Terremoto di magnitudo Md 2.6 del 20-12-1990 ore 04:46:32 (Italia) in zona: 3 km W Falerone (FM)

Un terremoto di magnitudo Md 2.6 è avvenuto nella zona: 3 km W Falerone (FM), il

  • 20-12-1990 03:46:32 (UTC)
  • 20-12-1990 04:46:32 (UTC +01:00) ora italiana

con coordinate geografiche (lat, lon) 43.1050, 13.4410 ad una profondità di 5 km.

Il terremoto è stato localizzato da: Bollettino Sismico Italiano INGV.

Ricerca terremoti: Qualsiasi nel raggio di 30 km

I valori delle coordinate ipocentrali e della magnitudo rappresentano la migliore stima con i dati a disposizione. Eventuali nuovi dati o analisi potrebbero far variare tali stime.

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Comuni entro 20 km dall'epicentro

Le distanze sono calcolate in base alle coordinate geografiche del Municipio (Istat).
Comune Prov Dist Pop Cum Pop
Falerone FM 3 3337 3337
Sant'Angelo in Pontano MC 4 1436 4773
Monte Vidon Corrado FM 4 731 5504
Montappone FM 4 1682 7186
Servigliano FM 5 2336 9522
Penna San Giovanni MC 5 1108 10630
Massa Fermana FM 6 963 11593
Loro Piceno MC 7 2401 13994
Ripe San Ginesio MC 7 852 14846
Monte San Martino MC 8 765 15611
Belmonte Piceno FM 8 646 16257
Montegiorgio FM 8 6851 23108
Gualdo MC 9 815 23923
Colmurano MC 10 1263 25186
Monteleone di Fermo FM 10 395 25581
Mogliano MC 10 4696 30277
San Ginesio MC 10 3498 33775
Monsampietro Morico FM 10 659 34434
Santa Vittoria in Matenano FM 10 1330 35764
Smerillo FM 11 365 36129
Urbisaglia MC 12 2628 38757
Montelparo FM 12 778 39535
Magliano di Tenna FM 13 1452 40987
Francavilla d'Ete FM 13 964 41951
Montottone FM 13 979 42930
Montefalcone Appennino FM 13 424 43354
Grottazzolina FM 13 3398 46752
Petriolo MC 13 1998 48750
Sarnano MC 14 3264 52014
Rapagnano FM 14 2145 54159
Monte Rinaldo FM 14 379 54538
Camporotondo di Fiastrone MC 15 563 55101
Cessapalombo MC 15 512 55613
Monte San Pietrangeli FM 15 2458 58071
Amandola FM 15 3629 61700
Monte Giberto FM 16 801 62501
Ortezzano FM 16 774 63275
Force AP 16 1354 64629
Torre San Patrizio FM 16 2048 66677
Comunanza AP 16 3166 69843
Monte Vidon Combatte FM 17 433 70276
Corridonia MC 17 15430 85706
Tolentino MC 17 20069 105775
Belforte del Chienti MC 18 1886 107661
Ponzano di Fermo FM 18 1674 109335
Caldarola MC 18 1823 111158
Petritoli FM 18 2335 113493
Montalto delle Marche AP 19 2122 115615
Montedinove AP 19 488 116103
Monte San Giusto MC 19 8191 124294
Rotella AP 19 906 125200
Pollenza MC 20 6618 131818
Montefortino FM 20 1178 132996

Città più vicine con almeno 50000 abitanti

Il terremoto è stato localizzato
54 Km a NW di Teramo (54892 abitanti)
57 Km a S di Ancona (100861 abitanti)
62 Km a E di Foligno (57155 abitanti)
84 Km a N di L'Aquila (69753 abitanti)
85 Km a E di Perugia (166134 abitanti)
88 Km a NW di Montesilvano (53738 abitanti)
89 Km a NE di Terni (111501 abitanti)
89 Km a SE di Fano (60888 abitanti)
95 Km a NW di Pescara (121014 abitanti)
99 Km a SE di Pesaro (94582 abitanti)
Sismicità recente e storica

Queste mappe mostrano l'attività sismica della zona in diversi intervalli temporali, precedenti all’evento sismico a cui si riferiscono. Per quel che riguarda le prime due mappe, i dati riportati provengono dalle analisi effettuate in tempo reale dal personale delle Sale Operative dell'INGV subito dopo ogni terremoto. La terza mappa mostra i dati dal 1985 alla data del terremoto: le localizzazioni sono riviste dagli analisti sismologi del Bollettino Sismico Italiano dell'INGV. I parametri della localizzazione (coordinate ipocentrali e magnitudo) sono la migliore stima possibile con i dati a disposizione dell’INGV, ma sono costantemente aggiornati in funzione di ulteriori dati che si rendano disponibili. I parametri della localizzazione e della magnitudo, successivamente rivisti dagli analisti sismologi, possono variare.

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 0.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, nelle 72 ore precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 2.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi, confinanti nei 90 giorni precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 3.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, dal 1985 alla data di questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dall'anno 1000 al 2019

I terremoti dall'anno 1000 al 2019

In questa mappa sono riportati i terremoti del catalogo storico CPTI15 (Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani, v4.0, https://doi.org/10.13127/cpti/cpti15.4). La grandezza del quadrato indica le diverse classi di magnitudo. Fornisce dati parametrici omogenei, sia macrosismici, sia strumentali, relativi ai terremoti con intensità massima ≥ 5 o magnitudo ≥ 4.0 d'interesse per l'Italia nella finestra temporale 1000-2020. Per gli eventi di magnitudo stimata ≥ 6.0 è indicato l'anno in cui è avvenuto il terremoto. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Pericolosità sismica

Con pericolosità sismica si intende lo scuotimento del suolo atteso in un sito a causa di un terremoto. Essendo prevalentemente un’analisi di tipo probabilistico, si può definire un certo scuotimento solo associato alla probabilità di accadimento nel prossimo futuro. Non si tratta pertanto di previsione deterministica dei terremoti, obiettivo lungi dal poter essere raggiunto ancora in tutto il mondo, né del massimo terremoto possibile in un’area, in quanto il terremoto massimo ha comunque probabilità di verificarsi molto basse.

Nel 2004 è stata rilasciata questa mappa della pericolosità sismica (http://zonesismiche.mi.ingv.it) che fornisce un quadro delle aree più pericolose in Italia. La mappa di pericolosità sismica del territorio nazionale (GdL MPS, 2004; rif. Ordinanza PCM del 28 aprile 2006, n. 3519, All. 1b) è espressa in termini di accelerazione orizzontale del suolo con probabilità di eccedenza del 10% in 50 anni, riferita a suoli rigidi (Vs30>800 m/s; cat. A, punto 3.2.1 del D.M. 14.09.2005).

I colori indicano i diversi valori di accelerazione del terreno che hanno una probabilità del 10% di essere superati in 50 anni. Indicativamente i colori associati ad accelerazioni più basse indicano zone meno pericolose, dove la frequenza di terremoti più forti è minore rispetto a quelle più pericolose, ma questo non significa che non possano verificarsi.

Mappa di pericolosità sismica

Mappa di pericolosità sismica

In questa mappa è riportato un particolare del modello di pericolosità sismica del territorio nazionale e la stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Mappe di scuotimento
Mappa del risentimento sismico
Cronologia delle localizzazioni calcolate
Tipo Magnitudo Tempo origine (UTC) Latitudine Longitudine Profondità (km) Ora pubblicazione (UTC) Autore ID Localizzazione
Bollettino
Rev1000
Md 2.6
ML-VAX 2.0
1990-12-20
03:46:32
43.105 13.441 5 2013-07-15
08:41:04
Bollettino Sismico Italiano INGV 132819
Localizzazione e magnitudo preferite finora.
Parametri della localizzazione preferita

Localizzazione

Campo Valore
Tempo (UTC) 1990-12-20 03:46:32 ± 0.233
Latitudine 43.1050 ± 0.0113
Longitudine 13.4410 ± 0.0235
Profondità (km) 5 (operator assigned)
Metodo di valutazione manual
Stato della valutazione reviewed
Versione 1000 -> BULLETIN-VAX
Tipo di evento earthquake
ID localizzazione 132819

Incertezze

Campo Valore
Tipo di incertezza horizontal uncertainty
Semi-asse maggiore dell'ellisse di confidenza (metri)
Semi-asse minore dell'ellisse di confidenza (metri)
azimuth dell’asse maggiore dell’ellisse di confidenza (gradi)
Regione di confidenza sul piano orizzontale espressa mediante singolo valore di incertezza (metri) 2286.2
Livello di confidenza dell'incertezza (%) 68

Qualità

Campo Valore
Maggiore gap azimutale nella distribuzione delle stazioni all'epicentro 149
Numero di fasi associato indipendentemente se utilizzate nella localizzazione (determinazione dell'Origin) 17
Numero di fasi 17
Scarto quadratico medio dei residui di tempo risultanti dal calcolo del tempo origine (Origin) della localizzazione (sec) 0.7
Distanza epicentrale della stazione piu' vicina (gradi) 0.00170
Distanza epicentrale della stazione piu’ lontana (gradi) 0.01263
Numero di stazioni in cui l’evento e’ stato osservato 9
Numero di stazioni usate nel calcolo dell'Origin 9
Parametri delle magnitudo

Md:2.6

Campo Valore
Valore 2.6
Incertezza
Num. stazioni usate 3
Tipo di magnitudo Md
Localizzazione di riferimento 132819
Agenzia INGV
Autore Bollettino Sismico Italiano INGV
Tempo di creazione (UTC) 2013-01-04 19:03:45

ML:2.0

Campo Valore
Valore 2.0
Incertezza
Num. stazioni usate 2
Tipo di magnitudo ML
Localizzazione di riferimento 132819
Agenzia INGV
Autore Bollettino Sismico Italiano INGV
Tempo di creazione (UTC) 2015-04-28 13:07:13
Tempi di arrivo
SCNL Time Uncertainty Polarity Evaluation_mode Phase Azimuth Distance(km) Takeoff_angle Residual Weight
--.CRE.Z. 1990-12-20T03:47:13.52 10.0 undecidable manual SN 295 1.1988 0.95 0.2
--.SFI.Z. 1990-12-20T03:46:59.00 10.0 undecidable manual PN 305 1.3986 0.66 0.6
--.AQU.Z. 1990-12-20T03:46:58.48 10.0 undecidable manual SG 182 0.7437 -0.72 0.4
--.CRE.Z. 1990-12-20T03:46:56.70 10.0 undecidable manual PN 295 1.1988 1.18 0.3
--.ASS.Z. 1990-12-20T03:46:52.91 10.0 undecidable manual SG 266 0.5772 -0.71 0.4
--.ARV.Z. 1990-12-20T03:46:51.25 10.0 undecidable manual SG 317 0.5328 -1 0.3
--.AOI.Z. 1990-12-20T03:46:49.40 10.0 undecidable manual SG 14 0.4551 -0.42 0.8
--.AQU.Z. 1990-12-20T03:46:49.30 10.0 undecidable manual PG 182 0.7437 1.23 0.4
--.ALP.Z. 1990-12-20T03:46:45.60 10.0 undecidable manual SG 164 0.333 0.28 0.8
--.ASS.Z. 1990-12-20T03:46:43.57 10.0 positive manual PG 266 0.5772 -1.01 1.4
--.CIO.Z. 1990-12-20T03:46:42.30 10.0 undecidable manual SG 292 0.2331 0.88 0.5
--.ARV.Z. 1990-12-20T03:46:42.81 10.0 negative manual PG 317 0.5328 -0.98 1.4
--.AOI.Z. 1990-12-20T03:46:41.50 10.0 undecidable manual PG 14 0.4551 -0.88 1.6
--.SSO.Z. 1990-12-20T03:46:40.90 10.0 undecidable manual SG 355 0.1887 1.19 0.3
--.ALP.Z. 1990-12-20T03:46:39.70 10.0 undecidable manual PG 164 0.333 -0.08 2.9
--.SSO.Z. 1990-12-20T03:46:37.30 10.0 undecidable manual PG 355 0.1887 0.75 1.9
--.CIO.Z. 1990-12-20T03:46:37.90 10.0 undecidable manual PG 292 0.2331 0.37 2.7
TDMT - Time Domain Moment Tensor
Meccanismi di sorgente sismica nell'area
Meccanismi di sorgente sismica

Meccanismi di sorgente sismica

In questa mappa sono riportate i meccanismi di sorgente sismica dei terremoti dal 1977 alla data di questo evento. I tensori momento in rosso sono ottenuti con la tecnica del Regional Centroid Moment Tensor (RCMT, http://www.bo.ingv.it/RCMT; https://doi.org/10.13127/rcmt/euromed) e vengono calcolati per eventi sismici di magnitudo maggiore di 4.5 nella regione euro-mediterranea. Talvolta, se la disponibilità dei dati lo permette vengono calcolati anche per eventi di magnitudo inferiore, fino a 4.0. I tensori momento in grigio sono calcolati con la tecnica del Time Domain Moment Tensor (TDMT, /tdmt) per terremoti di magnitudo maggiore di 3.2, quando i dati lo permettono. La dimensione dei simboli è proporzionale alla magnitudo momento Mw dell’evento.
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