Terremoto di magnitudo Md 2.7 del 17-01-1986 ore 21:14:36 (Italia) in zona: 3 km N Isernia (IS)

Un terremoto di magnitudo Md 2.7 è avvenuto nella zona: 3 km N Isernia (IS), il

  • 17-01-1986 20:14:36 (UTC)
  • 17-01-1986 21:14:36 (UTC +01:00) ora italiana

con coordinate geografiche (lat, lon) 41.6140, 14.2180 ad una profondità di 5 km.

Il terremoto è stato localizzato da: Bollettino Sismico Italiano INGV.

Ricerca terremoti: Qualsiasi nel raggio di 30 km

I valori delle coordinate ipocentrali e della magnitudo rappresentano la migliore stima con i dati a disposizione. Eventuali nuovi dati o analisi potrebbero far variare tali stime.

Visualizza la localizzazione con

Comuni entro 20 km dall'epicentro

Le distanze sono calcolate in base alle coordinate geografiche del Municipio (Istat).
Comune Prov Dist Pop Cum Pop
Isernia IS 3 21842 21842
Miranda IS 4 1047 22889
Pesche IS 5 1661 24550
Fornelli IS 6 1909 26459
Pettoranello del Molise IS 7 460 26919
Macchia d'Isernia IS 7 1035 27954
Sant'Agapito IS 8 1496 29450
Acquaviva d'Isernia IS 9 425 29875
Carpinone IS 9 1157 31032
Roccasicura IS 10 550 31582
Colli a Volturno IS 10 1349 32931
Forlì del Sannio IS 10 675 33606
Montaquila IS 10 2456 36062
Sessano del Molise IS 10 727 36789
Longano IS 10 690 37479
Cerro al Volturno IS 11 1281 38760
Monteroduni IS 11 2264 41024
Rocchetta a Volturno IS 11 1113 42137
Castelpizzuto IS 12 155 42292
Castelpetroso IS 12 1680 43972
Pescolanciano IS 12 855 44827
Rionero Sannitico IS 13 1118 45945
Carovilli IS 13 1359 47304
Scapoli IS 13 680 47984
Castel San Vincenzo IS 14 516 48500
Santa Maria del Molise IS 14 665 49165
Filignano IS 15 648 49813
Chiauci IS 16 233 50046
Pizzone IS 16 329 50375
Gallo Matese CE 17 579 50954
Civitanova del Sannio IS 17 945 51899
Macchiagodena IS 17 1854 53753
Montenero Val Cocchiara IS 17 538 54291
Capriati a Volturno CE 17 1541 55832
Pozzilli IS 17 2380 58212
Roccamandolfi IS 17 938 59150
Fontegreca CE 18 811 59961
Cantalupo nel Sannio IS 18 739 60700
Letino CE 18 712 61412
Vastogirardi IS 18 704 62116
Ciorlano CE 19 426 62542
Frosolone IS 19 3170 65712
San Pietro Avellana IS 20 503 66215

Città più vicine con almeno 50000 abitanti

Il terremoto è stato localizzato
61 Km a N di Caserta (76326 abitanti)
71 Km a N di Aversa (53047 abitanti)
72 Km a NW di Benevento (60091 abitanti)
75 Km a N di Acerra (59573 abitanti)
76 Km a N di Giugliano in Campania (122974 abitanti)
77 Km a N di Afragola (65057 abitanti)
79 Km a N di Casoria (77642 abitanti)
80 Km a N di Marano di Napoli (59874 abitanti)
82 Km a S di Chieti (51815 abitanti)
86 Km a N di Pozzuoli (81661 abitanti)
86 Km a N di Napoli (974074 abitanti)
89 Km a N di Portici (55274 abitanti)
90 Km a N di Ercolano (53709 abitanti)
92 Km a NW di Avellino (54857 abitanti)
93 Km a N di Torre del Greco (86275 abitanti)
95 Km a S di Pescara (121014 abitanti)
97 Km a W di San Severo (53905 abitanti)
100 Km a N di Scafati (50787 abitanti)
100 Km a S di Montesilvano (53738 abitanti)
Sismicità recente e storica

Queste mappe mostrano l'attività sismica della zona in diversi intervalli temporali, precedenti all’evento sismico a cui si riferiscono. Per quel che riguarda le prime due mappe, i dati riportati provengono dalle analisi effettuate in tempo reale dal personale delle Sale Operative dell'INGV subito dopo ogni terremoto. La terza mappa mostra i dati dal 1985 alla data del terremoto: le localizzazioni sono riviste dagli analisti sismologi del Bollettino Sismico Italiano dell'INGV. I parametri della localizzazione (coordinate ipocentrali e magnitudo) sono la migliore stima possibile con i dati a disposizione dell’INGV, ma sono costantemente aggiornati in funzione di ulteriori dati che si rendano disponibili. I parametri della localizzazione e della magnitudo, successivamente rivisti dagli analisti sismologi, possono variare.

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 0.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, nelle 72 ore precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 2.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi, confinanti nei 90 giorni precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 3.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, dal 1985 alla data di questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dall'anno 1000 al 2019

I terremoti dall'anno 1000 al 2019

In questa mappa sono riportati i terremoti del catalogo storico CPTI15 (Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani, v4.0, https://doi.org/10.13127/cpti/cpti15.4). La grandezza del quadrato indica le diverse classi di magnitudo. Fornisce dati parametrici omogenei, sia macrosismici, sia strumentali, relativi ai terremoti con intensità massima ≥ 5 o magnitudo ≥ 4.0 d'interesse per l'Italia nella finestra temporale 1000-2020. Per gli eventi di magnitudo stimata ≥ 6.0 è indicato l'anno in cui è avvenuto il terremoto. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Pericolosità sismica

Con pericolosità sismica si intende lo scuotimento del suolo atteso in un sito a causa di un terremoto. Essendo prevalentemente un’analisi di tipo probabilistico, si può definire un certo scuotimento solo associato alla probabilità di accadimento nel prossimo futuro. Non si tratta pertanto di previsione deterministica dei terremoti, obiettivo lungi dal poter essere raggiunto ancora in tutto il mondo, né del massimo terremoto possibile in un’area, in quanto il terremoto massimo ha comunque probabilità di verificarsi molto basse.

Nel 2004 è stata rilasciata questa mappa della pericolosità sismica (http://zonesismiche.mi.ingv.it) che fornisce un quadro delle aree più pericolose in Italia. La mappa di pericolosità sismica del territorio nazionale (GdL MPS, 2004; rif. Ordinanza PCM del 28 aprile 2006, n. 3519, All. 1b) è espressa in termini di accelerazione orizzontale del suolo con probabilità di eccedenza del 10% in 50 anni, riferita a suoli rigidi (Vs30>800 m/s; cat. A, punto 3.2.1 del D.M. 14.09.2005).

I colori indicano i diversi valori di accelerazione del terreno che hanno una probabilità del 10% di essere superati in 50 anni. Indicativamente i colori associati ad accelerazioni più basse indicano zone meno pericolose, dove la frequenza di terremoti più forti è minore rispetto a quelle più pericolose, ma questo non significa che non possano verificarsi.

Mappa di pericolosità sismica

Mappa di pericolosità sismica

In questa mappa è riportato un particolare del modello di pericolosità sismica del territorio nazionale e la stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Mappe di scuotimento
Mappa del risentimento sismico
Cronologia delle localizzazioni calcolate
Tipo Magnitudo Tempo origine (UTC) Latitudine Longitudine Profondità (km) Ora pubblicazione (UTC) Autore ID Localizzazione
Bollettino
Rev1000
Md 2.7 1986-01-17
20:14:36
41.614 14.218 5 2013-07-15
08:40:51
Bollettino Sismico Italiano INGV 21099
Localizzazione e magnitudo preferite finora.
Parametri della localizzazione preferita

Localizzazione

Campo Valore
Tempo (UTC) 1986-01-17 20:14:36 ± 0.117
Latitudine 41.6140 ± 0.0086
Longitudine 14.2180 ± 0.0093
Profondità (km) 5 ± 2 (from location)
Metodo di valutazione manual
Stato della valutazione reviewed
Versione 1000 -> BULLETIN-VAX
Tipo di evento earthquake
ID localizzazione 21099

Incertezze

Campo Valore
Tipo di incertezza horizontal uncertainty
Semi-asse maggiore dell'ellisse di confidenza (metri)
Semi-asse minore dell'ellisse di confidenza (metri)
azimuth dell’asse maggiore dell’ellisse di confidenza (gradi)
Regione di confidenza sul piano orizzontale espressa mediante singolo valore di incertezza (metri) 1225.8
Livello di confidenza dell'incertezza (%) 68

Qualità

Campo Valore
Maggiore gap azimutale nella distribuzione delle stazioni all'epicentro 114
Numero di fasi associato indipendentemente se utilizzate nella localizzazione (determinazione dell'Origin) 11
Numero di fasi 11
Scarto quadratico medio dei residui di tempo risultanti dal calcolo del tempo origine (Origin) della localizzazione (sec) 0.3
Distanza epicentrale della stazione piu' vicina (gradi) 0.00162
Distanza epicentrale della stazione piu’ lontana (gradi) 0.01198
Numero di stazioni in cui l’evento e’ stato osservato 8
Numero di stazioni usate nel calcolo dell'Origin 8
Parametri della magnitudo

Md:2.7

Campo Valore
Valore 2.7
Incertezza
Num. stazioni usate 3
Tipo di magnitudo Md
Localizzazione di riferimento 21099
Agenzia INGV
Autore Bollettino Sismico Italiano INGV
Tempo di creazione (UTC) 2013-01-04 17:23:31
Tempi di arrivo
SCNL Time Uncertainty Polarity Evaluation_mode Phase Azimuth Distance(km) Takeoff_angle Residual Weight
--.SGO.Z. 1986-01-17T20:15:01.00 10.0 undecidable manual PN 141 1.332 -0.55 0.3
--.SOR.Z. 1986-01-17T20:14:57.50 10.0 undecidable manual PG 175 1.0323 0.28 0.9
--.AQU.Z. 1986-01-17T20:14:56.00 10.0 undecidable manual PG 321 0.9546 0.23 1
--.TR9.Z. 1986-01-17T20:14:55.40 10.0 undecidable manual PG 126 0.9435 -0.21 1.1
--.SD1.Z. 1986-01-17T20:14:48.50 10.0 undecidable manual SG 287 0.3108 -0.34 0.4
--.MSC.Z. 1986-01-17T20:14:47.10 10.0 undecidable manual PG 203 0.4551 0.52 0.5
--.SGG.Z. 1986-01-17T20:14:46.60 10.0 undecidable manual SG 152 0.2553 0.12 0.6
--.DUI.Z. 1986-01-17T20:14:44.50 10.0 undecidable manual SG 75 0.1776 0.7 0.1
--.SD1.Z. 1986-01-17T20:14:43.50 10.0 undecidable manual PG 287 0.3108 -0.09 1.7
--.SGG.Z. 1986-01-17T20:14:42.00 10.0 undecidable manual PG 152 0.2553 -0.23 1.4
--.DUI.Z. 1986-01-17T20:14:40.50 10.0 positive manual PG 75 0.1776 -0.18 3
TDMT - Time Domain Moment Tensor
Meccanismi di sorgente sismica nell'area
Meccanismi di sorgente sismica

Meccanismi di sorgente sismica

In questa mappa sono riportate i meccanismi di sorgente sismica dei terremoti dal 1977 alla data di questo evento. I tensori momento in rosso sono ottenuti con la tecnica del Regional Centroid Moment Tensor (RCMT, http://www.bo.ingv.it/RCMT; https://doi.org/10.13127/rcmt/euromed) e vengono calcolati per eventi sismici di magnitudo maggiore di 4.5 nella regione euro-mediterranea. Talvolta, se la disponibilità dei dati lo permette vengono calcolati anche per eventi di magnitudo inferiore, fino a 4.0. I tensori momento in grigio sono calcolati con la tecnica del Time Domain Moment Tensor (TDMT, /tdmt) per terremoti di magnitudo maggiore di 3.2, quando i dati lo permettono. La dimensione dei simboli è proporzionale alla magnitudo momento Mw dell’evento.
Download
Tipo Descrizione Link
QuakeML - small Event, Origin, FocalMechanism Download
QuakeML - full Event, Origin, FocalMechanism, Amplitude, Arrival, Pick, Station Magnitude Download