Un terremoto di magnitudo ML 3.1 è avvenuto nella zona: 6 km W Zafferana Etnea (CT), il
con coordinate geografiche (lat, lon) 37.7100, 15.0430 ad una profondità di 0 km.
Il terremoto è stato localizzato da: Sala Operativa INGV-OE (Catania).
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I valori delle coordinate ipocentrali e della magnitudo rappresentano la migliore stima con i dati a disposizione. Eventuali nuovi dati o analisi potrebbero far variare tali stime.
Comune | Provincia | Distanza (km) | Popolazione | Cumulata Popolazione |
---|---|---|---|---|
Zafferana Etnea | CT | 6 | 9517 | 9517 |
Milo | CT | 7 | 1087 | 10604 |
Santa Venerina | CT | 9 | 8592 | 19196 |
Sant'Alfio | CT | 10 | 1582 | 20778 |
Pedara | CT | 10 | 14102 | 34880 |
Nicolosi | CT | 11 | 7463 | 42343 |
Trecastagni | CT | 11 | 10910 | 53253 |
Viagrande | CT | 12 | 8563 | 61816 |
Ragalna | CT | 13 | 3924 | 65740 |
Giarre | CT | 13 | 27659 | 93399 |
Aci Sant'Antonio | CT | 14 | 17984 | 111383 |
Aci Bonaccorsi | CT | 14 | 3524 | 114907 |
Belpasso | CT | 14 | 28108 | 143015 |
Riposto | CT | 14 | 14838 | 157853 |
Mascali | CT | 15 | 14282 | 172135 |
Aci Catena | CT | 15 | 29851 | 201986 |
Tremestieri Etneo | CT | 15 | 20589 | 222575 |
Mascalucia | CT | 15 | 31958 | 254533 |
Acireale | CT | 15 | 52622 | 307155 |
San Pietro Clarenza | CT | 15 | 7743 | 314898 |
San Giovanni la Punta | CT | 15 | 23060 | 337958 |
Camporotondo Etneo | CT | 16 | 5023 | 342981 |
Piedimonte Etneo | CT | 16 | 3963 | 346944 |
Valverde | CT | 16 | 7840 | 354784 |
Gravina di Catania | CT | 17 | 25838 | 380622 |
San Gregorio di Catania | CT | 17 | 11966 | 392588 |
Sant'Agata li Battiati | CT | 17 | 9479 | 402067 |
Biancavilla | CT | 17 | 24007 | 426074 |
Santa Maria di Licodia | CT | 17 | 7641 | 433715 |
Linguaglossa | CT | 17 | 5403 | 439118 |
Fiumefreddo di Sicilia | CT | 17 | 9623 | 448741 |
Paternò | CT | 19 | 48228 | 496969 |
Adrano | CT | 19 | 36122 | 533091 |
Aci Castello | CT | 19 | 18723 | 551814 |
Queste mappe mostrano l'attività sismica della zona in diversi intervalli temporali, precedenti all’evento sismico a cui si riferiscono. Per quel che riguarda le prime due mappe, i dati riportati provengono dalle analisi effettuate in tempo reale dal personale delle Sale Operative dell'INGV subito dopo ogni terremoto. La terza mappa mostra i dati dal 1985 alla data del terremoto: le localizzazioni sono riviste dagli analisti sismologi del Bollettino Sismico Italiano dell'INGV. I parametri della localizzazione (coordinate ipocentrali e magnitudo) sono la migliore stima possibile con i dati a disposizione dell’INGV, ma sono costantemente aggiornati in funzione di ulteriori dati che si rendano disponibili. I parametri della localizzazione e della magnitudo, successivamente rivisti dagli analisti sismologi, possono variare.
Con pericolosità sismica si intende lo scuotimento del suolo atteso in un sito a causa di un terremoto. Essendo prevalentemente un’analisi di tipo probabilistico, si può definire un certo scuotimento solo associato alla probabilità di accadimento nel prossimo futuro. Non si tratta pertanto di previsione deterministica dei terremoti, obiettivo lungi dal poter essere raggiunto ancora in tutto il mondo, né del massimo terremoto possibile in un’area, in quanto il terremoto massimo ha comunque probabilità di verificarsi molto basse.
Nel 2004 è stata rilasciata questa mappa della pericolosità sismica (http://zonesismiche.mi.ingv.it) che fornisce un quadro delle aree più pericolose in Italia. La mappa di pericolosità sismica del territorio nazionale (GdL MPS, 2004; rif. Ordinanza PCM del 28 aprile 2006, n. 3519, All. 1b) è espressa in termini di accelerazione orizzontale del suolo con probabilità di eccedenza del 10% in 50 anni, riferita a suoli rigidi (Vs30>800 m/s; cat. A, punto 3.2.1 del D.M. 14.09.2005).
I colori indicano i diversi valori di accelerazione del terreno che hanno una probabilità del 10% di essere superati in 50 anni. Indicativamente i colori associati ad accelerazioni più basse indicano zone meno pericolose, dove la frequenza di terremoti più forti è minore rispetto a quelle più pericolose, ma questo non significa che non possano verificarsi.
Le tre mappe mostrano i risultati dell'elaborazione denominata ShakeMap per la stima dei parametri di scuotimento del suolo sulla base dei dati registrati dai sismometri e dagli accelerometri e delle successive interpolazioni basate sulle conoscenze sismologiche. Le mappe di scuotimento - ShakeMap - sono calcolate solo a fini di ricerca e danno esclusivamente stime indicative dello scuotimento prodotto dal terremoto. Sono calcolate automaticamente dai dati strumentali registrati dalle stazioni sismiche ed aggiornate man mano che nuovi dati diventano disponibili. Per ulteriori informazioni è possibile consultare il sito https://shakemap.ingv.it. La stella nera è l’epicentro del terremoto avvenuto. I triangoli sono le stazioni accelerometriche e velocimetriche usate nel calcolo, colorate in base allo scuotimento registrato.
Tipo | Magnitudo | Tempo origine (UTC) | Latitudine | Longitudine | Profondità (km) | Ora pubblicazione (UTC) | Autore | ID Localizzazione |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Rivista Rev200 |
ML 3.1 | 2018-12-24 18:26:19 |
37.71 | 15.043 | 1 | 2018-12-24 18:41:05 |
Sala Operativa INGV-OE (Catania) | 64176961 |
Campo | Valore |
---|---|
Tempo (UTC) | 2018-12-24 18:26:19 ± 0 |
Latitudine | 37.7100 |
Longitudine | 15.0430 |
Profondità (km) | 1 ± 3 (from location) |
Metodo di valutazione | manual |
Stato della valutazione | reviewed |
Versione | 200 -> SURVEY-INGV-CT |
Tipo di evento | earthquake |
ID localizzazione | 64176961 |
Campo | Valore |
---|---|
Tipo di incertezza | horizontal uncertainty |
Semi-asse maggiore dell'ellisse di confidenza (metri) | |
Semi-asse minore dell'ellisse di confidenza (metri) | |
azimuth dell’asse maggiore dell’ellisse di confidenza (gradi) | |
Regione di confidenza sul piano orizzontale espressa mediante singolo valore di incertezza (metri) | 300.0 |
Livello di confidenza dell'incertezza (%) | 68 |
Campo | Valore |
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Maggiore gap azimutale nella distribuzione delle stazioni all'epicentro | |
Numero di fasi associato indipendentemente se utilizzate nella localizzazione (determinazione dell'Origin) | 1 |
Numero di fasi | 1 |
Scarto quadratico medio dei residui di tempo risultanti dal calcolo del tempo origine (Origin) della localizzazione (sec) | |
Distanza epicentrale della stazione piu' vicina (gradi) | |
Distanza epicentrale della stazione piu’ lontana (gradi) | |
Numero di stazioni in cui l’evento e’ stato osservato | 0 |
Numero di stazioni usate nel calcolo dell'Origin | 0 |
Campo | Valore |
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Valore | 3.1 |
Incertezza | 0.2 |
Num. stazioni usate | |
Tipo di magnitudo | ML |
Localizzazione di riferimento | 64176961 |
Agenzia | INGV |
Autore | Sala Operativa INGV-OE (Catania) |
Tempo di creazione (UTC) | 2018-12-24 18:41:05 |