Terremoto di magnitudo Md 2.9 del 14-02-1986 ore 15:35:55 (UTC) in zona: 1 km E Isernia (IS)

Un terremoto di magnitudo Md 2.9 è avvenuto nella zona: 1 km E Isernia (IS), il

  • 14-02-1986 15:35:55 (UTC)
  • 14-02-1986 16:35:55 (UTC +01:00) ora italiana

con coordinate geografiche (lat, lon) 41.5900, 14.2390 ad una profondità di 5 km.

Il terremoto è stato localizzato da: Bollettino Sismico Italiano INGV.

Ricerca terremoti: Qualsiasi nel raggio di 30 km

I valori delle coordinate ipocentrali e della magnitudo rappresentano la migliore stima con i dati a disposizione. Eventuali nuovi dati o analisi potrebbero far variare tali stime.

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Comuni entro 20 km dall'epicentro

Le distanze sono calcolate in base alle coordinate geografiche del Municipio (Istat).
Comune Prov Dist Pop Cum Pop
Isernia IS 1 21842 21842
Pettoranello del Molise IS 4 460 22302
Pesche IS 4 1661 23963
Sant'Agapito IS 5 1496 25459
Miranda IS 6 1047 26506
Macchia d'Isernia IS 7 1035 27541
Carpinone IS 7 1157 28698
Longano IS 8 690 29388
Fornelli IS 8 1909 31297
Castelpizzuto IS 9 155 31452
Monteroduni IS 9 2264 33716
Castelpetroso IS 10 1680 35396
Sessano del Molise IS 10 727 36123
Montaquila IS 10 2456 38579
Colli a Volturno IS 11 1349 39928
Santa Maria del Molise IS 12 665 40593
Acquaviva d'Isernia IS 12 425 41018
Roccasicura IS 12 550 41568
Forlì del Sannio IS 13 675 42243
Pescolanciano IS 13 855 43098
Cerro al Volturno IS 13 1281 44379
Rocchetta a Volturno IS 13 1113 45492
Gallo Matese CE 14 579 46071
Roccamandolfi IS 14 938 47009
Macchiagodena IS 14 1854 48863
Carovilli IS 15 1359 50222
Cantalupo nel Sannio IS 15 739 50961
Letino CE 15 712 51673
Scapoli IS 15 680 52353
Capriati a Volturno CE 15 1541 53894
Fontegreca CE 15 811 54705
Chiauci IS 16 233 54938
Filignano IS 16 648 55586
Rionero Sannitico IS 16 1118 56704
Castel San Vincenzo IS 16 516 57220
Civitanova del Sannio IS 16 945 58165
Ciorlano CE 17 426 58591
Pozzilli IS 17 2380 60971
Frosolone IS 18 3170 64141
Prata Sannita CE 18 1502 65643
San Massimo CB 18 855 66498
Valle Agricola CE 18 890 67388
Pizzone IS 19 329 67717
Sant'Elena Sannita IS 20 275 67992
Venafro IS 20 11280 79272
Duronia CB 20 405 79677
Montenero Val Cocchiara IS 20 538 80215

Città più vicine con almeno 50000 abitanti

Il terremoto è stato localizzato
58 Km a N di Caserta (76326 abitanti)
68 Km a NW di Benevento (60091 abitanti)
69 Km a N di Aversa (53047 abitanti)
72 Km a N di Acerra (59573 abitanti)
74 Km a N di Giugliano in Campania (122974 abitanti)
74 Km a N di Afragola (65057 abitanti)
76 Km a N di Casoria (77642 abitanti)
77 Km a N di Marano di Napoli (59874 abitanti)
83 Km a N di Napoli (974074 abitanti)
83 Km a N di Pozzuoli (81661 abitanti)
85 Km a S di Chieti (51815 abitanti)
86 Km a N di Portici (55274 abitanti)
87 Km a N di Ercolano (53709 abitanti)
88 Km a NW di Avellino (54857 abitanti)
90 Km a N di Torre del Greco (86275 abitanti)
96 Km a W di San Severo (53905 abitanti)
97 Km a N di Scafati (50787 abitanti)
97 Km a S di Pescara (121014 abitanti)
Sismicità recente e storica

Queste mappe mostrano l'attività sismica della zona in diversi intervalli temporali, precedenti all’evento sismico a cui si riferiscono. Per quel che riguarda le prime due mappe, i dati riportati provengono dalle analisi effettuate in tempo reale dal personale delle Sale Operative dell'INGV subito dopo ogni terremoto. La terza mappa mostra i dati dal 1985 alla data del terremoto: le localizzazioni sono riviste dagli analisti sismologi del Bollettino Sismico Italiano dell'INGV. I parametri della localizzazione (coordinate ipocentrali e magnitudo) sono la migliore stima possibile con i dati a disposizione dell’INGV, ma sono costantemente aggiornati in funzione di ulteriori dati che si rendano disponibili. I parametri della localizzazione e della magnitudo, successivamente rivisti dagli analisti sismologi, possono variare.

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 0.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, nelle 72 ore precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 2.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi, confinanti nei 90 giorni precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 3.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, dal 1985 alla data di questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dall'anno 1000 al 2019

I terremoti dall'anno 1000 al 2019

In questa mappa sono riportati i terremoti del catalogo storico CPTI15 (Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani, v4.0, https://doi.org/10.13127/cpti/cpti15.4). La grandezza del quadrato indica le diverse classi di magnitudo. Fornisce dati parametrici omogenei, sia macrosismici, sia strumentali, relativi ai terremoti con intensità massima ≥ 5 o magnitudo ≥ 4.0 d'interesse per l'Italia nella finestra temporale 1000-2020. Per gli eventi di magnitudo stimata ≥ 6.0 è indicato l'anno in cui è avvenuto il terremoto. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Pericolosità sismica

Con pericolosità sismica si intende lo scuotimento del suolo atteso in un sito a causa di un terremoto. Essendo prevalentemente un’analisi di tipo probabilistico, si può definire un certo scuotimento solo associato alla probabilità di accadimento nel prossimo futuro. Non si tratta pertanto di previsione deterministica dei terremoti, obiettivo lungi dal poter essere raggiunto ancora in tutto il mondo, né del massimo terremoto possibile in un’area, in quanto il terremoto massimo ha comunque probabilità di verificarsi molto basse.

Nel 2004 è stata rilasciata questa mappa della pericolosità sismica (http://zonesismiche.mi.ingv.it) che fornisce un quadro delle aree più pericolose in Italia. La mappa di pericolosità sismica del territorio nazionale (GdL MPS, 2004; rif. Ordinanza PCM del 28 aprile 2006, n. 3519, All. 1b) è espressa in termini di accelerazione orizzontale del suolo con probabilità di eccedenza del 10% in 50 anni, riferita a suoli rigidi (Vs30>800 m/s; cat. A, punto 3.2.1 del D.M. 14.09.2005).

I colori indicano i diversi valori di accelerazione del terreno che hanno una probabilità del 10% di essere superati in 50 anni. Indicativamente i colori associati ad accelerazioni più basse indicano zone meno pericolose, dove la frequenza di terremoti più forti è minore rispetto a quelle più pericolose, ma questo non significa che non possano verificarsi.

Mappa di pericolosità sismica

Mappa di pericolosità sismica

In questa mappa è riportato un particolare del modello di pericolosità sismica del territorio nazionale e la stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Mappe di scuotimento
Mappa del risentimento sismico
Cronologia delle localizzazioni calcolate
Tipo Magnitudo Tempo origine (UTC) Latitudine Longitudine Profondità (km) Ora pubblicazione (UTC) Autore ID Localizzazione
Bollettino
Rev1000
Md 2.9 1986-02-14
15:35:55
41.59 14.239 5 2013-07-15
08:41:04
Bollettino Sismico Italiano INGV 22689
Localizzazione e magnitudo preferite finora.
Parametri della localizzazione preferita

Localizzazione

Campo Valore
Tempo (UTC) 1986-02-14 15:35:55 ± 0.178
Latitudine 41.5900 ± 0.0120
Longitudine 14.2390 ± 0.0163
Profondità (km) 5 (operator assigned)
Metodo di valutazione manual
Stato della valutazione reviewed
Versione 1000 -> BULLETIN-VAX
Tipo di evento earthquake
ID localizzazione 22689

Incertezze

Campo Valore
Tipo di incertezza horizontal uncertainty
Semi-asse maggiore dell'ellisse di confidenza (metri)
Semi-asse minore dell'ellisse di confidenza (metri)
azimuth dell’asse maggiore dell’ellisse di confidenza (gradi)
Regione di confidenza sul piano orizzontale espressa mediante singolo valore di incertezza (metri) 1900.1
Livello di confidenza dell'incertezza (%) 68

Qualità

Campo Valore
Maggiore gap azimutale nella distribuzione delle stazioni all'epicentro 89
Numero di fasi associato indipendentemente se utilizzate nella localizzazione (determinazione dell'Origin) 13
Numero di fasi 13
Scarto quadratico medio dei residui di tempo risultanti dal calcolo del tempo origine (Origin) della localizzazione (sec) 0.5
Distanza epicentrale della stazione piu' vicina (gradi) 0.00154
Distanza epicentrale della stazione piu’ lontana (gradi) 0.01611
Numero di stazioni in cui l’evento e’ stato osservato 11
Numero di stazioni usate nel calcolo dell'Origin 11
Parametri della magnitudo

Md:2.9

Campo Valore
Valore 2.9
Incertezza
Num. stazioni usate 3
Tipo di magnitudo Md
Localizzazione di riferimento 22689
Agenzia INGV
Autore Bollettino Sismico Italiano INGV
Tempo di creazione (UTC) 2013-01-04 17:24:50
Tempi di arrivo
SCNL Time Uncertainty Polarity Evaluation_mode Phase Azimuth Distance(km) Takeoff_angle Residual Weight
--.AQU.Z. 1986-02-14T15:36:30.50 10.0 undecidable manual SG 321 0.9768 0.32 0.6
--.CM8.Z. 1986-02-14T15:36:27.72 10.0 undecidable manual PN 333 1.7871 0.52 0.8
--.MNS.Z. 1986-02-14T15:36:22.50 10.0 undecidable manual PN 305 1.3986 0.68 0.8
--.SGO.Z. 1986-02-14T15:36:21.50 10.0 undecidable manual PN 141 1.2987 1 0.5
--.ALP.Z. 1986-02-14T15:36:19.60 10.0 undecidable manual PN 337 1.2876 -1.19 0.3
--.AQU.Z. 1986-02-14T15:36:16.00 10.0 undecidable manual PG 321 0.9768 0.39 1.4
--.SOR.Z. 1986-02-14T15:36:15.80 10.0 undecidable manual PG 175 1.0101 -0.29 1.5
--.TR9.Z. 1986-02-14T15:36:13.50 10.0 undecidable manual PG 125 0.9213 -0.95 0.6
--.MSC.Z. 1986-02-14T15:36:05.70 10.0 undecidable manual PG 206 0.444 0.07 1.8
--.DUI.Z. 1986-02-14T15:36:02.50 10.0 undecidable manual SG 67 0.1665 -0.27 0.7
--.SD1.Z. 1986-02-14T15:36:02.50 10.0 undecidable manual PG 290 0.333 -0.87 0.8
--.SGG.Z. 1986-02-14T15:36:01.00 10.0 undecidable manual PG 152 0.222 0.1 1.8
--.DUI.Z. 1986-02-14T15:36:00.00 10.0 undecidable manual PG 67 0.1665 0.21 1.7
TDMT - Time Domain Moment Tensor
Meccanismi di sorgente sismica nell'area
Meccanismi di sorgente sismica

Meccanismi di sorgente sismica

In questa mappa sono riportate i meccanismi di sorgente sismica dei terremoti dal 1977 alla data di questo evento. I tensori momento in rosso sono ottenuti con la tecnica del Regional Centroid Moment Tensor (RCMT, http://www.bo.ingv.it/RCMT; https://doi.org/10.13127/rcmt/euromed) e vengono calcolati per eventi sismici di magnitudo maggiore di 4.5 nella regione euro-mediterranea. Talvolta, se la disponibilità dei dati lo permette vengono calcolati anche per eventi di magnitudo inferiore, fino a 4.0. I tensori momento in grigio sono calcolati con la tecnica del Time Domain Moment Tensor (TDMT, /tdmt) per terremoti di magnitudo maggiore di 3.2, quando i dati lo permettono. La dimensione dei simboli è proporzionale alla magnitudo momento Mw dell’evento.
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