Terremoto di magnitudo Md 2.6 del 15-01-1986 ore 21:31:21 (UTC) in zona: 3 km SW Miranda (IS)

Un terremoto di magnitudo Md 2.6 è avvenuto nella zona: 3 km SW Miranda (IS), il

  • 15-01-1986 21:31:21 (UTC)
  • 15-01-1986 22:31:21 (UTC +01:00) ora italiana

con coordinate geografiche (lat, lon) 41.6250, 14.2190 ad una profondità di 10 km.

Il terremoto è stato localizzato da: Bollettino Sismico Italiano INGV.

Ricerca terremoti: Qualsiasi nel raggio di 30 km

I valori delle coordinate ipocentrali e della magnitudo rappresentano la migliore stima con i dati a disposizione. Eventuali nuovi dati o analisi potrebbero far variare tali stime.

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Comuni entro 20 km dall'epicentro

Le distanze sono calcolate in base alle coordinate geografiche del Municipio (Istat).
Comune Prov Dist Pop Cum Pop
Miranda IS 3 1047 1047
Isernia IS 4 21842 22889
Pesche IS 6 1661 24550
Fornelli IS 7 1909 26459
Pettoranello del Molise IS 7 460 26919
Acquaviva d'Isernia IS 8 425 27344
Macchia d'Isernia IS 8 1035 28379
Roccasicura IS 8 550 28929
Forlì del Sannio IS 9 675 29604
Sant'Agapito IS 9 1496 31100
Carpinone IS 10 1157 32257
Sessano del Molise IS 10 727 32984
Colli a Volturno IS 10 1349 34333
Cerro al Volturno IS 10 1281 35614
Montaquila IS 11 2456 38070
Rocchetta a Volturno IS 11 1113 39183
Pescolanciano IS 12 855 40038
Longano IS 12 690 40728
Carovilli IS 12 1359 42087
Rionero Sannitico IS 12 1118 43205
Monteroduni IS 12 2264 45469
Castelpetroso IS 13 1680 47149
Castelpizzuto IS 13 155 47304
Scapoli IS 13 680 47984
Castel San Vincenzo IS 13 516 48500
Santa Maria del Molise IS 15 665 49165
Chiauci IS 15 233 49398
Pizzone IS 16 329 49727
Filignano IS 16 648 50375
Montenero Val Cocchiara IS 16 538 50913
Civitanova del Sannio IS 16 945 51858
Vastogirardi IS 17 704 52562
Macchiagodena IS 17 1854 54416
Gallo Matese CE 18 579 54995
Pozzilli IS 18 2380 57375
Roccamandolfi IS 18 938 58313
Capriati a Volturno CE 18 1541 59854
Cantalupo nel Sannio IS 18 739 60593
San Pietro Avellana IS 19 503 61096
Fontegreca CE 19 811 61907
Letino CE 19 712 62619
Frosolone IS 19 3170 65789
Alfedena AQ 20 864 66653
Pietrabbondante IS 20 759 67412
Ciorlano CE 20 426 67838

Città più vicine con almeno 50000 abitanti

Il terremoto è stato localizzato
62 Km a N di Caserta (76326 abitanti)
72 Km a NW di Benevento (60091 abitanti)
72 Km a N di Aversa (53047 abitanti)
77 Km a N di Acerra (59573 abitanti)
77 Km a N di Giugliano in Campania (122974 abitanti)
78 Km a N di Afragola (65057 abitanti)
80 Km a N di Casoria (77642 abitanti)
81 Km a N di Marano di Napoli (59874 abitanti)
81 Km a S di Chieti (51815 abitanti)
87 Km a N di Pozzuoli (81661 abitanti)
87 Km a N di Napoli (974074 abitanti)
90 Km a N di Portici (55274 abitanti)
91 Km a N di Ercolano (53709 abitanti)
93 Km a NW di Avellino (54857 abitanti)
94 Km a S di Pescara (121014 abitanti)
94 Km a N di Torre del Greco (86275 abitanti)
97 Km a W di San Severo (53905 abitanti)
99 Km a S di Montesilvano (53738 abitanti)
Sismicità recente e storica

Queste mappe mostrano l'attività sismica della zona in diversi intervalli temporali, precedenti all’evento sismico a cui si riferiscono. Per quel che riguarda le prime due mappe, i dati riportati provengono dalle analisi effettuate in tempo reale dal personale delle Sale Operative dell'INGV subito dopo ogni terremoto. La terza mappa mostra i dati dal 1985 alla data del terremoto: le localizzazioni sono riviste dagli analisti sismologi del Bollettino Sismico Italiano dell'INGV. I parametri della localizzazione (coordinate ipocentrali e magnitudo) sono la migliore stima possibile con i dati a disposizione dell’INGV, ma sono costantemente aggiornati in funzione di ulteriori dati che si rendano disponibili. I parametri della localizzazione e della magnitudo, successivamente rivisti dagli analisti sismologi, possono variare.

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 0.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, nelle 72 ore precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 2.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi, confinanti nei 90 giorni precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 3.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, dal 1985 alla data di questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dall'anno 1000 al 2019

I terremoti dall'anno 1000 al 2019

In questa mappa sono riportati i terremoti del catalogo storico CPTI15 (Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani, v4.0, https://doi.org/10.13127/cpti/cpti15.4). La grandezza del quadrato indica le diverse classi di magnitudo. Fornisce dati parametrici omogenei, sia macrosismici, sia strumentali, relativi ai terremoti con intensità massima ≥ 5 o magnitudo ≥ 4.0 d'interesse per l'Italia nella finestra temporale 1000-2020. Per gli eventi di magnitudo stimata ≥ 6.0 è indicato l'anno in cui è avvenuto il terremoto. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Pericolosità sismica

Con pericolosità sismica si intende lo scuotimento del suolo atteso in un sito a causa di un terremoto. Essendo prevalentemente un’analisi di tipo probabilistico, si può definire un certo scuotimento solo associato alla probabilità di accadimento nel prossimo futuro. Non si tratta pertanto di previsione deterministica dei terremoti, obiettivo lungi dal poter essere raggiunto ancora in tutto il mondo, né del massimo terremoto possibile in un’area, in quanto il terremoto massimo ha comunque probabilità di verificarsi molto basse.

Nel 2004 è stata rilasciata questa mappa della pericolosità sismica (http://zonesismiche.mi.ingv.it) che fornisce un quadro delle aree più pericolose in Italia. La mappa di pericolosità sismica del territorio nazionale (GdL MPS, 2004; rif. Ordinanza PCM del 28 aprile 2006, n. 3519, All. 1b) è espressa in termini di accelerazione orizzontale del suolo con probabilità di eccedenza del 10% in 50 anni, riferita a suoli rigidi (Vs30>800 m/s; cat. A, punto 3.2.1 del D.M. 14.09.2005).

I colori indicano i diversi valori di accelerazione del terreno che hanno una probabilità del 10% di essere superati in 50 anni. Indicativamente i colori associati ad accelerazioni più basse indicano zone meno pericolose, dove la frequenza di terremoti più forti è minore rispetto a quelle più pericolose, ma questo non significa che non possano verificarsi.

Mappa di pericolosità sismica

Mappa di pericolosità sismica

In questa mappa è riportato un particolare del modello di pericolosità sismica del territorio nazionale e la stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Mappe di scuotimento

Le tre mappe mostrano i risultati dell'elaborazione denominata ShakeMap per la stima dei parametri di scuotimento del suolo sulla base dei dati registrati dai sismometri e dagli accelerometri e delle successive interpolazioni basate sulle conoscenze sismologiche. Le mappe di scuotimento - ShakeMap - sono calcolate solo a fini di ricerca e danno esclusivamente stime indicative dello scuotimento prodotto dal terremoto. Sono calcolate automaticamente dai dati strumentali registrati dalle stazioni sismiche ed aggiornate man mano che nuovi dati diventano disponibili. Per ulteriori informazioni è possibile consultare il sito http://shakemap.ingv.it. La stella nera è l’epicentro del terremoto avvenuto. I triangoli sono le stazioni accelerometriche e velocimetriche usate nel calcolo, colorate in base allo scuotimento registrato.

Mappa di scuotimento: intensità

Mappa di scuotimento: intensità

In questa mappa è riportata la distribuzione delle intensità strumentali. L’intensità è ricavata attraverso una legge empirica che correla i valori registrati di effettivo scuotimento del suolo, per esempio in termini di accelerazione e velocità del suolo, con l’intensità macrosismica relativa ai terremoti italiani, come riportata nel DataBase Macrosismico Italiano (DBMI15, https://doi.org/10.13127/cpti/cpti15.3).
Mappa di scuotimento: accelerazione

Mappa di scuotimento: accelerazione

In questa mappa è riportata la distribuzione delle accelerazioni di picco registrate, espresse in percentuale di g, l'accelerazione di gravità = 9.81 m/s².
Mappa di scuotimento: velocità

Mappa di scuotimento: velocità

In questa mappa è riportata la distribuzione delle velocità di picco espresse in cm/s.
Mappa del risentimento sismico
Cronologia delle localizzazioni calcolate
Tipo Magnitudo Tempo origine (UTC) Latitudine Longitudine Profondità (km) Ora pubblicazione (UTC) Autore ID Localizzazione
Bollettino
Rev1000
Md 2.6 1986-01-15
21:31:21
41.625 14.219 10 2013-07-15
08:41:04
Bollettino Sismico Italiano INGV 20399
Localizzazione e magnitudo preferite finora.
Parametri della localizzazione preferita

Localizzazione

Campo Valore
Tempo (UTC) 1986-01-15 21:31:21 ± 0.395
Latitudine 41.6250 ± 0.0379
Longitudine 14.2190 ± 0.0299
Profondità (km) 10 (operator assigned)
Metodo di valutazione manual
Stato della valutazione reviewed
Versione 1000 -> BULLETIN-VAX
Tipo di evento earthquake
ID localizzazione 20399

Incertezze

Campo Valore
Tipo di incertezza horizontal uncertainty
Semi-asse maggiore dell'ellisse di confidenza (metri)
Semi-asse minore dell'ellisse di confidenza (metri)
azimuth dell’asse maggiore dell’ellisse di confidenza (gradi)
Regione di confidenza sul piano orizzontale espressa mediante singolo valore di incertezza (metri) 4894.9
Livello di confidenza dell'incertezza (%) 68

Qualità

Campo Valore
Maggiore gap azimutale nella distribuzione delle stazioni all'epicentro 153
Numero di fasi associato indipendentemente se utilizzate nella localizzazione (determinazione dell'Origin) 6
Numero di fasi 6
Scarto quadratico medio dei residui di tempo risultanti dal calcolo del tempo origine (Origin) della localizzazione (sec) 0.6
Distanza epicentrale della stazione piu' vicina (gradi) 0.00162
Distanza epicentrale della stazione piu’ lontana (gradi) 0.00421
Numero di stazioni in cui l’evento e’ stato osservato 4
Numero di stazioni usate nel calcolo dell'Origin 4
Parametri della magnitudo

Md:2.6

Campo Valore
Valore 2.6
Incertezza
Num. stazioni usate 2
Tipo di magnitudo Md
Localizzazione di riferimento 20399
Agenzia INGV
Autore Bollettino Sismico Italiano INGV
Tempo di creazione (UTC) 2013-01-04 17:22:58
Tempi di arrivo
SCNL Time Uncertainty Polarity Evaluation_mode Phase Azimuth Distance(km) Takeoff_angle Residual Weight
--.SD1.Z. 1986-01-15T21:31:34.00 10.0 undecidable manual SG 285 0.3108 0.16 0.6
--.MSC.Z. 1986-01-15T21:31:32.20 10.0 undecidable manual PG 203 0.4662 0.59 0.9
--.DUI.Z. 1986-01-15T21:31:31.50 10.0 undecidable manual SG 79 0.1776 1.98 0.1
--.SD1.Z. 1986-01-15T21:31:28.50 10.0 undecidable manual PG 285 0.3108 -0.24 1.4
--.SGG.Z. 1986-01-15T21:31:27.20 10.0 undecidable manual PG 153 0.2553 -0.61 1.1
--.DUI.Z. 1986-01-15T21:31:25.50 10.0 positive manual PG 79 0.1776 -0.73 2
TDMT - Time Domain Moment Tensor
Meccanismi di sorgente sismica nell'area
Meccanismi di sorgente sismica

Meccanismi di sorgente sismica

In questa mappa sono riportate i meccanismi di sorgente sismica dei terremoti dal 1977 alla data di questo evento. I tensori momento in rosso sono ottenuti con la tecnica del Regional Centroid Moment Tensor (RCMT, http://www.bo.ingv.it/RCMT; https://doi.org/10.13127/rcmt/euromed) e vengono calcolati per eventi sismici di magnitudo maggiore di 4.5 nella regione euro-mediterranea. Talvolta, se la disponibilità dei dati lo permette vengono calcolati anche per eventi di magnitudo inferiore, fino a 4.0. I tensori momento in grigio sono calcolati con la tecnica del Time Domain Moment Tensor (TDMT, /tdmt) per terremoti di magnitudo maggiore di 3.2, quando i dati lo permettono. La dimensione dei simboli è proporzionale alla magnitudo momento Mw dell’evento.
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