Terremoto di magnitudo Md 2.6 del 19-01-1991 ore 04:00:54 (UTC) in zona: 1 km SW Pozzaglia Sabina (RI)

Un terremoto di magnitudo Md 2.6 è avvenuto nella zona: 1 km SW Pozzaglia Sabina (RI), il

  • 19-01-1991 04:00:54 (UTC)
  • 19-01-1991 05:00:54 (UTC +01:00) ora italiana

con coordinate geografiche (lat, lon) 42.1560, 12.9620 ad una profondità di 8 km.

Il terremoto è stato localizzato da: Bollettino Sismico Italiano INGV.

Ricerca terremoti: Qualsiasi nel raggio di 30 km

I valori delle coordinate ipocentrali e della magnitudo rappresentano la migliore stima con i dati a disposizione. Eventuali nuovi dati o analisi potrebbero far variare tali stime.

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Comuni entro 20 km dall'epicentro

Le distanze sono calcolate in base alle coordinate geografiche del Municipio (Istat).
Comune Prov Dist Pop Cum Pop
Pozzaglia Sabina RI 1 360 360
Orvinio RI 3 405 765
Turania RI 5 241 1006
Paganico Sabino RI 5 172 1178
Ascrea RI 5 234 1412
Colle di Tora RI 6 372 1784
Collegiove RI 7 213 1997
Castel di Tora RI 7 288 2285
Vivaro Romano RM 7 182 2467
Collalto Sabino RI 8 442 2909
Percile RM 8 255 3164
Vallinfreda RM 8 283 3447
Poggio Moiano RI 9 2751 6198
Nespolo RI 9 246 6444
Scandriglia RI 10 3108 9552
Licenza RM 10 1011 10563
Varco Sabino RI 11 187 10750
Marcetelli RI 11 89 10839
Riofreddo RM 11 781 11620
Cineto Romano RM 12 601 12221
Monteflavio RM 12 1348 13569
Monteleone Sabino RI 12 1224 14793
Carsoli AQ 12 5396 20189
Roccagiovine RM 13 263 20452
Montorio Romano RM 13 1984 22436
Longone Sabino RI 13 597 23033
Oricola AQ 13 1244 24277
Arsoli RM 13 1586 25863
Rocca Sinibalda RI 14 815 26678
Torricella in Sabina RI 14 1342 28020
Mandela RM 14 917 28937
Nerola RM 14 1926 30863
Poggio San Lorenzo RI 15 589 31452
Roviano RM 15 1351 32803
Poggio Nativo RI 15 2622 35425
Frasso Sabino RI 15 743 36168
Pereto AQ 16 682 36850
Moricone RM 16 2650 39500
Anticoli Corrado RM 16 915 40415
Pescorocchiano RI 17 2075 42490
Vicovaro RM 17 4019 46509
Saracinesco RM 17 185 46694
Rocca di Botte AQ 17 856 47550
Casaprota RI 17 744 48294
Petrella Salto RI 18 1197 49491
Fiamignano RI 18 1413 50904
Toffia RI 18 1058 51962
Marano Equo RM 18 779 52741
Montelibretti RM 19 5323 58064
Montenero Sabino RI 19 299 58363
Concerviano RI 19 291 58654
San Polo dei Cavalieri RM 19 2992 61646
Palombara Sabina RM 19 13269 74915
Sambuci RM 19 925 75840
Belmonte in Sabina RI 19 636 76476
Marcellina RM 19 7280 83756
Camerata Nuova RM 19 447 84203
Castelnuovo di Farfa RI 20 1059 85262

Città più vicine con almeno 50000 abitanti

Il terremoto è stato localizzato
25 Km a NE di Tivoli (56533 abitanti)
26 Km a NE di Guidonia Montecelio (88673 abitanti)
42 Km a SW di L'Aquila (69753 abitanti)
49 Km a NE di Roma (2864731 abitanti)
52 Km a SE di Terni (111501 abitanti)
54 Km a N di Velletri (53303 abitanti)
66 Km a NE di Pomezia (62966 abitanti)
68 Km a NE di Aprilia (73446 abitanti)
74 Km a NE di Fiumicino (78395 abitanti)
76 Km a E di Viterbo (67173 abitanti)
77 Km a N di Latina (125985 abitanti)
83 Km a SW di Teramo (54892 abitanti)
83 Km a NE di Anzio (54211 abitanti)
92 Km a S di Foligno (57155 abitanti)
97 Km a E di Civitavecchia (52991 abitanti)
Sismicità recente e storica

Queste mappe mostrano l'attività sismica della zona in diversi intervalli temporali, precedenti all’evento sismico a cui si riferiscono. Per quel che riguarda le prime due mappe, i dati riportati provengono dalle analisi effettuate in tempo reale dal personale delle Sale Operative dell'INGV subito dopo ogni terremoto. La terza mappa mostra i dati dal 1985 alla data del terremoto: le localizzazioni sono riviste dagli analisti sismologi del Bollettino Sismico Italiano dell'INGV. I parametri della localizzazione (coordinate ipocentrali e magnitudo) sono la migliore stima possibile con i dati a disposizione dell’INGV, ma sono costantemente aggiornati in funzione di ulteriori dati che si rendano disponibili. I parametri della localizzazione e della magnitudo, successivamente rivisti dagli analisti sismologi, possono variare.

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 0.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, nelle 72 ore precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 2.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi, confinanti nei 90 giorni precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 3.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, dal 1985 alla data di questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dall'anno 1000 al 2019

I terremoti dall'anno 1000 al 2019

In questa mappa sono riportati i terremoti del catalogo storico CPTI15 (Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani, v4.0, https://doi.org/10.13127/cpti/cpti15.4). La grandezza del quadrato indica le diverse classi di magnitudo. Fornisce dati parametrici omogenei, sia macrosismici, sia strumentali, relativi ai terremoti con intensità massima ≥ 5 o magnitudo ≥ 4.0 d'interesse per l'Italia nella finestra temporale 1000-2020. Per gli eventi di magnitudo stimata ≥ 6.0 è indicato l'anno in cui è avvenuto il terremoto. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Pericolosità sismica

Con pericolosità sismica si intende lo scuotimento del suolo atteso in un sito a causa di un terremoto. Essendo prevalentemente un’analisi di tipo probabilistico, si può definire un certo scuotimento solo associato alla probabilità di accadimento nel prossimo futuro. Non si tratta pertanto di previsione deterministica dei terremoti, obiettivo lungi dal poter essere raggiunto ancora in tutto il mondo, né del massimo terremoto possibile in un’area, in quanto il terremoto massimo ha comunque probabilità di verificarsi molto basse.

Nel 2004 è stata rilasciata questa mappa della pericolosità sismica (http://zonesismiche.mi.ingv.it) che fornisce un quadro delle aree più pericolose in Italia. La mappa di pericolosità sismica del territorio nazionale (GdL MPS, 2004; rif. Ordinanza PCM del 28 aprile 2006, n. 3519, All. 1b) è espressa in termini di accelerazione orizzontale del suolo con probabilità di eccedenza del 10% in 50 anni, riferita a suoli rigidi (Vs30>800 m/s; cat. A, punto 3.2.1 del D.M. 14.09.2005).

I colori indicano i diversi valori di accelerazione del terreno che hanno una probabilità del 10% di essere superati in 50 anni. Indicativamente i colori associati ad accelerazioni più basse indicano zone meno pericolose, dove la frequenza di terremoti più forti è minore rispetto a quelle più pericolose, ma questo non significa che non possano verificarsi.

Mappa di pericolosità sismica

Mappa di pericolosità sismica

In questa mappa è riportato un particolare del modello di pericolosità sismica del territorio nazionale e la stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Mappe di scuotimento
Mappa del risentimento sismico
Cronologia delle localizzazioni calcolate
Tipo Magnitudo Tempo origine (UTC) Latitudine Longitudine Profondità (km) Ora pubblicazione (UTC) Autore ID Localizzazione
Bollettino
Rev1000
Md 2.6
ML-VAX 1.7
1991-01-19
04:00:54
42.156 12.962 8 2013-07-15
08:40:51
Bollettino Sismico Italiano INGV 134599
Localizzazione e magnitudo preferite finora.
Parametri della localizzazione preferita

Localizzazione

Campo Valore
Tempo (UTC) 1991-01-19 04:00:54 ± 0.183
Latitudine 42.1560 ± 0.0061
Longitudine 12.9620 ± 0.0117
Profondità (km) 8 ± 1 (from location)
Metodo di valutazione manual
Stato della valutazione reviewed
Versione 1000 -> BULLETIN-VAX
Tipo di evento earthquake
ID localizzazione 134599

Incertezze

Campo Valore
Tipo di incertezza horizontal uncertainty
Semi-asse maggiore dell'ellisse di confidenza (metri)
Semi-asse minore dell'ellisse di confidenza (metri)
azimuth dell’asse maggiore dell’ellisse di confidenza (gradi)
Regione di confidenza sul piano orizzontale espressa mediante singolo valore di incertezza (metri) 1179.0
Livello di confidenza dell'incertezza (%) 68

Qualità

Campo Valore
Maggiore gap azimutale nella distribuzione delle stazioni all'epicentro 108
Numero di fasi associato indipendentemente se utilizzate nella localizzazione (determinazione dell'Origin) 16
Numero di fasi 16
Scarto quadratico medio dei residui di tempo risultanti dal calcolo del tempo origine (Origin) della localizzazione (sec) 0.2
Distanza epicentrale della stazione piu' vicina (gradi) 0.00259
Distanza epicentrale della stazione piu’ lontana (gradi) 0.01206
Numero di stazioni in cui l’evento e’ stato osservato 8
Numero di stazioni usate nel calcolo dell'Origin 8
Parametri delle magnitudo

Md:2.6

Campo Valore
Valore 2.6
Incertezza
Num. stazioni usate 6
Tipo di magnitudo Md
Localizzazione di riferimento 134599
Agenzia INGV
Autore Bollettino Sismico Italiano INGV
Tempo di creazione (UTC) 2013-01-04 19:05:29

ML:1.7

Campo Valore
Valore 1.7
Incertezza
Num. stazioni usate 4
Tipo di magnitudo ML
Localizzazione di riferimento 134599
Agenzia INGV
Autore Bollettino Sismico Italiano INGV
Tempo di creazione (UTC) 2015-04-28 13:07:13
Tempi di arrivo
SCNL Time Uncertainty Polarity Evaluation_mode Phase Azimuth Distance(km) Takeoff_angle Residual Weight
--.ARV.Z. 1991-01-19T04:01:36.40 10.0 undecidable manual SN 359 1.3431 -0.65 0.1
--.ASS.Z. 1991-01-19T04:01:26.82 10.0 undecidable manual SG 345 0.9213 0.44 0.3
--.SDI.Z. 1991-01-19T04:01:21.81 10.0 undecidable manual SG 125 0.7659 0.57 0.2
--.ARV.Z. 1991-01-19T04:01:18.89 10.0 undecidable manual PN 359 1.3431 -0.02 1.4
--.ASS.Z. 1991-01-19T04:01:12.56 10.0 undecidable manual PG 345 0.9213 -0.19 1.5
--.RDP.Z. 1991-01-19T04:01:10.20 10.0 undecidable manual SG 204 0.4329 -0.44 0.5
--.RMP.Z. 1991-01-19T04:01:09.60 10.0 undecidable manual SG 209 0.3885 0.5 0.3
--.SDI.Z. 1991-01-19T04:01:09.12 10.0 undecidable manual PG 125 0.7659 -0.66 0.4
--.AQU.Z. 1991-01-19T04:01:08.52 10.0 undecidable manual SG 58 0.3774 -0.12 0.8
--.MNS.Z. 1991-01-19T04:01:06.50 10.0 undecidable manual SG 317 0.3108 0.18 0.8
--.CP9.Z. 1991-01-19T04:01:05.94 10.0 undecidable manual SG 181 0.2886 0.14 0.8
--.RMP.Z. 1991-01-19T04:01:03.00 10.0 undecidable manual PG 209 0.3885 0.23 1.8
--.AQU.Z. 1991-01-19T04:01:03.12 10.0 undecidable manual PG 58 0.3774 0.62 0.6
--.RDP.Z. 1991-01-19T04:01:03.43 10.0 undecidable manual PG 204 0.4329 -0.13 2.1
--.MNS.Z. 1991-01-19T04:01:01.11 10.0 undecidable manual PG 317 0.3108 -0.05 2.2
--.CP9.Z. 1991-01-19T04:01:00.81 10.0 undecidable manual PG 181 0.2886 -0.05 2.2
TDMT - Time Domain Moment Tensor
Meccanismi di sorgente sismica nell'area
Meccanismi di sorgente sismica

Meccanismi di sorgente sismica

In questa mappa sono riportate i meccanismi di sorgente sismica dei terremoti dal 1977 alla data di questo evento. I tensori momento in rosso sono ottenuti con la tecnica del Regional Centroid Moment Tensor (RCMT, http://www.bo.ingv.it/RCMT; https://doi.org/10.13127/rcmt/euromed) e vengono calcolati per eventi sismici di magnitudo maggiore di 4.5 nella regione euro-mediterranea. Talvolta, se la disponibilità dei dati lo permette vengono calcolati anche per eventi di magnitudo inferiore, fino a 4.0. I tensori momento in grigio sono calcolati con la tecnica del Time Domain Moment Tensor (TDMT, /tdmt) per terremoti di magnitudo maggiore di 3.2, quando i dati lo permettono. La dimensione dei simboli è proporzionale alla magnitudo momento Mw dell’evento.
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