Terremoto di magnitudo Md 2.7 del 10-01-1995 ore 15:32:37 (UTC) in zona: 5 km E Cerreto d'Esi (AN)

Un terremoto di magnitudo Md 2.7 è avvenuto nella zona: 5 km E Cerreto d'Esi (AN), il

  • 10-01-1995 15:32:37 (UTC)
  • 10-01-1995 16:32:37 (UTC +01:00) ora italiana

con coordinate geografiche (lat, lon) 43.3130, 13.0490 ad una profondità di 13 km.

Il terremoto è stato localizzato da: Bollettino Sismico Italiano INGV.

Ricerca terremoti: Qualsiasi nel raggio di 30 km

I valori delle coordinate ipocentrali e della magnitudo rappresentano la migliore stima con i dati a disposizione. Eventuali nuovi dati o analisi potrebbero far variare tali stime.

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Comuni entro 20 km dall'epicentro

Le distanze sono calcolate in base alle coordinate geografiche del Municipio (Istat).
Comune Prov Dist Pop Cum Pop
Cerreto d'Esi AN 5 3817 3817
Matelica MC 7 9981 13798
Poggio San Vicino MC 7 246 14044
Gagliole MC 8 620 14664
Esanatoglia MC 11 2034 16698
Apiro MC 11 2280 18978
Castelraimondo MC 11 4587 23565
Fabriano AN 12 31480 55045
San Severino Marche MC 14 12726 67771
Cingoli MC 15 10352 78123
Serra San Quirico AN 15 2850 80973
Pioraco MC 16 1134 82107
Cupramontana AN 16 4756 86863
Genga AN 16 1797 88660
Fiuminata MC 17 1402 90062
Staffolo AN 18 2253 92315
Mergo AN 18 1037 93352
San Paolo di Jesi AN 19 933 94285
Serrapetrona MC 19 966 95251
Rosora AN 19 1985 97236
Maiolati Spontini AN 19 6248 103484
Camerino MC 20 6974 110458

Città più vicine con almeno 50000 abitanti

Il terremoto è stato localizzato
49 Km a NE di Foligno (57155 abitanti)
51 Km a SW di Ancona (100861 abitanti)
58 Km a E di Perugia (166134 abitanti)
59 Km a S di Fano (60888 abitanti)
67 Km a S di Pesaro (94582 abitanti)
90 Km a NE di Terni (111501 abitanti)
90 Km a NW di Teramo (54892 abitanti)
92 Km a SE di Rimini (147750 abitanti)
96 Km a E di Arezzo (99543 abitanti)
Sismicità recente e storica

Queste mappe mostrano l'attività sismica della zona in diversi intervalli temporali, precedenti all’evento sismico a cui si riferiscono. Per quel che riguarda le prime due mappe, i dati riportati provengono dalle analisi effettuate in tempo reale dal personale delle Sale Operative dell'INGV subito dopo ogni terremoto. La terza mappa mostra i dati dal 1985 alla data del terremoto: le localizzazioni sono riviste dagli analisti sismologi del Bollettino Sismico Italiano dell'INGV. I parametri della localizzazione (coordinate ipocentrali e magnitudo) sono la migliore stima possibile con i dati a disposizione dell’INGV, ma sono costantemente aggiornati in funzione di ulteriori dati che si rendano disponibili. I parametri della localizzazione e della magnitudo, successivamente rivisti dagli analisti sismologi, possono variare.

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 0.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, nelle 72 ore precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 2.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi, confinanti nei 90 giorni precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 3.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, dal 1985 alla data di questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dall'anno 1000 al 2019

I terremoti dall'anno 1000 al 2019

In questa mappa sono riportati i terremoti del catalogo storico CPTI15 (Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani, v4.0, https://doi.org/10.13127/cpti/cpti15.4). La grandezza del quadrato indica le diverse classi di magnitudo. Fornisce dati parametrici omogenei, sia macrosismici, sia strumentali, relativi ai terremoti con intensità massima ≥ 5 o magnitudo ≥ 4.0 d'interesse per l'Italia nella finestra temporale 1000-2020. Per gli eventi di magnitudo stimata ≥ 6.0 è indicato l'anno in cui è avvenuto il terremoto. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Pericolosità sismica

Con pericolosità sismica si intende lo scuotimento del suolo atteso in un sito a causa di un terremoto. Essendo prevalentemente un’analisi di tipo probabilistico, si può definire un certo scuotimento solo associato alla probabilità di accadimento nel prossimo futuro. Non si tratta pertanto di previsione deterministica dei terremoti, obiettivo lungi dal poter essere raggiunto ancora in tutto il mondo, né del massimo terremoto possibile in un’area, in quanto il terremoto massimo ha comunque probabilità di verificarsi molto basse.

Nel 2004 è stata rilasciata questa mappa della pericolosità sismica (http://zonesismiche.mi.ingv.it) che fornisce un quadro delle aree più pericolose in Italia. La mappa di pericolosità sismica del territorio nazionale (GdL MPS, 2004; rif. Ordinanza PCM del 28 aprile 2006, n. 3519, All. 1b) è espressa in termini di accelerazione orizzontale del suolo con probabilità di eccedenza del 10% in 50 anni, riferita a suoli rigidi (Vs30>800 m/s; cat. A, punto 3.2.1 del D.M. 14.09.2005).

I colori indicano i diversi valori di accelerazione del terreno che hanno una probabilità del 10% di essere superati in 50 anni. Indicativamente i colori associati ad accelerazioni più basse indicano zone meno pericolose, dove la frequenza di terremoti più forti è minore rispetto a quelle più pericolose, ma questo non significa che non possano verificarsi.

Mappa di pericolosità sismica

Mappa di pericolosità sismica

In questa mappa è riportato un particolare del modello di pericolosità sismica del territorio nazionale e la stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Mappe di scuotimento
Mappa del risentimento sismico
Cronologia delle localizzazioni calcolate
Tipo Magnitudo Tempo origine (UTC) Latitudine Longitudine Profondità (km) Ora pubblicazione (UTC) Autore ID Localizzazione
Bollettino
Rev1000
Md 2.7
ML-VAX 2.3
1995-01-10
15:32:37
43.313 13.049 13 2013-07-15
08:40:51
Bollettino Sismico Italiano INGV 222089
Localizzazione e magnitudo preferite finora.
Parametri della localizzazione preferita

Localizzazione

Campo Valore
Tempo (UTC) 1995-01-10 15:32:37 ± 0.244
Latitudine 43.3130 ± 0.0095
Longitudine 13.0490 ± 0.0238
Profondità (km) 13 ± 2 (from location)
Metodo di valutazione manual
Stato della valutazione reviewed
Versione 1000 -> BULLETIN-VAX
Tipo di evento earthquake
ID localizzazione 222089

Incertezze

Campo Valore
Tipo di incertezza horizontal uncertainty
Semi-asse maggiore dell'ellisse di confidenza (metri)
Semi-asse minore dell'ellisse di confidenza (metri)
azimuth dell’asse maggiore dell’ellisse di confidenza (gradi)
Regione di confidenza sul piano orizzontale espressa mediante singolo valore di incertezza (metri) 2199.7
Livello di confidenza dell'incertezza (%) 68

Qualità

Campo Valore
Maggiore gap azimutale nella distribuzione delle stazioni all'epicentro 182
Numero di fasi associato indipendentemente se utilizzate nella localizzazione (determinazione dell'Origin) 15
Numero di fasi 15
Scarto quadratico medio dei residui di tempo risultanti dal calcolo del tempo origine (Origin) della localizzazione (sec) 0.3
Distanza epicentrale della stazione piu' vicina (gradi) 0.00178
Distanza epicentrale della stazione piu’ lontana (gradi) 0.01724
Numero di stazioni in cui l’evento e’ stato osservato 9
Numero di stazioni usate nel calcolo dell'Origin 9
Parametri delle magnitudo

Md:2.7

Campo Valore
Valore 2.7
Incertezza
Num. stazioni usate 5
Tipo di magnitudo Md
Localizzazione di riferimento 222089
Agenzia INGV
Autore Bollettino Sismico Italiano INGV
Tempo di creazione (UTC) 2013-01-04 20:29:49

ML:2.3

Campo Valore
Valore 2.3
Incertezza
Num. stazioni usate 6
Tipo di magnitudo ML
Localizzazione di riferimento 222089
Agenzia INGV
Autore Bollettino Sismico Italiano INGV
Tempo di creazione (UTC) 2015-04-28 13:07:13
Tempi di arrivo
SCNL Time Uncertainty Polarity Evaluation_mode Phase Azimuth Distance(km) Takeoff_angle Residual Weight
--.PGD.Z. 1995-01-10T15:33:12.90 10.0 undecidable manual SN 300 1.11 -0.63 0.2
--.MNS.Z. 1995-01-10T15:33:10.77 10.0 undecidable manual SN 196 0.9657 0.73 0.1
--.BDI.Z. 1995-01-10T15:33:09.88 10.0 undecidable manual PN 293 1.9092 0.61 0.3
--.SDI.Z. 1995-01-10T15:33:06.14 10.0 undecidable manual PN 160 1.6872 -0.03 1.1
--.CRE.Z. 1995-01-10T15:33:06.80 10.0 undecidable manual SG 291 0.8436 0.36 0.4
--.RSM.Z. 1995-01-10T15:33:03.40 10.0 undecidable manual SG 325 0.7437 0.21 0.6
--.PGD.Z. 1995-01-10T15:32:57.59 10.0 undecidable manual PN 300 1.11 -0.55 0.6
--.AQU.Z. 1995-01-10T15:32:56.85 10.0 undecidable manual PN 164 0.9879 0.36 1
--.MNS.Z. 1995-01-10T15:32:55.91 10.0 negative manual PN 196 0.9657 -0.21 2.7
--.CRE.Z. 1995-01-10T15:32:53.75 10.0 undecidable manual PG 291 0.8436 -0.29 1.3
--.RSM.Z. 1995-01-10T15:32:52.75 10.0 undecidable manual PG 325 0.7437 0.58 0.6
--.ASS.Z. 1995-01-10T15:32:51.39 10.0 undecidable manual SG 229 0.3774 0.04 0.7
--.ARV.Z. 1995-01-10T15:32:46.40 10.0 undecidable manual SG 337 0.1998 0.8 0.1
--.ASS.Z. 1995-01-10T15:32:45.26 10.0 positive manual PG 229 0.3774 -0.07 3.2
--.ARV.Z. 1995-01-10T15:32:41.63 10.0 negative manual PG 337 0.1998 -0.38 2.1
TDMT - Time Domain Moment Tensor
Meccanismi di sorgente sismica nell'area
Meccanismi di sorgente sismica

Meccanismi di sorgente sismica

In questa mappa sono riportate i meccanismi di sorgente sismica dei terremoti dal 1977 alla data di questo evento. I tensori momento in rosso sono ottenuti con la tecnica del Regional Centroid Moment Tensor (RCMT, http://www.bo.ingv.it/RCMT; https://doi.org/10.13127/rcmt/euromed) e vengono calcolati per eventi sismici di magnitudo maggiore di 4.5 nella regione euro-mediterranea. Talvolta, se la disponibilità dei dati lo permette vengono calcolati anche per eventi di magnitudo inferiore, fino a 4.0. I tensori momento in grigio sono calcolati con la tecnica del Time Domain Moment Tensor (TDMT, /tdmt) per terremoti di magnitudo maggiore di 3.2, quando i dati lo permettono. La dimensione dei simboli è proporzionale alla magnitudo momento Mw dell’evento.
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