Terremoto di magnitudo Md 2.9 del 22-01-1986 ore 20:07:55 (Italia) in zona: 3 km W Pesche (IS)

Un terremoto di magnitudo Md 2.9 è avvenuto nella zona: 3 km W Pesche (IS), il

  • 22-01-1986 19:07:55 (UTC)
  • 22-01-1986 20:07:55 (UTC +01:00) ora italiana

con coordinate geografiche (lat, lon) 41.6070, 14.2520 ad una profondità di 5 km.

Il terremoto è stato localizzato da: Bollettino Sismico Italiano INGV.

Ricerca terremoti: Qualsiasi nel raggio di 30 km

I valori delle coordinate ipocentrali e della magnitudo rappresentano la migliore stima con i dati a disposizione. Eventuali nuovi dati o analisi potrebbero far variare tali stime.

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Comuni entro 20 km dall'epicentro

Le distanze sono calcolate in base alle coordinate geografiche del Municipio (Istat).
Comune Prov Dist Pop Cum Pop
Pesche IS 3 1661 1661
Isernia IS 3 21842 23503
Miranda IS 4 1047 24550
Pettoranello del Molise IS 4 460 25010
Carpinone IS 6 1157 26167
Sant'Agapito IS 7 1496 27663
Sessano del Molise IS 8 727 28390
Macchia d'Isernia IS 9 1035 29425
Fornelli IS 9 1909 31334
Longano IS 9 690 32024
Castelpetroso IS 9 1680 33704
Castelpizzuto IS 10 155 33859
Roccasicura IS 10 550 34409
Pescolanciano IS 11 855 35264
Acquaviva d'Isernia IS 11 425 35689
Monteroduni IS 11 2264 37953
Forlì del Sannio IS 12 675 38628
Santa Maria del Molise IS 12 665 39293
Montaquila IS 12 2456 41749
Colli a Volturno IS 12 1349 43098
Carovilli IS 12 1359 44457
Cerro al Volturno IS 13 1281 45738
Chiauci IS 14 233 45971
Rocchetta a Volturno IS 14 1113 47084
Macchiagodena IS 14 1854 48938
Civitanova del Sannio IS 15 945 49883
Rionero Sannitico IS 15 1118 51001
Roccamandolfi IS 15 938 51939
Cantalupo nel Sannio IS 15 739 52678
Gallo Matese CE 16 579 53257
Scapoli IS 16 680 53937
Frosolone IS 17 3170 57107
Castel San Vincenzo IS 17 516 57623
Letino CE 17 712 58335
Fontegreca CE 18 811 59146
Capriati a Volturno CE 18 1541 60687
Filignano IS 18 648 61335
Duronia CB 18 405 61740
San Massimo CB 18 855 62595
Sant'Elena Sannita IS 19 275 62870
Vastogirardi IS 19 704 63574
Pozzilli IS 19 2380 65954
Ciorlano CE 19 426 66380
Pizzone IS 19 329 66709
Pietrabbondante IS 20 759 67468
Montenero Val Cocchiara IS 20 538 68006
Prata Sannita CE 20 1502 69508

Città più vicine con almeno 50000 abitanti

Il terremoto è stato localizzato
60 Km a N di Caserta (76326 abitanti)
69 Km a NW di Benevento (60091 abitanti)
71 Km a N di Aversa (53047 abitanti)
74 Km a N di Acerra (59573 abitanti)
76 Km a N di Giugliano in Campania (122974 abitanti)
76 Km a N di Afragola (65057 abitanti)
78 Km a N di Casoria (77642 abitanti)
79 Km a N di Marano di Napoli (59874 abitanti)
83 Km a S di Chieti (51815 abitanti)
85 Km a N di Napoli (974074 abitanti)
86 Km a N di Pozzuoli (81661 abitanti)
87 Km a N di Portici (55274 abitanti)
89 Km a N di Ercolano (53709 abitanti)
89 Km a NW di Avellino (54857 abitanti)
92 Km a N di Torre del Greco (86275 abitanti)
94 Km a W di San Severo (53905 abitanti)
96 Km a S di Pescara (121014 abitanti)
98 Km a N di Scafati (50787 abitanti)
Sismicità recente e storica

Queste mappe mostrano l'attività sismica della zona in diversi intervalli temporali, precedenti all’evento sismico a cui si riferiscono. Per quel che riguarda le prime due mappe, i dati riportati provengono dalle analisi effettuate in tempo reale dal personale delle Sale Operative dell'INGV subito dopo ogni terremoto. La terza mappa mostra i dati dal 1985 alla data del terremoto: le localizzazioni sono riviste dagli analisti sismologi del Bollettino Sismico Italiano dell'INGV. I parametri della localizzazione (coordinate ipocentrali e magnitudo) sono la migliore stima possibile con i dati a disposizione dell’INGV, ma sono costantemente aggiornati in funzione di ulteriori dati che si rendano disponibili. I parametri della localizzazione e della magnitudo, successivamente rivisti dagli analisti sismologi, possono variare.

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 0.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, nelle 72 ore precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 2.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi, confinanti nei 90 giorni precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 3.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, dal 1985 alla data di questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dall'anno 1000 al 2019

I terremoti dall'anno 1000 al 2019

In questa mappa sono riportati i terremoti del catalogo storico CPTI15 (Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani, v4.0, https://doi.org/10.13127/cpti/cpti15.4). La grandezza del quadrato indica le diverse classi di magnitudo. Fornisce dati parametrici omogenei, sia macrosismici, sia strumentali, relativi ai terremoti con intensità massima ≥ 5 o magnitudo ≥ 4.0 d'interesse per l'Italia nella finestra temporale 1000-2020. Per gli eventi di magnitudo stimata ≥ 6.0 è indicato l'anno in cui è avvenuto il terremoto. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Pericolosità sismica

Con pericolosità sismica si intende lo scuotimento del suolo atteso in un sito a causa di un terremoto. Essendo prevalentemente un’analisi di tipo probabilistico, si può definire un certo scuotimento solo associato alla probabilità di accadimento nel prossimo futuro. Non si tratta pertanto di previsione deterministica dei terremoti, obiettivo lungi dal poter essere raggiunto ancora in tutto il mondo, né del massimo terremoto possibile in un’area, in quanto il terremoto massimo ha comunque probabilità di verificarsi molto basse.

Nel 2004 è stata rilasciata questa mappa della pericolosità sismica (http://zonesismiche.mi.ingv.it) che fornisce un quadro delle aree più pericolose in Italia. La mappa di pericolosità sismica del territorio nazionale (GdL MPS, 2004; rif. Ordinanza PCM del 28 aprile 2006, n. 3519, All. 1b) è espressa in termini di accelerazione orizzontale del suolo con probabilità di eccedenza del 10% in 50 anni, riferita a suoli rigidi (Vs30>800 m/s; cat. A, punto 3.2.1 del D.M. 14.09.2005).

I colori indicano i diversi valori di accelerazione del terreno che hanno una probabilità del 10% di essere superati in 50 anni. Indicativamente i colori associati ad accelerazioni più basse indicano zone meno pericolose, dove la frequenza di terremoti più forti è minore rispetto a quelle più pericolose, ma questo non significa che non possano verificarsi.

Mappa di pericolosità sismica

Mappa di pericolosità sismica

In questa mappa è riportato un particolare del modello di pericolosità sismica del territorio nazionale e la stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Mappe di scuotimento
Mappa del risentimento sismico
Cronologia delle localizzazioni calcolate
Tipo Magnitudo Tempo origine (UTC) Latitudine Longitudine Profondità (km) Ora pubblicazione (UTC) Autore ID Localizzazione
Bollettino
Rev1000
Md 2.9 1986-01-22
19:07:55
41.607 14.252 5 2013-07-15
08:41:04
Bollettino Sismico Italiano INGV 21529
Localizzazione e magnitudo preferite finora.
Parametri della localizzazione preferita

Localizzazione

Campo Valore
Tempo (UTC) 1986-01-22 19:07:55 ± 0.372
Latitudine 41.6070 ± 0.0249
Longitudine 14.2520 ± 0.0264
Profondità (km) 5 (operator assigned)
Metodo di valutazione manual
Stato della valutazione reviewed
Versione 1000 -> BULLETIN-VAX
Tipo di evento earthquake
ID localizzazione 21529

Incertezze

Campo Valore
Tipo di incertezza horizontal uncertainty
Semi-asse maggiore dell'ellisse di confidenza (metri)
Semi-asse minore dell'ellisse di confidenza (metri)
azimuth dell’asse maggiore dell’ellisse di confidenza (gradi)
Regione di confidenza sul piano orizzontale espressa mediante singolo valore di incertezza (metri) 3532.4
Livello di confidenza dell'incertezza (%) 68

Qualità

Campo Valore
Maggiore gap azimutale nella distribuzione delle stazioni all'epicentro 111
Numero di fasi associato indipendentemente se utilizzate nella localizzazione (determinazione dell'Origin) 10
Numero di fasi 10
Scarto quadratico medio dei residui di tempo risultanti dal calcolo del tempo origine (Origin) della localizzazione (sec) 0.7
Distanza epicentrale della stazione piu' vicina (gradi) 0.00146
Distanza epicentrale della stazione piu’ lontana (gradi) 0.00923
Numero di stazioni in cui l’evento e’ stato osservato 7
Numero di stazioni usate nel calcolo dell'Origin 7
Parametri della magnitudo

Md:2.9

Campo Valore
Valore 2.9
Incertezza
Num. stazioni usate 2
Tipo di magnitudo Md
Localizzazione di riferimento 21529
Agenzia INGV
Autore Bollettino Sismico Italiano INGV
Tempo di creazione (UTC) 2013-01-04 17:23:53
Tempi di arrivo
SCNL Time Uncertainty Polarity Evaluation_mode Phase Azimuth Distance(km) Takeoff_angle Residual Weight
--.AQU.Z. 1986-01-22T19:08:17.00 10.0 undecidable manual PG 320 0.9657 1.98 0.2
--.SOR.Z. 1986-01-22T19:08:15.00 10.0 undecidable manual PG 176 1.0212 -0.91 0.8
--.MSC.Z. 1986-01-22T19:08:14.20 10.0 undecidable manual SG 207 0.4551 1.15 0.4
--.TR9.Z. 1986-01-22T19:08:14.80 10.0 undecidable manual PG 127 0.9213 0.8 0.9
--.SD1.Z. 1986-01-22T19:08:08.00 10.0 undecidable manual SG 287 0.3441 -0.66 0.6
--.SGG.Z. 1986-01-22T19:08:06.20 10.0 undecidable manual SG 156 0.2331 1.58 0.2
--.MSC.Z. 1986-01-22T19:08:05.20 10.0 undecidable manual PG 207 0.4551 -0.32 1.6
--.SD1.Z. 1986-01-22T19:08:02.00 10.0 undecidable manual PG 287 0.3441 -0.98 1
--.SGG.Z. 1986-01-22T19:08:00.00 10.0 undecidable manual PG 156 0.2331 -0.66 1.4
--.DUI.Z. 1986-01-22T19:07:58.50 10.0 positive manual PG 71 0.1665 -0.48 3.1
TDMT - Time Domain Moment Tensor
Meccanismi di sorgente sismica nell'area
Meccanismi di sorgente sismica

Meccanismi di sorgente sismica

In questa mappa sono riportate i meccanismi di sorgente sismica dei terremoti dal 1977 alla data di questo evento. I tensori momento in rosso sono ottenuti con la tecnica del Regional Centroid Moment Tensor (RCMT, http://www.bo.ingv.it/RCMT; https://doi.org/10.13127/rcmt/euromed) e vengono calcolati per eventi sismici di magnitudo maggiore di 4.5 nella regione euro-mediterranea. Talvolta, se la disponibilità dei dati lo permette vengono calcolati anche per eventi di magnitudo inferiore, fino a 4.0. I tensori momento in grigio sono calcolati con la tecnica del Time Domain Moment Tensor (TDMT, /tdmt) per terremoti di magnitudo maggiore di 3.2, quando i dati lo permettono. La dimensione dei simboli è proporzionale alla magnitudo momento Mw dell’evento.
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