Terremoto di magnitudo Md 2.6 del 16-08-2001 ore 23:57:00 (Italia) in zona: 3 km NE Venticano (AV)

Un terremoto di magnitudo Md 2.6 è avvenuto nella zona: 3 km NE Venticano (AV), il

  • 16-08-2001 21:57:00 (UTC)
  • 16-08-2001 23:57:00 (UTC +02:00) ora italiana

con coordinate geografiche (lat, lon) 41.0620, 14.9540 ad una profondità di 7 km.

Il terremoto è stato localizzato da: Bollettino Sismico Italiano INGV.

Ricerca terremoti: Qualsiasi nel raggio di 30 km

I valori delle coordinate ipocentrali e della magnitudo rappresentano la migliore stima con i dati a disposizione. Eventuali nuovi dati o analisi potrebbero far variare tali stime.

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Comuni entro 20 km dall'epicentro

Le distanze sono calcolate in base alle coordinate geografiche del Municipio (Istat).
Comune Prov Dist Pop Cum Pop
Venticano AV 3 2537 2537
Mirabella Eclano AV 4 7684 10221
Torre Le Nocelle AV 6 1324 11545
Taurasi AV 6 2377 13922
Pietradefusi AV 6 2348 16270
Bonito AV 6 2448 18718
Montemiletto AV 7 5313 24031
Apice BN 7 5686 29717
Sant'Angelo all'Esca AV 7 801 30518
Fontanarosa AV 7 3170 33688
Calvi BN 7 2682 36370
San Nazzaro BN 8 884 37254
San Giorgio del Sannio BN 8 10022 47276
Lapio AV 9 1572 48848
Montefusco AV 9 1338 50186
Luogosano AV 9 1187 51373
Grottaminarda AV 9 8137 59510
Melito Irpino AV 10 1920 61430
San Martino Sannita BN 10 1230 62660
Santa Paolina AV 10 1256 63916
San Nicola Manfredi BN 11 3722 67638
San Mango sul Calore AV 12 1185 68823
Gesualdo AV 12 3516 72339
Paternopoli AV 12 2384 74723
Pratola Serra AV 12 3764 78487
Sant'Arcangelo Trimonte BN 12 573 79060
Torrioni AV 12 549 79609
Tufo AV 12 889 80498
Montefalcione AV 12 3359 83857
Sant'Angelo a Cupolo BN 13 4325 88182
Prata di Principato Ultra AV 13 2944 91126
Paduli BN 13 3978 95104
Frigento AV 13 3780 98884
Petruro Irpino AV 14 349 99233
Chianche AV 14 475 99708
Sturno AV 14 3080 102788
Chiusano di San Domenico AV 15 2277 105065
Castelvetere sul Calore AV 15 1615 106680
Candida AV 15 1147 107827
Villamaina AV 15 995 108822
Ariano Irpino AV 15 22700 131522
Parolise AV 16 663 132185
Manocalzati AV 16 3160 135345
Altavilla Irpina AV 16 4196 139541
Montemarano AV 16 2851 142392
Montefredane AV 16 2297 144689
Montecalvo Irpino AV 16 3725 148414
Ceppaloni BN 16 3415 151829
San Potito Ultra AV 16 1558 153387
Castelfranci AV 16 2041 155428
Benevento BN 16 60091 215519
San Leucio del Sannio BN 16 3106 218625
Salza Irpina AV 17 772 219397
Flumeri AV 17 2963 222360
Sorbo Serpico AV 17 583 222943
Grottolella AV 17 1869 224812
Pietrelcina BN 18 3114 227926
Arpaise BN 18 761 228687
Buonalbergo BN 18 1730 230417
Villanova del Battista AV 19 1690 232107
Atripalda AV 19 11020 243127
Torella dei Lombardi AV 19 2144 245271
Capriglia Irpina AV 19 2398 247669
Casalbore AV 20 1800 249469
Castel Baronia AV 20 1129 250598
Santo Stefano del Sole AV 20 2208 252806

Città più vicine con almeno 50000 abitanti

Il terremoto è stato localizzato
16 Km a E di Benevento (60091 abitanti)
21 Km a NE di Avellino (54857 abitanti)
45 Km a NE di Cava de' Tirreni (53659 abitanti)
46 Km a NE di Salerno (135261 abitanti)
50 Km a NE di Scafati (50787 abitanti)
51 Km a E di Acerra (59573 abitanti)
51 Km a N di Battipaglia (50786 abitanti)
52 Km a E di Caserta (76326 abitanti)
56 Km a E di Afragola (65057 abitanti)
57 Km a E di Portici (55274 abitanti)
57 Km a NE di Castellammare di Stabia (66466 abitanti)
58 Km a NE di Torre del Greco (86275 abitanti)
58 Km a NE di Ercolano (53709 abitanti)
58 Km a E di Casoria (77642 abitanti)
63 Km a E di Aversa (53047 abitanti)
64 Km a E di Napoli (974074 abitanti)
65 Km a E di Giugliano in Campania (122974 abitanti)
67 Km a E di Marano di Napoli (59874 abitanti)
67 Km a SW di Foggia (151991 abitanti)
76 Km a E di Pozzuoli (81661 abitanti)
78 Km a SW di San Severo (53905 abitanti)
83 Km a W di Cerignola (58396 abitanti)
86 Km a NW di Potenza (67122 abitanti)
Sismicità recente e storica

Queste mappe mostrano l'attività sismica della zona in diversi intervalli temporali, precedenti all’evento sismico a cui si riferiscono. Per quel che riguarda le prime due mappe, i dati riportati provengono dalle analisi effettuate in tempo reale dal personale delle Sale Operative dell'INGV subito dopo ogni terremoto. La terza mappa mostra i dati dal 1985 alla data del terremoto: le localizzazioni sono riviste dagli analisti sismologi del Bollettino Sismico Italiano dell'INGV. I parametri della localizzazione (coordinate ipocentrali e magnitudo) sono la migliore stima possibile con i dati a disposizione dell’INGV, ma sono costantemente aggiornati in funzione di ulteriori dati che si rendano disponibili. I parametri della localizzazione e della magnitudo, successivamente rivisti dagli analisti sismologi, possono variare.

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 0.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, nelle 72 ore precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 2.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi, confinanti nei 90 giorni precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 3.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, dal 1985 alla data di questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dall'anno 1000 al 2019

I terremoti dall'anno 1000 al 2019

In questa mappa sono riportati i terremoti del catalogo storico CPTI15 (Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani, v4.0, https://doi.org/10.13127/cpti/cpti15.4). La grandezza del quadrato indica le diverse classi di magnitudo. Fornisce dati parametrici omogenei, sia macrosismici, sia strumentali, relativi ai terremoti con intensità massima ≥ 5 o magnitudo ≥ 4.0 d'interesse per l'Italia nella finestra temporale 1000-2020. Per gli eventi di magnitudo stimata ≥ 6.0 è indicato l'anno in cui è avvenuto il terremoto. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Pericolosità sismica

Con pericolosità sismica si intende lo scuotimento del suolo atteso in un sito a causa di un terremoto. Essendo prevalentemente un’analisi di tipo probabilistico, si può definire un certo scuotimento solo associato alla probabilità di accadimento nel prossimo futuro. Non si tratta pertanto di previsione deterministica dei terremoti, obiettivo lungi dal poter essere raggiunto ancora in tutto il mondo, né del massimo terremoto possibile in un’area, in quanto il terremoto massimo ha comunque probabilità di verificarsi molto basse.

Nel 2004 è stata rilasciata questa mappa della pericolosità sismica (http://zonesismiche.mi.ingv.it) che fornisce un quadro delle aree più pericolose in Italia. La mappa di pericolosità sismica del territorio nazionale (GdL MPS, 2004; rif. Ordinanza PCM del 28 aprile 2006, n. 3519, All. 1b) è espressa in termini di accelerazione orizzontale del suolo con probabilità di eccedenza del 10% in 50 anni, riferita a suoli rigidi (Vs30>800 m/s; cat. A, punto 3.2.1 del D.M. 14.09.2005).

I colori indicano i diversi valori di accelerazione del terreno che hanno una probabilità del 10% di essere superati in 50 anni. Indicativamente i colori associati ad accelerazioni più basse indicano zone meno pericolose, dove la frequenza di terremoti più forti è minore rispetto a quelle più pericolose, ma questo non significa che non possano verificarsi.

Mappa di pericolosità sismica

Mappa di pericolosità sismica

In questa mappa è riportato un particolare del modello di pericolosità sismica del territorio nazionale e la stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Mappe di scuotimento
Mappa del risentimento sismico
Cronologia delle localizzazioni calcolate
Tipo Magnitudo Tempo origine (UTC) Latitudine Longitudine Profondità (km) Ora pubblicazione (UTC) Autore ID Localizzazione
Bollettino
Rev1000
Md 2.6 2001-08-16
21:57:00
41.062 14.954 7 2013-07-15
08:40:51
Bollettino Sismico Italiano INGV 426149
Localizzazione e magnitudo preferite finora.
Parametri della localizzazione preferita

Localizzazione

Campo Valore
Tempo (UTC) 2001-08-16 21:57:00 ± 0.259
Latitudine 41.0620 ± 0.0191
Longitudine 14.9540 ± 0.0347
Profondità (km) 7 ± 2 (from location)
Metodo di valutazione manual
Stato della valutazione reviewed
Versione 1000 -> BULLETIN-VAX
Tipo di evento earthquake
ID localizzazione 426149

Incertezze

Campo Valore
Tipo di incertezza horizontal uncertainty
Semi-asse maggiore dell'ellisse di confidenza (metri)
Semi-asse minore dell'ellisse di confidenza (metri)
azimuth dell’asse maggiore dell’ellisse di confidenza (gradi)
Regione di confidenza sul piano orizzontale espressa mediante singolo valore di incertezza (metri) 3604.7
Livello di confidenza dell'incertezza (%) 68

Qualità

Campo Valore
Maggiore gap azimutale nella distribuzione delle stazioni all'epicentro 141
Numero di fasi associato indipendentemente se utilizzate nella localizzazione (determinazione dell'Origin) 11
Numero di fasi 11
Scarto quadratico medio dei residui di tempo risultanti dal calcolo del tempo origine (Origin) della localizzazione (sec) 0.4
Distanza epicentrale della stazione piu' vicina (gradi) 0.00049
Distanza epicentrale della stazione piu’ lontana (gradi) 0.00923
Numero di stazioni in cui l’evento e’ stato osservato 7
Numero di stazioni usate nel calcolo dell'Origin 7
Parametri della magnitudo

Md:2.6

Campo Valore
Valore 2.6
Incertezza
Num. stazioni usate 3
Tipo di magnitudo Md
Localizzazione di riferimento 426149
Agenzia INGV
Autore Bollettino Sismico Italiano INGV
Tempo di creazione (UTC) 2013-01-04 23:42:01
Tempi di arrivo
SCNL Time Uncertainty Polarity Evaluation_mode Phase Azimuth Distance(km) Takeoff_angle Residual Weight
--.SGO.Z. 2001-08-16T21:57:23.50 10.0 undecidable manual SG 151 0.5661 1.53 0
--.MGR.Z. 2001-08-16T21:57:21.42 10.0 positive manual PG 153 1.0212 0.15 1.6
--.RVI2.Z. 2001-08-16T21:57:19.96 10.0 undecidable manual PG 308 0.888 1.19 0.2
--.SMB1.Z. 2001-08-16T21:57:15.10 10.0 undecidable manual SG 332 0.3663 -0.33 0.5
--.SGO.Z. 2001-08-16T21:57:12.23 10.0 undecidable manual PG 151 0.5661 -0.5 0.9
--.VTB1.Z. 2001-08-16T21:57:11.59 10.0 undecidable manual SG 296 0.2664 0.13 0.6
--.SMB1.Z. 2001-08-16T21:57:07.97 10.0 undecidable manual PG 332 0.3663 -1.19 0.3
--.VTB1.Z. 2001-08-16T21:57:06.88 10.0 undecidable manual PG 296 0.2664 -0.04 1.4
--.CSSN.Z. 2001-08-16T21:57:05.22 10.0 positive manual PG 165 0.2109 -0.31 2.6
--.MRB1.Z. 2001-08-16T21:57:05.41 10.0 undecidable manual SG 10 0.0555 1.34 0.1
--.MRB1.Z. 2001-08-16T21:57:02.54 10.0 negative manual PG 10 0.0555 -0.11 2.8
TDMT - Time Domain Moment Tensor
Meccanismi di sorgente sismica nell'area
Meccanismi di sorgente sismica

Meccanismi di sorgente sismica

In questa mappa sono riportate i meccanismi di sorgente sismica dei terremoti dal 1977 alla data di questo evento. I tensori momento in rosso sono ottenuti con la tecnica del Regional Centroid Moment Tensor (RCMT, http://www.bo.ingv.it/RCMT; https://doi.org/10.13127/rcmt/euromed) e vengono calcolati per eventi sismici di magnitudo maggiore di 4.5 nella regione euro-mediterranea. Talvolta, se la disponibilità dei dati lo permette vengono calcolati anche per eventi di magnitudo inferiore, fino a 4.0. I tensori momento in grigio sono calcolati con la tecnica del Time Domain Moment Tensor (TDMT, /tdmt) per terremoti di magnitudo maggiore di 3.2, quando i dati lo permettono. La dimensione dei simboli è proporzionale alla magnitudo momento Mw dell’evento.
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