Terremoto di magnitudo Md 2.6 del 04-05-1990 ore 00:13:26 (Italia) in zona: 3 km N Pietrelcina (BN)

Un terremoto di magnitudo Md 2.6 è avvenuto nella zona: 3 km N Pietrelcina (BN), il

  • 03-05-1990 22:13:26 (UTC)
  • 04-05-1990 00:13:26 (UTC +02:00) ora italiana

con coordinate geografiche (lat, lon) 41.2230, 14.8520 ad una profondità di 10 km.

Il terremoto è stato localizzato da: Bollettino Sismico Italiano INGV.

Ricerca terremoti: Qualsiasi nel raggio di 30 km

I valori delle coordinate ipocentrali e della magnitudo rappresentano la migliore stima con i dati a disposizione. Eventuali nuovi dati o analisi potrebbero far variare tali stime.

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Comuni entro 20 km dall'epicentro

Le distanze sono calcolate in base alle coordinate geografiche del Municipio (Istat).
Comune Prov Dist Pop Cum Pop
Pietrelcina BN 3 3114 3114
Pago Veiano BN 3 2406 5520
Pesco Sannita BN 4 1972 7492
Paduli BN 7 3978 11470
Fragneto l'Abate BN 7 1049 12519
San Giorgio La Molara BN 8 2994 15513
Fragneto Monforte BN 8 1840 17353
Reino BN 8 1210 18563
Molinara BN 9 1618 20181
Sant'Arcangelo Trimonte BN 9 573 20754
San Marco dei Cavoti BN 10 3371 24125
Buonalbergo BN 11 1730 25855
Benevento BN 12 60091 85946
Campolattaro BN 12 1072 87018
Casalbore AV 13 1800 88818
Apice BN 13 5686 94504
Ponte BN 14 2580 97084
Casalduni BN 14 1378 98462
Torrecuso BN 15 3407 101869
Circello BN 15 2388 104257
Pontelandolfo BN 15 2167 106424
Montecalvo Irpino AV 15 3725 110149
Castelpoto BN 16 1254 111403
Colle Sannita BN 16 2431 113834
Paupisi BN 16 1633 115467
Calvi BN 17 2682 118149
Foglianise BN 17 3385 121534
San Nicola Manfredi BN 17 3722 125256
Ginestra degli Schiavoni BN 17 476 125732
San Martino Sannita BN 18 1230 126962
Sant'Angelo a Cupolo BN 18 4325 131287
Montefalcone di Val Fortore BN 18 1525 132812
San Giorgio del Sannio BN 18 10022 142834
Vitulano BN 18 2944 145778
Foiano di Val Fortore BN 18 1410 147188
Bonito AV 18 2448 149636
San Leucio del Sannio BN 18 3106 152742
San Lupo BN 19 801 153543
Apollosa BN 19 2658 156201
San Lorenzo Maggiore BN 19 2154 158355
San Nazzaro BN 19 884 159239
Cautano BN 20 2044 161283
Campoli del Monte Taburno BN 20 1546 162829

Città più vicine con almeno 50000 abitanti

Il terremoto è stato localizzato
12 Km a NE di Benevento (60091 abitanti)
35 Km a N di Avellino (54857 abitanti)
46 Km a E di Caserta (76326 abitanti)
51 Km a NE di Acerra (59573 abitanti)
56 Km a NE di Afragola (65057 abitanti)
59 Km a NE di Casoria (77642 abitanti)
59 Km a N di Cava de' Tirreni (53659 abitanti)
59 Km a NE di Scafati (50787 abitanti)
61 Km a E di Aversa (53047 abitanti)
61 Km a NE di Portici (55274 abitanti)
61 Km a N di Salerno (135261 abitanti)
63 Km a NE di Ercolano (53709 abitanti)
63 Km a NE di Torre del Greco (86275 abitanti)
64 Km a NE di Giugliano in Campania (122974 abitanti)
64 Km a W di Foggia (151991 abitanti)
66 Km a NE di Napoli (974074 abitanti)
66 Km a NE di Marano di Napoli (59874 abitanti)
66 Km a NE di Castellammare di Stabia (66466 abitanti)
68 Km a SW di San Severo (53905 abitanti)
69 Km a N di Battipaglia (50786 abitanti)
76 Km a NE di Pozzuoli (81661 abitanti)
88 Km a W di Cerignola (58396 abitanti)
Sismicità recente e storica

Queste mappe mostrano l'attività sismica della zona in diversi intervalli temporali, precedenti all’evento sismico a cui si riferiscono. Per quel che riguarda le prime due mappe, i dati riportati provengono dalle analisi effettuate in tempo reale dal personale delle Sale Operative dell'INGV subito dopo ogni terremoto. La terza mappa mostra i dati dal 1985 alla data del terremoto: le localizzazioni sono riviste dagli analisti sismologi del Bollettino Sismico Italiano dell'INGV. I parametri della localizzazione (coordinate ipocentrali e magnitudo) sono la migliore stima possibile con i dati a disposizione dell’INGV, ma sono costantemente aggiornati in funzione di ulteriori dati che si rendano disponibili. I parametri della localizzazione e della magnitudo, successivamente rivisti dagli analisti sismologi, possono variare.

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 0.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, nelle 72 ore precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 2.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi, confinanti nei 90 giorni precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 3.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, dal 1985 alla data di questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dall'anno 1000 al 2019

I terremoti dall'anno 1000 al 2019

In questa mappa sono riportati i terremoti del catalogo storico CPTI15 (Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani, v4.0, https://doi.org/10.13127/cpti/cpti15.4). La grandezza del quadrato indica le diverse classi di magnitudo. Fornisce dati parametrici omogenei, sia macrosismici, sia strumentali, relativi ai terremoti con intensità massima ≥ 5 o magnitudo ≥ 4.0 d'interesse per l'Italia nella finestra temporale 1000-2020. Per gli eventi di magnitudo stimata ≥ 6.0 è indicato l'anno in cui è avvenuto il terremoto. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Pericolosità sismica

Con pericolosità sismica si intende lo scuotimento del suolo atteso in un sito a causa di un terremoto. Essendo prevalentemente un’analisi di tipo probabilistico, si può definire un certo scuotimento solo associato alla probabilità di accadimento nel prossimo futuro. Non si tratta pertanto di previsione deterministica dei terremoti, obiettivo lungi dal poter essere raggiunto ancora in tutto il mondo, né del massimo terremoto possibile in un’area, in quanto il terremoto massimo ha comunque probabilità di verificarsi molto basse.

Nel 2004 è stata rilasciata questa mappa della pericolosità sismica (http://zonesismiche.mi.ingv.it) che fornisce un quadro delle aree più pericolose in Italia. La mappa di pericolosità sismica del territorio nazionale (GdL MPS, 2004; rif. Ordinanza PCM del 28 aprile 2006, n. 3519, All. 1b) è espressa in termini di accelerazione orizzontale del suolo con probabilità di eccedenza del 10% in 50 anni, riferita a suoli rigidi (Vs30>800 m/s; cat. A, punto 3.2.1 del D.M. 14.09.2005).

I colori indicano i diversi valori di accelerazione del terreno che hanno una probabilità del 10% di essere superati in 50 anni. Indicativamente i colori associati ad accelerazioni più basse indicano zone meno pericolose, dove la frequenza di terremoti più forti è minore rispetto a quelle più pericolose, ma questo non significa che non possano verificarsi.

Mappa di pericolosità sismica

Mappa di pericolosità sismica

In questa mappa è riportato un particolare del modello di pericolosità sismica del territorio nazionale e la stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Mappe di scuotimento
Mappa del risentimento sismico
Cronologia delle localizzazioni calcolate
Tipo Magnitudo Tempo origine (UTC) Latitudine Longitudine Profondità (km) Ora pubblicazione (UTC) Autore ID Localizzazione
Bollettino
Rev1000
Md 2.6
ML-VAX 1.5
1990-05-03
22:13:26
41.223 14.852 10 2013-07-15
08:40:51
Bollettino Sismico Italiano INGV 116089
Localizzazione e magnitudo preferite finora.
Parametri della localizzazione preferita

Localizzazione

Campo Valore
Tempo (UTC) 1990-05-03 22:13:26 ± 0.123
Latitudine 41.2230 ± 0.0093
Longitudine 14.8520 ± 0.0117
Profondità (km) 10 ± 3 (from location)
Metodo di valutazione manual
Stato della valutazione reviewed
Versione 1000 -> BULLETIN-VAX
Tipo di evento earthquake
ID localizzazione 116089

Incertezze

Campo Valore
Tipo di incertezza horizontal uncertainty
Semi-asse maggiore dell'ellisse di confidenza (metri)
Semi-asse minore dell'ellisse di confidenza (metri)
azimuth dell’asse maggiore dell’ellisse di confidenza (gradi)
Regione di confidenza sul piano orizzontale espressa mediante singolo valore di incertezza (metri) 1422.6
Livello di confidenza dell'incertezza (%) 68

Qualità

Campo Valore
Maggiore gap azimutale nella distribuzione delle stazioni all'epicentro 100
Numero di fasi associato indipendentemente se utilizzate nella localizzazione (determinazione dell'Origin) 16
Numero di fasi 16
Scarto quadratico medio dei residui di tempo risultanti dal calcolo del tempo origine (Origin) della localizzazione (sec) 0.3
Distanza epicentrale della stazione piu' vicina (gradi) 0.00300
Distanza epicentrale della stazione piu’ lontana (gradi) 0.01085
Numero di stazioni in cui l’evento e’ stato osservato 8
Numero di stazioni usate nel calcolo dell'Origin 8
Parametri delle magnitudo

Md:2.6

Campo Valore
Valore 2.6
Incertezza
Num. stazioni usate 4
Tipo di magnitudo Md
Localizzazione di riferimento 116089
Agenzia INGV
Autore Bollettino Sismico Italiano INGV
Tempo di creazione (UTC) 2013-01-04 18:47:54

ML:1.5

Campo Valore
Valore 1.5
Incertezza
Num. stazioni usate 3
Tipo di magnitudo ML
Localizzazione di riferimento 116089
Agenzia INGV
Autore Bollettino Sismico Italiano INGV
Tempo di creazione (UTC) 2015-04-28 13:07:13
Tempi di arrivo
SCNL Time Uncertainty Polarity Evaluation_mode Phase Azimuth Distance(km) Takeoff_angle Residual Weight
--.MGR.Z. 1990-05-03T22:14:06.70 10.0 undecidable manual SN 153 1.1988 -0.02 0.5
--.SDI.Z. 1990-05-03T22:13:58.20 10.0 undecidable manual SG 302 0.9213 -0.33 0.5
--.SGO.Z. 1990-05-03T22:13:53.48 10.0 undecidable manual SG 152 0.7437 0.62 0.3
--.RFI.Z. 1990-05-03T22:13:49.42 10.0 undecidable manual SG 277 0.6438 -0.48 0.4
--.MGR.Z. 1990-05-03T22:13:49.56 10.0 undecidable manual PN 153 1.1988 0.02 1.3
--.FG2.Z. 1990-05-03T22:13:49.56 10.0 undecidable manual SG 21 0.6216 0.6 0.3
--.DUI.Z. 1990-05-03T22:13:45.92 10.0 undecidable manual SG 326 0.5217 0.15 0.7
--.SDI.Z. 1990-05-03T22:13:44.16 10.0 undecidable manual PG 302 0.9213 -0.92 0.2
--.BSS.Z. 1990-05-03T22:13:42.68 10.0 undecidable manual SG 182 0.444 -0.6 0.3
--.SGO.Z. 1990-05-03T22:13:41.95 10.0 undecidable manual PG 152 0.7437 0.05 1.8
--.RFI.Z. 1990-05-03T22:13:40.48 10.0 positive manual PG 277 0.6438 0.27 3.1
--.TR9.Z. 1990-05-03T22:13:39.40 10.0 undecidable manual SG 121 0.333 -0.23 0.7
--.FG2.Z. 1990-05-03T22:13:39.35 10.0 undecidable manual PG 21 0.6216 -0.3 1.5
--.DUI.Z. 1990-05-03T22:13:38.56 10.0 undecidable manual PG 326 0.5217 0.74 0.5
--.BSS.Z. 1990-05-03T22:13:36.94 10.0 undecidable manual PG 182 0.444 0.55 0.9
--.TR9.Z. 1990-05-03T22:13:34.00 10.0 positive manual PG 121 0.333 -0.27 3.1
TDMT - Time Domain Moment Tensor
Meccanismi di sorgente sismica nell'area
Meccanismi di sorgente sismica

Meccanismi di sorgente sismica

In questa mappa sono riportate i meccanismi di sorgente sismica dei terremoti dal 1977 alla data di questo evento. I tensori momento in rosso sono ottenuti con la tecnica del Regional Centroid Moment Tensor (RCMT, http://www.bo.ingv.it/RCMT; https://doi.org/10.13127/rcmt/euromed) e vengono calcolati per eventi sismici di magnitudo maggiore di 4.5 nella regione euro-mediterranea. Talvolta, se la disponibilità dei dati lo permette vengono calcolati anche per eventi di magnitudo inferiore, fino a 4.0. I tensori momento in grigio sono calcolati con la tecnica del Time Domain Moment Tensor (TDMT, /tdmt) per terremoti di magnitudo maggiore di 3.2, quando i dati lo permettono. La dimensione dei simboli è proporzionale alla magnitudo momento Mw dell’evento.
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