Terremoto di magnitudo Md 3.0 del 01-09-1986 ore 08:27:05 (UTC) in zona: 3 km SE Montemonaco (AP)

Un terremoto di magnitudo Md 3.0 è avvenuto nella zona: 3 km SE Montemonaco (AP), il

  • 01-09-1986 08:27:05 (UTC)
  • 01-09-1986 10:27:05 (UTC +02:00) ora italiana

con coordinate geografiche (lat, lon) 42.8800, 13.3580 ad una profondità di 5 km.

Il terremoto è stato localizzato da: Bollettino Sismico Italiano INGV.

Ricerca terremoti: Qualsiasi nel raggio di 30 km

I valori delle coordinate ipocentrali e della magnitudo rappresentano la migliore stima con i dati a disposizione. Eventuali nuovi dati o analisi potrebbero far variare tali stime.

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Comuni entro 20 km dall'epicentro

Le distanze sono calcolate in base alle coordinate geografiche del Municipio (Istat).
Comune Prov Dist Pop Cum Pop
Montemonaco AP 3 604 604
Montegallo AP 5 523 1127
Montefortino FM 7 1178 2305
Palmiano AP 9 196 2501
Roccafluvione AP 10 2010 4511
Comunanza AP 10 3166 7677
Venarotta AP 11 2066 9743
Amandola FM 11 3629 13372
Arquata del Tronto AP 13 1178 14550
Acquasanta Terme AP 13 2916 17466
Force AP 14 1354 18820
Montefalcone Appennino FM 15 424 19244
Smerillo FM 16 365 19609
Bolognola MC 17 142 19751
Castelsantangelo sul Nera MC 17 281 20032
Sarnano MC 18 3264 23296
Ascoli Piceno AP 18 49407 72703
Monte San Martino MC 18 765 73468
Rotella AP 19 906 74374
Ussita MC 19 444 74818
Santa Vittoria in Matenano FM 19 1330 76148
Valle Castellana TE 20 977 77125

Città più vicine con almeno 50000 abitanti

Il terremoto è stato localizzato
38 Km a NW di Teramo (54892 abitanti)
54 Km a E di Foligno (57155 abitanti)
59 Km a N di L'Aquila (69753 abitanti)
68 Km a NE di Terni (111501 abitanti)
76 Km a NW di Montesilvano (53738 abitanti)
83 Km a E di Perugia (166134 abitanti)
83 Km a S di Ancona (100861 abitanti)
84 Km a NW di Pescara (121014 abitanti)
89 Km a NW di Chieti (51815 abitanti)
Sismicità recente e storica

Queste mappe mostrano l'attività sismica della zona in diversi intervalli temporali, precedenti all’evento sismico a cui si riferiscono. Per quel che riguarda le prime due mappe, i dati riportati provengono dalle analisi effettuate in tempo reale dal personale delle Sale Operative dell'INGV subito dopo ogni terremoto. La terza mappa mostra i dati dal 1985 alla data del terremoto: le localizzazioni sono riviste dagli analisti sismologi del Bollettino Sismico Italiano dell'INGV. I parametri della localizzazione (coordinate ipocentrali e magnitudo) sono la migliore stima possibile con i dati a disposizione dell’INGV, ma sono costantemente aggiornati in funzione di ulteriori dati che si rendano disponibili. I parametri della localizzazione e della magnitudo, successivamente rivisti dagli analisti sismologi, possono variare.

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 0.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, nelle 72 ore precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 2.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi, confinanti nei 90 giorni precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 3.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, dal 1985 alla data di questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dall'anno 1000 al 2019

I terremoti dall'anno 1000 al 2019

In questa mappa sono riportati i terremoti del catalogo storico CPTI15 (Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani, v4.0, https://doi.org/10.13127/cpti/cpti15.4). La grandezza del quadrato indica le diverse classi di magnitudo. Fornisce dati parametrici omogenei, sia macrosismici, sia strumentali, relativi ai terremoti con intensità massima ≥ 5 o magnitudo ≥ 4.0 d'interesse per l'Italia nella finestra temporale 1000-2020. Per gli eventi di magnitudo stimata ≥ 6.0 è indicato l'anno in cui è avvenuto il terremoto. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Pericolosità sismica

Con pericolosità sismica si intende lo scuotimento del suolo atteso in un sito a causa di un terremoto. Essendo prevalentemente un’analisi di tipo probabilistico, si può definire un certo scuotimento solo associato alla probabilità di accadimento nel prossimo futuro. Non si tratta pertanto di previsione deterministica dei terremoti, obiettivo lungi dal poter essere raggiunto ancora in tutto il mondo, né del massimo terremoto possibile in un’area, in quanto il terremoto massimo ha comunque probabilità di verificarsi molto basse.

Nel 2004 è stata rilasciata questa mappa della pericolosità sismica (http://zonesismiche.mi.ingv.it) che fornisce un quadro delle aree più pericolose in Italia. La mappa di pericolosità sismica del territorio nazionale (GdL MPS, 2004; rif. Ordinanza PCM del 28 aprile 2006, n. 3519, All. 1b) è espressa in termini di accelerazione orizzontale del suolo con probabilità di eccedenza del 10% in 50 anni, riferita a suoli rigidi (Vs30>800 m/s; cat. A, punto 3.2.1 del D.M. 14.09.2005).

I colori indicano i diversi valori di accelerazione del terreno che hanno una probabilità del 10% di essere superati in 50 anni. Indicativamente i colori associati ad accelerazioni più basse indicano zone meno pericolose, dove la frequenza di terremoti più forti è minore rispetto a quelle più pericolose, ma questo non significa che non possano verificarsi.

Mappa di pericolosità sismica

Mappa di pericolosità sismica

In questa mappa è riportato un particolare del modello di pericolosità sismica del territorio nazionale e la stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Mappe di scuotimento
Mappa del risentimento sismico
Cronologia delle localizzazioni calcolate
Tipo Magnitudo Tempo origine (UTC) Latitudine Longitudine Profondità (km) Ora pubblicazione (UTC) Autore ID Localizzazione
Bollettino
Rev1000
Md 3.0 1986-09-01
08:27:05
42.88 13.358 5 2013-07-15
08:41:04
Bollettino Sismico Italiano INGV 33379
Localizzazione e magnitudo preferite finora.
Parametri della localizzazione preferita

Localizzazione

Campo Valore
Tempo (UTC) 1986-09-01 08:27:05 ± 0.332
Latitudine 42.8800 ± 0.0184
Longitudine 13.3580 ± 0.0605
Profondità (km) 5 (operator assigned)
Metodo di valutazione manual
Stato della valutazione reviewed
Versione 1000 -> BULLETIN-VAX
Tipo di evento earthquake
ID localizzazione 33379

Incertezze

Campo Valore
Tipo di incertezza horizontal uncertainty
Semi-asse maggiore dell'ellisse di confidenza (metri)
Semi-asse minore dell'ellisse di confidenza (metri)
azimuth dell’asse maggiore dell’ellisse di confidenza (gradi)
Regione di confidenza sul piano orizzontale espressa mediante singolo valore di incertezza (metri) 5339.2
Livello di confidenza dell'incertezza (%) 68

Qualità

Campo Valore
Maggiore gap azimutale nella distribuzione delle stazioni all'epicentro 149
Numero di fasi associato indipendentemente se utilizzate nella localizzazione (determinazione dell'Origin) 14
Numero di fasi 14
Scarto quadratico medio dei residui di tempo risultanti dal calcolo del tempo origine (Origin) della localizzazione (sec) 1
Distanza epicentrale della stazione piu' vicina (gradi) 0.00469
Distanza epicentrale della stazione piu’ lontana (gradi) 0.03206
Numero di stazioni in cui l’evento e’ stato osservato 11
Numero di stazioni usate nel calcolo dell'Origin 11
Parametri della magnitudo

Md:3.0

Campo Valore
Valore 3.0
Incertezza
Num. stazioni usate 4
Tipo di magnitudo Md
Localizzazione di riferimento 33379
Agenzia INGV
Autore Bollettino Sismico Italiano INGV
Tempo di creazione (UTC) 2013-01-04 17:34:04
Tempi di arrivo
SCNL Time Uncertainty Polarity Evaluation_mode Phase Azimuth Distance(km) Takeoff_angle Residual Weight
--.CTI.Z. 1986-09-01T08:28:00.00 10.0 undecidable manual PN 339 3.3855 1.56 0.3
--.RBL.Z. 1986-09-01T08:27:59.50 10.0 undecidable manual PN 2 3.5631 -1.27 0.5
--.TRI.Z. 1986-09-01T08:27:49.40 10.0 undecidable manual PN 5 2.8416 -1.49 0.4
--.CRE.Z. 1986-09-01T08:27:46.00 10.0 undecidable manual SN 306 1.2543 -0.92 0.6
--.PS9.Z. 1986-09-01T08:27:44.00 10.0 undecidable manual PN 293 2.22 1.56 0.4
--.BDI.Z. 1986-09-01T08:27:44.50 10.0 undecidable manual PN 301 2.3199 0.71 1
--.ARV.Z. 1986-09-01T08:27:30.00 10.0 undecidable manual SG 334 0.6882 0 0.9
--.SD1.Z. 1986-09-01T08:27:29.50 10.0 undecidable manual PN 163 1.2099 0.92 1
--.RMP.Z. 1986-09-01T08:27:29.00 10.0 undecidable manual PN 204 1.1655 1.02 1
--.CRE.Z. 1986-09-01T08:27:28.00 10.0 undecidable manual PN 306 1.2543 -1.22 0.8
--.AQU.Z. 1986-09-01T08:27:24.50 10.0 undecidable manual SG 176 0.5217 -0.32 0.9
--.AM8.Z. 1986-09-01T08:27:20.53 10.0 negative manual PG 14 0.6882 1.02 1.9
--.ARV.Z. 1986-09-01T08:27:18.60 10.0 negative manual PG 334 0.6882 -0.85 2.2
--.AQU.Z. 1986-09-01T08:27:15.50 10.0 negative manual PG 176 0.5217 -0.96 2
TDMT - Time Domain Moment Tensor
Meccanismi di sorgente sismica nell'area
Meccanismi di sorgente sismica

Meccanismi di sorgente sismica

In questa mappa sono riportate i meccanismi di sorgente sismica dei terremoti dal 1977 alla data di questo evento. I tensori momento in rosso sono ottenuti con la tecnica del Regional Centroid Moment Tensor (RCMT, http://www.bo.ingv.it/RCMT; https://doi.org/10.13127/rcmt/euromed) e vengono calcolati per eventi sismici di magnitudo maggiore di 4.5 nella regione euro-mediterranea. Talvolta, se la disponibilità dei dati lo permette vengono calcolati anche per eventi di magnitudo inferiore, fino a 4.0. I tensori momento in grigio sono calcolati con la tecnica del Time Domain Moment Tensor (TDMT, /tdmt) per terremoti di magnitudo maggiore di 3.2, quando i dati lo permettono. La dimensione dei simboli è proporzionale alla magnitudo momento Mw dell’evento.
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