Terremoto di magnitudo Md 3.0 del 01-02-1996 ore 16:51:58 (UTC) in zona: 2 km NW Monteleone di Fermo (FM)

Un terremoto di magnitudo Md 3.0 è avvenuto nella zona: 2 km NW Monteleone di Fermo (FM), il

  • 01-02-1996 16:51:58 (UTC)
  • 01-02-1996 17:51:58 (UTC +01:00) ora italiana

con coordinate geografiche (lat, lon) 43.0640, 13.5120 ad una profondità di 5 km.

Il terremoto è stato localizzato da: Bollettino Sismico Italiano INGV.

Ricerca terremoti: Qualsiasi nel raggio di 30 km

I valori delle coordinate ipocentrali e della magnitudo rappresentano la migliore stima con i dati a disposizione. Eventuali nuovi dati o analisi potrebbero far variare tali stime.

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Comuni entro 20 km dall'epicentro

Le distanze sono calcolate in base alle coordinate geografiche del Municipio (Istat).
Comune Prov Dist Pop Cum Pop
Monteleone di Fermo FM 2 395 395
Servigliano FM 3 2336 2731
Monsampietro Morico FM 4 659 3390
Belmonte Piceno FM 4 646 4036
Santa Vittoria in Matenano FM 5 1330 5366
Montelparo FM 5 778 6144
Falerone FM 6 3337 9481
Montottone FM 6 979 10460
Monte San Martino MC 7 765 11225
Monte Vidon Corrado FM 7 731 11956
Monte Rinaldo FM 7 379 12335
Penna San Giovanni MC 7 1108 13443
Montegiorgio FM 8 6851 20294
Smerillo FM 8 365 20659
Ortezzano FM 9 774 21433
Montappone FM 9 1682 23115
Grottazzolina FM 9 3398 26513
Montefalcone Appennino FM 9 424 26937
Monte Vidon Combatte FM 10 433 27370
Massa Fermana FM 10 963 28333
Monte Giberto FM 10 801 29134
Sant'Angelo in Pontano MC 10 1436 30570
Magliano di Tenna FM 10 1452 32022
Force AP 11 1354 33376
Montalto delle Marche AP 12 2122 35498
Petritoli FM 12 2335 37833
Montedinove AP 12 488 38321
Rotella AP 13 906 39227
Ponzano di Fermo FM 13 1674 40901
Rapagnano FM 13 2145 43046
Loro Piceno MC 14 2401 45447
Mogliano MC 14 4696 50143
Comunanza AP 14 3166 53309
Gualdo MC 14 815 54124
Carassai AP 14 1100 55224
Francavilla d'Ete FM 14 964 56188
Ripe San Ginesio MC 15 852 57040
Monte San Pietrangeli FM 15 2458 59498
Torre San Patrizio FM 16 2048 61546
Amandola FM 16 3629 65175
Castignano AP 17 2796 67971
San Ginesio MC 17 3498 71469
Cossignano AP 17 978 72447
Colmurano MC 17 1263 73710
Monterubbiano FM 17 2230 75940
Sarnano MC 17 3264 79204
Petriolo MC 18 1998 81202
Moresco FM 18 598 81800
Urbisaglia MC 19 2628 84428
Palmiano AP 19 196 84624
Montefortino FM 19 1178 85802
Montefiore dell'Aso AP 20 2123 87925

Città più vicine con almeno 50000 abitanti

Il terremoto è stato localizzato
48 Km a NW di Teramo (54892 abitanti)
62 Km a S di Ancona (100861 abitanti)
67 Km a E di Foligno (57155 abitanti)
80 Km a N di L'Aquila (69753 abitanti)
80 Km a NW di Montesilvano (53738 abitanti)
88 Km a NW di Pescara (121014 abitanti)
90 Km a NE di Terni (111501 abitanti)
91 Km a E di Perugia (166134 abitanti)
95 Km a SE di Fano (60888 abitanti)
96 Km a NW di Chieti (51815 abitanti)
Sismicità recente e storica

Queste mappe mostrano l'attività sismica della zona in diversi intervalli temporali, precedenti all’evento sismico a cui si riferiscono. Per quel che riguarda le prime due mappe, i dati riportati provengono dalle analisi effettuate in tempo reale dal personale delle Sale Operative dell'INGV subito dopo ogni terremoto. La terza mappa mostra i dati dal 1985 alla data del terremoto: le localizzazioni sono riviste dagli analisti sismologi del Bollettino Sismico Italiano dell'INGV. I parametri della localizzazione (coordinate ipocentrali e magnitudo) sono la migliore stima possibile con i dati a disposizione dell’INGV, ma sono costantemente aggiornati in funzione di ulteriori dati che si rendano disponibili. I parametri della localizzazione e della magnitudo, successivamente rivisti dagli analisti sismologi, possono variare.

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 0.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, nelle 72 ore precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 2.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi, confinanti nei 90 giorni precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 3.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, dal 1985 alla data di questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dall'anno 1000 al 2019

I terremoti dall'anno 1000 al 2019

In questa mappa sono riportati i terremoti del catalogo storico CPTI15 (Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani, v4.0, https://doi.org/10.13127/cpti/cpti15.4). La grandezza del quadrato indica le diverse classi di magnitudo. Fornisce dati parametrici omogenei, sia macrosismici, sia strumentali, relativi ai terremoti con intensità massima ≥ 5 o magnitudo ≥ 4.0 d'interesse per l'Italia nella finestra temporale 1000-2020. Per gli eventi di magnitudo stimata ≥ 6.0 è indicato l'anno in cui è avvenuto il terremoto. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Pericolosità sismica

Con pericolosità sismica si intende lo scuotimento del suolo atteso in un sito a causa di un terremoto. Essendo prevalentemente un’analisi di tipo probabilistico, si può definire un certo scuotimento solo associato alla probabilità di accadimento nel prossimo futuro. Non si tratta pertanto di previsione deterministica dei terremoti, obiettivo lungi dal poter essere raggiunto ancora in tutto il mondo, né del massimo terremoto possibile in un’area, in quanto il terremoto massimo ha comunque probabilità di verificarsi molto basse.

Nel 2004 è stata rilasciata questa mappa della pericolosità sismica (http://zonesismiche.mi.ingv.it) che fornisce un quadro delle aree più pericolose in Italia. La mappa di pericolosità sismica del territorio nazionale (GdL MPS, 2004; rif. Ordinanza PCM del 28 aprile 2006, n. 3519, All. 1b) è espressa in termini di accelerazione orizzontale del suolo con probabilità di eccedenza del 10% in 50 anni, riferita a suoli rigidi (Vs30>800 m/s; cat. A, punto 3.2.1 del D.M. 14.09.2005).

I colori indicano i diversi valori di accelerazione del terreno che hanno una probabilità del 10% di essere superati in 50 anni. Indicativamente i colori associati ad accelerazioni più basse indicano zone meno pericolose, dove la frequenza di terremoti più forti è minore rispetto a quelle più pericolose, ma questo non significa che non possano verificarsi.

Mappa di pericolosità sismica

Mappa di pericolosità sismica

In questa mappa è riportato un particolare del modello di pericolosità sismica del territorio nazionale e la stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Mappe di scuotimento
Mappa del risentimento sismico
Cronologia delle localizzazioni calcolate
Tipo Magnitudo Tempo origine (UTC) Latitudine Longitudine Profondità (km) Ora pubblicazione (UTC) Autore ID Localizzazione
Bollettino
Rev1000
Md 3.0
ML-VAX 2.5
1996-02-01
16:51:58
43.064 13.512 5 2013-07-15
08:41:04
Bollettino Sismico Italiano INGV 240999
Localizzazione e magnitudo preferite finora.
Parametri della localizzazione preferita

Localizzazione

Campo Valore
Tempo (UTC) 1996-02-01 16:51:58 ± 0.34
Latitudine 43.0640 ± 0.0153
Longitudine 13.5120 ± 0.0346
Profondità (km) 5 (operator assigned)
Metodo di valutazione manual
Stato della valutazione reviewed
Versione 1000 -> BULLETIN-VAX
Tipo di evento earthquake
ID localizzazione 240999

Incertezze

Campo Valore
Tipo di incertezza horizontal uncertainty
Semi-asse maggiore dell'ellisse di confidenza (metri)
Semi-asse minore dell'ellisse di confidenza (metri)
azimuth dell’asse maggiore dell’ellisse di confidenza (gradi)
Regione di confidenza sul piano orizzontale espressa mediante singolo valore di incertezza (metri) 3290.7
Livello di confidenza dell'incertezza (%) 68

Qualità

Campo Valore
Maggiore gap azimutale nella distribuzione delle stazioni all'epicentro 178
Numero di fasi associato indipendentemente se utilizzate nella localizzazione (determinazione dell'Origin) 18
Numero di fasi 18
Scarto quadratico medio dei residui di tempo risultanti dal calcolo del tempo origine (Origin) della localizzazione (sec) 0.5
Distanza epicentrale della stazione piu' vicina (gradi) 0.00534
Distanza epicentrale della stazione piu’ lontana (gradi) 0.03206
Numero di stazioni in cui l’evento e’ stato osservato 11
Numero di stazioni usate nel calcolo dell'Origin 11
Parametri delle magnitudo

Md:3.0

Campo Valore
Valore 3.0
Incertezza
Num. stazioni usate 8
Tipo di magnitudo Md
Localizzazione di riferimento 240999
Agenzia INGV
Autore Bollettino Sismico Italiano INGV
Tempo di creazione (UTC) 2013-01-04 20:48:05

ML:2.5

Campo Valore
Valore 2.5
Incertezza
Num. stazioni usate 7
Tipo di magnitudo ML
Localizzazione di riferimento 240999
Agenzia INGV
Autore Bollettino Sismico Italiano INGV
Tempo di creazione (UTC) 2015-04-28 13:07:13
Tempi di arrivo
SCNL Time Uncertainty Polarity Evaluation_mode Phase Azimuth Distance(km) Takeoff_angle Residual Weight
--.FVI.Z. 1996-02-01T16:52:53.24 10.0 undecidable manual PN 351 3.5631 -0.67 0.5
--.SDI.Z. 1996-02-01T16:52:41.75 10.0 undecidable manual SN 170 1.3653 -0.86 0.2
--.PQ9.Z. 1996-02-01T16:52:33.16 10.0 undecidable manual SG 184 1.0434 -1.39 0.1
--.MNS.Z. 1996-02-01T16:52:31.44 10.0 undecidable manual SG 221 0.9102 1.13 0.1
--.FB9.Z. 1996-02-01T16:52:28.26 10.0 undecidable manual SG 319 0.8214 0.83 0.3
--.PGD.Z. 1996-02-01T16:52:26.57 10.0 undecidable manual PN 302 1.5318 0.59 1
--.AQU.Z. 1996-02-01T16:52:25.54 10.0 undecidable manual SG 186 0.7104 1.59 0
--.SFI.Z. 1996-02-01T16:52:25.88 10.0 undecidable manual PN 304 1.4652 0.73 0.8
--.RDP.Z. 1996-02-01T16:52:25.15 10.0 undecidable manual PN 204 1.4319 0.53 1.1
--.SDI.Z. 1996-02-01T16:52:24.28 10.0 undecidable manual PN 170 1.3653 0.47 1.2
--.ASS.Z. 1996-02-01T16:52:21.25 10.0 undecidable manual SG 269 0.6216 0.11 0.7
--.PQ9.Z. 1996-02-01T16:52:19.16 10.0 undecidable manual PG 184 1.0434 0 1.8
--.ARV.Z. 1996-02-01T16:52:19.83 10.0 undecidable manual SG 316 0.5883 -0.41 0.6
--.MNS.Z. 1996-02-01T16:52:15.98 10.0 negative manual PG 221 0.9102 -0.73 1.8
--.FB9.Z. 1996-02-01T16:52:15.13 10.0 undecidable manual PG 319 0.8214 0.08 1.7
--.AQU.Z. 1996-02-01T16:52:12.99 10.0 undecidable manual PG 186 0.7104 -0.05 1.7
--.ASS.Z. 1996-02-01T16:52:11.50 10.0 negative manual PG 269 0.6216 -0.37 3
--.ARV.Z. 1996-02-01T16:52:10.56 10.0 undecidable manual PG 316 0.5883 -0.34 1.5
TDMT - Time Domain Moment Tensor
Meccanismi di sorgente sismica nell'area
Meccanismi di sorgente sismica

Meccanismi di sorgente sismica

In questa mappa sono riportate i meccanismi di sorgente sismica dei terremoti dal 1977 alla data di questo evento. I tensori momento in rosso sono ottenuti con la tecnica del Regional Centroid Moment Tensor (RCMT, http://www.bo.ingv.it/RCMT; https://doi.org/10.13127/rcmt/euromed) e vengono calcolati per eventi sismici di magnitudo maggiore di 4.5 nella regione euro-mediterranea. Talvolta, se la disponibilità dei dati lo permette vengono calcolati anche per eventi di magnitudo inferiore, fino a 4.0. I tensori momento in grigio sono calcolati con la tecnica del Time Domain Moment Tensor (TDMT, /tdmt) per terremoti di magnitudo maggiore di 3.2, quando i dati lo permettono. La dimensione dei simboli è proporzionale alla magnitudo momento Mw dell’evento.
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