Terremoto di magnitudo Md 2.6 del 09-11-2000 ore 17:43:06 (Italia) in zona: 2 km E Vaglio Serra (AT)

Un terremoto di magnitudo Md 2.6 è avvenuto nella zona: 2 km E Vaglio Serra (AT), il

  • 09-11-2000 16:43:06 (UTC)
  • 09-11-2000 17:43:06 (UTC +01:00) ora italiana

con coordinate geografiche (lat, lon) 44.8020, 8.3600 ad una profondità di 14 km.

Il terremoto è stato localizzato da: Bollettino Sismico Italiano INGV.

Ricerca terremoti: Qualsiasi nel raggio di 30 km

I valori delle coordinate ipocentrali e della magnitudo rappresentano la migliore stima con i dati a disposizione. Eventuali nuovi dati o analisi potrebbero far variare tali stime.

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Comuni entro 20 km dall'epicentro

Le distanze sono calcolate in base alle coordinate geografiche del Municipio (Istat).
Comune Prov Dist Pop Cum Pop
Vaglio Serra AT 2 275 275
Incisa Scapaccino AT 2 2288 2563
Cortiglione AT 2 571 3134
Nizza Monferrato AT 3 10429 13563
Vinchio AT 3 601 14164
Belveglio AT 4 350 14514
Castelnuovo Belbo AT 4 895 15409
Mombercelli AT 5 2259 17668
Castelnuovo Calcea AT 6 759 18427
Rocchetta Tanaro AT 7 1450 19877
Bruno AT 7 321 20198
Fontanile AT 7 567 20765
San Marzano Oliveto AT 7 1047 21812
Calamandrana AT 7 1761 23573
Moasca AT 8 494 24067
Mombaruzzo AT 8 1117 25184
Cerro Tanaro AT 8 626 25810
Bergamasco AL 8 744 26554
Castelletto Molina AT 8 180 26734
Masio AL 9 1420 28154
Montaldo Scarampi AT 9 755 28909
Agliano Terme AT 9 1642 30551
Quaranti AT 9 183 30734
Castel Boglione AT 9 609 31343
Castello di Annone AT 9 1860 33203
Carentino AL 9 340 33543
Montegrosso d'Asti AT 10 2344 35887
Rocca d'Arazzo AT 10 936 36823
Castel Rocchero AT 10 395 37218
Maranzana AT 10 277 37495
Rocchetta Palafea AT 11 338 37833
Canelli AT 11 10485 48318
Vigliano d'Asti AT 11 835 49153
Azzano d'Asti AT 11 391 49544
Alice Bel Colle AL 11 766 50310
Quattordio AL 12 1637 51947
Ricaldone AL 12 684 52631
Montabone AT 12 333 52964
Oviglio AL 12 1265 54229
Mongardino AT 12 921 55150
Felizzano AL 12 2344 57494
Calosso AT 13 1279 58773
Cassinasco AT 13 611 59384
Frascaro AL 14 440 59824
Costigliole d'Asti AT 14 5914 65738
Cassine AL 14 2961 68699
Santo Stefano Belbo CN 15 3984 72683
Gamalero AL 15 844 73527
Isola d'Asti AT 15 2071 75598
Sessame AT 15 271 75869
Borgoratto Alessandrino AL 15 584 76453
Refrancore AT 15 1591 78044
Terzo AL 15 923 78967
Bistagno AL 16 1887 80854
Castiglione Tinella CN 16 895 81749
Bubbio AT 16 893 82642
Castelnuovo Bormida AL 16 694 83336
Acqui Terme AL 16 19896 103232
Asti AT 16 76202 179434
Loazzolo AT 17 359 179793
Sezzadio AL 17 1246 181039
Revigliasco d'Asti AT 17 767 181806
Strevi AL 17 2019 183825
Monastero Bormida AT 17 931 184756
Castagnole delle Lanze AT 17 3798 188554
Castelspina AL 18 416 188970
Camo CN 18 201 189171
Solero AL 18 1645 190816
Castellazzo Bormida AL 18 4570 195386
Rivalta Bormida AL 18 1446 196832
Melazzo AL 18 1325 198157
Castagnole Monferrato AT 18 1245 199402
Antignano AT 18 974 200376
Coazzolo AT 19 302 200678
Quargnento AL 19 1398 202076
Fubine AL 19 1653 203729
Portacomaro AT 19 2006 205735
Visone AL 19 1194 206929
Cessole AT 19 403 207332
Ponti AL 19 606 207938
Scurzolengo AT 19 555 208493
Cossano Belbo CN 19 958 209451
Celle Enomondo AT 20 484 209935
San Martino Alfieri AT 20 666 210601
Castelletto d'Erro AL 20 148 210749
Viarigi AT 20 929 211678

Città più vicine con almeno 50000 abitanti

Il terremoto è stato localizzato
16 Km a SE di Asti (76202 abitanti)
24 Km a SW di Alessandria (93943 abitanti)
56 Km a N di Savona (61345 abitanti)
58 Km a E di Moncalieri (57294 abitanti)
61 Km a E di Torino (890529 abitanti)
63 Km a NW di Genova (586655 abitanti)
70 Km a SW di Vigevano (63310 abitanti)
75 Km a S di Novara (104380 abitanti)
76 Km a SW di Pavia (72576 abitanti)
78 Km a NE di Cuneo (56081 abitanti)
97 Km a SW di Rho (50434 abitanti)
99 Km a SW di Busto Arsizio (83106 abitanti)
99 Km a SW di Legnano (60262 abitanti)
99 Km a SW di Milano (1345851 abitanti)
Sismicità recente e storica

Queste mappe mostrano l'attività sismica della zona in diversi intervalli temporali, precedenti all’evento sismico a cui si riferiscono. Per quel che riguarda le prime due mappe, i dati riportati provengono dalle analisi effettuate in tempo reale dal personale delle Sale Operative dell'INGV subito dopo ogni terremoto. La terza mappa mostra i dati dal 1985 alla data del terremoto: le localizzazioni sono riviste dagli analisti sismologi del Bollettino Sismico Italiano dell'INGV. I parametri della localizzazione (coordinate ipocentrali e magnitudo) sono la migliore stima possibile con i dati a disposizione dell’INGV, ma sono costantemente aggiornati in funzione di ulteriori dati che si rendano disponibili. I parametri della localizzazione e della magnitudo, successivamente rivisti dagli analisti sismologi, possono variare.

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 0.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, nelle 72 ore precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 2.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi, confinanti nei 90 giorni precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 3.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, dal 1985 alla data di questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dall'anno 1000 al 2019

I terremoti dall'anno 1000 al 2019

In questa mappa sono riportati i terremoti del catalogo storico CPTI15 (Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani, v4.0, https://doi.org/10.13127/cpti/cpti15.4). La grandezza del quadrato indica le diverse classi di magnitudo. Fornisce dati parametrici omogenei, sia macrosismici, sia strumentali, relativi ai terremoti con intensità massima ≥ 5 o magnitudo ≥ 4.0 d'interesse per l'Italia nella finestra temporale 1000-2020. Per gli eventi di magnitudo stimata ≥ 6.0 è indicato l'anno in cui è avvenuto il terremoto. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Pericolosità sismica

Con pericolosità sismica si intende lo scuotimento del suolo atteso in un sito a causa di un terremoto. Essendo prevalentemente un’analisi di tipo probabilistico, si può definire un certo scuotimento solo associato alla probabilità di accadimento nel prossimo futuro. Non si tratta pertanto di previsione deterministica dei terremoti, obiettivo lungi dal poter essere raggiunto ancora in tutto il mondo, né del massimo terremoto possibile in un’area, in quanto il terremoto massimo ha comunque probabilità di verificarsi molto basse.

Nel 2004 è stata rilasciata questa mappa della pericolosità sismica (http://zonesismiche.mi.ingv.it) che fornisce un quadro delle aree più pericolose in Italia. La mappa di pericolosità sismica del territorio nazionale (GdL MPS, 2004; rif. Ordinanza PCM del 28 aprile 2006, n. 3519, All. 1b) è espressa in termini di accelerazione orizzontale del suolo con probabilità di eccedenza del 10% in 50 anni, riferita a suoli rigidi (Vs30>800 m/s; cat. A, punto 3.2.1 del D.M. 14.09.2005).

I colori indicano i diversi valori di accelerazione del terreno che hanno una probabilità del 10% di essere superati in 50 anni. Indicativamente i colori associati ad accelerazioni più basse indicano zone meno pericolose, dove la frequenza di terremoti più forti è minore rispetto a quelle più pericolose, ma questo non significa che non possano verificarsi.

Mappa di pericolosità sismica

Mappa di pericolosità sismica

In questa mappa è riportato un particolare del modello di pericolosità sismica del territorio nazionale e la stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Mappe di scuotimento
Mappa del risentimento sismico
Cronologia delle localizzazioni calcolate
Tipo Magnitudo Tempo origine (UTC) Latitudine Longitudine Profondità (km) Ora pubblicazione (UTC) Autore ID Localizzazione
Bollettino
Rev1000
Md 2.6 2000-11-09
16:43:06
44.802 8.36 14 2013-07-15
08:40:51
Bollettino Sismico Italiano INGV 406269
Localizzazione e magnitudo preferite finora.
Parametri della localizzazione preferita

Localizzazione

Campo Valore
Tempo (UTC) 2000-11-09 16:43:06 ± 0.209
Latitudine 44.8020 ± 0.0160
Longitudine 8.3600 ± 0.0195
Profondità (km) 14 ± 3 (from location)
Metodo di valutazione manual
Stato della valutazione reviewed
Versione 1000 -> BULLETIN-VAX
Tipo di evento earthquake
ID localizzazione 406269

Incertezze

Campo Valore
Tipo di incertezza horizontal uncertainty
Semi-asse maggiore dell'ellisse di confidenza (metri)
Semi-asse minore dell'ellisse di confidenza (metri)
azimuth dell’asse maggiore dell’ellisse di confidenza (gradi)
Regione di confidenza sul piano orizzontale espressa mediante singolo valore di incertezza (metri) 2348.5
Livello di confidenza dell'incertezza (%) 68

Qualità

Campo Valore
Maggiore gap azimutale nella distribuzione delle stazioni all'epicentro 157
Numero di fasi associato indipendentemente se utilizzate nella localizzazione (determinazione dell'Origin) 7
Numero di fasi 7
Scarto quadratico medio dei residui di tempo risultanti dal calcolo del tempo origine (Origin) della localizzazione (sec) 0.2
Distanza epicentrale della stazione piu' vicina (gradi) 0.00688
Distanza epicentrale della stazione piu’ lontana (gradi) 0.00988
Numero di stazioni in cui l’evento e’ stato osservato 4
Numero di stazioni usate nel calcolo dell'Origin 4
Parametri della magnitudo

Md:2.6

Campo Valore
Valore 2.6
Incertezza
Num. stazioni usate 4
Tipo di magnitudo Md
Localizzazione di riferimento 406269
Agenzia INGV
Autore Bollettino Sismico Italiano INGV
Tempo di creazione (UTC) 2013-01-04 23:22:27
Tempi di arrivo
SCNL Time Uncertainty Polarity Evaluation_mode Phase Azimuth Distance(km) Takeoff_angle Residual Weight
--.VAI.Z. 2000-11-09T16:43:43.57 10.0 undecidable manual SN 15 1.0989 0.57 0.1
--.ORO.Z. 2000-11-09T16:43:36.30 10.0 undecidable manual SG 342 0.8658 -0.44 0.2
--.DOI.Z. 2000-11-09T16:43:35.32 10.0 undecidable manual SG 250 0.8436 -0.77 0
--.VAI.Z. 2000-11-09T16:43:27.57 10.0 negative manual PN 15 1.0989 -0.21 1.7
--.DOI.Z. 2000-11-09T16:43:24.30 10.0 positive manual PG 250 0.8436 0.24 1.7
--.ORO.Z. 2000-11-09T16:43:24.33 10.0 negative manual PG 342 0.8658 0.16 2.1
--.BOB.Z. 2000-11-09T16:43:22.33 10.0 undecidable manual PG 92 0.7659 -0.08 1.2
TDMT - Time Domain Moment Tensor
Meccanismi di sorgente sismica nell'area
Meccanismi di sorgente sismica

Meccanismi di sorgente sismica

In questa mappa sono riportate i meccanismi di sorgente sismica dei terremoti dal 1977 alla data di questo evento. I tensori momento in rosso sono ottenuti con la tecnica del Regional Centroid Moment Tensor (RCMT, http://www.bo.ingv.it/RCMT; https://doi.org/10.13127/rcmt/euromed) e vengono calcolati per eventi sismici di magnitudo maggiore di 4.5 nella regione euro-mediterranea. Talvolta, se la disponibilità dei dati lo permette vengono calcolati anche per eventi di magnitudo inferiore, fino a 4.0. I tensori momento in grigio sono calcolati con la tecnica del Time Domain Moment Tensor (TDMT, /tdmt) per terremoti di magnitudo maggiore di 3.2, quando i dati lo permettono. La dimensione dei simboli è proporzionale alla magnitudo momento Mw dell’evento.
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