Terremoto di magnitudo Md 2.8 del 21-03-1990 ore 20:01:23 (Italia) in zona: 3 km S Matrice (CB)

Un terremoto di magnitudo Md 2.8 è avvenuto nella zona: 3 km S Matrice (CB), il

  • 21-03-1990 19:01:23 (UTC)
  • 21-03-1990 20:01:23 (UTC +01:00) ora italiana

con coordinate geografiche (lat, lon) 41.5870, 14.7020 ad una profondità di 5 km.

Il terremoto è stato localizzato da: Bollettino Sismico Italiano INGV.

Ricerca terremoti: Qualsiasi nel raggio di 30 km

I valori delle coordinate ipocentrali e della magnitudo rappresentano la migliore stima con i dati a disposizione. Eventuali nuovi dati o analisi potrebbero far variare tali stime.

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Comuni entro 20 km dall'epicentro

Le distanze sono calcolate in base alle coordinate geografiche del Municipio (Istat).
Comune Prov Dist Pop Cum Pop
Matrice CB 3 1115 1115
San Giovanni in Galdo CB 4 580 1695
Ripalimosani CB 4 3114 4809
Campobasso CB 5 49431 54240
Campodipietra CB 5 2570 56810
Toro CB 6 1391 58201
Ferrazzano CB 7 3344 61545
Montagano CB 7 1086 62631
Campolieto CB 8 839 63470
Mirabello Sannitico CB 8 2180 65650
Gildone CB 9 809 66459
Monacilioni CB 10 523 66982
Oratino CB 10 1641 68623
Jelsi CB 11 1781 70404
Petrella Tifernina CB 12 1170 71574
Busso CB 12 1273 72847
Limosano CB 12 768 73615
Castropignano CB 12 947 74562
Castellino del Biferno CB 13 545 75107
Baranello CB 13 2673 77780
Vinchiaturo CB 14 3324 81104
Cercemaggiore CB 14 3777 84881
Casalciprano CB 14 564 85445
Pietracatella CB 14 1375 86820
Ripabottoni CB 14 514 87334
Cercepiccola CB 14 681 88015
Sant'Angelo Limosano CB 14 352 88367
Sant'Elia a Pianisi CB 15 1818 90185
San Giuliano del Sannio CB 15 1029 91214
Morrone del Sannio CB 15 587 91801
Riccia CB 16 5262 97063
Torella del Sannio CB 16 795 97858
Lucito CB 16 696 98554
Fossalto CB 16 1345 99899
San Biase CB 17 189 100088
Colle d'Anchise CB 17 807 100895
Macchia Valfortore CB 18 576 101471
Provvidenti CB 18 119 101590
Molise CB 18 167 101757
Spinete CB 18 1320 103077
Pietracupa CB 18 215 103292
Castelbottaccio CB 19 312 103604
Sant'Elena Sannita IS 19 275 103879
Gambatesa CB 20 1464 105343
Lupara CB 20 505 105848

Città più vicine con almeno 50000 abitanti

Il terremoto è stato localizzato
51 Km a N di Benevento (60091 abitanti)
58 Km a W di San Severo (53905 abitanti)
65 Km a NE di Caserta (76326 abitanti)
71 Km a W di Foggia (151991 abitanti)
75 Km a N di Avellino (54857 abitanti)
76 Km a NE di Acerra (59573 abitanti)
80 Km a NE di Aversa (53047 abitanti)
81 Km a NE di Afragola (65057 abitanti)
83 Km a NE di Casoria (77642 abitanti)
84 Km a NE di Giugliano in Campania (122974 abitanti)
88 Km a NE di Marano di Napoli (59874 abitanti)
90 Km a NE di Portici (55274 abitanti)
91 Km a NE di Napoli (974074 abitanti)
91 Km a NE di Ercolano (53709 abitanti)
93 Km a NE di Torre del Greco (86275 abitanti)
94 Km a N di Scafati (50787 abitanti)
96 Km a SE di Chieti (51815 abitanti)
97 Km a NE di Pozzuoli (81661 abitanti)
98 Km a N di Cava de' Tirreni (53659 abitanti)
Sismicità recente e storica

Queste mappe mostrano l'attività sismica della zona in diversi intervalli temporali, precedenti all’evento sismico a cui si riferiscono. Per quel che riguarda le prime due mappe, i dati riportati provengono dalle analisi effettuate in tempo reale dal personale delle Sale Operative dell'INGV subito dopo ogni terremoto. La terza mappa mostra i dati dal 1985 alla data del terremoto: le localizzazioni sono riviste dagli analisti sismologi del Bollettino Sismico Italiano dell'INGV. I parametri della localizzazione (coordinate ipocentrali e magnitudo) sono la migliore stima possibile con i dati a disposizione dell’INGV, ma sono costantemente aggiornati in funzione di ulteriori dati che si rendano disponibili. I parametri della localizzazione e della magnitudo, successivamente rivisti dagli analisti sismologi, possono variare.

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 0.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, nelle 72 ore precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 2.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi, confinanti nei 90 giorni precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 3.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, dal 1985 alla data di questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dall'anno 1000 al 2019

I terremoti dall'anno 1000 al 2019

In questa mappa sono riportati i terremoti del catalogo storico CPTI15 (Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani, v4.0, https://doi.org/10.13127/cpti/cpti15.4). La grandezza del quadrato indica le diverse classi di magnitudo. Fornisce dati parametrici omogenei, sia macrosismici, sia strumentali, relativi ai terremoti con intensità massima ≥ 5 o magnitudo ≥ 4.0 d'interesse per l'Italia nella finestra temporale 1000-2020. Per gli eventi di magnitudo stimata ≥ 6.0 è indicato l'anno in cui è avvenuto il terremoto. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Pericolosità sismica

Con pericolosità sismica si intende lo scuotimento del suolo atteso in un sito a causa di un terremoto. Essendo prevalentemente un’analisi di tipo probabilistico, si può definire un certo scuotimento solo associato alla probabilità di accadimento nel prossimo futuro. Non si tratta pertanto di previsione deterministica dei terremoti, obiettivo lungi dal poter essere raggiunto ancora in tutto il mondo, né del massimo terremoto possibile in un’area, in quanto il terremoto massimo ha comunque probabilità di verificarsi molto basse.

Nel 2004 è stata rilasciata questa mappa della pericolosità sismica (http://zonesismiche.mi.ingv.it) che fornisce un quadro delle aree più pericolose in Italia. La mappa di pericolosità sismica del territorio nazionale (GdL MPS, 2004; rif. Ordinanza PCM del 28 aprile 2006, n. 3519, All. 1b) è espressa in termini di accelerazione orizzontale del suolo con probabilità di eccedenza del 10% in 50 anni, riferita a suoli rigidi (Vs30>800 m/s; cat. A, punto 3.2.1 del D.M. 14.09.2005).

I colori indicano i diversi valori di accelerazione del terreno che hanno una probabilità del 10% di essere superati in 50 anni. Indicativamente i colori associati ad accelerazioni più basse indicano zone meno pericolose, dove la frequenza di terremoti più forti è minore rispetto a quelle più pericolose, ma questo non significa che non possano verificarsi.

Mappa di pericolosità sismica

Mappa di pericolosità sismica

In questa mappa è riportato un particolare del modello di pericolosità sismica del territorio nazionale e la stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Mappe di scuotimento
Mappa del risentimento sismico
Cronologia delle localizzazioni calcolate
Tipo Magnitudo Tempo origine (UTC) Latitudine Longitudine Profondità (km) Ora pubblicazione (UTC) Autore ID Localizzazione
Bollettino
Rev1000
Md 2.8
ML-VAX 1.8
1990-03-21
19:01:23
41.587 14.702 5 2013-07-15
08:40:51
Bollettino Sismico Italiano INGV 112609
Localizzazione e magnitudo preferite finora.
Parametri della localizzazione preferita

Localizzazione

Campo Valore
Tempo (UTC) 1990-03-21 19:01:23 ± 0.234
Latitudine 41.5870 ± 0.0157
Longitudine 14.7020 ± 0.0150
Profondità (km) 5 ± 2 (from location)
Metodo di valutazione manual
Stato della valutazione reviewed
Versione 1000 -> BULLETIN-VAX
Tipo di evento earthquake
ID localizzazione 112609

Incertezze

Campo Valore
Tipo di incertezza horizontal uncertainty
Semi-asse maggiore dell'ellisse di confidenza (metri)
Semi-asse minore dell'ellisse di confidenza (metri)
azimuth dell’asse maggiore dell’ellisse di confidenza (gradi)
Regione di confidenza sul piano orizzontale espressa mediante singolo valore di incertezza (metri) 2144.7
Livello di confidenza dell'incertezza (%) 68

Qualità

Campo Valore
Maggiore gap azimutale nella distribuzione delle stazioni all'epicentro 125
Numero di fasi associato indipendentemente se utilizzate nella localizzazione (determinazione dell'Origin) 17
Numero di fasi 17
Scarto quadratico medio dei residui di tempo risultanti dal calcolo del tempo origine (Origin) della localizzazione (sec) 0.4
Distanza epicentrale della stazione piu' vicina (gradi) 0.00170
Distanza epicentrale della stazione piu’ lontana (gradi) 0.01004
Numero di stazioni in cui l’evento e’ stato osservato 9
Numero di stazioni usate nel calcolo dell'Origin 9
Parametri delle magnitudo

Md:2.8

Campo Valore
Valore 2.8
Incertezza
Num. stazioni usate 3
Tipo di magnitudo Md
Localizzazione di riferimento 112609
Agenzia INGV
Autore Bollettino Sismico Italiano INGV
Tempo di creazione (UTC) 2013-01-04 18:44:38

ML:1.8

Campo Valore
Valore 1.8
Incertezza
Num. stazioni usate 3
Tipo di magnitudo ML
Localizzazione di riferimento 112609
Agenzia INGV
Autore Bollettino Sismico Italiano INGV
Tempo di creazione (UTC) 2015-04-28 13:07:13
Tempi di arrivo
SCNL Time Uncertainty Polarity Evaluation_mode Phase Azimuth Distance(km) Takeoff_angle Residual Weight
--.SGO.Z. 1990-03-21T19:02:02.61 10.0 undecidable manual SN 155 1.11 0.27 0.5
--.SOR.Z. 1990-03-21T19:02:01.30 10.0 undecidable manual SG 195 1.0323 1.25 0.1
--.SDI.Z. 1990-03-21T19:01:49.00 10.0 undecidable manual SG 280 0.6771 0.66 0.4
--.TR9.Z. 1990-03-21T19:01:49.30 10.0 undecidable manual SG 143 0.666 1.17 0.1
--.SGO.Z. 1990-03-21T19:01:46.51 10.0 undecidable manual PN 155 1.11 0.52 0.9
--.SOR.Z. 1990-03-21T19:01:44.00 10.0 undecidable manual PG 195 1.0323 -0.67 0.7
--.RFI.Z. 1990-03-21T19:01:44.50 10.0 undecidable manual SG 242 0.5994 -1.65 0
--.FG2.Z. 1990-03-21T19:01:38.68 10.0 undecidable manual SG 57 0.3996 -0.7 0.4
--.TR9.Z. 1990-03-21T19:01:37.30 10.0 undecidable manual PG 143 0.666 -0.48 1.2
--.SDI.Z. 1990-03-21T19:01:37.50 10.0 undecidable manual PG 280 0.6771 -0.41 1.4
--.MSC.Z. 1990-03-21T19:01:37.60 10.0 undecidable manual PG 234 0.6771 -0.28 1.6
--.RFI.Z. 1990-03-21T19:01:36.74 10.0 undecidable manual PG 242 0.5994 0.09 1.8
--.SGG.Z. 1990-03-21T19:01:35.70 10.0 undecidable manual SG 230 0.3108 -0.16 1.1
--.FG2.Z. 1990-03-21T19:01:32.74 10.0 undecidable manual PG 57 0.3996 0 1.8
--.DUI.Z. 1990-03-21T19:01:31.79 10.0 undecidable manual SG 291 0.1887 0.41 0.6
--.SGG.Z. 1990-03-21T19:01:30.70 10.0 positive manual PG 230 0.3108 0 3.7
--.DUI.Z. 1990-03-21T19:01:28.85 10.0 undecidable manual PG 291 0.1887 0.73 0.8
TDMT - Time Domain Moment Tensor
Meccanismi di sorgente sismica nell'area
Meccanismi di sorgente sismica

Meccanismi di sorgente sismica

In questa mappa sono riportate i meccanismi di sorgente sismica dei terremoti dal 1977 alla data di questo evento. I tensori momento in rosso sono ottenuti con la tecnica del Regional Centroid Moment Tensor (RCMT, http://www.bo.ingv.it/RCMT; https://doi.org/10.13127/rcmt/euromed) e vengono calcolati per eventi sismici di magnitudo maggiore di 4.5 nella regione euro-mediterranea. Talvolta, se la disponibilità dei dati lo permette vengono calcolati anche per eventi di magnitudo inferiore, fino a 4.0. I tensori momento in grigio sono calcolati con la tecnica del Time Domain Moment Tensor (TDMT, /tdmt) per terremoti di magnitudo maggiore di 3.2, quando i dati lo permettono. La dimensione dei simboli è proporzionale alla magnitudo momento Mw dell’evento.
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