Terremoto di magnitudo Md 2.7 del 28-01-1988 ore 12:23:41 (Italia) in zona: 2 km SW Pietrelcina (BN)

Un terremoto di magnitudo Md 2.7 è avvenuto nella zona: 2 km SW Pietrelcina (BN), il

  • 28-01-1988 11:23:41 (UTC)
  • 28-01-1988 12:23:41 (UTC +01:00) ora italiana

con coordinate geografiche (lat, lon) 41.1810, 14.8310 ad una profondità di 10 km.

Il terremoto è stato localizzato da: Bollettino Sismico Italiano INGV.

Ricerca terremoti: Qualsiasi nel raggio di 30 km

I valori delle coordinate ipocentrali e della magnitudo rappresentano la migliore stima con i dati a disposizione. Eventuali nuovi dati o analisi potrebbero far variare tali stime.

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Comuni entro 20 km dall'epicentro

Le distanze sono calcolate in base alle coordinate geografiche del Municipio (Istat).
Comune Prov Dist Pop Cum Pop
Pietrelcina BN 2 3114 3114
Paduli BN 5 3978 7092
Pesco Sannita BN 6 1972 9064
Benevento BN 7 60091 69155
Pago Veiano BN 8 2406 71561
Sant'Arcangelo Trimonte BN 9 573 72134
Fragneto Monforte BN 9 1840 73974
Fragneto l'Abate BN 9 1049 75023
Apice BN 11 5686 80709
Castelpoto BN 12 1254 81963
San Nicola Manfredi BN 12 3722 85685
Ponte BN 12 2580 88265
Calvi BN 12 2682 90947
Reino BN 13 1210 92157
Torrecuso BN 13 3407 95564
San Giorgio La Molara BN 13 2994 98558
San Martino Sannita BN 13 1230 99788
Sant'Angelo a Cupolo BN 13 4325 104113
Buonalbergo BN 13 1730 105843
San Giorgio del Sannio BN 13 10022 115865
San Leucio del Sannio BN 13 3106 118971
Foglianise BN 14 3385 122356
Paupisi BN 14 1633 123989
Molinara BN 14 1618 125607
Apollosa BN 14 2658 128265
Casalduni BN 14 1378 129643
Campolattaro BN 15 1072 130715
San Marco dei Cavoti BN 15 3371 134086
San Nazzaro BN 15 884 134970
Vitulano BN 15 2944 137914
Chianche AV 16 475 138389
Casalbore AV 16 1800 140189
Montefusco AV 16 1338 141527
Ceppaloni BN 16 3415 144942
Torrioni AV 16 549 145491
Campoli del Monte Taburno BN 16 1546 147037
Cautano BN 16 2044 149081
Pietradefusi AV 17 2348 151429
Venticano AV 17 2537 153966
Petruro Irpino AV 17 349 154315
Bonito AV 17 2448 156763
Pontelandolfo BN 17 2167 158930
Montecalvo Irpino AV 17 3725 162655
Santa Paolina AV 18 1256 163911
Tocco Caudio BN 18 1508 165419
Arpaise BN 18 761 166180
San Lupo BN 19 801 166981
San Lorenzo Maggiore BN 19 2154 169135
Tufo AV 19 889 170024
Torre Le Nocelle AV 19 1324 171348
Circello BN 20 2388 173736
Montemiletto AV 20 5313 179049
Altavilla Irpina AV 20 4196 183245

Città più vicine con almeno 50000 abitanti

Il terremoto è stato localizzato
7 Km a NE di Benevento (60091 abitanti)
30 Km a N di Avellino (54857 abitanti)
43 Km a E di Caserta (76326 abitanti)
47 Km a NE di Acerra (59573 abitanti)
52 Km a NE di Afragola (65057 abitanti)
54 Km a N di Cava de' Tirreni (53659 abitanti)
54 Km a NE di Scafati (50787 abitanti)
55 Km a NE di Casoria (77642 abitanti)
56 Km a N di Salerno (135261 abitanti)
56 Km a NE di Portici (55274 abitanti)
57 Km a E di Aversa (53047 abitanti)
58 Km a NE di Ercolano (53709 abitanti)
59 Km a NE di Torre del Greco (86275 abitanti)
60 Km a E di Giugliano in Campania (122974 abitanti)
62 Km a NE di Castellammare di Stabia (66466 abitanti)
62 Km a NE di Napoli (974074 abitanti)
62 Km a NE di Marano di Napoli (59874 abitanti)
65 Km a N di Battipaglia (50786 abitanti)
67 Km a W di Foggia (151991 abitanti)
72 Km a NE di Pozzuoli (81661 abitanti)
73 Km a SW di San Severo (53905 abitanti)
90 Km a W di Cerignola (58396 abitanti)
Sismicità recente e storica

Queste mappe mostrano l'attività sismica della zona in diversi intervalli temporali, precedenti all’evento sismico a cui si riferiscono. Per quel che riguarda le prime due mappe, i dati riportati provengono dalle analisi effettuate in tempo reale dal personale delle Sale Operative dell'INGV subito dopo ogni terremoto. La terza mappa mostra i dati dal 1985 alla data del terremoto: le localizzazioni sono riviste dagli analisti sismologi del Bollettino Sismico Italiano dell'INGV. I parametri della localizzazione (coordinate ipocentrali e magnitudo) sono la migliore stima possibile con i dati a disposizione dell’INGV, ma sono costantemente aggiornati in funzione di ulteriori dati che si rendano disponibili. I parametri della localizzazione e della magnitudo, successivamente rivisti dagli analisti sismologi, possono variare.

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 0.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, nelle 72 ore precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 2.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi, confinanti nei 90 giorni precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 3.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, dal 1985 alla data di questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dall'anno 1000 al 2019

I terremoti dall'anno 1000 al 2019

In questa mappa sono riportati i terremoti del catalogo storico CPTI15 (Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani, v4.0, https://doi.org/10.13127/cpti/cpti15.4). La grandezza del quadrato indica le diverse classi di magnitudo. Fornisce dati parametrici omogenei, sia macrosismici, sia strumentali, relativi ai terremoti con intensità massima ≥ 5 o magnitudo ≥ 4.0 d'interesse per l'Italia nella finestra temporale 1000-2020. Per gli eventi di magnitudo stimata ≥ 6.0 è indicato l'anno in cui è avvenuto il terremoto. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Pericolosità sismica

Con pericolosità sismica si intende lo scuotimento del suolo atteso in un sito a causa di un terremoto. Essendo prevalentemente un’analisi di tipo probabilistico, si può definire un certo scuotimento solo associato alla probabilità di accadimento nel prossimo futuro. Non si tratta pertanto di previsione deterministica dei terremoti, obiettivo lungi dal poter essere raggiunto ancora in tutto il mondo, né del massimo terremoto possibile in un’area, in quanto il terremoto massimo ha comunque probabilità di verificarsi molto basse.

Nel 2004 è stata rilasciata questa mappa della pericolosità sismica (http://zonesismiche.mi.ingv.it) che fornisce un quadro delle aree più pericolose in Italia. La mappa di pericolosità sismica del territorio nazionale (GdL MPS, 2004; rif. Ordinanza PCM del 28 aprile 2006, n. 3519, All. 1b) è espressa in termini di accelerazione orizzontale del suolo con probabilità di eccedenza del 10% in 50 anni, riferita a suoli rigidi (Vs30>800 m/s; cat. A, punto 3.2.1 del D.M. 14.09.2005).

I colori indicano i diversi valori di accelerazione del terreno che hanno una probabilità del 10% di essere superati in 50 anni. Indicativamente i colori associati ad accelerazioni più basse indicano zone meno pericolose, dove la frequenza di terremoti più forti è minore rispetto a quelle più pericolose, ma questo non significa che non possano verificarsi.

Mappa di pericolosità sismica

Mappa di pericolosità sismica

In questa mappa è riportato un particolare del modello di pericolosità sismica del territorio nazionale e la stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Mappe di scuotimento
Mappa del risentimento sismico
Cronologia delle localizzazioni calcolate
Tipo Magnitudo Tempo origine (UTC) Latitudine Longitudine Profondità (km) Ora pubblicazione (UTC) Autore ID Localizzazione
Bollettino
Rev1000
Md 2.7 1988-01-28
11:23:41
41.181 14.831 10 2013-07-15
08:41:04
Bollettino Sismico Italiano INGV 61799
Localizzazione e magnitudo preferite finora.
Parametri della localizzazione preferita

Localizzazione

Campo Valore
Tempo (UTC) 1988-01-28 11:23:41 ± 0.487
Latitudine 41.1810 ± 0.0473
Longitudine 14.8310 ± 0.0395
Profondità (km) 10 (operator assigned)
Metodo di valutazione manual
Stato della valutazione reviewed
Versione 1000 -> BULLETIN-VAX
Tipo di evento earthquake
ID localizzazione 61799

Incertezze

Campo Valore
Tipo di incertezza horizontal uncertainty
Semi-asse maggiore dell'ellisse di confidenza (metri)
Semi-asse minore dell'ellisse di confidenza (metri)
azimuth dell’asse maggiore dell’ellisse di confidenza (gradi)
Regione di confidenza sul piano orizzontale espressa mediante singolo valore di incertezza (metri) 6207.7
Livello di confidenza dell'incertezza (%) 68

Qualità

Campo Valore
Maggiore gap azimutale nella distribuzione delle stazioni all'epicentro 172
Numero di fasi associato indipendentemente se utilizzate nella localizzazione (determinazione dell'Origin) 6
Numero di fasi 6
Scarto quadratico medio dei residui di tempo risultanti dal calcolo del tempo origine (Origin) della localizzazione (sec) 0.6
Distanza epicentrale della stazione piu' vicina (gradi) 0.00291
Distanza epicentrale della stazione piu’ lontana (gradi) 0.00639
Numero di stazioni in cui l’evento e’ stato osservato 4
Numero di stazioni usate nel calcolo dell'Origin 4
Parametri della magnitudo

Md:2.7

Campo Valore
Valore 2.7
Incertezza
Num. stazioni usate 1
Tipo di magnitudo Md
Localizzazione di riferimento 61799
Agenzia INGV
Autore Bollettino Sismico Italiano INGV
Tempo di creazione (UTC) 2013-01-04 17:58:49
Tempi di arrivo
SCNL Time Uncertainty Polarity Evaluation_mode Phase Azimuth Distance(km) Takeoff_angle Residual Weight
--.SGO.Z. 1988-01-28T11:24:08.50 10.0 undecidable manual SG 149 0.7104 1.73 0
--.SGO.Z. 1988-01-28T11:23:56.50 10.0 undecidable manual PG 149 0.7104 0.29 1.3
--.SOR.Z. 1988-01-28T11:23:55.20 10.0 undecidable manual PG 212 0.6993 -0.78 0.8
--.TR9.Z. 1988-01-28T11:23:54.90 10.0 undecidable manual SG 114 0.3219 0.62 0.5
--.SGG.Z. 1988-01-28T11:23:50.90 10.0 undecidable manual PG 301 0.3996 0.66 1.1
--.TR9.Z. 1988-01-28T11:23:48.40 10.0 negative manual PG 114 0.3219 -0.6 2.3
TDMT - Time Domain Moment Tensor
Meccanismi di sorgente sismica nell'area
Meccanismi di sorgente sismica

Meccanismi di sorgente sismica

In questa mappa sono riportate i meccanismi di sorgente sismica dei terremoti dal 1977 alla data di questo evento. I tensori momento in rosso sono ottenuti con la tecnica del Regional Centroid Moment Tensor (RCMT, http://www.bo.ingv.it/RCMT; https://doi.org/10.13127/rcmt/euromed) e vengono calcolati per eventi sismici di magnitudo maggiore di 4.5 nella regione euro-mediterranea. Talvolta, se la disponibilità dei dati lo permette vengono calcolati anche per eventi di magnitudo inferiore, fino a 4.0. I tensori momento in grigio sono calcolati con la tecnica del Time Domain Moment Tensor (TDMT, /tdmt) per terremoti di magnitudo maggiore di 3.2, quando i dati lo permettono. La dimensione dei simboli è proporzionale alla magnitudo momento Mw dell’evento.
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