Terremoto di magnitudo Md 2.6 del 18-01-1986 ore 03:03:44 (UTC) in zona: 3 km NW Pescopennataro (IS)

Un terremoto di magnitudo Md 2.6 è avvenuto nella zona: 3 km NW Pescopennataro (IS), il

  • 18-01-1986 03:03:44 (UTC)
  • 18-01-1986 04:03:44 (UTC +01:00) ora italiana

con coordinate geografiche (lat, lon) 41.9010, 14.2840 ad una profondità di 10 km.

Il terremoto è stato localizzato da: Bollettino Sismico Italiano INGV.

Ricerca terremoti: Qualsiasi nel raggio di 30 km

I valori delle coordinate ipocentrali e della magnitudo rappresentano la migliore stima con i dati a disposizione. Eventuali nuovi dati o analisi potrebbero far variare tali stime.

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Comuni entro 20 km dall'epicentro

Le distanze sono calcolate in base alle coordinate geografiche del Municipio (Istat).
Comune Prov Dist Pop Cum Pop
Pescopennataro IS 3 285 285
Borrello CH 3 354 639
Sant'Angelo del Pesco IS 3 364 1003
Quadri CH 3 815 1818
Pizzoferrato CH 5 1130 2948
Civitaluparella CH 5 351 3299
Fallo CH 5 139 3438
Rosello CH 6 237 3675
Gamberale CH 6 320 3995
Castel del Giudice IS 7 346 4341
Roio del Sangro CH 8 103 4444
Capracotta IS 8 903 5347
Villa Santa Maria CH 8 1346 6693
Montelapiano CH 8 82 6775
Ateleta AQ 9 1181 7956
Montenerodomo CH 9 690 8646
Montebello sul Sangro CH 10 88 8734
Monteferrante CH 11 129 8863
Pietraferrazzana CH 11 134 8997
Pennadomo CH 12 277 9274
Agnone IS 13 5139 14413
Colledimezzo CH 13 505 14918
Montazzoli CH 13 971 15889
Colledimacine CH 13 202 16091
Torricella Peligna CH 14 1353 17444
Vastogirardi IS 14 704 18148
Belmonte del Sannio IS 14 768 18916
Castiglione Messer Marino CH 14 1790 20706
San Pietro Avellana IS 15 503 21209
Palena CH 15 1392 22601
Lettopalena CH 15 358 22959
Roccaspinalveti CH 16 1339 24298
Taranta Peligna CH 16 376 24674
Bomba CH 17 816 25490
Fraine CH 17 337 25827
Poggio Sannita IS 17 702 26529
Gessopalena CH 17 1433 27962
Castelverrino IS 18 115 28077
Lama dei Peligni CH 18 1271 29348
Pescocostanzo AQ 18 1128 30476
Roccaraso AQ 18 1627 32103
Roccascalegna CH 18 1219 33322
Rivisondoli AQ 18 700 34022
Tornareccio CH 19 1838 35860
Pietrabbondante IS 19 759 36619
Schiavi di Abruzzo CH 19 860 37479
Guilmi CH 19 421 37900
Castel di Sangro AQ 19 6538 44438

Città più vicine con almeno 50000 abitanti

Il terremoto è stato localizzato
51 Km a S di Chieti (51815 abitanti)
63 Km a S di Pescara (121014 abitanti)
69 Km a S di Montesilvano (53738 abitanti)
89 Km a SE di L'Aquila (69753 abitanti)
92 Km a N di Caserta (76326 abitanti)
94 Km a W di San Severo (53905 abitanti)
95 Km a NW di Benevento (60091 abitanti)
97 Km a SE di Teramo (54892 abitanti)
Sismicità recente e storica

Queste mappe mostrano l'attività sismica della zona in diversi intervalli temporali, precedenti all’evento sismico a cui si riferiscono. Per quel che riguarda le prime due mappe, i dati riportati provengono dalle analisi effettuate in tempo reale dal personale delle Sale Operative dell'INGV subito dopo ogni terremoto. La terza mappa mostra i dati dal 1985 alla data del terremoto: le localizzazioni sono riviste dagli analisti sismologi del Bollettino Sismico Italiano dell'INGV. I parametri della localizzazione (coordinate ipocentrali e magnitudo) sono la migliore stima possibile con i dati a disposizione dell’INGV, ma sono costantemente aggiornati in funzione di ulteriori dati che si rendano disponibili. I parametri della localizzazione e della magnitudo, successivamente rivisti dagli analisti sismologi, possono variare.

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 0.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, nelle 72 ore precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 2.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi, confinanti nei 90 giorni precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 3.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, dal 1985 alla data di questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dall'anno 1000 al 2019

I terremoti dall'anno 1000 al 2019

In questa mappa sono riportati i terremoti del catalogo storico CPTI15 (Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani, v4.0, https://doi.org/10.13127/cpti/cpti15.4). La grandezza del quadrato indica le diverse classi di magnitudo. Fornisce dati parametrici omogenei, sia macrosismici, sia strumentali, relativi ai terremoti con intensità massima ≥ 5 o magnitudo ≥ 4.0 d'interesse per l'Italia nella finestra temporale 1000-2020. Per gli eventi di magnitudo stimata ≥ 6.0 è indicato l'anno in cui è avvenuto il terremoto. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Pericolosità sismica

Con pericolosità sismica si intende lo scuotimento del suolo atteso in un sito a causa di un terremoto. Essendo prevalentemente un’analisi di tipo probabilistico, si può definire un certo scuotimento solo associato alla probabilità di accadimento nel prossimo futuro. Non si tratta pertanto di previsione deterministica dei terremoti, obiettivo lungi dal poter essere raggiunto ancora in tutto il mondo, né del massimo terremoto possibile in un’area, in quanto il terremoto massimo ha comunque probabilità di verificarsi molto basse.

Nel 2004 è stata rilasciata questa mappa della pericolosità sismica (http://zonesismiche.mi.ingv.it) che fornisce un quadro delle aree più pericolose in Italia. La mappa di pericolosità sismica del territorio nazionale (GdL MPS, 2004; rif. Ordinanza PCM del 28 aprile 2006, n. 3519, All. 1b) è espressa in termini di accelerazione orizzontale del suolo con probabilità di eccedenza del 10% in 50 anni, riferita a suoli rigidi (Vs30>800 m/s; cat. A, punto 3.2.1 del D.M. 14.09.2005).

I colori indicano i diversi valori di accelerazione del terreno che hanno una probabilità del 10% di essere superati in 50 anni. Indicativamente i colori associati ad accelerazioni più basse indicano zone meno pericolose, dove la frequenza di terremoti più forti è minore rispetto a quelle più pericolose, ma questo non significa che non possano verificarsi.

Mappa di pericolosità sismica

Mappa di pericolosità sismica

In questa mappa è riportato un particolare del modello di pericolosità sismica del territorio nazionale e la stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Mappe di scuotimento
Mappa del risentimento sismico
Cronologia delle localizzazioni calcolate
Tipo Magnitudo Tempo origine (UTC) Latitudine Longitudine Profondità (km) Ora pubblicazione (UTC) Autore ID Localizzazione
Bollettino
Rev1000
Md 2.6 1986-01-18
03:03:44
41.901 14.284 10 2013-07-15
08:41:04
Bollettino Sismico Italiano INGV 21169
Localizzazione e magnitudo preferite finora.
Parametri della localizzazione preferita

Localizzazione

Campo Valore
Tempo (UTC) 1986-01-18 03:03:44 ± 0.522
Latitudine 41.9010 ± 0.0366
Longitudine 14.2840 ± 0.0431
Profondità (km) 10 (operator assigned)
Metodo di valutazione manual
Stato della valutazione reviewed
Versione 1000 -> BULLETIN-VAX
Tipo di evento earthquake
ID localizzazione 21169

Incertezze

Campo Valore
Tipo di incertezza horizontal uncertainty
Semi-asse maggiore dell'ellisse di confidenza (metri)
Semi-asse minore dell'ellisse di confidenza (metri)
azimuth dell’asse maggiore dell’ellisse di confidenza (gradi)
Regione di confidenza sul piano orizzontale espressa mediante singolo valore di incertezza (metri) 5412.3
Livello di confidenza dell'incertezza (%) 68

Qualità

Campo Valore
Maggiore gap azimutale nella distribuzione delle stazioni all'epicentro 200
Numero di fasi associato indipendentemente se utilizzate nella localizzazione (determinazione dell'Origin) 8
Numero di fasi 8
Scarto quadratico medio dei residui di tempo risultanti dal calcolo del tempo origine (Origin) della localizzazione (sec) 0.5
Distanza epicentrale della stazione piu' vicina (gradi) 0.00243
Distanza epicentrale della stazione piu’ lontana (gradi) 0.01651
Numero di stazioni in cui l’evento e’ stato osservato 6
Numero di stazioni usate nel calcolo dell'Origin 6
Parametri della magnitudo

Md:2.6

Campo Valore
Valore 2.6
Incertezza
Num. stazioni usate 2
Tipo di magnitudo Md
Localizzazione di riferimento 21169
Agenzia INGV
Autore Bollettino Sismico Italiano INGV
Tempo di creazione (UTC) 2013-01-04 17:23:35
Tempi di arrivo
SCNL Time Uncertainty Polarity Evaluation_mode Phase Azimuth Distance(km) Takeoff_angle Residual Weight
--.PRG.Z. 1986-01-18T03:04:15.50 10.0 undecidable manual PN 311 1.8315 0.03 2.1
--.TR9.Z. 1986-01-18T03:04:07.90 10.0 undecidable manual PN! 140 1.11 2.41 0
--.SD1.Z. 1986-01-18T03:03:59.50 10.0 undecidable manual SG 241 0.3996 0.49 0.6
--.MSC.Z. 1986-01-18T03:03:57.50 10.0 undecidable manual PG 198 0.7326 -1.64 0.3
--.DUI.Z. 1986-01-18T03:03:56.50 10.0 undecidable manual SG 151 0.2664 1.57 0.2
--.SD1.Z. 1986-01-18T03:03:53.50 10.0 undecidable manual PG 241 0.3996 0.75 1.2
--.SGG.Z. 1986-01-18T03:03:52.00 10.0 undecidable manual PG! 172 0.5106 -2.92 0
--.DUI.Z. 1986-01-18T03:03:50.20 10.0 positive manual PG 151 0.2664 -0.2 3.6
TDMT - Time Domain Moment Tensor
Meccanismi di sorgente sismica nell'area
Meccanismi di sorgente sismica

Meccanismi di sorgente sismica

In questa mappa sono riportate i meccanismi di sorgente sismica dei terremoti dal 1977 alla data di questo evento. I tensori momento in rosso sono ottenuti con la tecnica del Regional Centroid Moment Tensor (RCMT, http://www.bo.ingv.it/RCMT; https://doi.org/10.13127/rcmt/euromed) e vengono calcolati per eventi sismici di magnitudo maggiore di 4.5 nella regione euro-mediterranea. Talvolta, se la disponibilità dei dati lo permette vengono calcolati anche per eventi di magnitudo inferiore, fino a 4.0. I tensori momento in grigio sono calcolati con la tecnica del Time Domain Moment Tensor (TDMT, /tdmt) per terremoti di magnitudo maggiore di 3.2, quando i dati lo permettono. La dimensione dei simboli è proporzionale alla magnitudo momento Mw dell’evento.
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