31.66 10.0 negative manual PG 270 0.4995 -0.78 2.4
TDMT - Time Domain Moment Tensor
Meccanismi di sorgente sismica nell'area
Meccanismi di sorgente sismica

Meccanismi di sorgente sismica

In questa mappa sono riportate i meccanismi di sorgente sismica dei terremoti dal 1977 alla data di questo evento. I tensori momento in rosso sono ottenuti con la tecnica del Regional Centroid Moment Tensor (RCMT, http://www.bo.ingv.it/RCMT; https://doi.org/10.13127/rcmt/euromed) e vengono calcolati per eventi sismici di magnitudo maggiore di 4.5 nella regione euro-mediterranea. Talvolta, se la disponibilità dei dati lo permette vengono calcolati anche per eventi di magnitudo inferiore, fino a 4.0. I tensori momento in grigio sono calcolati con la tecnica del Time Domain Moment Tensor (TDMT, /tdmt) per terremoti di magnitudo maggiore di 3.2, quando i dati lo permettono. La dimensione dei simboli è proporzionale alla magnitudo momento Mw dell’evento.
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