Terremoto di magnitudo Md 2.8 del 16-03-1992 ore 04:15:51 (Italia) in zona: 3 km NE Mignano Monte Lungo (CE)

Un terremoto di magnitudo Md 2.8 è avvenuto nella zona: 3 km NE Mignano Monte Lungo (CE), il

  • 16-03-1992 03:15:51 (UTC)
  • 16-03-1992 04:15:51 (UTC +01:00) ora italiana

con coordinate geografiche (lat, lon) 41.4280, 14.0140 ad una profondità di 7 km.

Il terremoto è stato localizzato da: Bollettino Sismico Italiano INGV.

Ricerca terremoti: Qualsiasi nel raggio di 30 km

I valori delle coordinate ipocentrali e della magnitudo rappresentano la migliore stima con i dati a disposizione. Eventuali nuovi dati o analisi potrebbero far variare tali stime.

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Comuni entro 20 km dall'epicentro

Le distanze sono calcolate in base alle coordinate geografiche del Municipio (Istat).
Comune Prov Dist Pop Cum Pop
Mignano Monte Lungo CE 3 3250 3250
San Pietro Infine CE 5 944 4194
Sesto Campano IS 5 2388 6582
Venafro IS 7 11280 17862
Conca Casale IS 8 200 18062
San Vittore del Lazio FR 8 2636 20698
Presenzano CE 8 1766 22464
Tora e Piccilli CE 10 910 23374
Pozzilli IS 10 2380 25754
Rocca d'Evandro CE 10 3283 29037
Galluccio CE 11 2154 31191
Conca della Campania CE 11 1239 32430
Cervaro FR 11 8109 40539
Viticuso FR 12 353 40892
Capriati a Volturno CE 12 1541 42433
Ciorlano CE 12 426 42859
Marzano Appio CE 13 2226 45085
Sant'Ambrogio sul Garigliano FR 13 966 46051
Filignano IS 14 648 46699
Acquafondata FR 14 263 46962
Pratella CE 14 1565 48527
Vairano Patenora CE 14 6594 55121
Fontegreca CE 15 811 55932
Caianello CE 15 1824 57756
Sant'Apollinare FR 16 1919 59675
Roccamonfina CE 16 3511 63186
Sant'Andrea del Garigliano FR 16 1505 64691
Prata Sannita CE 16 1502 66193
Vallerotonda FR 16 1581 67774
Ailano CE 16 1369 69143
Cassino FR 17 36142 105285
Pietravairano CE 17 2984 108269
Monteroduni IS 17 2264 110533
Sant'Elia Fiumerapido FR 18 6166 116699
Montaquila IS 18 2456 119155
Vallemaio FR 18 937 120092
Gallo Matese CE 18 579 120671
Pignataro Interamna FR 19 2595 123266
Macchia d'Isernia IS 20 1035 124301
Letino CE 20 712 125013

Città più vicine con almeno 50000 abitanti

Il terremoto è stato localizzato
47 Km a NW di Caserta (76326 abitanti)
53 Km a NW di Aversa (53047 abitanti)
58 Km a N di Giugliano in Campania (122974 abitanti)
61 Km a N di Marano di Napoli (59874 abitanti)
61 Km a NW di Acerra (59573 abitanti)
61 Km a NW di Afragola (65057 abitanti)
62 Km a NW di Casoria (77642 abitanti)
65 Km a N di Pozzuoli (81661 abitanti)
68 Km a N di Napoli (974074 abitanti)
72 Km a W di Benevento (60091 abitanti)
73 Km a NW di Portici (55274 abitanti)
74 Km a NW di Ercolano (53709 abitanti)
77 Km a NW di Torre del Greco (86275 abitanti)
87 Km a NW di Avellino (54857 abitanti)
87 Km a NW di Scafati (50787 abitanti)
90 Km a NW di Castellammare di Stabia (66466 abitanti)
93 Km a E di Latina (125985 abitanti)
100 Km a NW di Cava de' Tirreni (53659 abitanti)
Sismicità recente e storica

Queste mappe mostrano l'attività sismica della zona in diversi intervalli temporali, precedenti all’evento sismico a cui si riferiscono. Per quel che riguarda le prime due mappe, i dati riportati provengono dalle analisi effettuate in tempo reale dal personale delle Sale Operative dell'INGV subito dopo ogni terremoto. La terza mappa mostra i dati dal 1985 alla data del terremoto: le localizzazioni sono riviste dagli analisti sismologi del Bollettino Sismico Italiano dell'INGV. I parametri della localizzazione (coordinate ipocentrali e magnitudo) sono la migliore stima possibile con i dati a disposizione dell’INGV, ma sono costantemente aggiornati in funzione di ulteriori dati che si rendano disponibili. I parametri della localizzazione e della magnitudo, successivamente rivisti dagli analisti sismologi, possono variare.

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 0.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, nelle 72 ore precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 2.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi, confinanti nei 90 giorni precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 3.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, dal 1985 alla data di questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dall'anno 1000 al 2019

I terremoti dall'anno 1000 al 2019

In questa mappa sono riportati i terremoti del catalogo storico CPTI15 (Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani, v4.0, https://doi.org/10.13127/cpti/cpti15.4). La grandezza del quadrato indica le diverse classi di magnitudo. Fornisce dati parametrici omogenei, sia macrosismici, sia strumentali, relativi ai terremoti con intensità massima ≥ 5 o magnitudo ≥ 4.0 d'interesse per l'Italia nella finestra temporale 1000-2020. Per gli eventi di magnitudo stimata ≥ 6.0 è indicato l'anno in cui è avvenuto il terremoto. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Pericolosità sismica

Con pericolosità sismica si intende lo scuotimento del suolo atteso in un sito a causa di un terremoto. Essendo prevalentemente un’analisi di tipo probabilistico, si può definire un certo scuotimento solo associato alla probabilità di accadimento nel prossimo futuro. Non si tratta pertanto di previsione deterministica dei terremoti, obiettivo lungi dal poter essere raggiunto ancora in tutto il mondo, né del massimo terremoto possibile in un’area, in quanto il terremoto massimo ha comunque probabilità di verificarsi molto basse.

Nel 2004 è stata rilasciata questa mappa della pericolosità sismica (http://zonesismiche.mi.ingv.it) che fornisce un quadro delle aree più pericolose in Italia. La mappa di pericolosità sismica del territorio nazionale (GdL MPS, 2004; rif. Ordinanza PCM del 28 aprile 2006, n. 3519, All. 1b) è espressa in termini di accelerazione orizzontale del suolo con probabilità di eccedenza del 10% in 50 anni, riferita a suoli rigidi (Vs30>800 m/s; cat. A, punto 3.2.1 del D.M. 14.09.2005).

I colori indicano i diversi valori di accelerazione del terreno che hanno una probabilità del 10% di essere superati in 50 anni. Indicativamente i colori associati ad accelerazioni più basse indicano zone meno pericolose, dove la frequenza di terremoti più forti è minore rispetto a quelle più pericolose, ma questo non significa che non possano verificarsi.

Mappa di pericolosità sismica

Mappa di pericolosità sismica

In questa mappa è riportato un particolare del modello di pericolosità sismica del territorio nazionale e la stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Mappe di scuotimento
Mappa del risentimento sismico
Cronologia delle localizzazioni calcolate
Tipo Magnitudo Tempo origine (UTC) Latitudine Longitudine Profondità (km) Ora pubblicazione (UTC) Autore ID Localizzazione
Bollettino
Rev1000
Md 2.8
ML-VAX 2.3
1992-03-16
03:15:51
41.428 14.014 7 2013-07-15
08:40:51
Bollettino Sismico Italiano INGV 160559
Localizzazione e magnitudo preferite finora.
Parametri della localizzazione preferita

Localizzazione

Campo Valore
Tempo (UTC) 1992-03-16 03:15:51 ± 0.144
Latitudine 41.4280 ± 0.0081
Longitudine 14.0140 ± 0.0119
Profondità (km) 7 ± 1 (from location)
Metodo di valutazione manual
Stato della valutazione reviewed
Versione 1000 -> BULLETIN-VAX
Tipo di evento earthquake
ID localizzazione 160559

Incertezze

Campo Valore
Tipo di incertezza horizontal uncertainty
Semi-asse maggiore dell'ellisse di confidenza (metri)
Semi-asse minore dell'ellisse di confidenza (metri)
azimuth dell’asse maggiore dell’ellisse di confidenza (gradi)
Regione di confidenza sul piano orizzontale espressa mediante singolo valore di incertezza (metri) 1343.6
Livello di confidenza dell'incertezza (%) 68

Qualità

Campo Valore
Maggiore gap azimutale nella distribuzione delle stazioni all'epicentro 101
Numero di fasi associato indipendentemente se utilizzate nella localizzazione (determinazione dell'Origin) 19
Numero di fasi 19
Scarto quadratico medio dei residui di tempo risultanti dal calcolo del tempo origine (Origin) della localizzazione (sec) 0.4
Distanza epicentrale della stazione piu' vicina (gradi) 0.00210
Distanza epicentrale della stazione piu’ lontana (gradi) 0.01238
Numero di stazioni in cui l’evento e’ stato osservato 11
Numero di stazioni usate nel calcolo dell'Origin 11
Parametri delle magnitudo

Md:2.8

Campo Valore
Valore 2.8
Incertezza
Num. stazioni usate 2
Tipo di magnitudo Md
Localizzazione di riferimento 160559
Agenzia INGV
Autore Bollettino Sismico Italiano INGV
Tempo di creazione (UTC) 2013-01-04 19:30:02

ML:2.3

Campo Valore
Valore 2.3
Incertezza
Num. stazioni usate 1
Tipo di magnitudo ML
Localizzazione di riferimento 160559
Agenzia INGV
Autore Bollettino Sismico Italiano INGV
Tempo di creazione (UTC) 2015-04-28 13:07:13
Tempi di arrivo
SCNL Time Uncertainty Polarity Evaluation_mode Phase Azimuth Distance(km) Takeoff_angle Residual Weight
--.MNS.Z. 1992-03-16T03:16:36.20 10.0 undecidable manual SN 314 1.3764 0.43 0.4
--.RDP.Z. 1992-03-16T03:16:27.50 10.0 undecidable manual SG 289 1.0101 0.41 0.4
--.AQU.Z. 1992-03-16T03:16:27.00 10.0 undecidable manual SG 333 1.0212 -0.33 0.6
--.CP9.Z. 1992-03-16T03:16:23.19 10.0 undecidable manual SG 299 0.8991 -0.03 0.7
--.SGO.Z. 1992-03-16T03:16:17.10 10.0 undecidable manual PN 131 1.2987 0.91 0.3
--.MNS.Z. 1992-03-16T03:16:17.54 10.0 undecidable manual PN 314 1.3764 0.37 1
--.AQU.Z. 1992-03-16T03:16:12.00 10.0 undecidable manual PG 333 1.0212 -0.29 1.5
--.RDP.Z. 1992-03-16T03:16:11.20 10.0 undecidable manual PG 289 1.0101 -0.96 0.5
--.CP9.Z. 1992-03-16T03:16:10.32 10.0 undecidable manual PG 299 0.8991 0.4 1.3
--.SOR.Z. 1992-03-16T03:16:08.20 10.0 undecidable manual PG 163 0.8769 -1.27 0.2
--.DUI.Z. 1992-03-16T03:16:07.00 10.0 undecidable manual SG 55 0.3996 -0.21 0.7
--.OVO.Z. 1992-03-16T03:16:05.80 10.0 undecidable manual PG 154 0.666 0.27 1.6
--.SDI.Z. 1992-03-16T03:16:04.21 10.0 undecidable manual SG 331 0.3108 -0.12 0.8
--.SGG.Z. 1992-03-16T03:16:03.50 10.0 undecidable manual SG 98 0.2664 0.8 0.3
--.MSC.Z. 1992-03-16T03:16:01.60 10.0 undecidable manual SG 187 0.2331 0.34 0.6
--.SDI.Z. 1992-03-16T03:15:59.34 10.0 undecidable manual PG 331 0.3108 0.33 1.7
--.DUI.Z. 1992-03-16T03:15:59.90 10.0 undecidable manual PG 55 0.3996 -0.78 0.8
--.SGG.Z. 1992-03-16T03:15:58.20 10.0 undecidable manual PG 98 0.2664 0.12 1.9
--.MSC.Z. 1992-03-16T03:15:57.00 10.0 positive manual PG 187 0.2331 -0.24 3.8
TDMT - Time Domain Moment Tensor
Meccanismi di sorgente sismica nell'area
Meccanismi di sorgente sismica

Meccanismi di sorgente sismica

In questa mappa sono riportate i meccanismi di sorgente sismica dei terremoti dal 1977 alla data di questo evento. I tensori momento in rosso sono ottenuti con la tecnica del Regional Centroid Moment Tensor (RCMT, http://www.bo.ingv.it/RCMT; https://doi.org/10.13127/rcmt/euromed) e vengono calcolati per eventi sismici di magnitudo maggiore di 4.5 nella regione euro-mediterranea. Talvolta, se la disponibilità dei dati lo permette vengono calcolati anche per eventi di magnitudo inferiore, fino a 4.0. I tensori momento in grigio sono calcolati con la tecnica del Time Domain Moment Tensor (TDMT, /tdmt) per terremoti di magnitudo maggiore di 3.2, quando i dati lo permettono. La dimensione dei simboli è proporzionale alla magnitudo momento Mw dell’evento.
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