Terremoto di magnitudo Md 2.7 del 26-01-1991 ore 04:56:38 (UTC) in zona: 2 km NE Marano Equo (RM)

Un terremoto di magnitudo Md 2.7 è avvenuto nella zona: 2 km NE Marano Equo (RM), il

  • 26-01-1991 04:56:38 (UTC)
  • 26-01-1991 05:56:38 (UTC +01:00) ora italiana

con coordinate geografiche (lat, lon) 42.0060, 13.0330 ad una profondità di 22 km.

Il terremoto è stato localizzato da: Bollettino Sismico Italiano INGV.

Ricerca terremoti: Qualsiasi nel raggio di 30 km

I valori delle coordinate ipocentrali e della magnitudo rappresentano la migliore stima con i dati a disposizione. Eventuali nuovi dati o analisi potrebbero far variare tali stime.

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Comuni entro 20 km dall'epicentro

Le distanze sono calcolate in base alle coordinate geografiche del Municipio (Istat).
Comune Prov Dist Pop Cum Pop
Marano Equo RM 2 779 779
Agosta RM 3 1765 2544
Cervara di Roma RM 4 455 2999
Anticoli Corrado RM 4 915 3914
Rocca di Botte AQ 4 856 4770
Roviano RM 4 1351 6121
Arsoli RM 4 1586 7707
Oricola AQ 5 1244 8951
Rocca Canterano RM 6 196 9147
Camerata Nuova RM 7 447 9594
Saracinesco RM 7 185 9779
Riofreddo RM 7 781 10560
Canterano RM 7 351 10911
Cineto Romano RM 8 601 11512
Cerreto Laziale RM 8 1118 12630
Sambuci RM 8 925 13555
Pereto AQ 8 682 14237
Gerano RM 9 1263 15500
Ciciliano RM 9 1336 16836
Vallinfreda RM 9 283 17119
Mandela RM 9 917 18036
Rocca Santo Stefano RM 11 975 19011
Subiaco RM 11 9074 28085
Vivaro Romano RM 11 182 28267
Carsoli AQ 11 5396 33663
Vicovaro RM 12 4019 37682
Roccagiovine RM 12 263 37945
Pisoniano RM 12 770 38715
Licenza RM 13 1011 39726
Bellegra RM 14 2887 42613
Castel Madama RM 14 7399 50012
San Vito Romano RM 14 3273 53285
Percile RM 14 255 53540
Affile RM 15 1548 55088
Collalto Sabino RI 15 442 55530
Turania RI 15 241 55771
Roiate RM 15 737 56508
Arcinazzo Romano RM 15 1348 57856
San Polo dei Cavalieri RM 16 2992 60848
Olevano Romano RM 16 6687 67535
Orvinio RI 16 405 67940
Casape RM 16 744 68684
San Gregorio da Sassola RM 16 1619 70303
Nespolo RI 17 246 70549
Jenne RM 17 366 70915
Capranica Prenestina RM 17 351 71266
Poli RM 17 2418 73684
Sante Marie AQ 18 1166 74850
Pozzaglia Sabina RI 18 360 75210
Vallepietra RM 19 283 75493
Marcellina RM 19 7280 82773
Collegiove RI 19 213 82986
Rocca di Cave RM 19 377 83363
Serrone FR 19 3099 86462
Tagliacozzo AQ 20 6889 93351
Tivoli RM 20 56533 149884
Genazzano RM 20 6036 155920

Città più vicine con almeno 50000 abitanti

Il terremoto è stato localizzato
20 Km a E di Tivoli (56533 abitanti)
25 Km a E di Guidonia Montecelio (88673 abitanti)
41 Km a NE di Velletri (53303 abitanti)
47 Km a E di Roma (2864731 abitanti)
49 Km a SW di L'Aquila (69753 abitanti)
56 Km a NE di Aprilia (73446 abitanti)
58 Km a NE di Pomezia (62966 abitanti)
61 Km a N di Latina (125985 abitanti)
69 Km a SE di Terni (111501 abitanti)
70 Km a NE di Anzio (54211 abitanti)
71 Km a E di Fiumicino (78395 abitanti)
89 Km a SE di Viterbo (67173 abitanti)
91 Km a SW di Teramo (54892 abitanti)
Sismicità recente e storica

Queste mappe mostrano l'attività sismica della zona in diversi intervalli temporali, precedenti all’evento sismico a cui si riferiscono. Per quel che riguarda le prime due mappe, i dati riportati provengono dalle analisi effettuate in tempo reale dal personale delle Sale Operative dell'INGV subito dopo ogni terremoto. La terza mappa mostra i dati dal 1985 alla data del terremoto: le localizzazioni sono riviste dagli analisti sismologi del Bollettino Sismico Italiano dell'INGV. I parametri della localizzazione (coordinate ipocentrali e magnitudo) sono la migliore stima possibile con i dati a disposizione dell’INGV, ma sono costantemente aggiornati in funzione di ulteriori dati che si rendano disponibili. I parametri della localizzazione e della magnitudo, successivamente rivisti dagli analisti sismologi, possono variare.

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 0.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, nelle 72 ore precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 2.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi, confinanti nei 90 giorni precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 3.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, dal 1985 alla data di questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dall'anno 1000 al 2019

I terremoti dall'anno 1000 al 2019

In questa mappa sono riportati i terremoti del catalogo storico CPTI15 (Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani, v4.0, https://doi.org/10.13127/cpti/cpti15.4). La grandezza del quadrato indica le diverse classi di magnitudo. Fornisce dati parametrici omogenei, sia macrosismici, sia strumentali, relativi ai terremoti con intensità massima ≥ 5 o magnitudo ≥ 4.0 d'interesse per l'Italia nella finestra temporale 1000-2020. Per gli eventi di magnitudo stimata ≥ 6.0 è indicato l'anno in cui è avvenuto il terremoto. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Pericolosità sismica

Con pericolosità sismica si intende lo scuotimento del suolo atteso in un sito a causa di un terremoto. Essendo prevalentemente un’analisi di tipo probabilistico, si può definire un certo scuotimento solo associato alla probabilità di accadimento nel prossimo futuro. Non si tratta pertanto di previsione deterministica dei terremoti, obiettivo lungi dal poter essere raggiunto ancora in tutto il mondo, né del massimo terremoto possibile in un’area, in quanto il terremoto massimo ha comunque probabilità di verificarsi molto basse.

Nel 2004 è stata rilasciata questa mappa della pericolosità sismica (http://zonesismiche.mi.ingv.it) che fornisce un quadro delle aree più pericolose in Italia. La mappa di pericolosità sismica del territorio nazionale (GdL MPS, 2004; rif. Ordinanza PCM del 28 aprile 2006, n. 3519, All. 1b) è espressa in termini di accelerazione orizzontale del suolo con probabilità di eccedenza del 10% in 50 anni, riferita a suoli rigidi (Vs30>800 m/s; cat. A, punto 3.2.1 del D.M. 14.09.2005).

I colori indicano i diversi valori di accelerazione del terreno che hanno una probabilità del 10% di essere superati in 50 anni. Indicativamente i colori associati ad accelerazioni più basse indicano zone meno pericolose, dove la frequenza di terremoti più forti è minore rispetto a quelle più pericolose, ma questo non significa che non possano verificarsi.

Mappa di pericolosità sismica

Mappa di pericolosità sismica

In questa mappa è riportato un particolare del modello di pericolosità sismica del territorio nazionale e la stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Mappe di scuotimento

Le tre mappe mostrano i risultati dell'elaborazione denominata ShakeMap per la stima dei parametri di scuotimento del suolo sulla base dei dati registrati dai sismometri e dagli accelerometri e delle successive interpolazioni basate sulle conoscenze sismologiche. Le mappe di scuotimento - ShakeMap - sono calcolate solo a fini di ricerca e danno esclusivamente stime indicative dello scuotimento prodotto dal terremoto. Sono calcolate automaticamente dai dati strumentali registrati dalle stazioni sismiche ed aggiornate man mano che nuovi dati diventano disponibili. Per ulteriori informazioni è possibile consultare il sito http://shakemap.ingv.it. La stella nera è l’epicentro del terremoto avvenuto. I triangoli sono le stazioni accelerometriche e velocimetriche usate nel calcolo, colorate in base allo scuotimento registrato.

Mappa di scuotimento: intensità

Mappa di scuotimento: intensità

In questa mappa è riportata la distribuzione delle intensità strumentali. L’intensità è ricavata attraverso una legge empirica che correla i valori registrati di effettivo scuotimento del suolo, per esempio in termini di accelerazione e velocità del suolo, con l’intensità macrosismica relativa ai terremoti italiani, come riportata nel DataBase Macrosismico Italiano (DBMI15, https://doi.org/10.13127/cpti/cpti15.3).
Mappa di scuotimento: accelerazione

Mappa di scuotimento: accelerazione

In questa mappa è riportata la distribuzione delle accelerazioni di picco registrate, espresse in percentuale di g, l'accelerazione di gravità = 9.81 m/s².
Mappa di scuotimento: velocità

Mappa di scuotimento: velocità

In questa mappa è riportata la distribuzione delle velocità di picco espresse in cm/s.
Mappa del risentimento sismico
Cronologia delle localizzazioni calcolate
Tipo Magnitudo Tempo origine (UTC) Latitudine Longitudine Profondità (km) Ora pubblicazione (UTC) Autore ID Localizzazione
Bollettino
Rev1000
Md 2.7 1991-01-26
04:56:38
42.006 13.033 22 2013-07-15
08:40:51
Bollettino Sismico Italiano INGV 134919
Localizzazione e magnitudo preferite finora.
Parametri della localizzazione preferita

Localizzazione

Campo Valore
Tempo (UTC) 1991-01-26 04:56:38 ± 0.323
Latitudine 42.0060 ± 0.0340
Longitudine 13.0330 ± 0.0356
Profondità (km) 22 ± 2 (from location)
Metodo di valutazione manual
Stato della valutazione reviewed
Versione 1000 -> BULLETIN-VAX
Tipo di evento earthquake
ID localizzazione 134919

Incertezze

Campo Valore
Tipo di incertezza horizontal uncertainty
Semi-asse maggiore dell'ellisse di confidenza (metri)
Semi-asse minore dell'ellisse di confidenza (metri)
azimuth dell’asse maggiore dell’ellisse di confidenza (gradi)
Regione di confidenza sul piano orizzontale espressa mediante singolo valore di incertezza (metri) 4788.2
Livello di confidenza dell'incertezza (%) 68

Qualità

Campo Valore
Maggiore gap azimutale nella distribuzione delle stazioni all'epicentro 208
Numero di fasi associato indipendentemente se utilizzate nella localizzazione (determinazione dell'Origin) 8
Numero di fasi 8
Scarto quadratico medio dei residui di tempo risultanti dal calcolo del tempo origine (Origin) della localizzazione (sec) 0.3
Distanza epicentrale della stazione piu' vicina (gradi) 0.00267
Distanza epicentrale della stazione piu’ lontana (gradi) 0.00979
Numero di stazioni in cui l’evento e’ stato osservato 4
Numero di stazioni usate nel calcolo dell'Origin 4
Parametri della magnitudo

Md:2.7

Campo Valore
Valore 2.7
Incertezza
Num. stazioni usate 4
Tipo di magnitudo Md
Localizzazione di riferimento 134919
Agenzia INGV
Autore Bollettino Sismico Italiano INGV
Tempo di creazione (UTC) 2013-01-04 19:05:47
Tempi di arrivo
SCNL Time Uncertainty Polarity Evaluation_mode Phase Azimuth Distance(km) Takeoff_angle Residual Weight
--.ASS.Z. 1991-01-26T04:57:13.00 10.0 undecidable manual SN 345 1.0878 0.66 0.1
--.SDI.Z. 1991-01-26T04:57:02.00 10.0 undecidable manual SG 117 0.6438 0.53 0.2
--.ASS.Z. 1991-01-26T04:56:57.50 10.0 undecidable manual PN 345 1.0878 -0.45 0.6
--.MNS.Z. 1991-01-26T04:56:55.40 10.0 undecidable manual SG 325 0.4551 -0.13 0.7
--.SDI.Z. 1991-01-26T04:56:51.80 10.0 undecidable manual PG 117 0.6438 0.13 1.7
--.AZI.Z. 1991-01-26T04:56:51.00 10.0 undecidable manual SG 93 0.2997 0.2 0.6
--.MNS.Z. 1991-01-26T04:56:48.40 10.0 undecidable manual PG 325 0.4551 0.16 3.4
--.AZI.Z. 1991-01-26T04:56:45.00 10.0 undecidable manual PG 93 0.2997 -0.52 0.7
TDMT - Time Domain Moment Tensor
Meccanismi di sorgente sismica nell'area
Meccanismi di sorgente sismica

Meccanismi di sorgente sismica

In questa mappa sono riportate i meccanismi di sorgente sismica dei terremoti dal 1977 alla data di questo evento. I tensori momento in rosso sono ottenuti con la tecnica del Regional Centroid Moment Tensor (RCMT, http://www.bo.ingv.it/RCMT; https://doi.org/10.13127/rcmt/euromed) e vengono calcolati per eventi sismici di magnitudo maggiore di 4.5 nella regione euro-mediterranea. Talvolta, se la disponibilità dei dati lo permette vengono calcolati anche per eventi di magnitudo inferiore, fino a 4.0. I tensori momento in grigio sono calcolati con la tecnica del Time Domain Moment Tensor (TDMT, /tdmt) per terremoti di magnitudo maggiore di 3.2, quando i dati lo permettono. La dimensione dei simboli è proporzionale alla magnitudo momento Mw dell’evento.
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