Terremoto di magnitudo ML 2.7 del 06-04-2009 ore 19:41:11 (Italia) in zona: E Fossa (AQ)

Un terremoto di magnitudo ML 2.7 è avvenuto nella zona: E Fossa (AQ), il

  • 06-04-2009 17:41:11 (UTC)
  • 06-04-2009 19:41:11 (UTC +02:00) ora italiana

con coordinate geografiche (lat, lon) 42.2930, 13.4940 ad una profondità di 10 km.

Il terremoto è stato localizzato da: Bollettino Sismico Italiano INGV.

Ricerca terremoti: Qualsiasi nel raggio di 30 km

I valori delle coordinate ipocentrali e della magnitudo rappresentano la migliore stima con i dati a disposizione. Eventuali nuovi dati o analisi potrebbero far variare tali stime.

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Comuni entro 20 km dall'epicentro

Le distanze sono calcolate in base alle coordinate geografiche del Municipio (Istat).
Comune Prov Dist Pop Cum Pop
Fossa AQ 1 721 721
Ocre AQ 2 1167 1888
Sant'Eusanio Forconese AQ 3 394 2282
Villa Sant'Angelo AQ 4 424 2706
Poggio Picenze AQ 5 1136 3842
San Demetrio ne' Vestini AQ 5 1854 5696
Rocca di Cambio AQ 6 533 6229
Fagnano Alto AQ 8 418 6647
Barisciano AQ 9 1828 8475
Prata d'Ansidonia AQ 9 496 8971
Rocca di Mezzo AQ 10 1526 10497
L'Aquila AQ 10 69753 80250
Fontecchio AQ 12 369 80619
Lucoli AQ 13 1011 81630
San Pio delle Camere AQ 13 661 82291
Santo Stefano di Sessanio AQ 14 111 82402
Tione degli Abruzzi AQ 15 310 82712
Caporciano AQ 15 230 82942
Carapelle Calvisio AQ 16 87 83029
Tornimparte AQ 16 3187 86216
Castelvecchio Calvisio AQ 16 153 86369
Calascio AQ 17 137 86506
Ovindoli AQ 18 1227 87733

Città più vicine con almeno 50000 abitanti

Il terremoto è stato localizzato
10 Km a SE di L'Aquila (69753 abitanti)
44 Km a SW di Teramo (54892 abitanti)
56 Km a W di Chieti (51815 abitanti)
59 Km a W di Montesilvano (53738 abitanti)
62 Km a W di Pescara (121014 abitanti)
68 Km a NE di Tivoli (56533 abitanti)
71 Km a E di Guidonia Montecelio (88673 abitanti)
76 Km a E di Terni (111501 abitanti)
90 Km a NE di Velletri (53303 abitanti)
94 Km a E di Roma (2864731 abitanti)
98 Km a SE di Foligno (57155 abitanti)
Sismicità recente e storica

Queste mappe mostrano l'attività sismica della zona in diversi intervalli temporali, precedenti all’evento sismico a cui si riferiscono. Per quel che riguarda le prime due mappe, i dati riportati provengono dalle analisi effettuate in tempo reale dal personale delle Sale Operative dell'INGV subito dopo ogni terremoto. La terza mappa mostra i dati dal 1985 alla data del terremoto: le localizzazioni sono riviste dagli analisti sismologi del Bollettino Sismico Italiano dell'INGV. I parametri della localizzazione (coordinate ipocentrali e magnitudo) sono la migliore stima possibile con i dati a disposizione dell’INGV, ma sono costantemente aggiornati in funzione di ulteriori dati che si rendano disponibili. I parametri della localizzazione e della magnitudo, successivamente rivisti dagli analisti sismologi, possono variare.

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 0.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, nelle 72 ore precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 2.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi, confinanti nei 90 giorni precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 3.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, dal 1985 alla data di questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dall'anno 1000 al 2019

I terremoti dall'anno 1000 al 2019

In questa mappa sono riportati i terremoti del catalogo storico CPTI15 (Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani, v4.0, https://doi.org/10.13127/cpti/cpti15.4). La grandezza del quadrato indica le diverse classi di magnitudo. Fornisce dati parametrici omogenei, sia macrosismici, sia strumentali, relativi ai terremoti con intensità massima ≥ 5 o magnitudo ≥ 4.0 d'interesse per l'Italia nella finestra temporale 1000-2020. Per gli eventi di magnitudo stimata ≥ 6.0 è indicato l'anno in cui è avvenuto il terremoto. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Pericolosità sismica

Con pericolosità sismica si intende lo scuotimento del suolo atteso in un sito a causa di un terremoto. Essendo prevalentemente un’analisi di tipo probabilistico, si può definire un certo scuotimento solo associato alla probabilità di accadimento nel prossimo futuro. Non si tratta pertanto di previsione deterministica dei terremoti, obiettivo lungi dal poter essere raggiunto ancora in tutto il mondo, né del massimo terremoto possibile in un’area, in quanto il terremoto massimo ha comunque probabilità di verificarsi molto basse.

Nel 2004 è stata rilasciata questa mappa della pericolosità sismica (http://zonesismiche.mi.ingv.it) che fornisce un quadro delle aree più pericolose in Italia. La mappa di pericolosità sismica del territorio nazionale (GdL MPS, 2004; rif. Ordinanza PCM del 28 aprile 2006, n. 3519, All. 1b) è espressa in termini di accelerazione orizzontale del suolo con probabilità di eccedenza del 10% in 50 anni, riferita a suoli rigidi (Vs30>800 m/s; cat. A, punto 3.2.1 del D.M. 14.09.2005).

I colori indicano i diversi valori di accelerazione del terreno che hanno una probabilità del 10% di essere superati in 50 anni. Indicativamente i colori associati ad accelerazioni più basse indicano zone meno pericolose, dove la frequenza di terremoti più forti è minore rispetto a quelle più pericolose, ma questo non significa che non possano verificarsi.

Mappa di pericolosità sismica

Mappa di pericolosità sismica

In questa mappa è riportato un particolare del modello di pericolosità sismica del territorio nazionale e la stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Mappe di scuotimento
Mappa del risentimento sismico
Cronologia delle localizzazioni calcolate
Tipo Magnitudo Tempo origine (UTC) Latitudine Longitudine Profondità (km) Ora pubblicazione (UTC) Autore ID Localizzazione
Bollettino
Rev1000
ML 2.7 2009-04-06
17:41:11
42.293 13.494 10 2014-10-21
12:27:13
Bollettino Sismico Italiano INGV 761659
Localizzazione e magnitudo preferite finora.
Parametri della localizzazione preferita

Localizzazione

Campo Valore
Tempo (UTC) 2009-04-06 17:41:11 ± 0.08
Latitudine 42.2930 ± 0.0036
Longitudine 13.4940 ± 0.0061
Profondità (km) 10 ± 0 (from location)
Metodo di valutazione manual
Stato della valutazione reviewed
Versione 1000 -> BULLETIN-SISPICK
Tipo di evento earthquake
ID localizzazione 761659

Incertezze

Campo Valore
Tipo di incertezza uncertainty ellipse
Semi-asse maggiore dell'ellisse di confidenza (metri) 516
Semi-asse minore dell'ellisse di confidenza (metri) 328
azimuth dell’asse maggiore dell’ellisse di confidenza (gradi) 70
Regione di confidenza sul piano orizzontale espressa mediante singolo valore di incertezza (metri) 640.3
Livello di confidenza dell'incertezza (%) 68

Qualità

Campo Valore
Maggiore gap azimutale nella distribuzione delle stazioni all'epicentro 71
Numero di fasi associato indipendentemente se utilizzate nella localizzazione (determinazione dell'Origin) 23
Numero di fasi 22
Scarto quadratico medio dei residui di tempo risultanti dal calcolo del tempo origine (Origin) della localizzazione (sec) 0.32
Distanza epicentrale della stazione piu' vicina (gradi) 0.00000
Distanza epicentrale della stazione piu’ lontana (gradi) 0.80130
Numero di stazioni in cui l’evento e’ stato osservato 13
Numero di stazioni usate nel calcolo dell'Origin 12
Parametri della magnitudo

ML:2.7

Campo Valore
Valore 2.7
Incertezza 0.1
Num. stazioni usate
Tipo di magnitudo ML
Localizzazione di riferimento 761659
Agenzia INGV
Autore Bollettino Sismico Italiano INGV
Tempo di creazione (UTC) 2013-01-05 14:24:18
Tempi di arrivo
SCNL Time Uncertainty Polarity Evaluation_mode Phase Azimuth Distance(km) Takeoff_angle Residual Weight
.NRCA.SHZ. 2009-04-06T17:41:32.58 0.1 undecidable manual Sg 333 67.4769 0.548 80
.FDMO.HHZ. 2009-04-06T17:41:26.73 1.0 undecidable manual Pg 338 88.9443 0.124 21
.INTR.HHZ. 2009-04-06T17:41:26.77 1.0 undecidable manual Sg 133 46.0206 0.488 21
.VVLD.---. 2009-04-06T17:41:26.90 0.6 undecidable manual Sg 167 48.1185 0.039 47
.OFFI.HHZ. 2009-04-06T17:41:24.66 0.3 undecidable manual Pg 12 72.8715 0.518 60
.TERO.HHZ. 2009-04-06T17:41:23.74 0.1 undecidable manual Sg 14 37.629 -0.326 89
.NRCA.SHZ. 2009-04-06T17:41:23.33 0.1 undecidable manual Pg 333 67.4769 0.017 90
IV.PTQR.SHZ. 2009-04-06T17:41:22.22 0.1 undecidable manual Sg 194 31.0467 -0.072 95
.FIAM.HHZ. 2009-04-06T17:41:22.22 0.1 undecidable manual Sg 265 31.0467 -0.078 95
IV.VCEL.EHN. 2009-04-06T17:41:21.93 0.1 undecidable manual Sg 68 30.5472 -0.236 92
.VVLD.---. 2009-04-06T17:41:20.22 0.1 undecidable manual Pg 167 48.1185 -0.106 92
.CAMP.---. 2009-04-06T17:41:20.97 0.3 undecidable manual Sg 346 27.8499 -0.465 66
.INTR.HHZ. 2009-04-06T17:41:20.11 0.1 undecidable manual Pg 133 46.0206 0.118 92
IV.VCEL.EHN. 2009-04-06T17:41:18.09 0.1 undecidable manual Pg 68 30.5472 0.475 88
.TERO.HHZ. 2009-04-06T17:41:18.53 0.1 undecidable manual Pg 14 37.629 -0.18 92
.FIAM.HHZ. 2009-04-06T17:41:17.74 0.1 undecidable manual Pg 265 31.0467 0.047 96
.CAMP.---. 2009-04-06T17:41:17.23 0.1 undecidable manual Pg 346 27.8499 0.038 97
IV.PTQR.SHZ. 2009-04-06T17:41:17.59 0.1 undecidable manual Pg 194 31.0467 -0.098 95
IV.FAGN.HHZ. 2009-04-06T17:41:16.19 0.1 undecidable manual Sg 112 7.9809 0.25 96
MN.AQU.HHZ. 2009-04-06T17:41:16.42 0.1 undecidable manual Sg 312 10.1787 -0.016 100
MN.AQU.HHZ. 2009-04-06T17:41:14.35 0.6 undecidable manual Pg 312 10.1787 0.044 50
IV.FAGN.HHZ. 2009-04-06T17:41:13.50 0.1 undecidable manual Pg 112 7.9809 -0.522 90
IV.SGRT.HHN. 2009-04-06T17:41:05.05 10.0 undecidable manual Pg 0 0 0
TDMT - Time Domain Moment Tensor
Meccanismi di sorgente sismica nell'area
Meccanismi di sorgente sismica

Meccanismi di sorgente sismica

In questa mappa sono riportate i meccanismi di sorgente sismica dei terremoti dal 1977 alla data di questo evento. I tensori momento in rosso sono ottenuti con la tecnica del Regional Centroid Moment Tensor (RCMT, http://www.bo.ingv.it/RCMT; https://doi.org/10.13127/rcmt/euromed) e vengono calcolati per eventi sismici di magnitudo maggiore di 4.5 nella regione euro-mediterranea. Talvolta, se la disponibilità dei dati lo permette vengono calcolati anche per eventi di magnitudo inferiore, fino a 4.0. I tensori momento in grigio sono calcolati con la tecnica del Time Domain Moment Tensor (TDMT, /tdmt) per terremoti di magnitudo maggiore di 3.2, quando i dati lo permettono. La dimensione dei simboli è proporzionale alla magnitudo momento Mw dell’evento.
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