Terremoto di magnitudo Md 3.3 del 04-02-1986 ore 22:55:54 (Italia) in zona: 2 km NW Pettoranello del Molise (IS)

Un terremoto di magnitudo Md 3.3 è avvenuto nella zona: 2 km NW Pettoranello del Molise (IS), il

  • 04-02-1986 21:55:54 (UTC)
  • 04-02-1986 22:55:54 (UTC +01:00) ora italiana

con coordinate geografiche (lat, lon) 41.5850, 14.2610 ad una profondità di 10 km.

Il terremoto è stato localizzato da: Bollettino Sismico Italiano INGV.

Ricerca terremoti: Qualsiasi nel raggio di 30 km

I valori delle coordinate ipocentrali e della magnitudo rappresentano la migliore stima con i dati a disposizione. Eventuali nuovi dati o analisi potrebbero far variare tali stime.

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Comuni entro 20 km dall'epicentro

Le distanze sono calcolate in base alle coordinate geografiche del Municipio (Istat).
Comune Prov Dist Pop Cum Pop
Pettoranello del Molise IS 2 460 460
Isernia IS 3 21842 22302
Pesche IS 4 1661 23963
Carpinone IS 5 1157 25120
Sant'Agapito IS 6 1496 26616
Miranda IS 7 1047 27663
Longano IS 7 690 28353
Castelpizzuto IS 8 155 28508
Castelpetroso IS 8 1680 30188
Macchia d'Isernia IS 8 1035 31223
Sessano del Molise IS 9 727 31950
Santa Maria del Molise IS 10 665 32615
Monteroduni IS 10 2264 34879
Fornelli IS 10 1909 36788
Montaquila IS 12 2456 39244
Pescolanciano IS 12 855 40099
Macchiagodena IS 12 1854 41953
Roccamandolfi IS 13 938 42891
Roccasicura IS 13 550 43441
Cantalupo nel Sannio IS 13 739 44180
Colli a Volturno IS 13 1349 45529
Acquaviva d'Isernia IS 13 425 45954
Gallo Matese CE 14 579 46533
Forlì del Sannio IS 14 675 47208
Carovilli IS 15 1359 48567
Letino CE 15 712 49279
Chiauci IS 15 233 49512
Cerro al Volturno IS 15 1281 50793
Rocchetta a Volturno IS 15 1113 51906
Civitanova del Sannio IS 15 945 52851
Fontegreca CE 16 811 53662
Frosolone IS 16 3170 56832
Capriati a Volturno CE 16 1541 58373
San Massimo CB 16 855 59228
Ciorlano CE 17 426 59654
Scapoli IS 17 680 60334
Rionero Sannitico IS 17 1118 61452
Prata Sannita CE 18 1502 62954
Filignano IS 18 648 63602
Sant'Elena Sannita IS 18 275 63877
Valle Agricola CE 18 890 64767
Castel San Vincenzo IS 18 516 65283
Pozzilli IS 18 2380 67663
Duronia CB 19 405 68068
Spinete CB 20 1320 69388

Città più vicine con almeno 50000 abitanti

Il terremoto è stato localizzato
57 Km a N di Caserta (76326 abitanti)
67 Km a NW di Benevento (60091 abitanti)
68 Km a N di Aversa (53047 abitanti)
72 Km a N di Acerra (59573 abitanti)
73 Km a N di Giugliano in Campania (122974 abitanti)
74 Km a N di Afragola (65057 abitanti)
76 Km a N di Casoria (77642 abitanti)
76 Km a N di Marano di Napoli (59874 abitanti)
83 Km a N di Napoli (974074 abitanti)
83 Km a N di Pozzuoli (81661 abitanti)
85 Km a N di Portici (55274 abitanti)
86 Km a S di Chieti (51815 abitanti)
86 Km a N di Ercolano (53709 abitanti)
87 Km a NW di Avellino (54857 abitanti)
89 Km a N di Torre del Greco (86275 abitanti)
94 Km a W di San Severo (53905 abitanti)
96 Km a N di Scafati (50787 abitanti)
98 Km a S di Pescara (121014 abitanti)
Sismicità recente e storica

Queste mappe mostrano l'attività sismica della zona in diversi intervalli temporali, precedenti all’evento sismico a cui si riferiscono. Per quel che riguarda le prime due mappe, i dati riportati provengono dalle analisi effettuate in tempo reale dal personale delle Sale Operative dell'INGV subito dopo ogni terremoto. La terza mappa mostra i dati dal 1985 alla data del terremoto: le localizzazioni sono riviste dagli analisti sismologi del Bollettino Sismico Italiano dell'INGV. I parametri della localizzazione (coordinate ipocentrali e magnitudo) sono la migliore stima possibile con i dati a disposizione dell’INGV, ma sono costantemente aggiornati in funzione di ulteriori dati che si rendano disponibili. I parametri della localizzazione e della magnitudo, successivamente rivisti dagli analisti sismologi, possono variare.

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 0.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, nelle 72 ore precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 2.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi, confinanti nei 90 giorni precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 3.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, dal 1985 alla data di questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dall'anno 1000 al 2019

I terremoti dall'anno 1000 al 2019

In questa mappa sono riportati i terremoti del catalogo storico CPTI15 (Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani, v4.0, https://doi.org/10.13127/cpti/cpti15.4). La grandezza del quadrato indica le diverse classi di magnitudo. Fornisce dati parametrici omogenei, sia macrosismici, sia strumentali, relativi ai terremoti con intensità massima ≥ 5 o magnitudo ≥ 4.0 d'interesse per l'Italia nella finestra temporale 1000-2020. Per gli eventi di magnitudo stimata ≥ 6.0 è indicato l'anno in cui è avvenuto il terremoto. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Pericolosità sismica

Con pericolosità sismica si intende lo scuotimento del suolo atteso in un sito a causa di un terremoto. Essendo prevalentemente un’analisi di tipo probabilistico, si può definire un certo scuotimento solo associato alla probabilità di accadimento nel prossimo futuro. Non si tratta pertanto di previsione deterministica dei terremoti, obiettivo lungi dal poter essere raggiunto ancora in tutto il mondo, né del massimo terremoto possibile in un’area, in quanto il terremoto massimo ha comunque probabilità di verificarsi molto basse.

Nel 2004 è stata rilasciata questa mappa della pericolosità sismica (http://zonesismiche.mi.ingv.it) che fornisce un quadro delle aree più pericolose in Italia. La mappa di pericolosità sismica del territorio nazionale (GdL MPS, 2004; rif. Ordinanza PCM del 28 aprile 2006, n. 3519, All. 1b) è espressa in termini di accelerazione orizzontale del suolo con probabilità di eccedenza del 10% in 50 anni, riferita a suoli rigidi (Vs30>800 m/s; cat. A, punto 3.2.1 del D.M. 14.09.2005).

I colori indicano i diversi valori di accelerazione del terreno che hanno una probabilità del 10% di essere superati in 50 anni. Indicativamente i colori associati ad accelerazioni più basse indicano zone meno pericolose, dove la frequenza di terremoti più forti è minore rispetto a quelle più pericolose, ma questo non significa che non possano verificarsi.

Mappa di pericolosità sismica

Mappa di pericolosità sismica

In questa mappa è riportato un particolare del modello di pericolosità sismica del territorio nazionale e la stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Mappe di scuotimento
Mappa del risentimento sismico
Cronologia delle localizzazioni calcolate
Tipo Magnitudo Tempo origine (UTC) Latitudine Longitudine Profondità (km) Ora pubblicazione (UTC) Autore ID Localizzazione
Bollettino
Rev1000
Md 3.3 1986-02-04
21:55:54
41.585 14.261 10 2013-07-15
08:41:04
Bollettino Sismico Italiano INGV 22059
Localizzazione e magnitudo preferite finora.
Parametri della localizzazione preferita

Localizzazione

Campo Valore
Tempo (UTC) 1986-02-04 21:55:54 ± 0.236
Latitudine 41.5850 ± 0.0196
Longitudine 14.2610 ± 0.0297
Profondità (km) 10 (operator assigned)
Metodo di valutazione manual
Stato della valutazione reviewed
Versione 1000 -> BULLETIN-VAX
Tipo di evento earthquake
ID localizzazione 22059

Incertezze

Campo Valore
Tipo di incertezza horizontal uncertainty
Semi-asse maggiore dell'ellisse di confidenza (metri)
Semi-asse minore dell'ellisse di confidenza (metri)
azimuth dell’asse maggiore dell’ellisse di confidenza (gradi)
Regione di confidenza sul piano orizzontale espressa mediante singolo valore di incertezza (metri) 3291.6
Livello di confidenza dell'incertezza (%) 68

Qualità

Campo Valore
Maggiore gap azimutale nella distribuzione delle stazioni all'epicentro 86
Numero di fasi associato indipendentemente se utilizzate nella localizzazione (determinazione dell'Origin) 19
Numero di fasi 19
Scarto quadratico medio dei residui di tempo risultanti dal calcolo del tempo origine (Origin) della localizzazione (sec) 0.8
Distanza epicentrale della stazione piu' vicina (gradi) 0.00146
Distanza epicentrale della stazione piu’ lontana (gradi) 0.02380
Numero di stazioni in cui l’evento e’ stato osservato 15
Numero di stazioni usate nel calcolo dell'Origin 15
Parametri della magnitudo

Md:3.3

Campo Valore
Valore 3.3
Incertezza
Num. stazioni usate 2
Tipo di magnitudo Md
Localizzazione di riferimento 22059
Agenzia INGV
Autore Bollettino Sismico Italiano INGV
Tempo di creazione (UTC) 2013-01-04 17:24:19
Tempi di arrivo
SCNL Time Uncertainty Polarity Evaluation_mode Phase Azimuth Distance(km) Takeoff_angle Residual Weight
--.ASS.Z. 1986-02-04T21:56:50.50 10.0 undecidable manual SN 321 1.887 -0.02 0.5
--.MNS.Z. 1986-02-04T21:56:40.00 10.0 undecidable manual SN 304 1.4097 0.78 0.4
--.CRE.Z. 1986-02-04T21:56:39.00 10.0 undecidable manual PN 321 2.6418 1.6 0.3
--.SGO.Z. 1986-02-04T21:56:35.50 10.0 undecidable manual SN! 142 1.2876 -0.71 0
--.ARV.Z. 1986-02-04T21:56:32.00 10.0 undecidable manual PN 333 2.1423 1.54 0.3
--.ASS.Z. 1986-02-04T21:56:28.00 10.0 undecidable manual PN 321 1.887 0.96 0.7
--.CM8.Z. 1986-02-04T21:56:26.85 10.0 undecidable manual PN 333 1.7982 1.02 0.7
--.CDM.Z. 1986-02-04T21:56:22.50 10.0 undecidable manual PN 108 1.5873 -0.38 1.2
--.MNS.Z. 1986-02-04T21:56:20.50 10.0 undecidable manual PN 304 1.4097 -0.02 1.3
--.SGO.Z. 1986-02-04T21:56:19.50 10.0 undecidable manual PN 142 1.2876 0.72 1.1
--.ALP.Z. 1986-02-04T21:56:18.73 10.0 undecidable manual PN 337 1.2987 -0.14 1.4
--.RDP.Z. 1986-02-04T21:56:17.50 10.0 undecidable manual PN 279 1.1544 0.47 1.3
--.SOR.Z. 1986-02-04T21:56:14.10 10.0 undecidable manual PG 176 0.999 -0.59 1.2
--.OVO.Z. 1986-02-04T21:56:11.60 10.0 undecidable manual PG 172 0.7659 1.34 0.6
--.SD1.Z. 1986-02-04T21:56:07.00 10.0 undecidable manual SG 290 0.3552 -1.41 0.3
--.MSC.Z. 1986-02-04T21:56:04.30 10.0 undecidable manual PG 209 0.444 -0.11 1.5
--.SD1.Z. 1986-02-04T21:56:01.00 10.0 positive manual PG 290 0.3552 -1.73 0.7
--.SGG.Z. 1986-02-04T21:56:00.00 10.0 positive manual PG 156 0.2109 -0.1 2.9
--.DUI.Z. 1986-02-04T21:55:58.00 10.0 positive manual PG 63 0.1665 -1.12 1.6
TDMT - Time Domain Moment Tensor
Meccanismi di sorgente sismica nell'area
Meccanismi di sorgente sismica

Meccanismi di sorgente sismica

In questa mappa sono riportate i meccanismi di sorgente sismica dei terremoti dal 1977 alla data di questo evento. I tensori momento in rosso sono ottenuti con la tecnica del Regional Centroid Moment Tensor (RCMT, http://www.bo.ingv.it/RCMT; https://doi.org/10.13127/rcmt/euromed) e vengono calcolati per eventi sismici di magnitudo maggiore di 4.5 nella regione euro-mediterranea. Talvolta, se la disponibilità dei dati lo permette vengono calcolati anche per eventi di magnitudo inferiore, fino a 4.0. I tensori momento in grigio sono calcolati con la tecnica del Time Domain Moment Tensor (TDMT, /tdmt) per terremoti di magnitudo maggiore di 3.2, quando i dati lo permettono. La dimensione dei simboli è proporzionale alla magnitudo momento Mw dell’evento.
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