Terremoto di magnitudo Md 2.6 del 19-02-1989 ore 09:26:50 (Italia) in zona: 1 km NW Santa Vittoria in Matenano (FM)

Un terremoto di magnitudo Md 2.6 è avvenuto nella zona: 1 km NW Santa Vittoria in Matenano (FM), il

  • 19-02-1989 08:26:50 (UTC)
  • 19-02-1989 09:26:50 (UTC +01:00) ora italiana

con coordinate geografiche (lat, lon) 43.0290, 13.4910 ad una profondità di 8 km.

Il terremoto è stato localizzato da: Bollettino Sismico Italiano INGV.

Ricerca terremoti: Qualsiasi nel raggio di 30 km

I valori delle coordinate ipocentrali e della magnitudo rappresentano la migliore stima con i dati a disposizione. Eventuali nuovi dati o analisi potrebbero far variare tali stime.

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Comuni entro 20 km dall'epicentro

Le distanze sono calcolate in base alle coordinate geografiche del Municipio (Istat).
Comune Prov Dist Pop Cum Pop
Santa Vittoria in Matenano FM 1 1330 1330
Montelparo FM 4 778 2108
Monteleone di Fermo FM 4 395 2503
Monte San Martino MC 4 765 3268
Smerillo FM 5 365 3633
Montefalcone Appennino FM 5 424 4057
Servigliano FM 6 2336 6393
Penna San Giovanni MC 6 1108 7501
Monsampietro Morico FM 7 659 8160
Force AP 7 1354 9514
Monte Rinaldo FM 7 379 9893
Belmonte Piceno FM 8 646 10539
Montottone FM 9 979 11518
Falerone FM 9 3337 14855
Ortezzano FM 10 774 15629
Comunanza AP 10 3166 18795
Rotella AP 10 906 19701
Montedinove AP 10 488 20189
Monte Vidon Corrado FM 10 731 20920
Montalto delle Marche AP 11 2122 23042
Sant'Angelo in Pontano MC 11 1436 24478
Monte Vidon Combatte FM 12 433 24911
Montegiorgio FM 12 6851 31762
Montappone FM 12 1682 33444
Amandola FM 12 3629 37073
Grottazzolina FM 13 3398 40471
Gualdo MC 13 815 41286
Monte Giberto FM 13 801 42087
Massa Fermana FM 14 963 43050
Petritoli FM 14 2335 45385
Palmiano AP 15 196 45581
Magliano di Tenna FM 15 1452 47033
Castignano AP 15 2796 49829
Sarnano MC 15 3264 53093
Montefortino FM 15 1178 54271
Carassai AP 16 1100 55371
Ponzano di Fermo FM 16 1674 57045
Ripe San Ginesio MC 16 852 57897
Venarotta AP 16 2066 59963
Loro Piceno MC 17 2401 62364
San Ginesio MC 17 3498 65862
Cossignano AP 17 978 66840
Rapagnano FM 17 2145 68985
Mogliano MC 18 4696 73681
Colmurano MC 19 1263 74944
Roccafluvione AP 19 2010 76954
Francavilla d'Ete FM 19 964 77918
Offida AP 19 5058 82976
Montemonaco AP 20 604 83580
Monterubbiano FM 20 2230 85810
Monte San Pietrangeli FM 20 2458 88268
Torre San Patrizio FM 20 2048 90316

Città più vicine con almeno 50000 abitanti

Il terremoto è stato localizzato
45 Km a NW di Teramo (54892 abitanti)
65 Km a E di Foligno (57155 abitanti)
66 Km a S di Ancona (100861 abitanti)
76 Km a N di L'Aquila (69753 abitanti)
79 Km a NW di Montesilvano (53738 abitanti)
86 Km a NW di Pescara (121014 abitanti)
86 Km a NE di Terni (111501 abitanti)
90 Km a E di Perugia (166134 abitanti)
93 Km a NW di Chieti (51815 abitanti)
98 Km a SE di Fano (60888 abitanti)
Sismicità recente e storica

Queste mappe mostrano l'attività sismica della zona in diversi intervalli temporali, precedenti all’evento sismico a cui si riferiscono. Per quel che riguarda le prime due mappe, i dati riportati provengono dalle analisi effettuate in tempo reale dal personale delle Sale Operative dell'INGV subito dopo ogni terremoto. La terza mappa mostra i dati dal 1985 alla data del terremoto: le localizzazioni sono riviste dagli analisti sismologi del Bollettino Sismico Italiano dell'INGV. I parametri della localizzazione (coordinate ipocentrali e magnitudo) sono la migliore stima possibile con i dati a disposizione dell’INGV, ma sono costantemente aggiornati in funzione di ulteriori dati che si rendano disponibili. I parametri della localizzazione e della magnitudo, successivamente rivisti dagli analisti sismologi, possono variare.

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 0.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, nelle 72 ore precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 2.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi, confinanti nei 90 giorni precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 3.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, dal 1985 alla data di questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dall'anno 1000 al 2019

I terremoti dall'anno 1000 al 2019

In questa mappa sono riportati i terremoti del catalogo storico CPTI15 (Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani, v4.0, https://doi.org/10.13127/cpti/cpti15.4). La grandezza del quadrato indica le diverse classi di magnitudo. Fornisce dati parametrici omogenei, sia macrosismici, sia strumentali, relativi ai terremoti con intensità massima ≥ 5 o magnitudo ≥ 4.0 d'interesse per l'Italia nella finestra temporale 1000-2020. Per gli eventi di magnitudo stimata ≥ 6.0 è indicato l'anno in cui è avvenuto il terremoto. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Pericolosità sismica

Con pericolosità sismica si intende lo scuotimento del suolo atteso in un sito a causa di un terremoto. Essendo prevalentemente un’analisi di tipo probabilistico, si può definire un certo scuotimento solo associato alla probabilità di accadimento nel prossimo futuro. Non si tratta pertanto di previsione deterministica dei terremoti, obiettivo lungi dal poter essere raggiunto ancora in tutto il mondo, né del massimo terremoto possibile in un’area, in quanto il terremoto massimo ha comunque probabilità di verificarsi molto basse.

Nel 2004 è stata rilasciata questa mappa della pericolosità sismica (http://zonesismiche.mi.ingv.it) che fornisce un quadro delle aree più pericolose in Italia. La mappa di pericolosità sismica del territorio nazionale (GdL MPS, 2004; rif. Ordinanza PCM del 28 aprile 2006, n. 3519, All. 1b) è espressa in termini di accelerazione orizzontale del suolo con probabilità di eccedenza del 10% in 50 anni, riferita a suoli rigidi (Vs30>800 m/s; cat. A, punto 3.2.1 del D.M. 14.09.2005).

I colori indicano i diversi valori di accelerazione del terreno che hanno una probabilità del 10% di essere superati in 50 anni. Indicativamente i colori associati ad accelerazioni più basse indicano zone meno pericolose, dove la frequenza di terremoti più forti è minore rispetto a quelle più pericolose, ma questo non significa che non possano verificarsi.

Mappa di pericolosità sismica

Mappa di pericolosità sismica

In questa mappa è riportato un particolare del modello di pericolosità sismica del territorio nazionale e la stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Mappe di scuotimento
Mappa del risentimento sismico
Cronologia delle localizzazioni calcolate
Tipo Magnitudo Tempo origine (UTC) Latitudine Longitudine Profondità (km) Ora pubblicazione (UTC) Autore ID Localizzazione
Bollettino
Rev1000
Md 2.6 1989-02-19
08:26:50
43.029 13.491 8 2013-07-15
08:40:51
Bollettino Sismico Italiano INGV 87339
Localizzazione e magnitudo preferite finora.
Parametri della localizzazione preferita

Localizzazione

Campo Valore
Tempo (UTC) 1989-02-19 08:26:50 ± 0.288
Latitudine 43.0290 ± 0.0144
Longitudine 13.4910 ± 0.0270
Profondità (km) 8 ± 3 (from location)
Metodo di valutazione manual
Stato della valutazione reviewed
Versione 1000 -> BULLETIN-VAX
Tipo di evento earthquake
ID localizzazione 87339

Incertezze

Campo Valore
Tipo di incertezza horizontal uncertainty
Semi-asse maggiore dell'ellisse di confidenza (metri)
Semi-asse minore dell'ellisse di confidenza (metri)
azimuth dell’asse maggiore dell’ellisse di confidenza (gradi)
Regione di confidenza sul piano orizzontale espressa mediante singolo valore di incertezza (metri) 2713.9
Livello di confidenza dell'incertezza (%) 68

Qualità

Campo Valore
Maggiore gap azimutale nella distribuzione delle stazioni all'epicentro 158
Numero di fasi associato indipendentemente se utilizzate nella localizzazione (determinazione dell'Origin) 14
Numero di fasi 14
Scarto quadratico medio dei residui di tempo risultanti dal calcolo del tempo origine (Origin) della localizzazione (sec) 0.3
Distanza epicentrale della stazione piu' vicina (gradi) 0.00227
Distanza epicentrale della stazione piu’ lontana (gradi) 0.01198
Numero di stazioni in cui l’evento e’ stato osservato 8
Numero di stazioni usate nel calcolo dell'Origin 8
Parametri della magnitudo

Md:2.6

Campo Valore
Valore 2.6
Incertezza
Num. stazioni usate 3
Tipo di magnitudo Md
Localizzazione di riferimento 87339
Agenzia INGV
Autore Bollettino Sismico Italiano INGV
Tempo di creazione (UTC) 2013-01-04 18:21:58
Tempi di arrivo
SCNL Time Uncertainty Polarity Evaluation_mode Phase Azimuth Distance(km) Takeoff_angle Residual Weight
--.MNS.Z. 1989-02-19T08:27:21.87 10.0 undecidable manual SG 223 0.8769 0.9 0.1
--.SDI.Z. 1989-02-19T08:27:15.50 10.0 undecidable manual PN 169 1.332 0.21 0.7
--.ARV.Z. 1989-02-19T08:27:12.48 10.0 undecidable manual SG 319 0.6105 -0.11 0.5
--.ASS.Z. 1989-02-19T08:27:11.50 10.0 undecidable manual SG 273 0.6105 -1.02 0.1
--.AZI.Z. 1989-02-19T08:27:11.50 10.0 undecidable manual PG 182 1.0323 0.31 0.7
--.AM8.Z. 1989-02-19T08:27:10.10 10.0 undecidable manual SG 8 0.5217 0.4 0.6
--.MNS.Z. 1989-02-19T08:27:07.15 10.0 undecidable manual PG 223 0.8769 -0.97 0.2
--.ASS.Z. 1989-02-19T08:27:03.00 10.0 undecidable manual PG 273 0.6105 -0.24 1.1
--.CM8.Z. 1989-02-19T08:27:03.90 10.0 undecidable manual SG 303 0.2997 1.36 0
--.ARV.Z. 1989-02-19T08:27:03.12 10.0 negative manual PG 319 0.6105 -0.16 2.3
--.ALP.Z. 1989-02-19T08:27:01.10 10.0 undecidable manual SG 167 0.2553 0.32 0.6
--.AM8.Z. 1989-02-19T08:27:01.40 10.0 undecidable manual PG 8 0.5217 -0.21 2.3
--.CM8.Z. 1989-02-19T08:26:57.80 10.0 undecidable manual PG 303 0.2997 0.32 2.3
--.ALP.Z. 1989-02-19T08:26:56.30 10.0 undecidable manual PG 167 0.2553 -0.16 2.5
TDMT - Time Domain Moment Tensor
Meccanismi di sorgente sismica nell'area
Meccanismi di sorgente sismica

Meccanismi di sorgente sismica

In questa mappa sono riportate i meccanismi di sorgente sismica dei terremoti dal 1977 alla data di questo evento. I tensori momento in rosso sono ottenuti con la tecnica del Regional Centroid Moment Tensor (RCMT, http://www.bo.ingv.it/RCMT; https://doi.org/10.13127/rcmt/euromed) e vengono calcolati per eventi sismici di magnitudo maggiore di 4.5 nella regione euro-mediterranea. Talvolta, se la disponibilità dei dati lo permette vengono calcolati anche per eventi di magnitudo inferiore, fino a 4.0. I tensori momento in grigio sono calcolati con la tecnica del Time Domain Moment Tensor (TDMT, /tdmt) per terremoti di magnitudo maggiore di 3.2, quando i dati lo permettono. La dimensione dei simboli è proporzionale alla magnitudo momento Mw dell’evento.
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