Terremoto di magnitudo Md 3.2 del 18-02-1986 ore 16:32:32 (UTC) in zona: 3 km E Fornelli (IS)

Un terremoto di magnitudo Md 3.2 è avvenuto nella zona: 3 km E Fornelli (IS), il

  • 18-02-1986 16:32:32 (UTC)
  • 18-02-1986 17:32:32 (UTC +01:00) ora italiana

con coordinate geografiche (lat, lon) 41.6130, 14.1780 ad una profondità di 3 km.

Il terremoto è stato localizzato da: Bollettino Sismico Italiano INGV.

Ricerca terremoti: Qualsiasi nel raggio di 30 km

I valori delle coordinate ipocentrali e della magnitudo rappresentano la migliore stima con i dati a disposizione. Eventuali nuovi dati o analisi potrebbero far variare tali stime.

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Comuni entro 20 km dall'epicentro

Le distanze sono calcolate in base alle coordinate geografiche del Municipio (Istat).
Comune Prov Dist Pop Cum Pop
Fornelli IS 3 1909 1909
Isernia IS 5 21842 23751
Macchia d'Isernia IS 6 1035 24786
Colli a Volturno IS 6 1349 26135
Miranda IS 7 1047 27182
Acquaviva d'Isernia IS 7 425 27607
Montaquila IS 7 2456 30063
Cerro al Volturno IS 8 1281 31344
Rocchetta a Volturno IS 8 1113 32457
Sant'Agapito IS 9 1496 33953
Pesche IS 9 1661 35614
Forlì del Sannio IS 9 675 36289
Pettoranello del Molise IS 9 460 36749
Scapoli IS 10 680 37429
Monteroduni IS 10 2264 39693
Roccasicura IS 11 550 40243
Castel San Vincenzo IS 11 516 40759
Longano IS 12 690 41449
Rionero Sannitico IS 12 1118 42567
Carpinone IS 12 1157 43724
Filignano IS 13 648 44372
Sessano del Molise IS 13 727 45099
Pizzone IS 13 329 45428
Castelpizzuto IS 14 155 45583
Montenero Val Cocchiara IS 15 538 46121
Pozzilli IS 15 2380 48501
Carovilli IS 15 1359 49860
Castelpetroso IS 15 1680 51540
Pescolanciano IS 15 855 52395
Capriati a Volturno CE 16 1541 53936
Gallo Matese CE 17 579 54515
Fontegreca CE 17 811 55326
Santa Maria del Molise IS 17 665 55991
Venafro IS 18 11280 67271
Alfedena AQ 18 864 68135
Ciorlano CE 18 426 68561
Scontrone AQ 19 574 69135
Chiauci IS 19 233 69368
Letino CE 19 712 70080
Vastogirardi IS 19 704 70784
Conca Casale IS 19 200 70984
Roccamandolfi IS 20 938 71922
San Pietro Avellana IS 20 503 72425
Viticuso FR 20 353 72778
Civitanova del Sannio IS 20 945 73723
Macchiagodena IS 20 1854 75577

Città più vicine con almeno 50000 abitanti

Il terremoto è stato localizzato
61 Km a N di Caserta (76326 abitanti)
71 Km a N di Aversa (53047 abitanti)
74 Km a NW di Benevento (60091 abitanti)
76 Km a N di Acerra (59573 abitanti)
76 Km a N di Giugliano in Campania (122974 abitanti)
78 Km a N di Afragola (65057 abitanti)
79 Km a N di Casoria (77642 abitanti)
79 Km a N di Marano di Napoli (59874 abitanti)
82 Km a S di Chieti (51815 abitanti)
85 Km a N di Pozzuoli (81661 abitanti)
86 Km a N di Napoli (974074 abitanti)
89 Km a N di Portici (55274 abitanti)
90 Km a N di Ercolano (53709 abitanti)
93 Km a N di Torre del Greco (86275 abitanti)
93 Km a NW di Avellino (54857 abitanti)
95 Km a S di Pescara (121014 abitanti)
100 Km a S di Montesilvano (53738 abitanti)
100 Km a N di Scafati (50787 abitanti)
Sismicità recente e storica

Queste mappe mostrano l'attività sismica della zona in diversi intervalli temporali, precedenti all’evento sismico a cui si riferiscono. Per quel che riguarda le prime due mappe, i dati riportati provengono dalle analisi effettuate in tempo reale dal personale delle Sale Operative dell'INGV subito dopo ogni terremoto. La terza mappa mostra i dati dal 1985 alla data del terremoto: le localizzazioni sono riviste dagli analisti sismologi del Bollettino Sismico Italiano dell'INGV. I parametri della localizzazione (coordinate ipocentrali e magnitudo) sono la migliore stima possibile con i dati a disposizione dell’INGV, ma sono costantemente aggiornati in funzione di ulteriori dati che si rendano disponibili. I parametri della localizzazione e della magnitudo, successivamente rivisti dagli analisti sismologi, possono variare.

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 0.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, nelle 72 ore precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 2.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi, confinanti nei 90 giorni precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 3.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, dal 1985 alla data di questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dall'anno 1000 al 2019

I terremoti dall'anno 1000 al 2019

In questa mappa sono riportati i terremoti del catalogo storico CPTI15 (Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani, v4.0, https://doi.org/10.13127/cpti/cpti15.4). La grandezza del quadrato indica le diverse classi di magnitudo. Fornisce dati parametrici omogenei, sia macrosismici, sia strumentali, relativi ai terremoti con intensità massima ≥ 5 o magnitudo ≥ 4.0 d'interesse per l'Italia nella finestra temporale 1000-2020. Per gli eventi di magnitudo stimata ≥ 6.0 è indicato l'anno in cui è avvenuto il terremoto. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Pericolosità sismica

Con pericolosità sismica si intende lo scuotimento del suolo atteso in un sito a causa di un terremoto. Essendo prevalentemente un’analisi di tipo probabilistico, si può definire un certo scuotimento solo associato alla probabilità di accadimento nel prossimo futuro. Non si tratta pertanto di previsione deterministica dei terremoti, obiettivo lungi dal poter essere raggiunto ancora in tutto il mondo, né del massimo terremoto possibile in un’area, in quanto il terremoto massimo ha comunque probabilità di verificarsi molto basse.

Nel 2004 è stata rilasciata questa mappa della pericolosità sismica (http://zonesismiche.mi.ingv.it) che fornisce un quadro delle aree più pericolose in Italia. La mappa di pericolosità sismica del territorio nazionale (GdL MPS, 2004; rif. Ordinanza PCM del 28 aprile 2006, n. 3519, All. 1b) è espressa in termini di accelerazione orizzontale del suolo con probabilità di eccedenza del 10% in 50 anni, riferita a suoli rigidi (Vs30>800 m/s; cat. A, punto 3.2.1 del D.M. 14.09.2005).

I colori indicano i diversi valori di accelerazione del terreno che hanno una probabilità del 10% di essere superati in 50 anni. Indicativamente i colori associati ad accelerazioni più basse indicano zone meno pericolose, dove la frequenza di terremoti più forti è minore rispetto a quelle più pericolose, ma questo non significa che non possano verificarsi.

Mappa di pericolosità sismica

Mappa di pericolosità sismica

In questa mappa è riportato un particolare del modello di pericolosità sismica del territorio nazionale e la stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Mappe di scuotimento
Mappa del risentimento sismico
Cronologia delle localizzazioni calcolate
Tipo Magnitudo Tempo origine (UTC) Latitudine Longitudine Profondità (km) Ora pubblicazione (UTC) Autore ID Localizzazione
Bollettino
Rev1000
Md 3.2 1986-02-18
16:32:32
41.613 14.178 3 2013-07-15
08:40:51
Bollettino Sismico Italiano INGV 22869
Localizzazione e magnitudo preferite finora.
Parametri della localizzazione preferita

Localizzazione

Campo Valore
Tempo (UTC) 1986-02-18 16:32:32 ± 0.263
Latitudine 41.6130 ± 0.0176
Longitudine 14.1780 ± 0.0192
Profondità (km) 3 ± 3 (from location)
Metodo di valutazione manual
Stato della valutazione reviewed
Versione 1000 -> BULLETIN-VAX
Tipo di evento earthquake
ID localizzazione 22869

Incertezze

Campo Valore
Tipo di incertezza horizontal uncertainty
Semi-asse maggiore dell'ellisse di confidenza (metri)
Semi-asse minore dell'ellisse di confidenza (metri)
azimuth dell’asse maggiore dell’ellisse di confidenza (gradi)
Regione di confidenza sul piano orizzontale espressa mediante singolo valore di incertezza (metri) 2520.8
Livello di confidenza dell'incertezza (%) 68

Qualità

Campo Valore
Maggiore gap azimutale nella distribuzione delle stazioni all'epicentro 98
Numero di fasi associato indipendentemente se utilizzate nella localizzazione (determinazione dell'Origin) 13
Numero di fasi 13
Scarto quadratico medio dei residui di tempo risultanti dal calcolo del tempo origine (Origin) della localizzazione (sec) 0.4
Distanza epicentrale della stazione piu' vicina (gradi) 0.00186
Distanza epicentrale della stazione piu’ lontana (gradi) 0.02323
Numero di stazioni in cui l’evento e’ stato osservato 11
Numero di stazioni usate nel calcolo dell'Origin 11
Parametri della magnitudo

Md:3.2

Campo Valore
Valore 3.2
Incertezza
Num. stazioni usate 2
Tipo di magnitudo Md
Localizzazione di riferimento 22869
Agenzia INGV
Autore Bollettino Sismico Italiano INGV
Tempo di creazione (UTC) 2013-01-04 17:25:00
Tempi di arrivo
SCNL Time Uncertainty Polarity Evaluation_mode Phase Azimuth Distance(km) Takeoff_angle Residual Weight
--.CRE.Z. 1986-02-18T16:33:16.50 10.0 undecidable manual PN 321 2.5752 1.76 0
--.ARV.Z. 1986-02-18T16:33:08.50 10.0 undecidable manual PN 334 2.0868 0.58 0.6
--.SGO.Z. 1986-02-18T16:32:58.00 10.0 undecidable manual PN 140 1.3431 0.23 1
--.MNS.Z. 1986-02-18T16:32:57.50 10.0 undecidable manual PN 305 1.3431 -0.27 1
--.ALP.Z. 1986-02-18T16:32:54.90 10.0 undecidable manual PN 339 1.2543 -1.47 0.2
--.SOR.Z. 1986-02-18T16:32:52.70 10.0 undecidable manual PG 173 1.0323 -0.43 1.1
--.AQU.Z. 1986-02-18T16:32:51.00 10.0 negative manual PG 322 0.9324 -0.31 2.4
--.SD1.Z. 1986-02-18T16:32:43.50 10.0 undecidable manual SG 289 0.2886 0.2 0.5
--.MSC.Z. 1986-02-18T16:32:42.60 10.0 undecidable manual PG 200 0.444 0.56 1
--.DUI.Z. 1986-02-18T16:32:41.50 10.0 undecidable manual SG 77 0.2109 1.14 0.2
--.SD1.Z. 1986-02-18T16:32:38.50 10.0 undecidable manual PG 289 0.2886 -0.05 1.3
--.SGG.Z. 1986-02-18T16:32:37.70 10.0 undecidable manual PG 146 0.2664 -0.41 1.1
--.DUI.Z. 1986-02-18T16:32:36.50 10.0 positive manual PG 77 0.2109 -0.34 2.4
TDMT - Time Domain Moment Tensor
Meccanismi di sorgente sismica nell'area
Meccanismi di sorgente sismica

Meccanismi di sorgente sismica

In questa mappa sono riportate i meccanismi di sorgente sismica dei terremoti dal 1977 alla data di questo evento. I tensori momento in rosso sono ottenuti con la tecnica del Regional Centroid Moment Tensor (RCMT, http://www.bo.ingv.it/RCMT; https://doi.org/10.13127/rcmt/euromed) e vengono calcolati per eventi sismici di magnitudo maggiore di 4.5 nella regione euro-mediterranea. Talvolta, se la disponibilità dei dati lo permette vengono calcolati anche per eventi di magnitudo inferiore, fino a 4.0. I tensori momento in grigio sono calcolati con la tecnica del Time Domain Moment Tensor (TDMT, /tdmt) per terremoti di magnitudo maggiore di 3.2, quando i dati lo permettono. La dimensione dei simboli è proporzionale alla magnitudo momento Mw dell’evento.
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