Terremoto di magnitudo Md 3.0 del 17-01-1986 ore 17:40:42 (Italia) in zona: 1 km E Miranda (IS)

Un terremoto di magnitudo Md 3.0 è avvenuto nella zona: 1 km E Miranda (IS), il

  • 17-01-1986 16:40:42 (UTC)
  • 17-01-1986 17:40:42 (UTC +01:00) ora italiana

con coordinate geografiche (lat, lon) 41.6410, 14.2610 ad una profondità di 12 km.

Il terremoto è stato localizzato da: Bollettino Sismico Italiano INGV.

Ricerca terremoti: Qualsiasi nel raggio di 30 km

I valori delle coordinate ipocentrali e della magnitudo rappresentano la migliore stima con i dati a disposizione. Eventuali nuovi dati o analisi potrebbero far variare tali stime.

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Comuni entro 20 km dall'epicentro

Le distanze sono calcolate in base alle coordinate geografiche del Municipio (Istat).
Comune Prov Dist Pop Cum Pop
Miranda IS 1 1047 1047
Pesche IS 4 1661 2708
Sessano del Molise IS 6 727 3435
Isernia IS 7 21842 25277
Roccasicura IS 7 550 25827
Pettoranello del Molise IS 8 460 26287
Carpinone IS 8 1157 27444
Pescolanciano IS 8 855 28299
Carovilli IS 9 1359 29658
Forlì del Sannio IS 9 675 30333
Acquaviva d'Isernia IS 10 425 30758
Fornelli IS 11 1909 32667
Sant'Agapito IS 11 1496 34163
Chiauci IS 11 233 34396
Castelpetroso IS 11 1680 36076
Macchia d'Isernia IS 12 1035 37111
Civitanova del Sannio IS 12 945 38056
Rionero Sannitico IS 13 1118 39174
Cerro al Volturno IS 13 1281 40455
Longano IS 13 690 41145
Santa Maria del Molise IS 13 665 41810
Castelpizzuto IS 14 155 41965
Colli a Volturno IS 14 1349 43314
Montaquila IS 15 2456 45770
Rocchetta a Volturno IS 15 1113 46883
Monteroduni IS 15 2264 49147
Vastogirardi IS 15 704 49851
Macchiagodena IS 15 1854 51705
Pietrabbondante IS 16 759 52464
Frosolone IS 16 3170 55634
Castel San Vincenzo IS 17 516 56150
Duronia CB 17 405 56555
Scapoli IS 17 680 57235
Cantalupo nel Sannio IS 17 739 57974
San Pietro Avellana IS 18 503 58477
Roccamandolfi IS 18 938 59415
Bagnoli del Trigno IS 18 735 60150
Montenero Val Cocchiara IS 18 538 60688
Castelverrino IS 18 115 60803
Pizzone IS 19 329 61132
Sant'Elena Sannita IS 19 275 61407
Molise CB 19 167 61574
Gallo Matese CE 20 579 62153
Poggio Sannita IS 20 702 62855
Filignano IS 20 648 63503

Città più vicine con almeno 50000 abitanti

Il terremoto è stato localizzato
63 Km a N di Caserta (76326 abitanti)
72 Km a NW di Benevento (60091 abitanti)
74 Km a N di Aversa (53047 abitanti)
78 Km a N di Acerra (59573 abitanti)
79 Km a N di Giugliano in Campania (122974 abitanti)
79 Km a S di Chieti (51815 abitanti)
80 Km a N di Afragola (65057 abitanti)
82 Km a N di Casoria (77642 abitanti)
83 Km a N di Marano di Napoli (59874 abitanti)
89 Km a N di Napoli (974074 abitanti)
89 Km a N di Pozzuoli (81661 abitanti)
91 Km a N di Portici (55274 abitanti)
92 Km a S di Pescara (121014 abitanti)
92 Km a NW di Avellino (54857 abitanti)
93 Km a N di Ercolano (53709 abitanti)
93 Km a W di San Severo (53905 abitanti)
95 Km a N di Torre del Greco (86275 abitanti)
98 Km a S di Montesilvano (53738 abitanti)
Sismicità recente e storica

Queste mappe mostrano l'attività sismica della zona in diversi intervalli temporali, precedenti all’evento sismico a cui si riferiscono. Per quel che riguarda le prime due mappe, i dati riportati provengono dalle analisi effettuate in tempo reale dal personale delle Sale Operative dell'INGV subito dopo ogni terremoto. La terza mappa mostra i dati dal 1985 alla data del terremoto: le localizzazioni sono riviste dagli analisti sismologi del Bollettino Sismico Italiano dell'INGV. I parametri della localizzazione (coordinate ipocentrali e magnitudo) sono la migliore stima possibile con i dati a disposizione dell’INGV, ma sono costantemente aggiornati in funzione di ulteriori dati che si rendano disponibili. I parametri della localizzazione e della magnitudo, successivamente rivisti dagli analisti sismologi, possono variare.

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 0.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, nelle 72 ore precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 2.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi, confinanti nei 90 giorni precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 3.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, dal 1985 alla data di questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dall'anno 1000 al 2019

I terremoti dall'anno 1000 al 2019

In questa mappa sono riportati i terremoti del catalogo storico CPTI15 (Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani, v4.0, https://doi.org/10.13127/cpti/cpti15.4). La grandezza del quadrato indica le diverse classi di magnitudo. Fornisce dati parametrici omogenei, sia macrosismici, sia strumentali, relativi ai terremoti con intensità massima ≥ 5 o magnitudo ≥ 4.0 d'interesse per l'Italia nella finestra temporale 1000-2020. Per gli eventi di magnitudo stimata ≥ 6.0 è indicato l'anno in cui è avvenuto il terremoto. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Pericolosità sismica

Con pericolosità sismica si intende lo scuotimento del suolo atteso in un sito a causa di un terremoto. Essendo prevalentemente un’analisi di tipo probabilistico, si può definire un certo scuotimento solo associato alla probabilità di accadimento nel prossimo futuro. Non si tratta pertanto di previsione deterministica dei terremoti, obiettivo lungi dal poter essere raggiunto ancora in tutto il mondo, né del massimo terremoto possibile in un’area, in quanto il terremoto massimo ha comunque probabilità di verificarsi molto basse.

Nel 2004 è stata rilasciata questa mappa della pericolosità sismica (http://zonesismiche.mi.ingv.it) che fornisce un quadro delle aree più pericolose in Italia. La mappa di pericolosità sismica del territorio nazionale (GdL MPS, 2004; rif. Ordinanza PCM del 28 aprile 2006, n. 3519, All. 1b) è espressa in termini di accelerazione orizzontale del suolo con probabilità di eccedenza del 10% in 50 anni, riferita a suoli rigidi (Vs30>800 m/s; cat. A, punto 3.2.1 del D.M. 14.09.2005).

I colori indicano i diversi valori di accelerazione del terreno che hanno una probabilità del 10% di essere superati in 50 anni. Indicativamente i colori associati ad accelerazioni più basse indicano zone meno pericolose, dove la frequenza di terremoti più forti è minore rispetto a quelle più pericolose, ma questo non significa che non possano verificarsi.

Mappa di pericolosità sismica

Mappa di pericolosità sismica

In questa mappa è riportato un particolare del modello di pericolosità sismica del territorio nazionale e la stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Mappe di scuotimento
Mappa del risentimento sismico
Cronologia delle localizzazioni calcolate
Tipo Magnitudo Tempo origine (UTC) Latitudine Longitudine Profondità (km) Ora pubblicazione (UTC) Autore ID Localizzazione
Bollettino
Rev1000
Md 3.0 1986-01-17
16:40:42
41.641 14.261 12 2013-07-15
08:40:51
Bollettino Sismico Italiano INGV 21059
Localizzazione e magnitudo preferite finora.
Parametri della localizzazione preferita

Localizzazione

Campo Valore
Tempo (UTC) 1986-01-17 16:40:42 ± 0.423
Latitudine 41.6410 ± 0.0340
Longitudine 14.2610 ± 0.0325
Profondità (km) 12 ± 5 (from location)
Metodo di valutazione manual
Stato della valutazione reviewed
Versione 1000 -> BULLETIN-VAX
Tipo di evento earthquake
ID localizzazione 21059

Incertezze

Campo Valore
Tipo di incertezza horizontal uncertainty
Semi-asse maggiore dell'ellisse di confidenza (metri)
Semi-asse minore dell'ellisse di confidenza (metri)
azimuth dell’asse maggiore dell’ellisse di confidenza (gradi)
Regione di confidenza sul piano orizzontale espressa mediante singolo valore di incertezza (metri) 4651.9
Livello di confidenza dell'incertezza (%) 68

Qualità

Campo Valore
Maggiore gap azimutale nella distribuzione delle stazioni all'epicentro 139
Numero di fasi associato indipendentemente se utilizzate nella localizzazione (determinazione dell'Origin) 14
Numero di fasi 14
Scarto quadratico medio dei residui di tempo risultanti dal calcolo del tempo origine (Origin) della localizzazione (sec) 0.6
Distanza epicentrale della stazione piu' vicina (gradi) 0.00130
Distanza epicentrale della stazione piu’ lontana (gradi) 0.01247
Numero di stazioni in cui l’evento e’ stato osservato 9
Numero di stazioni usate nel calcolo dell'Origin 9
Parametri della magnitudo

Md:3.0

Campo Valore
Valore 3.0
Incertezza
Num. stazioni usate 3
Tipo di magnitudo Md
Localizzazione di riferimento 21059
Agenzia INGV
Autore Bollettino Sismico Italiano INGV
Tempo di creazione (UTC) 2013-01-04 17:23:30
Tempi di arrivo
SCNL Time Uncertainty Polarity Evaluation_mode Phase Azimuth Distance(km) Takeoff_angle Residual Weight
--.OVO.Z. 1986-01-17T16:41:17.40 10.0 undecidable manual SG? 172 0.8214 6.34 0
--.SOR.Z. 1986-01-17T16:41:17.40 10.0 undecidable manual SN 177 1.0545 -0.64 0.3
--.MNS.Z. 1986-01-17T16:41:09.00 10.0 undecidable manual PN 303 1.3875 1.32 0.2
--.SGO.Z. 1986-01-17T16:41:07.20 10.0 undecidable manual PN 143 1.332 0.23 0.9
--.MSC.Z. 1986-01-17T16:41:03.40 10.0 undecidable manual SG 206 0.4995 2.63 0
--.SOR.Z. 1986-01-17T16:41:02.60 10.0 undecidable manual PN 177 1.0545 -0.55 0.8
--.TR9.Z. 1986-01-17T16:41:00.70 10.0 undecidable manual PG 129 0.9324 -0.62 0.8
--.OVO.Z. 1986-01-17T16:40:58.90 10.0 undecidable manual PG 172 0.8214 -0.23 1.2
--.SD1.Z. 1986-01-17T16:40:54.50 10.0 undecidable manual SG 281 0.3441 -1.29 0.2
--.MSC.Z. 1986-01-17T16:40:52.90 10.0 negative manual PG 206 0.4995 -0.29 2.5
--.DUI.Z. 1986-01-17T16:40:51.00 10.0 undecidable manual SG 83 0.1443 1.3 0.2
--.SD1.Z. 1986-01-17T16:40:49.50 10.0 positive manual PG 281 0.3441 -0.8 1.6
--.SGG.Z. 1986-01-17T16:40:48.10 10.0 positive manual PG 160 0.2553 -0.83 1.6
--.DUI.Z. 1986-01-17T16:40:46.70 10.0 positive manual PG 83 0.1443 -0.09 2.6
TDMT - Time Domain Moment Tensor
Meccanismi di sorgente sismica nell'area
Meccanismi di sorgente sismica

Meccanismi di sorgente sismica

In questa mappa sono riportate i meccanismi di sorgente sismica dei terremoti dal 1977 alla data di questo evento. I tensori momento in rosso sono ottenuti con la tecnica del Regional Centroid Moment Tensor (RCMT, http://www.bo.ingv.it/RCMT; https://doi.org/10.13127/rcmt/euromed) e vengono calcolati per eventi sismici di magnitudo maggiore di 4.5 nella regione euro-mediterranea. Talvolta, se la disponibilità dei dati lo permette vengono calcolati anche per eventi di magnitudo inferiore, fino a 4.0. I tensori momento in grigio sono calcolati con la tecnica del Time Domain Moment Tensor (TDMT, /tdmt) per terremoti di magnitudo maggiore di 3.2, quando i dati lo permettono. La dimensione dei simboli è proporzionale alla magnitudo momento Mw dell’evento.
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