Terremoto di magnitudo ML 2.7 del 26-11-2005 ore 14:07:15 (UTC) in zona: 5 km E Scampitella (AV)

Un terremoto di magnitudo ML 2.7 è avvenuto nella zona: 5 km E Scampitella (AV), il

  • 26-11-2005 14:07:15 (UTC)
  • 26-11-2005 15:07:15 (UTC +01:00) ora italiana

con coordinate geografiche (lat, lon) 41.1030, 15.3540 ad una profondità di 18 km.

Il terremoto è stato localizzato da: Bollettino Sismico Italiano INGV.

Ricerca terremoti: Qualsiasi nel raggio di 30 km

I valori delle coordinate ipocentrali e della magnitudo rappresentano la migliore stima con i dati a disposizione. Eventuali nuovi dati o analisi potrebbero far variare tali stime.

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Comuni entro 20 km dall'epicentro

Le distanze sono calcolate in base alle coordinate geografiche del Municipio (Istat).
Comune Prov Dist Pop Cum Pop
Scampitella AV 5 1234 1234
Anzano di Puglia FG 6 1284 2518
Sant'Agata di Puglia FG 6 1959 4477
Accadia FG 7 2376 6853
Lacedonia AV 8 2340 9193
Rocchetta Sant'Antonio FG 9 1875 11068
Vallesaccarda AV 10 1386 12454
Bisaccia AV 10 3831 16285
Monteleone di Puglia FG 11 1021 17306
Vallata AV 11 2714 20020
Trevico AV 12 993 21013
Zungoli AV 13 1099 22112
San Sossio Baronia AV 13 1643 23755
Deliceto FG 14 3828 27583
San Nicola Baronia AV 14 771 28354
Candela FG 14 2728 31082
Panni FG 15 804 31886
Carife AV 15 1408 33294
Castel Baronia AV 15 1129 34423
Aquilonia AV 16 1739 36162
Bovino FG 16 3309 39471
Villanova del Battista AV 17 1690 41161
Flumeri AV 17 2963 44124
Montaguto AV 19 423 44547
Monteverde AV 19 784 45331
Andretta AV 19 1927 47258

Città più vicine con almeno 50000 abitanti

Il terremoto è stato localizzato
43 Km a SW di Foggia (151991 abitanti)
48 Km a E di Benevento (60091 abitanti)
50 Km a W di Cerignola (58396 abitanti)
51 Km a E di Avellino (54857 abitanti)
63 Km a NE di Battipaglia (50786 abitanti)
64 Km a NW di Potenza (67122 abitanti)
65 Km a S di San Severo (53905 abitanti)
69 Km a NE di Salerno (135261 abitanti)
70 Km a NE di Cava de' Tirreni (53659 abitanti)
75 Km a SW di Manfredonia (57279 abitanti)
80 Km a NE di Scafati (50787 abitanti)
80 Km a W di Andria (100440 abitanti)
81 Km a W di Barletta (94814 abitanti)
84 Km a E di Acerra (59573 abitanti)
86 Km a E di Caserta (76326 abitanti)
86 Km a NE di Castellammare di Stabia (66466 abitanti)
89 Km a E di Portici (55274 abitanti)
90 Km a E di Afragola (65057 abitanti)
90 Km a E di Torre del Greco (86275 abitanti)
91 Km a E di Ercolano (53709 abitanti)
91 Km a W di Trani (56217 abitanti)
92 Km a E di Casoria (77642 abitanti)
97 Km a E di Napoli (974074 abitanti)
97 Km a E di Aversa (53047 abitanti)
98 Km a W di Bisceglie (55422 abitanti)
99 Km a E di Giugliano in Campania (122974 abitanti)
Sismicità recente e storica

Queste mappe mostrano l'attività sismica della zona in diversi intervalli temporali, precedenti all’evento sismico a cui si riferiscono. Per quel che riguarda le prime due mappe, i dati riportati provengono dalle analisi effettuate in tempo reale dal personale delle Sale Operative dell'INGV subito dopo ogni terremoto. La terza mappa mostra i dati dal 1985 alla data del terremoto: le localizzazioni sono riviste dagli analisti sismologi del Bollettino Sismico Italiano dell'INGV. I parametri della localizzazione (coordinate ipocentrali e magnitudo) sono la migliore stima possibile con i dati a disposizione dell’INGV, ma sono costantemente aggiornati in funzione di ulteriori dati che si rendano disponibili. I parametri della localizzazione e della magnitudo, successivamente rivisti dagli analisti sismologi, possono variare.

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 0.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, nelle 72 ore precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 2.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi, confinanti nei 90 giorni precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 3.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, dal 1985 alla data di questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dall'anno 1000 al 2019

I terremoti dall'anno 1000 al 2019

In questa mappa sono riportati i terremoti del catalogo storico CPTI15 (Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani, v4.0, https://doi.org/10.13127/cpti/cpti15.4). La grandezza del quadrato indica le diverse classi di magnitudo. Fornisce dati parametrici omogenei, sia macrosismici, sia strumentali, relativi ai terremoti con intensità massima ≥ 5 o magnitudo ≥ 4.0 d'interesse per l'Italia nella finestra temporale 1000-2020. Per gli eventi di magnitudo stimata ≥ 6.0 è indicato l'anno in cui è avvenuto il terremoto. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Pericolosità sismica

Con pericolosità sismica si intende lo scuotimento del suolo atteso in un sito a causa di un terremoto. Essendo prevalentemente un’analisi di tipo probabilistico, si può definire un certo scuotimento solo associato alla probabilità di accadimento nel prossimo futuro. Non si tratta pertanto di previsione deterministica dei terremoti, obiettivo lungi dal poter essere raggiunto ancora in tutto il mondo, né del massimo terremoto possibile in un’area, in quanto il terremoto massimo ha comunque probabilità di verificarsi molto basse.

Nel 2004 è stata rilasciata questa mappa della pericolosità sismica (http://zonesismiche.mi.ingv.it) che fornisce un quadro delle aree più pericolose in Italia. La mappa di pericolosità sismica del territorio nazionale (GdL MPS, 2004; rif. Ordinanza PCM del 28 aprile 2006, n. 3519, All. 1b) è espressa in termini di accelerazione orizzontale del suolo con probabilità di eccedenza del 10% in 50 anni, riferita a suoli rigidi (Vs30>800 m/s; cat. A, punto 3.2.1 del D.M. 14.09.2005).

I colori indicano i diversi valori di accelerazione del terreno che hanno una probabilità del 10% di essere superati in 50 anni. Indicativamente i colori associati ad accelerazioni più basse indicano zone meno pericolose, dove la frequenza di terremoti più forti è minore rispetto a quelle più pericolose, ma questo non significa che non possano verificarsi.

Mappa di pericolosità sismica

Mappa di pericolosità sismica

In questa mappa è riportato un particolare del modello di pericolosità sismica del territorio nazionale e la stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Mappe di scuotimento
Mappa del risentimento sismico
Cronologia delle localizzazioni calcolate
Tipo Magnitudo Tempo origine (UTC) Latitudine Longitudine Profondità (km) Ora pubblicazione (UTC) Autore ID Localizzazione
Bollettino
Rev1000
Md 2.4
ML 2.7
2005-11-26
14:07:15
41.103 15.354 18 2014-10-21
12:27:13
Bollettino Sismico Italiano INGV 542309
Localizzazione e magnitudo preferite finora.
Parametri della localizzazione preferita

Localizzazione

Campo Valore
Tempo (UTC) 2005-11-26 14:07:15 ± 0.17
Latitudine 41.1030 ± 0.0090
Longitudine 15.3540 ± 0.0143
Profondità (km) 18 ± 2 (from location)
Metodo di valutazione manual
Stato della valutazione reviewed
Versione 1000 -> BULLETIN-SISPICK
Tipo di evento earthquake
ID localizzazione 542309

Incertezze

Campo Valore
Tipo di incertezza uncertainty ellipse
Semi-asse maggiore dell'ellisse di confidenza (metri) 1215
Semi-asse minore dell'ellisse di confidenza (metri) 651
azimuth dell’asse maggiore dell’ellisse di confidenza (gradi) 236
Regione di confidenza sul piano orizzontale espressa mediante singolo valore di incertezza (metri) 1562.0
Livello di confidenza dell'incertezza (%) 68

Qualità

Campo Valore
Maggiore gap azimutale nella distribuzione delle stazioni all'epicentro 139
Numero di fasi associato indipendentemente se utilizzate nella localizzazione (determinazione dell'Origin) 20
Numero di fasi 15
Scarto quadratico medio dei residui di tempo risultanti dal calcolo del tempo origine (Origin) della localizzazione (sec) 0.53
Distanza epicentrale della stazione piu' vicina (gradi) 0.00000
Distanza epicentrale della stazione piu’ lontana (gradi) 0.75273
Numero di stazioni in cui l’evento e’ stato osservato 14
Numero di stazioni usate nel calcolo dell'Origin 10
Parametri delle magnitudo

ML:2.7

Campo Valore
Valore 2.7
Incertezza 0.0
Num. stazioni usate
Tipo di magnitudo ML
Localizzazione di riferimento 542309
Agenzia INGV
Autore Bollettino Sismico Italiano INGV
Tempo di creazione (UTC) 2013-01-05 10:27:59

Md:2.4

Campo Valore
Valore 2.4
Incertezza 0.2
Num. stazioni usate
Tipo di magnitudo Md
Localizzazione di riferimento 542309
Agenzia INGV
Autore Bollettino Sismico Italiano INGV
Tempo di creazione (UTC) 2013-01-05 10:27:59
Tempi di arrivo
SCNL Time Uncertainty Polarity Evaluation_mode Phase Azimuth Distance(km) Takeoff_angle Residual Weight
IV.SGG.SHZ. 2005-11-26T14:07:46.61 10.0 undecidable manual Sg 0 0 0
MN.CUC.HHN. 2005-11-26T14:07:45.45 10.0 undecidable manual Pg 0 0 0
IV.SGG.SHZ. 2005-11-26T14:07:36.38 10.0 undecidable manual Pg 0 0 0
IV.CIGN.BHE. 2005-11-26T14:07:35.06 10.0 undecidable manual Pg 0 0 0
IV.FGMS.SHZ. 2005-11-26T14:07:31.16 0.1 undecidable manual Pg 36 83.5497 0.226 84
IV.SLCN.SHZ. 2005-11-26T14:07:30.94 0.3 undecidable manual Pg 163 82.4508 0.194 64
IV.MRLC.HHE. 2005-11-26T14:07:29.96 0.1 undecidable manual Sg 164 40.0266 -0.065 46
IV.CSSN.SHZ. 2005-11-26T14:07:29.13 0.1 undecidable manual Sg 226 38.5281 -0.471 44
IV.RGNG.SHZ. 2005-11-26T14:07:27.95 0.1 undecidable manual Pg 17 66.2781 -0.114 89
IV.SGO.SHZ. 2005-11-26T14:07:26.94 0.1 undecidable manual Pg 184 60.2952 -0.141 89
IV.TR9.SHZ. 2005-11-26T14:07:23.31 0.1 undecidable manual Sg 238 12.0768 0.39 46
IV.CSSN.SHZ. 2005-11-26T14:07:23.39 0.1 undecidable manual Pg 226 38.5281 -0.156 93
IV.MRLC.HHE. 2005-11-26T14:07:23.80 0.1 undecidable manual Pg 164 40.0266 0.015 95
IV.MCRV.HHN. 2005-11-26T14:07:23.00 10.0 undecidable manual Pg 0 0 0
IV.CAFE.HHN. 2005-11-26T14:07:23.09 0.1 undecidable manual Sg 230 12.876 0.013 50
IV.VULT.HHZ. 2005-11-26T14:07:22.66 0.3 undecidable manual Pg 127 27.3504 0.851 58
IV.FG4.SHZ. 2005-11-26T14:07:21.96 0.1 undecidable manual Sg 77 13.9749 -1.334 31
IV.CAFE.HHN. 2005-11-26T14:07:19.88 0.1 positive manual Pg 230 12.876 -0.003 100
IV.TR9.SHZ. 2005-11-26T14:07:19.92 0.1 undecidable manual Pg 238 12.0768 0.129 97
IV.FG4.SHZ. 2005-11-26T14:07:19.94 0.1 undecidable manual Pg 77 13.9749 -0.063 99
TDMT - Time Domain Moment Tensor
Meccanismi di sorgente sismica nell'area
Meccanismi di sorgente sismica

Meccanismi di sorgente sismica

In questa mappa sono riportate i meccanismi di sorgente sismica dei terremoti dal 1977 alla data di questo evento. I tensori momento in rosso sono ottenuti con la tecnica del Regional Centroid Moment Tensor (RCMT, http://www.bo.ingv.it/RCMT; https://doi.org/10.13127/rcmt/euromed) e vengono calcolati per eventi sismici di magnitudo maggiore di 4.5 nella regione euro-mediterranea. Talvolta, se la disponibilità dei dati lo permette vengono calcolati anche per eventi di magnitudo inferiore, fino a 4.0. I tensori momento in grigio sono calcolati con la tecnica del Time Domain Moment Tensor (TDMT, /tdmt) per terremoti di magnitudo maggiore di 3.2, quando i dati lo permettono. La dimensione dei simboli è proporzionale alla magnitudo momento Mw dell’evento.
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