Terremoto di magnitudo Md 2.7 del 03-02-1995 ore 03:54:36 (UTC) in zona: 2 km E Vicovaro (RM)

Un terremoto di magnitudo Md 2.7 è avvenuto nella zona: 2 km E Vicovaro (RM), il

  • 03-02-1995 03:54:36 (UTC)
  • 03-02-1995 04:54:36 (UTC +01:00) ora italiana

con coordinate geografiche (lat, lon) 42.0150, 12.9160 ad una profondità di 8 km.

Il terremoto è stato localizzato da: Bollettino Sismico Italiano INGV.

Ricerca terremoti: Qualsiasi nel raggio di 30 km

I valori delle coordinate ipocentrali e della magnitudo rappresentano la migliore stima con i dati a disposizione. Eventuali nuovi dati o analisi potrebbero far variare tali stime.

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Comuni entro 20 km dall'epicentro

Le distanze sono calcolate in base alle coordinate geografiche del Municipio (Istat).
Comune Prov Dist Pop Cum Pop
Vicovaro RM 2 4019 4019
Mandela RM 2 917 4936
Saracinesco RM 3 185 5121
Sambuci RM 4 925 6046
Roccagiovine RM 4 263 6309
Castel Madama RM 6 7399 13708
Cineto Romano RM 6 601 14309
Anticoli Corrado RM 6 915 15224
San Polo dei Cavalieri RM 6 2992 18216
Ciciliano RM 6 1336 19552
Roviano RM 7 1351 20903
Licenza RM 7 1011 21914
Riofreddo RM 9 781 22695
Marano Equo RM 9 779 23474
Arsoli RM 9 1586 25060
Marcellina RM 9 7280 32340
Percile RM 9 255 32595
Cerreto Laziale RM 10 1118 33713
Agosta RM 10 1765 35478
Vallinfreda RM 10 283 35761
Oricola AQ 11 1244 37005
Gerano RM 11 1263 38268
Rocca Canterano RM 11 196 38464
San Gregorio da Sassola RM 11 1619 40083
Tivoli RM 11 56533 96616
Vivaro Romano RM 12 182 96798
Casape RM 12 744 97542
Pisoniano RM 12 770 98312
Rocca di Botte AQ 13 856 99168
Monteflavio RM 13 1348 100516
Canterano RM 13 351 100867
Cervara di Roma RM 13 455 101322
Orvinio RI 13 405 101727
Palombara Sabina RM 14 13269 114996
Poli RM 14 2418 117414
Rocca Santo Stefano RM 15 975 118389
San Vito Romano RM 16 3273 121662
Guidonia Montecelio RM 16 88673 210335
Turania RI 16 241 210576
Camerata Nuova RM 16 447 211023
Pereto AQ 16 682 211705
Moricone RM 16 2650 214355
Montorio Romano RM 16 1984 216339
Carsoli AQ 17 5396 221735
Pozzaglia Sabina RI 17 360 222095
Sant'Angelo Romano RM 17 5018 227113
Capranica Prenestina RM 17 351 227464
Collalto Sabino RI 18 442 227906
Bellegra RM 18 2887 230793
Gallicano nel Lazio RM 18 6334 237127
Scandriglia RI 18 3108 240235
Subiaco RM 18 9074 249309
Castel San Pietro Romano RM 19 902 250211
Rocca di Cave RM 19 377 250588
Palestrina RM 20 21672 272260
Olevano Romano RM 20 6687 278947
Nerola RM 20 1926 280873
Montelibretti RM 20 5323 286196
Roiate RM 20 737 286933

Città più vicine con almeno 50000 abitanti

Il terremoto è stato localizzato
11 Km a NE di Tivoli (56533 abitanti)
16 Km a E di Guidonia Montecelio (88673 abitanti)
38 Km a E di Roma (2864731 abitanti)
38 Km a NE di Velletri (53303 abitanti)
51 Km a NE di Pomezia (62966 abitanti)
52 Km a NE di Aprilia (73446 abitanti)
55 Km a SW di L'Aquila (69753 abitanti)
61 Km a N di Latina (125985 abitanti)
62 Km a E di Fiumicino (78395 abitanti)
65 Km a SE di Terni (111501 abitanti)
67 Km a NE di Anzio (54211 abitanti)
80 Km a SE di Viterbo (67173 abitanti)
93 Km a E di Civitavecchia (52991 abitanti)
97 Km a SW di Teramo (54892 abitanti)
Sismicità recente e storica

Queste mappe mostrano l'attività sismica della zona in diversi intervalli temporali, precedenti all’evento sismico a cui si riferiscono. Per quel che riguarda le prime due mappe, i dati riportati provengono dalle analisi effettuate in tempo reale dal personale delle Sale Operative dell'INGV subito dopo ogni terremoto. La terza mappa mostra i dati dal 1985 alla data del terremoto: le localizzazioni sono riviste dagli analisti sismologi del Bollettino Sismico Italiano dell'INGV. I parametri della localizzazione (coordinate ipocentrali e magnitudo) sono la migliore stima possibile con i dati a disposizione dell’INGV, ma sono costantemente aggiornati in funzione di ulteriori dati che si rendano disponibili. I parametri della localizzazione e della magnitudo, successivamente rivisti dagli analisti sismologi, possono variare.

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 0.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, nelle 72 ore precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 2.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi, confinanti nei 90 giorni precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 3.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, dal 1985 alla data di questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dall'anno 1000 al 2019

I terremoti dall'anno 1000 al 2019

In questa mappa sono riportati i terremoti del catalogo storico CPTI15 (Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani, v4.0, https://doi.org/10.13127/cpti/cpti15.4). La grandezza del quadrato indica le diverse classi di magnitudo. Fornisce dati parametrici omogenei, sia macrosismici, sia strumentali, relativi ai terremoti con intensità massima ≥ 5 o magnitudo ≥ 4.0 d'interesse per l'Italia nella finestra temporale 1000-2020. Per gli eventi di magnitudo stimata ≥ 6.0 è indicato l'anno in cui è avvenuto il terremoto. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Pericolosità sismica

Con pericolosità sismica si intende lo scuotimento del suolo atteso in un sito a causa di un terremoto. Essendo prevalentemente un’analisi di tipo probabilistico, si può definire un certo scuotimento solo associato alla probabilità di accadimento nel prossimo futuro. Non si tratta pertanto di previsione deterministica dei terremoti, obiettivo lungi dal poter essere raggiunto ancora in tutto il mondo, né del massimo terremoto possibile in un’area, in quanto il terremoto massimo ha comunque probabilità di verificarsi molto basse.

Nel 2004 è stata rilasciata questa mappa della pericolosità sismica (http://zonesismiche.mi.ingv.it) che fornisce un quadro delle aree più pericolose in Italia. La mappa di pericolosità sismica del territorio nazionale (GdL MPS, 2004; rif. Ordinanza PCM del 28 aprile 2006, n. 3519, All. 1b) è espressa in termini di accelerazione orizzontale del suolo con probabilità di eccedenza del 10% in 50 anni, riferita a suoli rigidi (Vs30>800 m/s; cat. A, punto 3.2.1 del D.M. 14.09.2005).

I colori indicano i diversi valori di accelerazione del terreno che hanno una probabilità del 10% di essere superati in 50 anni. Indicativamente i colori associati ad accelerazioni più basse indicano zone meno pericolose, dove la frequenza di terremoti più forti è minore rispetto a quelle più pericolose, ma questo non significa che non possano verificarsi.

Mappa di pericolosità sismica

Mappa di pericolosità sismica

In questa mappa è riportato un particolare del modello di pericolosità sismica del territorio nazionale e la stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Mappe di scuotimento
Mappa del risentimento sismico
Cronologia delle localizzazioni calcolate
Tipo Magnitudo Tempo origine (UTC) Latitudine Longitudine Profondità (km) Ora pubblicazione (UTC) Autore ID Localizzazione
Bollettino
Rev1000
Md 2.7
ML-VAX 2.2
1995-02-03
03:54:36
42.015 12.916 8 2013-07-15
08:40:51
Bollettino Sismico Italiano INGV 222779
Localizzazione e magnitudo preferite finora.
Parametri della localizzazione preferita

Localizzazione

Campo Valore
Tempo (UTC) 1995-02-03 03:54:36 ± 0.351
Latitudine 42.0150 ± 0.0163
Longitudine 12.9160 ± 0.0286
Profondità (km) 8 ± 4 (from location)
Metodo di valutazione manual
Stato della valutazione reviewed
Versione 1000 -> BULLETIN-VAX
Tipo di evento earthquake
ID localizzazione 222779

Incertezze

Campo Valore
Tipo di incertezza horizontal uncertainty
Semi-asse maggiore dell'ellisse di confidenza (metri)
Semi-asse minore dell'ellisse di confidenza (metri)
azimuth dell’asse maggiore dell’ellisse di confidenza (gradi)
Regione di confidenza sul piano orizzontale espressa mediante singolo valore di incertezza (metri) 2980.6
Livello di confidenza dell'incertezza (%) 68

Qualità

Campo Valore
Maggiore gap azimutale nella distribuzione delle stazioni all'epicentro 116
Numero di fasi associato indipendentemente se utilizzate nella localizzazione (determinazione dell'Origin) 16
Numero di fasi 16
Scarto quadratico medio dei residui di tempo risultanti dal calcolo del tempo origine (Origin) della localizzazione (sec) 0.3
Distanza epicentrale della stazione piu' vicina (gradi) 0.00227
Distanza epicentrale della stazione piu’ lontana (gradi) 0.01570
Numero di stazioni in cui l’evento e’ stato osservato 9
Numero di stazioni usate nel calcolo dell'Origin 9
Parametri delle magnitudo

Md:2.7

Campo Valore
Valore 2.7
Incertezza
Num. stazioni usate 6
Tipo di magnitudo Md
Localizzazione di riferimento 222779
Agenzia INGV
Autore Bollettino Sismico Italiano INGV
Tempo di creazione (UTC) 2013-01-04 20:30:30

ML:2.2

Campo Valore
Valore 2.2
Incertezza
Num. stazioni usate 7
Tipo di magnitudo ML
Localizzazione di riferimento 222779
Agenzia INGV
Autore Bollettino Sismico Italiano INGV
Tempo di creazione (UTC) 2015-04-28 13:07:13
Tempi di arrivo
SCNL Time Uncertainty Polarity Evaluation_mode Phase Azimuth Distance(km) Takeoff_angle Residual Weight
--.RFI.Z. 1995-02-03T03:55:13.75 10.0 undecidable manual SN 131 1.0656 0.63 0.4
--.ASS.Z. 1995-02-03T03:55:11.25 10.0 undecidable manual SN 349 1.0656 -1.74 0
--.CRE.Z. 1995-02-03T03:55:08.57 10.0 undecidable manual PN 336 1.7427 1.49 0
--.SDI.Z. 1995-02-03T03:55:01.98 10.0 undecidable manual SG 114 0.7326 -0.46 0.4
--.DUI.Z. 1995-02-03T03:54:59.71 10.0 undecidable manual PN 106 1.1988 0.2 0.9
--.ASS.Z. 1995-02-03T03:54:57.19 10.0 negative manual PN 349 1.0656 -0.44 1.6
--.RFI.Z. 1995-02-03T03:54:57.85 10.0 undecidable manual PN 131 1.0656 0.15 1.1
--.AQU.Z. 1995-02-03T03:54:54.81 10.0 undecidable manual SG 46 0.4884 0 0.5
--.MNS.Z. 1995-02-03T03:54:52.38 10.0 undecidable manual SG 334 0.3996 0.32 0.5
--.SDI.Z. 1995-02-03T03:54:50.58 10.0 undecidable manual PG 114 0.7326 -0.96 0.4
--.AQU.Z. 1995-02-03T03:54:47.28 10.0 positive manual PG 46 0.4884 0.15 2.2
--.RDP.Z. 1995-02-03T03:54:47.86 10.0 undecidable manual SG 209 0.2886 -0.52 0.3
--.RMP.Z. 1995-02-03T03:54:46.20 10.0 undecidable manual SG 217 0.2553 -0.77 0.2
--.MNS.Z. 1995-02-03T03:54:45.53 10.0 positive manual PG 334 0.3996 -0.02 2.6
--.RDP.Z. 1995-02-03T03:54:43.44 10.0 positive manual PG 209 0.2886 0.02 2.6
--.RMP.Z. 1995-02-03T03:54:42.80 10.0 positive manual PG 217 0.2553 0.19 2.4
TDMT - Time Domain Moment Tensor
Meccanismi di sorgente sismica nell'area
Meccanismi di sorgente sismica

Meccanismi di sorgente sismica

In questa mappa sono riportate i meccanismi di sorgente sismica dei terremoti dal 1977 alla data di questo evento. I tensori momento in rosso sono ottenuti con la tecnica del Regional Centroid Moment Tensor (RCMT, http://www.bo.ingv.it/RCMT; https://doi.org/10.13127/rcmt/euromed) e vengono calcolati per eventi sismici di magnitudo maggiore di 4.5 nella regione euro-mediterranea. Talvolta, se la disponibilità dei dati lo permette vengono calcolati anche per eventi di magnitudo inferiore, fino a 4.0. I tensori momento in grigio sono calcolati con la tecnica del Time Domain Moment Tensor (TDMT, /tdmt) per terremoti di magnitudo maggiore di 3.2, quando i dati lo permettono. La dimensione dei simboli è proporzionale alla magnitudo momento Mw dell’evento.
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