Terremoto di magnitudo Md 2.9 del 14-02-1986 ore 17:46:08 (UTC) in zona: 4 km W Miranda (IS)

Un terremoto di magnitudo Md 2.9 è avvenuto nella zona: 4 km W Miranda (IS), il

  • 14-02-1986 17:46:08 (UTC)
  • 14-02-1986 18:46:08 (UTC +01:00) ora italiana

con coordinate geografiche (lat, lon) 41.6580, 14.2070 ad una profondità di 7 km.

Il terremoto è stato localizzato da: Bollettino Sismico Italiano INGV.

Ricerca terremoti: Qualsiasi nel raggio di 30 km

I valori delle coordinate ipocentrali e della magnitudo rappresentano la migliore stima con i dati a disposizione. Eventuali nuovi dati o analisi potrebbero far variare tali stime.

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Comuni entro 20 km dall'epicentro

Le distanze sono calcolate in base alle coordinate geografiche del Municipio (Istat).
Comune Prov Dist Pop Cum Pop
Miranda IS 4 1047 1047
Forlì del Sannio IS 5 675 1722
Roccasicura IS 5 550 2272
Acquaviva d'Isernia IS 5 425 2697
Isernia IS 8 21842 24539
Fornelli IS 8 1909 26448
Pesche IS 8 1661 28109
Rionero Sannitico IS 8 1118 29227
Cerro al Volturno IS 9 1281 30508
Carovilli IS 10 1359 31867
Rocchetta a Volturno IS 11 1113 32980
Sessano del Molise IS 11 727 33707
Colli a Volturno IS 11 1349 35056
Macchia d'Isernia IS 11 1035 36091
Pettoranello del Molise IS 11 460 36551
Pescolanciano IS 11 855 37406
Castel San Vincenzo IS 12 516 37922
Carpinone IS 12 1157 39079
Montaquila IS 13 2456 41535
Sant'Agapito IS 13 1496 43031
Scapoli IS 13 680 43711
Montenero Val Cocchiara IS 13 538 44249
Vastogirardi IS 14 704 44953
Pizzone IS 14 329 45282
San Pietro Avellana IS 15 503 45785
Monteroduni IS 15 2264 48049
Chiauci IS 15 233 48282
Longano IS 15 690 48972
Castelpetroso IS 16 1680 50652
Castel di Sangro AQ 16 6538 57190
Civitanova del Sannio IS 17 945 58135
Alfedena AQ 17 864 58999
Castelpizzuto IS 17 155 59154
Scontrone AQ 17 574 59728
Filignano IS 18 648 60376
Santa Maria del Molise IS 18 665 61041
Pietrabbondante IS 18 759 61800
Macchiagodena IS 20 1854 63654

Città più vicine con almeno 50000 abitanti

Il terremoto è stato localizzato
66 Km a N di Caserta (76326 abitanti)
76 Km a NW di Benevento (60091 abitanti)
76 Km a N di Aversa (53047 abitanti)
77 Km a S di Chieti (51815 abitanti)
80 Km a N di Acerra (59573 abitanti)
81 Km a N di Giugliano in Campania (122974 abitanti)
82 Km a N di Afragola (65057 abitanti)
84 Km a N di Casoria (77642 abitanti)
84 Km a N di Marano di Napoli (59874 abitanti)
90 Km a S di Pescara (121014 abitanti)
91 Km a N di Pozzuoli (81661 abitanti)
91 Km a N di Napoli (974074 abitanti)
94 Km a N di Portici (55274 abitanti)
95 Km a N di Ercolano (53709 abitanti)
95 Km a S di Montesilvano (53738 abitanti)
96 Km a NW di Avellino (54857 abitanti)
98 Km a W di San Severo (53905 abitanti)
98 Km a N di Torre del Greco (86275 abitanti)
Sismicità recente e storica

Queste mappe mostrano l'attività sismica della zona in diversi intervalli temporali, precedenti all’evento sismico a cui si riferiscono. Per quel che riguarda le prime due mappe, i dati riportati provengono dalle analisi effettuate in tempo reale dal personale delle Sale Operative dell'INGV subito dopo ogni terremoto. La terza mappa mostra i dati dal 1985 alla data del terremoto: le localizzazioni sono riviste dagli analisti sismologi del Bollettino Sismico Italiano dell'INGV. I parametri della localizzazione (coordinate ipocentrali e magnitudo) sono la migliore stima possibile con i dati a disposizione dell’INGV, ma sono costantemente aggiornati in funzione di ulteriori dati che si rendano disponibili. I parametri della localizzazione e della magnitudo, successivamente rivisti dagli analisti sismologi, possono variare.

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 0.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, nelle 72 ore precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 2.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi, confinanti nei 90 giorni precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 3.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, dal 1985 alla data di questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dall'anno 1000 al 2019

I terremoti dall'anno 1000 al 2019

In questa mappa sono riportati i terremoti del catalogo storico CPTI15 (Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani, v4.0, https://doi.org/10.13127/cpti/cpti15.4). La grandezza del quadrato indica le diverse classi di magnitudo. Fornisce dati parametrici omogenei, sia macrosismici, sia strumentali, relativi ai terremoti con intensità massima ≥ 5 o magnitudo ≥ 4.0 d'interesse per l'Italia nella finestra temporale 1000-2020. Per gli eventi di magnitudo stimata ≥ 6.0 è indicato l'anno in cui è avvenuto il terremoto. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Pericolosità sismica

Con pericolosità sismica si intende lo scuotimento del suolo atteso in un sito a causa di un terremoto. Essendo prevalentemente un’analisi di tipo probabilistico, si può definire un certo scuotimento solo associato alla probabilità di accadimento nel prossimo futuro. Non si tratta pertanto di previsione deterministica dei terremoti, obiettivo lungi dal poter essere raggiunto ancora in tutto il mondo, né del massimo terremoto possibile in un’area, in quanto il terremoto massimo ha comunque probabilità di verificarsi molto basse.

Nel 2004 è stata rilasciata questa mappa della pericolosità sismica (http://zonesismiche.mi.ingv.it) che fornisce un quadro delle aree più pericolose in Italia. La mappa di pericolosità sismica del territorio nazionale (GdL MPS, 2004; rif. Ordinanza PCM del 28 aprile 2006, n. 3519, All. 1b) è espressa in termini di accelerazione orizzontale del suolo con probabilità di eccedenza del 10% in 50 anni, riferita a suoli rigidi (Vs30>800 m/s; cat. A, punto 3.2.1 del D.M. 14.09.2005).

I colori indicano i diversi valori di accelerazione del terreno che hanno una probabilità del 10% di essere superati in 50 anni. Indicativamente i colori associati ad accelerazioni più basse indicano zone meno pericolose, dove la frequenza di terremoti più forti è minore rispetto a quelle più pericolose, ma questo non significa che non possano verificarsi.

Mappa di pericolosità sismica

Mappa di pericolosità sismica

In questa mappa è riportato un particolare del modello di pericolosità sismica del territorio nazionale e la stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Mappe di scuotimento
Mappa del risentimento sismico
Cronologia delle localizzazioni calcolate
Tipo Magnitudo Tempo origine (UTC) Latitudine Longitudine Profondità (km) Ora pubblicazione (UTC) Autore ID Localizzazione
Bollettino
Rev1000
Md 2.9 1986-02-14
17:46:08
41.658 14.207 7 2013-07-15
08:40:51
Bollettino Sismico Italiano INGV 22699
Localizzazione e magnitudo preferite finora.
Parametri della localizzazione preferita

Localizzazione

Campo Valore
Tempo (UTC) 1986-02-14 17:46:08 ± 0.195
Latitudine 41.6580 ± 0.0184
Longitudine 14.2070 ± 0.0134
Profondità (km) 7 ± 2 (from location)
Metodo di valutazione manual
Stato della valutazione reviewed
Versione 1000 -> BULLETIN-VAX
Tipo di evento earthquake
ID localizzazione 22699

Incertezze

Campo Valore
Tipo di incertezza horizontal uncertainty
Semi-asse maggiore dell'ellisse di confidenza (metri)
Semi-asse minore dell'ellisse di confidenza (metri)
azimuth dell’asse maggiore dell’ellisse di confidenza (gradi)
Regione di confidenza sul piano orizzontale espressa mediante singolo valore di incertezza (metri) 2331.8
Livello di confidenza dell'incertezza (%) 68

Qualità

Campo Valore
Maggiore gap azimutale nella distribuzione delle stazioni all'epicentro 130
Numero di fasi associato indipendentemente se utilizzate nella localizzazione (determinazione dell'Origin) 11
Numero di fasi 11
Scarto quadratico medio dei residui di tempo risultanti dal calcolo del tempo origine (Origin) della localizzazione (sec) 0.5
Distanza epicentrale della stazione piu' vicina (gradi) 0.00162
Distanza epicentrale della stazione piu’ lontana (gradi) 0.01230
Numero di stazioni in cui l’evento e’ stato osservato 8
Numero di stazioni usate nel calcolo dell'Origin 8
Parametri della magnitudo

Md:2.9

Campo Valore
Valore 2.9
Incertezza
Num. stazioni usate 3
Tipo di magnitudo Md
Localizzazione di riferimento 22699
Agenzia INGV
Autore Bollettino Sismico Italiano INGV
Tempo di creazione (UTC) 2013-01-04 17:24:51
Tempi di arrivo
SCNL Time Uncertainty Polarity Evaluation_mode Phase Azimuth Distance(km) Takeoff_angle Residual Weight
--.MNS.Z. 1986-02-14T17:46:51.00 10.0 undecidable manual SN 303 1.3431 -0.64 0.3
--.SGO.Z. 1986-02-14T17:46:34.00 10.0 undecidable manual PN 142 1.3653 0.27 1.2
--.MNS.Z. 1986-02-14T17:46:34.50 10.0 undecidable manual PN 303 1.3431 1.18 0.3
--.TR9.Z. 1986-02-14T17:46:27.10 10.0 undecidable manual PG 128 0.9768 -0.83 0.7
--.AQU.Z. 1986-02-14T17:46:26.00 10.0 undecidable manual PG 319 0.9102 -0.74 0.7
--.SD1.Z. 1986-02-14T17:46:20.00 10.0 undecidable manual SG 280 0.2997 -0.09 0.8
--.MSC.Z. 1986-02-14T17:46:19.50 10.0 undecidable manual PG 200 0.4995 0.52 1.4
--.DUI.Z. 1986-02-14T17:46:16.00 10.0 undecidable manual SG 89 0.1776 0.11 0.7
--.SD1.Z. 1986-02-14T17:46:15.20 10.0 undecidable manual PG 280 0.2997 0.1 2
--.SGG.Z. 1986-02-14T17:46:14.50 10.0 undecidable manual PG 154 0.2997 -0.59 1.4
--.DUI.Z. 1986-02-14T17:46:13.00 10.0 undecidable manual PG 89 0.1776 0.33 1.6
TDMT - Time Domain Moment Tensor
Meccanismi di sorgente sismica nell'area
Meccanismi di sorgente sismica

Meccanismi di sorgente sismica

In questa mappa sono riportate i meccanismi di sorgente sismica dei terremoti dal 1977 alla data di questo evento. I tensori momento in rosso sono ottenuti con la tecnica del Regional Centroid Moment Tensor (RCMT, http://www.bo.ingv.it/RCMT; https://doi.org/10.13127/rcmt/euromed) e vengono calcolati per eventi sismici di magnitudo maggiore di 4.5 nella regione euro-mediterranea. Talvolta, se la disponibilità dei dati lo permette vengono calcolati anche per eventi di magnitudo inferiore, fino a 4.0. I tensori momento in grigio sono calcolati con la tecnica del Time Domain Moment Tensor (TDMT, /tdmt) per terremoti di magnitudo maggiore di 3.2, quando i dati lo permettono. La dimensione dei simboli è proporzionale alla magnitudo momento Mw dell’evento.
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