Terremoto di magnitudo Md 2.6 del 17-01-1986 ore 10:30:39 (Italia) in zona: 1 km W Pescopennataro (IS)

Un terremoto di magnitudo Md 2.6 è avvenuto nella zona: 1 km W Pescopennataro (IS), il

  • 17-01-1986 09:30:39 (UTC)
  • 17-01-1986 10:30:39 (UTC +01:00) ora italiana

con coordinate geografiche (lat, lon) 41.8770, 14.2890 ad una profondità di 5 km.

Il terremoto è stato localizzato da: Bollettino Sismico Italiano INGV.

Ricerca terremoti: Qualsiasi nel raggio di 30 km

I valori delle coordinate ipocentrali e della magnitudo rappresentano la migliore stima con i dati a disposizione. Eventuali nuovi dati o analisi potrebbero far variare tali stime.

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Comuni entro 20 km dall'epicentro

Le distanze sono calcolate in base alle coordinate geografiche del Municipio (Istat).
Comune Prov Dist Pop Cum Pop
Pescopennataro IS 1 285 285
Sant'Angelo del Pesco IS 3 364 649
Borrello CH 5 354 1003
Capracotta IS 5 903 1906
Castel del Giudice IS 5 346 2252
Quadri CH 6 815 3067
Rosello CH 6 237 3304
Pizzoferrato CH 7 1130 4434
Gamberale CH 7 320 4754
Fallo CH 8 139 4893
Ateleta AQ 8 1181 6074
Civitaluparella CH 8 351 6425
Roio del Sangro CH 8 103 6528
Villa Santa Maria CH 10 1346 7874
Agnone IS 10 5139 13013
Montelapiano CH 11 82 13095
Vastogirardi IS 12 704 13799
Montenerodomo CH 12 690 14489
Monteferrante CH 12 129 14618
Pietraferrazzana CH 13 134 14752
Belmonte del Sannio IS 13 768 15520
Montebello sul Sangro CH 13 88 15608
San Pietro Avellana IS 13 503 16111
Castiglione Messer Marino CH 14 1790 17901
Montazzoli CH 14 971 18872
Colledimezzo CH 14 505 19377
Pennadomo CH 15 277 19654
Poggio Sannita IS 15 702 20356
Castelverrino IS 15 115 20471
Colledimacine CH 16 202 20673
Pietrabbondante IS 16 759 21432
Torricella Peligna CH 16 1353 22785
Roccaspinalveti CH 17 1339 24124
Fraine CH 17 337 24461
Palena CH 17 1392 25853
Roccaraso AQ 18 1627 27480
Schiavi di Abruzzo CH 18 860 28340
Lettopalena CH 18 358 28698
Castel di Sangro AQ 18 6538 35236
Carovilli IS 18 1359 36595
Rivisondoli AQ 18 700 37295
Pescocostanzo AQ 19 1128 38423
Taranta Peligna CH 19 376 38799
Bomba CH 19 816 39615

Città più vicine con almeno 50000 abitanti

Il terremoto è stato localizzato
54 Km a S di Chieti (51815 abitanti)
66 Km a S di Pescara (121014 abitanti)
72 Km a S di Montesilvano (53738 abitanti)
89 Km a N di Caserta (76326 abitanti)
90 Km a SE di L'Aquila (69753 abitanti)
93 Km a NW di Benevento (60091 abitanti)
93 Km a W di San Severo (53905 abitanti)
99 Km a SE di Teramo (54892 abitanti)
Sismicità recente e storica

Queste mappe mostrano l'attività sismica della zona in diversi intervalli temporali, precedenti all’evento sismico a cui si riferiscono. Per quel che riguarda le prime due mappe, i dati riportati provengono dalle analisi effettuate in tempo reale dal personale delle Sale Operative dell'INGV subito dopo ogni terremoto. La terza mappa mostra i dati dal 1985 alla data del terremoto: le localizzazioni sono riviste dagli analisti sismologi del Bollettino Sismico Italiano dell'INGV. I parametri della localizzazione (coordinate ipocentrali e magnitudo) sono la migliore stima possibile con i dati a disposizione dell’INGV, ma sono costantemente aggiornati in funzione di ulteriori dati che si rendano disponibili. I parametri della localizzazione e della magnitudo, successivamente rivisti dagli analisti sismologi, possono variare.

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 0.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, nelle 72 ore precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 2.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi, confinanti nei 90 giorni precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 3.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, dal 1985 alla data di questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dall'anno 1000 al 2019

I terremoti dall'anno 1000 al 2019

In questa mappa sono riportati i terremoti del catalogo storico CPTI15 (Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani, v4.0, https://doi.org/10.13127/cpti/cpti15.4). La grandezza del quadrato indica le diverse classi di magnitudo. Fornisce dati parametrici omogenei, sia macrosismici, sia strumentali, relativi ai terremoti con intensità massima ≥ 5 o magnitudo ≥ 4.0 d'interesse per l'Italia nella finestra temporale 1000-2020. Per gli eventi di magnitudo stimata ≥ 6.0 è indicato l'anno in cui è avvenuto il terremoto. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Pericolosità sismica

Con pericolosità sismica si intende lo scuotimento del suolo atteso in un sito a causa di un terremoto. Essendo prevalentemente un’analisi di tipo probabilistico, si può definire un certo scuotimento solo associato alla probabilità di accadimento nel prossimo futuro. Non si tratta pertanto di previsione deterministica dei terremoti, obiettivo lungi dal poter essere raggiunto ancora in tutto il mondo, né del massimo terremoto possibile in un’area, in quanto il terremoto massimo ha comunque probabilità di verificarsi molto basse.

Nel 2004 è stata rilasciata questa mappa della pericolosità sismica (http://zonesismiche.mi.ingv.it) che fornisce un quadro delle aree più pericolose in Italia. La mappa di pericolosità sismica del territorio nazionale (GdL MPS, 2004; rif. Ordinanza PCM del 28 aprile 2006, n. 3519, All. 1b) è espressa in termini di accelerazione orizzontale del suolo con probabilità di eccedenza del 10% in 50 anni, riferita a suoli rigidi (Vs30>800 m/s; cat. A, punto 3.2.1 del D.M. 14.09.2005).

I colori indicano i diversi valori di accelerazione del terreno che hanno una probabilità del 10% di essere superati in 50 anni. Indicativamente i colori associati ad accelerazioni più basse indicano zone meno pericolose, dove la frequenza di terremoti più forti è minore rispetto a quelle più pericolose, ma questo non significa che non possano verificarsi.

Mappa di pericolosità sismica

Mappa di pericolosità sismica

In questa mappa è riportato un particolare del modello di pericolosità sismica del territorio nazionale e la stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Mappe di scuotimento
Mappa del risentimento sismico
Cronologia delle localizzazioni calcolate
Tipo Magnitudo Tempo origine (UTC) Latitudine Longitudine Profondità (km) Ora pubblicazione (UTC) Autore ID Localizzazione
Bollettino
Rev1000
Md 2.6 1986-01-17
09:30:39
41.877 14.289 5 2013-07-15
08:41:04
Bollettino Sismico Italiano INGV 20989
Localizzazione e magnitudo preferite finora.
Parametri della localizzazione preferita

Localizzazione

Campo Valore
Tempo (UTC) 1986-01-17 09:30:39 ± 1.072
Latitudine 41.8770 ± 0.0653
Longitudine 14.2890 ± 0.0679
Profondità (km) 5 (operator assigned)
Metodo di valutazione manual
Stato della valutazione reviewed
Versione 1000 -> BULLETIN-VAX
Tipo di evento earthquake
ID localizzazione 20989

Incertezze

Campo Valore
Tipo di incertezza horizontal uncertainty
Semi-asse maggiore dell'ellisse di confidenza (metri)
Semi-asse minore dell'ellisse di confidenza (metri)
azimuth dell’asse maggiore dell’ellisse di confidenza (gradi)
Regione di confidenza sul piano orizzontale espressa mediante singolo valore di incertezza (metri) 9180.7
Livello di confidenza dell'incertezza (%) 68

Qualità

Campo Valore
Maggiore gap azimutale nella distribuzione delle stazioni all'epicentro 193
Numero di fasi associato indipendentemente se utilizzate nella localizzazione (determinazione dell'Origin) 9
Numero di fasi 9
Scarto quadratico medio dei residui di tempo risultanti dal calcolo del tempo origine (Origin) della localizzazione (sec) 1.5
Distanza epicentrale della stazione piu' vicina (gradi) 0.00227
Distanza epicentrale della stazione piu’ lontana (gradi) 0.01158
Numero di stazioni in cui l’evento e’ stato osservato 7
Numero di stazioni usate nel calcolo dell'Origin 7
Parametri della magnitudo

Md:2.6

Campo Valore
Valore 2.6
Incertezza
Num. stazioni usate 2
Tipo di magnitudo Md
Localizzazione di riferimento 20989
Agenzia INGV
Autore Bollettino Sismico Italiano INGV
Tempo di creazione (UTC) 2013-01-04 17:23:26
Tempi di arrivo
SCNL Time Uncertainty Polarity Evaluation_mode Phase Azimuth Distance(km) Takeoff_angle Residual Weight
--.SOR.Z. 1986-01-17T09:31:03.20 10.0 undecidable manual PN 178 1.2876 -0.74 1.2
--.TR9.Z. 1986-01-17T09:31:02.50 10.0 undecidable manual PN 139 1.0878 1.38 1.1
--.SD1.Z. 1986-01-17T09:30:56.00 10.0 undecidable manual SG 245 0.3885 1.39 0.6
--.SGG.Z. 1986-01-17T09:30:55.00 10.0 undecidable manual SG 172 0.4995 -3.08 0.1
--.AQU.Z. 1986-01-17T09:30:54.50 10.0 undecidable manual PG 306 0.8103 -1.53 1.2
--.MSC.Z. 1986-01-17T09:30:53.40 10.0 undecidable manual PG 199 0.7215 -1.03 1.6
--.SD1.Z. 1986-01-17T09:30:50.00 10.0 undecidable manual PG 245 0.3885 1.85 1.1
--.SGG.Z. 1986-01-17T09:30:48.60 10.0 undecidable manual PG 172 0.4995 -1.55 1.3
--.DUI.Z. 1986-01-17T09:30:47.20 10.0 undecidable manual PG 149 0.2553 2.18 0.8
TDMT - Time Domain Moment Tensor
Meccanismi di sorgente sismica nell'area
Meccanismi di sorgente sismica

Meccanismi di sorgente sismica

In questa mappa sono riportate i meccanismi di sorgente sismica dei terremoti dal 1977 alla data di questo evento. I tensori momento in rosso sono ottenuti con la tecnica del Regional Centroid Moment Tensor (RCMT, http://www.bo.ingv.it/RCMT; https://doi.org/10.13127/rcmt/euromed) e vengono calcolati per eventi sismici di magnitudo maggiore di 4.5 nella regione euro-mediterranea. Talvolta, se la disponibilità dei dati lo permette vengono calcolati anche per eventi di magnitudo inferiore, fino a 4.0. I tensori momento in grigio sono calcolati con la tecnica del Time Domain Moment Tensor (TDMT, /tdmt) per terremoti di magnitudo maggiore di 3.2, quando i dati lo permettono. La dimensione dei simboli è proporzionale alla magnitudo momento Mw dell’evento.
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