Terremoto di magnitudo Md 2.6 del 17-01-1986 ore 09:37:21 (Italia) in zona: 4 km N Santa Maria del Molise (IS)

Un terremoto di magnitudo Md 2.6 è avvenuto nella zona: 4 km N Santa Maria del Molise (IS), il

  • 17-01-1986 08:37:21 (UTC)
  • 17-01-1986 09:37:21 (UTC +01:00) ora italiana

con coordinate geografiche (lat, lon) 41.5860, 14.3790 ad una profondità di 5 km.

Il terremoto è stato localizzato da: Bollettino Sismico Italiano INGV.

Ricerca terremoti: Qualsiasi nel raggio di 30 km

I valori delle coordinate ipocentrali e della magnitudo rappresentano la migliore stima con i dati a disposizione. Eventuali nuovi dati o analisi potrebbero far variare tali stime.

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Comuni entro 20 km dall'epicentro

Le distanze sono calcolate in base alle coordinate geografiche del Municipio (Istat).
Comune Prov Dist Pop Cum Pop
Santa Maria del Molise IS 4 665 665
Macchiagodena IS 4 1854 2519
Castelpetroso IS 4 1680 4199
Carpinone IS 5 1157 5356
Frosolone IS 6 3170 8526
Cantalupo nel Sannio IS 7 739 9265
Sessano del Molise IS 7 727 9992
Sant'Elena Sannita IS 8 275 10267
Pesche IS 9 1661 11928
Pettoranello del Molise IS 9 460 12388
Civitanova del Sannio IS 9 945 13333
Castelpizzuto IS 10 155 13488
Spinete CB 10 1320 14808
Chiauci IS 10 233 15041
Roccamandolfi IS 11 938 15979
Duronia CB 11 405 16384
San Massimo CB 11 855 17239
Molise CB 11 167 17406
Pescolanciano IS 11 855 18261
Casalciprano CB 13 564 18825
Isernia IS 13 21842 40667
Miranda IS 13 1047 41714
Longano IS 13 690 42404
Torella del Sannio CB 13 795 43199
Bojano CB 14 8058 51257
Sant'Agapito IS 14 1496 52753
Colle d'Anchise CB 14 807 53560
Bagnoli del Trigno IS 15 735 54295
Busso CB 16 1273 55568
Castropignano CB 16 947 56515
Carovilli IS 16 1359 57874
Pietracupa CB 16 215 58089
Baranello CB 17 2673 60762
San Polo Matese CB 17 470 61232
Fossalto CB 17 1345 62577
Oratino CB 17 1641 64218
Roccasicura IS 18 550 64768
Macchia d'Isernia IS 18 1035 65803
Pietrabbondante IS 18 759 66562
Letino CE 18 712 67274
Monteroduni IS 18 2264 69538
Gallo Matese CE 18 579 70117
Campochiaro CB 19 646 70763
Fornelli IS 20 1909 72672

Città più vicine con almeno 50000 abitanti

Il terremoto è stato localizzato
57 Km a N di Caserta (76326 abitanti)
61 Km a NW di Benevento (60091 abitanti)
70 Km a N di Aversa (53047 abitanti)
71 Km a N di Acerra (59573 abitanti)
74 Km a N di Afragola (65057 abitanti)
75 Km a N di Giugliano in Campania (122974 abitanti)
76 Km a N di Casoria (77642 abitanti)
78 Km a N di Marano di Napoli (59874 abitanti)
82 Km a NW di Avellino (54857 abitanti)
84 Km a N di Napoli (974074 abitanti)
84 Km a W di San Severo (53905 abitanti)
85 Km a N di Portici (55274 abitanti)
86 Km a N di Pozzuoli (81661 abitanti)
86 Km a N di Ercolano (53709 abitanti)
87 Km a S di Chieti (51815 abitanti)
89 Km a N di Torre del Greco (86275 abitanti)
94 Km a N di Scafati (50787 abitanti)
98 Km a W di Foggia (151991 abitanti)
99 Km a S di Pescara (121014 abitanti)
99 Km a N di Castellammare di Stabia (66466 abitanti)
Sismicità recente e storica

Queste mappe mostrano l'attività sismica della zona in diversi intervalli temporali, precedenti all’evento sismico a cui si riferiscono. Per quel che riguarda le prime due mappe, i dati riportati provengono dalle analisi effettuate in tempo reale dal personale delle Sale Operative dell'INGV subito dopo ogni terremoto. La terza mappa mostra i dati dal 1985 alla data del terremoto: le localizzazioni sono riviste dagli analisti sismologi del Bollettino Sismico Italiano dell'INGV. I parametri della localizzazione (coordinate ipocentrali e magnitudo) sono la migliore stima possibile con i dati a disposizione dell’INGV, ma sono costantemente aggiornati in funzione di ulteriori dati che si rendano disponibili. I parametri della localizzazione e della magnitudo, successivamente rivisti dagli analisti sismologi, possono variare.

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 0.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, nelle 72 ore precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 2.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi, confinanti nei 90 giorni precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 3.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, dal 1985 alla data di questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dall'anno 1000 al 2019

I terremoti dall'anno 1000 al 2019

In questa mappa sono riportati i terremoti del catalogo storico CPTI15 (Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani, v4.0, https://doi.org/10.13127/cpti/cpti15.4). La grandezza del quadrato indica le diverse classi di magnitudo. Fornisce dati parametrici omogenei, sia macrosismici, sia strumentali, relativi ai terremoti con intensità massima ≥ 5 o magnitudo ≥ 4.0 d'interesse per l'Italia nella finestra temporale 1000-2020. Per gli eventi di magnitudo stimata ≥ 6.0 è indicato l'anno in cui è avvenuto il terremoto. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Pericolosità sismica

Con pericolosità sismica si intende lo scuotimento del suolo atteso in un sito a causa di un terremoto. Essendo prevalentemente un’analisi di tipo probabilistico, si può definire un certo scuotimento solo associato alla probabilità di accadimento nel prossimo futuro. Non si tratta pertanto di previsione deterministica dei terremoti, obiettivo lungi dal poter essere raggiunto ancora in tutto il mondo, né del massimo terremoto possibile in un’area, in quanto il terremoto massimo ha comunque probabilità di verificarsi molto basse.

Nel 2004 è stata rilasciata questa mappa della pericolosità sismica (http://zonesismiche.mi.ingv.it) che fornisce un quadro delle aree più pericolose in Italia. La mappa di pericolosità sismica del territorio nazionale (GdL MPS, 2004; rif. Ordinanza PCM del 28 aprile 2006, n. 3519, All. 1b) è espressa in termini di accelerazione orizzontale del suolo con probabilità di eccedenza del 10% in 50 anni, riferita a suoli rigidi (Vs30>800 m/s; cat. A, punto 3.2.1 del D.M. 14.09.2005).

I colori indicano i diversi valori di accelerazione del terreno che hanno una probabilità del 10% di essere superati in 50 anni. Indicativamente i colori associati ad accelerazioni più basse indicano zone meno pericolose, dove la frequenza di terremoti più forti è minore rispetto a quelle più pericolose, ma questo non significa che non possano verificarsi.

Mappa di pericolosità sismica

Mappa di pericolosità sismica

In questa mappa è riportato un particolare del modello di pericolosità sismica del territorio nazionale e la stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Mappe di scuotimento
Mappa del risentimento sismico
Cronologia delle localizzazioni calcolate
Tipo Magnitudo Tempo origine (UTC) Latitudine Longitudine Profondità (km) Ora pubblicazione (UTC) Autore ID Localizzazione
Bollettino
Rev1000
Md 2.6 1986-01-17
08:37:21
41.586 14.379 5 2013-07-15
08:41:04
Bollettino Sismico Italiano INGV 20969
Localizzazione e magnitudo preferite finora.
Parametri della localizzazione preferita

Localizzazione

Campo Valore
Tempo (UTC) 1986-01-17 08:37:21 ± 1.179
Latitudine 41.5860 ± 0.0541
Longitudine 14.3790 ± 0.1480
Profondità (km) 5 (operator assigned)
Metodo di valutazione manual
Stato della valutazione reviewed
Versione 1000 -> BULLETIN-VAX
Tipo di evento earthquake
ID localizzazione 20969

Incertezze

Campo Valore
Tipo di incertezza horizontal uncertainty
Semi-asse maggiore dell'ellisse di confidenza (metri)
Semi-asse minore dell'ellisse di confidenza (metri)
azimuth dell’asse maggiore dell’ellisse di confidenza (gradi)
Regione di confidenza sul piano orizzontale espressa mediante singolo valore di incertezza (metri) 13698.7
Livello di confidenza dell'incertezza (%) 68

Qualità

Campo Valore
Maggiore gap azimutale nella distribuzione delle stazioni all'epicentro 181
Numero di fasi associato indipendentemente se utilizzate nella localizzazione (determinazione dell'Origin) 8
Numero di fasi 8
Scarto quadratico medio dei residui di tempo risultanti dal calcolo del tempo origine (Origin) della localizzazione (sec) 1.3
Distanza epicentrale della stazione piu' vicina (gradi) 0.00081
Distanza epicentrale della stazione piu’ lontana (gradi) 0.00745
Numero di stazioni in cui l’evento e’ stato osservato 5
Numero di stazioni usate nel calcolo dell'Origin 5
Parametri della magnitudo

Md:2.6

Campo Valore
Valore 2.6
Incertezza
Num. stazioni usate 2
Tipo di magnitudo Md
Localizzazione di riferimento 20969
Agenzia INGV
Autore Bollettino Sismico Italiano INGV
Tempo di creazione (UTC) 2013-01-04 17:23:25
Tempi di arrivo
SCNL Time Uncertainty Polarity Evaluation_mode Phase Azimuth Distance(km) Takeoff_angle Residual Weight
--.SD1.Z. 1986-01-17T08:37:42.00 10.0 undecidable manual SG 286 0.444 3.58 0.1
--.TR9.Z. 1986-01-17T08:37:40.30 10.0 undecidable manual PG 129 0.8214 1.78 0.7
--.SD1.Z. 1986-01-17T08:37:36.50 10.0 undecidable manual PG! 286 0.444 5.29 0
--.SGG.Z. 1986-01-17T08:37:31.70 10.0 undecidable manual SG 180 0.1998 2.46 0.5
--.MSC.Z. 1986-01-17T08:37:29.40 10.0 undecidable manual PG 217 0.4995 -2.87 0.5
--.DUI.Z. 1986-01-17T08:37:25.00 10.0 undecidable manual SG 39 0.0888 -0.37 1.1
--.SGG.Z. 1986-01-17T08:37:24.60 10.0 undecidable manual PG 180 0.1998 -1.31 1.5
--.DUI.Z. 1986-01-17T08:37:23.50 10.0 positive manual PG 39 0.0888 -0.17 3.7
TDMT - Time Domain Moment Tensor
Meccanismi di sorgente sismica nell'area
Meccanismi di sorgente sismica

Meccanismi di sorgente sismica

In questa mappa sono riportate i meccanismi di sorgente sismica dei terremoti dal 1977 alla data di questo evento. I tensori momento in rosso sono ottenuti con la tecnica del Regional Centroid Moment Tensor (RCMT, http://www.bo.ingv.it/RCMT; https://doi.org/10.13127/rcmt/euromed) e vengono calcolati per eventi sismici di magnitudo maggiore di 4.5 nella regione euro-mediterranea. Talvolta, se la disponibilità dei dati lo permette vengono calcolati anche per eventi di magnitudo inferiore, fino a 4.0. I tensori momento in grigio sono calcolati con la tecnica del Time Domain Moment Tensor (TDMT, /tdmt) per terremoti di magnitudo maggiore di 3.2, quando i dati lo permettono. La dimensione dei simboli è proporzionale alla magnitudo momento Mw dell’evento.
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