Terremoto di magnitudo Md 3.3 del 07-02-1985 ore 17:19:01 (UTC) in zona: Costa Calabra nord occidentale (Cosenza)

Un terremoto di magnitudo Md 3.3 è avvenuto nella zona: Costa Calabra nord occidentale (Cosenza), il

  • 07-02-1985 17:19:01 (UTC)
  • 07-02-1985 18:19:01 (UTC +01:00) ora italiana

con coordinate geografiche (lat, lon) 39.0760, 16.0370 ad una profondità di 63 km.

Il terremoto è stato localizzato da: Bollettino Sismico Italiano INGV.

Ricerca terremoti: Qualsiasi nel raggio di 30 km

I valori delle coordinate ipocentrali e della magnitudo rappresentano la migliore stima con i dati a disposizione. Eventuali nuovi dati o analisi potrebbero far variare tali stime.

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Comuni entro 20 km dall'epicentro

Le distanze sono calcolate in base alle coordinate geografiche del Municipio (Istat).
Comune Prov Dist Pop Cum Pop
Amantea CS 8 13975 13975
Serra d'Aiello CS 8 458 14433
San Pietro in Amantea CS 10 505 14938
Belmonte Calabro CS 10 2003 16941
Nocera Terinese CZ 12 4731 21672
Cleto CS 12 1301 22973
Aiello Calabro CS 12 1729 24702
San Mango d'Aquino CZ 13 1564 26266
Falerna CZ 14 4028 30294
Lago CS 14 2624 32918
Longobardi CS 15 2312 35230
Martirano Lombardo CZ 17 1112 36342
Fiumefreddo Bruzio CS 18 2994 39336
Martirano CZ 18 884 40220
Gizzeria CZ 18 4982 45202
Grimaldi CS 19 1680 46882
Altilia CS 20 711 47593

Città più vicine con almeno 50000 abitanti

Il terremoto è stato localizzato
27 Km a W di Lamezia Terme (70714 abitanti)
31 Km a SW di Cosenza (67546 abitanti)
52 Km a W di Catanzaro (90612 abitanti)
94 Km a W di Crotone (62178 abitanti)
Sismicità recente e storica

Queste mappe mostrano l'attività sismica della zona in diversi intervalli temporali, precedenti all’evento sismico a cui si riferiscono. Per quel che riguarda le prime due mappe, i dati riportati provengono dalle analisi effettuate in tempo reale dal personale delle Sale Operative dell'INGV subito dopo ogni terremoto. La terza mappa mostra i dati dal 1985 alla data del terremoto: le localizzazioni sono riviste dagli analisti sismologi del Bollettino Sismico Italiano dell'INGV. I parametri della localizzazione (coordinate ipocentrali e magnitudo) sono la migliore stima possibile con i dati a disposizione dell’INGV, ma sono costantemente aggiornati in funzione di ulteriori dati che si rendano disponibili. I parametri della localizzazione e della magnitudo, successivamente rivisti dagli analisti sismologi, possono variare.

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 0.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, nelle 72 ore precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 2.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi, confinanti nei 90 giorni precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 3.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, dal 1985 alla data di questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dall'anno 1000 al 2019

I terremoti dall'anno 1000 al 2019

In questa mappa sono riportati i terremoti del catalogo storico CPTI15 (Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani, v4.0, https://doi.org/10.13127/cpti/cpti15.4). La grandezza del quadrato indica le diverse classi di magnitudo. Fornisce dati parametrici omogenei, sia macrosismici, sia strumentali, relativi ai terremoti con intensità massima ≥ 5 o magnitudo ≥ 4.0 d'interesse per l'Italia nella finestra temporale 1000-2020. Per gli eventi di magnitudo stimata ≥ 6.0 è indicato l'anno in cui è avvenuto il terremoto. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Pericolosità sismica

Con pericolosità sismica si intende lo scuotimento del suolo atteso in un sito a causa di un terremoto. Essendo prevalentemente un’analisi di tipo probabilistico, si può definire un certo scuotimento solo associato alla probabilità di accadimento nel prossimo futuro. Non si tratta pertanto di previsione deterministica dei terremoti, obiettivo lungi dal poter essere raggiunto ancora in tutto il mondo, né del massimo terremoto possibile in un’area, in quanto il terremoto massimo ha comunque probabilità di verificarsi molto basse.

Nel 2004 è stata rilasciata questa mappa della pericolosità sismica (http://zonesismiche.mi.ingv.it) che fornisce un quadro delle aree più pericolose in Italia. La mappa di pericolosità sismica del territorio nazionale (GdL MPS, 2004; rif. Ordinanza PCM del 28 aprile 2006, n. 3519, All. 1b) è espressa in termini di accelerazione orizzontale del suolo con probabilità di eccedenza del 10% in 50 anni, riferita a suoli rigidi (Vs30>800 m/s; cat. A, punto 3.2.1 del D.M. 14.09.2005).

I colori indicano i diversi valori di accelerazione del terreno che hanno una probabilità del 10% di essere superati in 50 anni. Indicativamente i colori associati ad accelerazioni più basse indicano zone meno pericolose, dove la frequenza di terremoti più forti è minore rispetto a quelle più pericolose, ma questo non significa che non possano verificarsi.

Mappa di pericolosità sismica

Mappa di pericolosità sismica

In questa mappa è riportato un particolare del modello di pericolosità sismica del territorio nazionale e la stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Mappe di scuotimento
Mappa del risentimento sismico
Cronologia delle localizzazioni calcolate
Tipo Magnitudo Tempo origine (UTC) Latitudine Longitudine Profondità (km) Ora pubblicazione (UTC) Autore ID Localizzazione
Bollettino
Rev1000
Md 3.3 1985-02-07
17:19:01
39.076 16.037 63 2013-07-15
08:40:51
Bollettino Sismico Italiano INGV 1299
Localizzazione e magnitudo preferite finora.
Parametri della localizzazione preferita

Localizzazione

Campo Valore
Tempo (UTC) 1985-02-07 17:19:01 ± 0.591
Latitudine 39.0760 ± 0.0294
Longitudine 16.0370 ± 0.0535
Profondità (km) 63 ± 26 (from location)
Metodo di valutazione manual
Stato della valutazione reviewed
Versione 1000 -> BULLETIN-VAX
Tipo di evento earthquake
ID localizzazione 1299

Incertezze

Campo Valore
Tipo di incertezza horizontal uncertainty
Semi-asse maggiore dell'ellisse di confidenza (metri)
Semi-asse minore dell'ellisse di confidenza (metri)
azimuth dell’asse maggiore dell’ellisse di confidenza (gradi)
Regione di confidenza sul piano orizzontale espressa mediante singolo valore di incertezza (metri) 5658.3
Livello di confidenza dell'incertezza (%) 68

Qualità

Campo Valore
Maggiore gap azimutale nella distribuzione delle stazioni all'epicentro 152
Numero di fasi associato indipendentemente se utilizzate nella localizzazione (determinazione dell'Origin) 11
Numero di fasi 11
Scarto quadratico medio dei residui di tempo risultanti dal calcolo del tempo origine (Origin) della localizzazione (sec) 0.4
Distanza epicentrale della stazione piu' vicina (gradi) 0.00575
Distanza epicentrale della stazione piu’ lontana (gradi) 0.02331
Numero di stazioni in cui l’evento e’ stato osservato 11
Numero di stazioni usate nel calcolo dell'Origin 11
Parametri della magnitudo

Md:3.3

Campo Valore
Valore 3.3
Incertezza
Num. stazioni usate 2
Tipo di magnitudo Md
Localizzazione di riferimento 1299
Agenzia INGV
Autore Bollettino Sismico Italiano INGV
Tempo di creazione (UTC) 2013-01-04 17:06:26
Tempi di arrivo
SCNL Time Uncertainty Polarity Evaluation_mode Phase Azimuth Distance(km) Takeoff_angle Residual Weight
--.FA1.Z. 1985-02-07T17:19:40.00 10.0 undecidable manual P 226 2.5863 -0.98 0.3
--.PA1.Z. 1985-02-07T17:19:36.00 10.0 undecidable manual P 203 2.22 -0.07 1.4
--.BAI.Z. 1985-02-07T17:19:34.50 10.0 positive manual P 17 2.1201 -0.21 2.7
--.LCI.Z. 1985-02-07T17:19:34.00 10.0 positive manual P 51 2.0202 0.57 1.8
--.PE1.Z. 1985-02-07T17:19:33.00 10.0 undecidable manual P 31 2.0202 -0.34 1.2
--.BRT.Z. 1985-02-07T17:19:32.50 10.0 undecidable manual P 25 1.9758 -0.34 1.2
--.GIB.Z. 1985-02-07T17:19:32.80 10.0 undecidable manual P 236 1.9092 1.01 0.3
--.SGO.Z. 1985-02-07T17:19:28.00 10.0 undecidable manual P 339 1.5762 0.63 0.9
--.CSI.Z. 1985-02-07T17:19:24.80 10.0 undecidable manual P ! 15 0.7326 8.41 0
--.ROI.Z. 1985-02-07T17:19:24.60 10.0 undecidable manual P ! 39 0.6327 9.29 0
--.ORI.Z. 1985-02-07T17:19:19.50 10.0 undecidable manual P 17 1.0101 -0.47 1.1
TDMT - Time Domain Moment Tensor
Meccanismi di sorgente sismica nell'area
Meccanismi di sorgente sismica

Meccanismi di sorgente sismica

In questa mappa sono riportate i meccanismi di sorgente sismica dei terremoti dal 1977 alla data di questo evento. I tensori momento in rosso sono ottenuti con la tecnica del Regional Centroid Moment Tensor (RCMT, http://www.bo.ingv.it/RCMT; https://doi.org/10.13127/rcmt/euromed) e vengono calcolati per eventi sismici di magnitudo maggiore di 4.5 nella regione euro-mediterranea. Talvolta, se la disponibilità dei dati lo permette vengono calcolati anche per eventi di magnitudo inferiore, fino a 4.0. I tensori momento in grigio sono calcolati con la tecnica del Time Domain Moment Tensor (TDMT, /tdmt) per terremoti di magnitudo maggiore di 3.2, quando i dati lo permettono. La dimensione dei simboli è proporzionale alla magnitudo momento Mw dell’evento.
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