Terremoto di magnitudo Md 2.7 del 17-10-1999 ore 17:29:12 (UTC) in zona: 3 km SE Villa Latina (FR)

Un terremoto di magnitudo Md 2.7 è avvenuto nella zona: 3 km SE Villa Latina (FR), il

  • 17-10-1999 17:29:12 (UTC)
  • 17-10-1999 19:29:12 (UTC +02:00) ora italiana

con coordinate geografiche (lat, lon) 41.5950, 13.8540 ad una profondità di 4 km.

Il terremoto è stato localizzato da: Bollettino Sismico Italiano INGV.

Ricerca terremoti: Qualsiasi nel raggio di 30 km

I valori delle coordinate ipocentrali e della magnitudo rappresentano la migliore stima con i dati a disposizione. Eventuali nuovi dati o analisi potrebbero far variare tali stime.

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Comuni entro 20 km dall'epicentro

Le distanze sono calcolate in base alle coordinate geografiche del Municipio (Istat).
Comune Prov Dist Pop Cum Pop
Villa Latina FR 3 1241 1241
Belmonte Castello FR 4 739 1980
Atina FR 5 4316 6296
Picinisco FR 6 1218 7514
Sant'Elia Fiumerapido FR 6 6166 13680
San Biagio Saracinisco FR 7 349 14029
Vallerotonda FR 7 1581 15610
Terelle FR 8 422 16032
Gallinaro FR 8 1269 17301
Settefrati FR 9 728 18029
Acquafondata FR 10 263 18292
Casalattico FR 11 574 18866
Cassino FR 11 36142 55008
Villa Santa Lucia FR 12 2632 57640
Viticuso FR 12 353 57993
Casalvieri FR 12 2698 60691
San Donato Val di Comino FR 13 2107 62798
Cervaro FR 13 8109 70907
Piedimonte San Germano FR 14 6535 77442
Alvito FR 14 2713 80155
Colle San Magno FR 14 699 80854
Castrocielo FR 15 3965 84819
Vicalvi FR 15 783 85602
Roccasecca FR 16 7365 92967
San Vittore del Lazio FR 16 2636 95603
Aquino FR 17 5370 100973
Conca Casale IS 17 200 101173
Fontechiari FR 17 1303 102476
Posta Fibreno FR 17 1139 103615
Pizzone IS 17 329 103944
Scapoli IS 17 680 104624
Filignano IS 18 648 105272
Pignataro Interamna FR 18 2595 107867
Santopadre FR 18 1357 109224
San Pietro Infine CE 19 944 110168
Castel San Vincenzo IS 19 516 110684
Rocchetta a Volturno IS 20 1113 111797
Pozzilli IS 20 2380 114177
Venafro IS 20 11280 125457

Città più vicine con almeno 50000 abitanti

Il terremoto è stato localizzato
70 Km a NW di Caserta (76326 abitanti)
75 Km a NW di Aversa (53047 abitanti)
80 Km a NW di Giugliano in Campania (122974 abitanti)
80 Km a E di Latina (125985 abitanti)
82 Km a NW di Marano di Napoli (59874 abitanti)
84 Km a NW di Afragola (65057 abitanti)
84 Km a NW di Acerra (59573 abitanti)
85 Km a NW di Casoria (77642 abitanti)
85 Km a N di Pozzuoli (81661 abitanti)
88 Km a SW di Chieti (51815 abitanti)
90 Km a E di Velletri (53303 abitanti)
90 Km a NW di Napoli (974074 abitanti)
92 Km a SE di L'Aquila (69753 abitanti)
93 Km a NW di Benevento (60091 abitanti)
95 Km a NW di Portici (55274 abitanti)
97 Km a NW di Ercolano (53709 abitanti)
97 Km a E di Tivoli (56533 abitanti)
100 Km a NW di Torre del Greco (86275 abitanti)
Sismicità recente e storica

Queste mappe mostrano l'attività sismica della zona in diversi intervalli temporali, precedenti all’evento sismico a cui si riferiscono. Per quel che riguarda le prime due mappe, i dati riportati provengono dalle analisi effettuate in tempo reale dal personale delle Sale Operative dell'INGV subito dopo ogni terremoto. La terza mappa mostra i dati dal 1985 alla data del terremoto: le localizzazioni sono riviste dagli analisti sismologi del Bollettino Sismico Italiano dell'INGV. I parametri della localizzazione (coordinate ipocentrali e magnitudo) sono la migliore stima possibile con i dati a disposizione dell’INGV, ma sono costantemente aggiornati in funzione di ulteriori dati che si rendano disponibili. I parametri della localizzazione e della magnitudo, successivamente rivisti dagli analisti sismologi, possono variare.

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 0.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, nelle 72 ore precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 2.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi, confinanti nei 90 giorni precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 3.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, dal 1985 alla data di questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dall'anno 1000 al 2019

I terremoti dall'anno 1000 al 2019

In questa mappa sono riportati i terremoti del catalogo storico CPTI15 (Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani, v4.0, https://doi.org/10.13127/cpti/cpti15.4). La grandezza del quadrato indica le diverse classi di magnitudo. Fornisce dati parametrici omogenei, sia macrosismici, sia strumentali, relativi ai terremoti con intensità massima ≥ 5 o magnitudo ≥ 4.0 d'interesse per l'Italia nella finestra temporale 1000-2020. Per gli eventi di magnitudo stimata ≥ 6.0 è indicato l'anno in cui è avvenuto il terremoto. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Pericolosità sismica

Con pericolosità sismica si intende lo scuotimento del suolo atteso in un sito a causa di un terremoto. Essendo prevalentemente un’analisi di tipo probabilistico, si può definire un certo scuotimento solo associato alla probabilità di accadimento nel prossimo futuro. Non si tratta pertanto di previsione deterministica dei terremoti, obiettivo lungi dal poter essere raggiunto ancora in tutto il mondo, né del massimo terremoto possibile in un’area, in quanto il terremoto massimo ha comunque probabilità di verificarsi molto basse.

Nel 2004 è stata rilasciata questa mappa della pericolosità sismica (http://zonesismiche.mi.ingv.it) che fornisce un quadro delle aree più pericolose in Italia. La mappa di pericolosità sismica del territorio nazionale (GdL MPS, 2004; rif. Ordinanza PCM del 28 aprile 2006, n. 3519, All. 1b) è espressa in termini di accelerazione orizzontale del suolo con probabilità di eccedenza del 10% in 50 anni, riferita a suoli rigidi (Vs30>800 m/s; cat. A, punto 3.2.1 del D.M. 14.09.2005).

I colori indicano i diversi valori di accelerazione del terreno che hanno una probabilità del 10% di essere superati in 50 anni. Indicativamente i colori associati ad accelerazioni più basse indicano zone meno pericolose, dove la frequenza di terremoti più forti è minore rispetto a quelle più pericolose, ma questo non significa che non possano verificarsi.

Mappa di pericolosità sismica

Mappa di pericolosità sismica

In questa mappa è riportato un particolare del modello di pericolosità sismica del territorio nazionale e la stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Mappe di scuotimento
Mappa del risentimento sismico
Cronologia delle localizzazioni calcolate
Tipo Magnitudo Tempo origine (UTC) Latitudine Longitudine Profondità (km) Ora pubblicazione (UTC) Autore ID Localizzazione
Bollettino
Rev1000
Md 2.7 1999-10-17
17:29:12
41.595 13.854 4 2013-07-15
08:40:51
Bollettino Sismico Italiano INGV 375819
Localizzazione e magnitudo preferite finora.
Parametri della localizzazione preferita

Localizzazione

Campo Valore
Tempo (UTC) 1999-10-17 17:29:12 ± 0.225
Latitudine 41.5950 ± 0.0102
Longitudine 13.8540 ± 0.0148
Profondità (km) 4 ± 2 (from location)
Metodo di valutazione manual
Stato della valutazione reviewed
Versione 1000 -> BULLETIN-VAX
Tipo di evento earthquake
ID localizzazione 375819

Incertezze

Campo Valore
Tipo di incertezza horizontal uncertainty
Semi-asse maggiore dell'ellisse di confidenza (metri)
Semi-asse minore dell'ellisse di confidenza (metri)
azimuth dell’asse maggiore dell’ellisse di confidenza (gradi)
Regione di confidenza sul piano orizzontale espressa mediante singolo valore di incertezza (metri) 1675.7
Livello di confidenza dell'incertezza (%) 68

Qualità

Campo Valore
Maggiore gap azimutale nella distribuzione delle stazioni all'epicentro 160
Numero di fasi associato indipendentemente se utilizzate nella localizzazione (determinazione dell'Origin) 23
Numero di fasi 23
Scarto quadratico medio dei residui di tempo risultanti dal calcolo del tempo origine (Origin) della localizzazione (sec) 0.5
Distanza epicentrale della stazione piu' vicina (gradi) 0.00105
Distanza epicentrale della stazione piu’ lontana (gradi) 0.00720
Numero di stazioni in cui l’evento e’ stato osservato 13
Numero di stazioni usate nel calcolo dell'Origin 13
Parametri della magnitudo

Md:2.7

Campo Valore
Valore 2.7
Incertezza
Num. stazioni usate 5
Tipo di magnitudo Md
Localizzazione di riferimento 375819
Agenzia INGV
Autore Bollettino Sismico Italiano INGV
Tempo di creazione (UTC) 2013-01-04 22:52:51
Tempi di arrivo
SCNL Time Uncertainty Polarity Evaluation_mode Phase Azimuth Distance(km) Takeoff_angle Residual Weight
--.PSB1.Z. 1999-10-17T17:29:42.69 10.0 undecidable manual SG 117 0.7992 1.28 0.1
--.MAB1.Z. 1999-10-17T17:29:34.82 10.0 undecidable manual SG 124 0.5883 0.51 0.4
--.PQ9.Z. 1999-10-17T17:29:32.68 10.0 undecidable manual SG 321 0.5439 -0.3 0.5
--.PSB1.Z. 1999-10-17T17:29:29.83 10.0 negative manual PG 117 0.7992 0.7 1.2
--.VTB1.Z. 1999-10-17T17:29:27.94 10.0 undecidable manual PG 125 0.7104 0.58 0.8
--.SMB1.Z. 1999-10-17T17:29:26.28 10.0 undecidable manual PG 106 0.6771 -0.43 1
--.CRVI.Z. 1999-10-17T17:29:26.30 10.0 undecidable manual SG 69 0.3552 -0.27 0.6
--.CPI2.Z. 1999-10-17T17:29:25.26 10.0 undecidable manual SG 91 0.3441 -0.5 0.5
--.RFI.Z. 1999-10-17T17:29:25.17 10.0 undecidable manual SG 161 0.3108 0.84 0.3
--.MAB1.Z. 1999-10-17T17:29:25.11 10.0 undecidable manual PG 124 0.5883 0.08 1.4
--.PQ9.Z. 1999-10-17T17:29:23.90 10.0 undecidable manual PG 321 0.5439 -1.16 0.2
--.BAI2.Z. 1999-10-17T17:29:23.50 10.0 undecidable manual PG 99 0.5217 -0.93 0.5
--.RNI2.Z. 1999-10-17T17:29:22.00 10.0 undecidable manual SG 64 0.2442 0.05 0.7
--.CRVI.Z. 1999-10-17T17:29:20.66 10.0 undecidable manual PG 69 0.3552 0.26 1.6
--.PLI2.Z. 1999-10-17T17:29:19.44 10.0 undecidable manual SG 112 0.1665 0.62 0.4
--.CPI2.Z. 1999-10-17T17:29:19.27 10.0 undecidable manual PG 91 0.3441 -0.82 0.7
--.RNI2.Z. 1999-10-17T17:29:18.12 10.0 undecidable manual PG 64 0.2442 0.23 1.6
--.SDI.Z. 1999-10-17T17:29:18.00 10.0 undecidable manual SG 344 0.1221 0.91 0.2
--.RFI.Z. 1999-10-17T17:29:18.74 10.0 positive manual PG 161 0.3108 -0.52 2.4
--.RVI2.Z. 1999-10-17T17:29:17.00 10.0 undecidable manual SG 78 0.1221 -0.35 0.6
--.SDI.Z. 1999-10-17T17:29:15.69 10.0 negative manual PG 344 0.1221 0.61 2.1
--.PLI2.Z. 1999-10-17T17:29:15.93 10.0 undecidable manual PG 112 0.1665 -0.15 1.7
--.RVI2.Z. 1999-10-17T17:29:14.99 10.0 positive manual PG 78 0.1221 -0.25 3.3
TDMT - Time Domain Moment Tensor
Meccanismi di sorgente sismica nell'area
Meccanismi di sorgente sismica

Meccanismi di sorgente sismica

In questa mappa sono riportate i meccanismi di sorgente sismica dei terremoti dal 1977 alla data di questo evento. I tensori momento in rosso sono ottenuti con la tecnica del Regional Centroid Moment Tensor (RCMT, http://www.bo.ingv.it/RCMT; https://doi.org/10.13127/rcmt/euromed) e vengono calcolati per eventi sismici di magnitudo maggiore di 4.5 nella regione euro-mediterranea. Talvolta, se la disponibilità dei dati lo permette vengono calcolati anche per eventi di magnitudo inferiore, fino a 4.0. I tensori momento in grigio sono calcolati con la tecnica del Time Domain Moment Tensor (TDMT, /tdmt) per terremoti di magnitudo maggiore di 3.2, quando i dati lo permettono. La dimensione dei simboli è proporzionale alla magnitudo momento Mw dell’evento.
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